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Autore: Kim WinterNight    07/01/2020    12 recensioni
Dodici momenti, quattro musicisti.
A volte sono amici, altre volte si odiano.
A volte si scontrano, altre volte si amano.
L'unica costante è che non possono fare assolutamente a meno l'uno dell'altro.
- Raccolta nata per la sfida "12x12" lanciata da Soul Dolmayan qui su EFP.
- La prima storia, "La luna siamo noi", si è classificata SESTA a pari merito a "Il contest degli haiku" indetto da Juriaka sul forum di EFP.
- La seconda storia, "Il tasto rotto", si è classificata NONA a pari merito a "Il contest delle prime volte" indetto da Inzaghina.EFP sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Altri, Daron Malakian, John Dolmayan, Serj Tankian, Shavo Odadjian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Forse è il caso di mettere da parte le cazzate e l’ego personale e fare tutti assieme quello che nessuno di noi può fare da solo. Forse, dico forse, un miracolo di Natale può accadere.
[John Dolmayan, Instagram, dicembre 2019]
 
 
 
 
L’atmosfera all’interno del jazz bar era pesante e le mie palpebre si abbassavano sempre più spesso. La musica risultava davvero soporifera, volevo fuggire e non avrei dovuto farmi trascinare lì da mio cognato.
Serj ascoltava la band con attenzione e profondo interesse.
In genere il jazz non mi dispiaceva, ma quella sera mi stava uccidendo.
«Esco un attimo» biascicai.
Mi alzai e mi avviai in fretta fuori dal minuscolo locale, trovando ad accogliermi uno spettacolo magico e inaspettato: stava nevicando e le raffiche di vento erano talmente intense da penetrarmi sotto il pesante giaccone.
Infilai le mani in tasca e sospirai, inspirando l’aria che sapeva di neve, camini accesi e umidità.
Mi ritrovai a riflettere: Il fatto che le nostre mogli fossero sorelle aveva avvicinato moltissimo me e Serj, nonostante le sorti della nostra band fossero ancora incerte.
Desideravo con tutto me stesso che i System potessero rimettersi in piedi, prendere il coraggio a quattro mani e far capire al mondo che erano pronti per spaccare tutto con nuova musica.
Più il tempo passava, più la situazione degenerava, facendomi perdere gradualmente le speranze.
Mi sentii sfiorare sul braccio e notai che Serj mi aveva raggiunto, stringendosi nella sua giacca a vento.
«Spero che riusciremo a tornare a casa» mormorò.
«Casa mia non è molto distante. Stanotte potete stare da noi» lo rassicurai.
Serj ridacchiò. «Abbiamo prenotato un albergo per niente.»
D’improvviso cercai il suo sguardo. «Pensi che con i System combineremo qualcosa in futuro?»
Lui mi scrutò attentamente e si strinse nelle spalle. «Perché ci pensi proprio ora? Il jazz ti ha messo di malumore?»
«Ci penso sempre, Serj» replicai con amarezza.
Una folata di vento ci sferzò, scompigliandoci i capelli e facendoci tremare più forte.
Mio cognato si grattò il mento e sospirò. «Non lo so, John.»
Sapevo che non era il momento di parlarne, ma non riuscivo a farmene una ragione. Sentivo Shavo e Daron lontani, mi mancavano loro e la nostra musica.
Mi accovacciai sul marciapiede e affondai le mani guantate nel manto soffice, sorridendo appena; dopo aver creato una piccola palla di neve, mi sollevai e la lanciai addosso a Serj, colpendolo sul petto.
Sgranò gli occhi e scoppiò a ridere. «Questa sarebbe una sfida?»
Feci spallucce e mi chinai nuovamente.
Poco dopo, però, fui colpito sulla spalla da un proiettile gelido.
«Bastardo!» risi.
«L’hai voluto tu, cognatino!» mi schernì Serj.
Continuammo a sghignazzare e lanciarci palle di neve sempre più grandi, sembravamo due bambini in preda all’ilarità.
Era bellissimo e io già stavo meglio.
Sentivo che con i System avremmo potuto sistemare tutto, perché tra noi c’era un legame fortissimo a prescindere dalle divergenze e dalle incomprensioni.
Dopo un po’, seduti sul marciapiede innevato, tentavamo di riprendere fiato.
Sollevai gli occhi al cielo. «Il tetto si è bruciato: ora posso vedere la luna» recitai.
«Eh?»
«È una poesia giapponese, l’ho letta su un fumetto» spiegai.
«È bella.»
«La luna siamo noi. I System. Rinasceremo, lo sento.»
Sorrise tristemente e non replicò.
Io ci spero ancora.
 
 
 
 
 
 

 
Carissimi lettori, ecco a voi la mia nuova raccolta nel fandom dei System *_*
Ammetto che mi mancava scrivere di questi ragazzi, ecco perché ho deciso di partecipare alla sfida di Soul “12x12” con qualcosa su di loro!
Volevo tornare a popolare questo fandom, anche se poi loro non mancano mai nelle mie creazioni!
Per chi non conoscesse i ragazzi dei System, vi lascio qui delle foto per darvi un’idea visiva dei nostri fantastici quattro XD
 
Serj Tankian (voce)
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Daron Malakian (chitarra, voce)
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Shavo Odadjian (basso)
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John Dolmayan (batteria)
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Il banner a inizio capitolo l’ho creato perché ho deciso di inserirne uno in ogni storia della raccolta; l’idea è nata perché ho casualmente trovato questa foto su Google e mi è piaciuta un casino! *-*
(Da notarsi la scritta “this could be you” riferita alla sagoma che c’è tra John e Serj, mi ha fatto ridere e in effetti ognuno di noi potrebbe esserlo! XD)
Passando ad altro…
Il primo prompt della sfida, suggerito da Soul, è “tempesta di neve”. Così sono riuscita ad abbinare la storia al seguente prompt de “Il contest degli Haiku” di Juriaka:
 
7-
Il tetto si è bruciato:
ora
posso vedere la luna.
Tematica generale: rinascita
Luogo: negozio di dischi / concerto / jazz bar
Prompt: pupazzo di neve / palle di neve
Stagione: inverno
 
Ho deciso di trattare un tema che non è nuovo per i fan dei System, ovvero il fatto che la band non fa un album insieme dal 2005, mentre continua a suonare live le vecchie canzoni. Tuttavia, non ho voluto incentrare il racconto solo su questo e, anzi, volevo dargli un’impronta positiva e speranzosa.
La citazione iniziale l’ho presa da un articolo su metalitalia.com e riguarda una dichiarazione fatta da John di recente, riguardante appunto le sorti della band. Da qui sono partita e mi sono lasciata ispirare, visto che lui è parso un po’ speranzoso a riguardo!
La poesia giapponese citata da John è appunto l’haiku di riferimento del pacchetto che ho scelto; non era necessario inserirlo, ma ci sono riuscita e mi piaceva l’idea, spero sia piaciuta anche a voi ^^
Ho deciso che John conoscesse quell’haiku perché lui è un grande appassionato di fumetti e ha anche aperto la sua fumetteria a Las Vegas, chiamata Torpedo Comics; so che addirittura ha aperto un’altra sede della stessa a Orange County, in California.
Ultima cosa prima di lasciarvi: è assolutamente vero che le mogli di Serj e John sono sorelle! Infatti, Serj sta da una vita con Angela Madatyan, mentre John ha sposato Diana qualche anno fa!
Bene, mi pare di aver detto tutto, attendo i vostri commenti e ringrazio Soul per aver lanciato la sfida e tutti gli altri partecipanti! :3
Alla prossima ♥
  
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