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Autore: Laviestar    08/01/2020    1 recensioni
Il silenzio può far tremare l'anima, ma può anche assuefare, facendo perdere la misura del tempo.
I rumori della città di Parigi nel mese di dicembre, arrivano ovattati da una distanza che stordisce i pensieri e li isola tra il passato presente e futuro di Adrien e Marinette.
*Fanfic partecipante al contest #Miraculouswinterholidays2019 su Wattpad.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Va bene, sono nervosa» esordì un'emozionata damigella aprendo il suo discorso «Per me è un onore essere qui, ricordo come se fosse oggi il giorno in cui ci siamo conosciute e da quel giorno sono passati sette anni, è incredibile, ho molti ricordi che mi riempiono il cuore e non so da dove iniziare. Ho sempre vissuto con te le tue battaglie -e tu le mie- e nulla è mai stato in grado di ostacolare le tue passioni, questo ti ha portata ad avere successo nella vita. Sono così orgogliosa di te, Alya» continuò girandosi verso l'amica «Ora invece arriva il momento in cui dovrei darvi qualche consiglio per il futuro, giusto?» Chiese imbarazzata portandosi una mano dietro alla nuca mentre Alya si portò una mano al viso come a dire: "Non può essere vero".

«Vi auguro tempo per trovare voi stessi, per vivere ogni giorno ed ogni ora insieme come un dono. Vi auguro tempo per perdonare e per farvi perdonare, ma soprattutto vi auguro tempo non soltanto per trascorrerlo, ma affinché ve ne resti» riprese citando una poesia di Michler che negli ultimi anni aveva fatto sua.
Il tempo. Che trascorreva e non dava possibilità di tornare indietro.
Nel pronunciare quelle parole sentì gli occhi di Adrien fissi su di lei, non riusciva a guardare nella sua direzione ma riusciva a sentire il calore del suo sguardo anche da quella distanza. «Ma soprattutto condividete sempre i vostri sentimenti, buoni e cattivi. Condividete le vostre speranze, i sogni e le paure, non trovatevi mai sul punto di non farlo, il tempo non torna indietro e nonostante il futuro qualche volta possa sembrarvi incerto, non abbiate timore, le difficoltà le affronterete insieme. Non ha senso rimandare. Qualsiasi cosa accada sarete sempre insieme, voi due...» disse per poi bloccarsi in seguito all'emozione «...contro il mondo» concluse tremando, per poi riprendere subito con: «Chiedo ora di fare un brindisi per questi due ragazzi che ricorderanno per sempre il giorno di Natale come il più bello della loro vita».
Sull'ultima frase un applauso partì in suo favore e immediatamente si lanciò ad abbracciare Alya e Nino. Non aveva parole per descrivere la felicità che stava provando per i suoi amici.

In seguito al carico di emozioni che Marinette provò nel pronunciare quelle parole, prese un calice di vino e si allontanò verso la spiaggia che circondava il castello de La Napoule senza nemmeno avere premura di prendere la giacca per coprirsi.
il fiato usciva bianco ed energico, l'aria fredda pungeva con insistenza la pelle delle guance e delle mani, ma non aveva importanza, aveva solo bisogno di uscire e tornare a respirare.
Si sedette su un muretto a pochi metri dal mare e chiuse gli occhi.
Pensò agli ultimi sette anni e a quanto era stato difficile andare avanti nella sua doppia vita, pensò a quanto era stato difficile sconfiggere quel nuovo nemico comparso dopo Papillon e sospirò nel pensare che fosse stata Lila a darle tutto quel filo da torcere. Nel mentre Chat Noir era tornato, aveva scoperto il suo segreto, ma non potevano essere liberi di amarsi perché il tempo aveva nuovamente cambiato tutto.

Persa in quell'amaro pensiero sentì il calore di una giacca appoggiarsi sulle spalle e il tepore di una morbida sciarpa azzurra avvolgerle dolcemente il collo, «Non voglio che tu prenda freddo».

«Adrien» sussurrò verso il ragazzo che si sedette al suo fianco «Grazie».
Sorrise pensando che in tutti quegli anni non era mai riuscita a confessargli la verità su quella sciarpa, ma il fatto che Adrien ci tenesse ancora per lei era l'essenziale.

«Hai fatto un bellissimo discorso» ruppe il silenzio lui guardando verso il mare. 

Nel pronunciare il suo discorso aveva sentito lo sguardo di Adrien penetrarle l'anima, non poteva scamparla senza che lui pretendesse delle spiegazioni.
Adrien, dopo essere tornato da New York, gli aveva aperto il suo cuore, ma pur di proteggerlo da Lila e dai suoi folli piani nei quali era coinvolta sia come Ladybug che come Marinette, si era chiusa come un riccio decidendo stupidamente di continuare a soffrire.

«Se non sfruttato al meglio il tempo fa perdere tutto» sospirò pensando al passato.

Non poteva mentire con Adrien, le parole dette ai novelli sposi erano state ispirate da quella che era stata la sua, la loro, esperienza. Quello che avevano avuto era stato così vero ma in qualche modo erano riusciti a perdere tutto. 
Quella volta, quella notte, invece che lasciarlo andare, avrebbe dovuto incollarsi al suo pianoforte e pregarlo di non andarsene perché era quello l'attimo perfetto per loro.

«Cosa?» 

«Tutto» rispose lapidaria portando lo sguardo sul bracciale che teneva al polso e che non aveva mai avuto il coraggio di togliere.

Adrien le era mancato tanto in quegli anni passati a tenerlo lontano, e quel bracciale era stata una cura palliativa al suo malessere.

«Pure io lo porto ancora» sorrise lui leggendo tra i suoi pensieri e mostrandole il suo bracciale «Sai Marinette, magari da qualche parte c'è un'altra te che si sveglia al fianco di un altro me, chissà» continuò con aria sognante prendendo il bicchiere dalle mani della ragazza.

«Una me e un te che si svegliano e si sposano il giorno di Natale» continuò Marinette dando corda al discorso dell'altro.

«Perché ci stiamo facendo questo?» Domandò poi lui serio «Smettiamola di vivere una vita di bugie». 

«Come la bugia che amassi Luka e non te?» sospirò pensando al modo meschino in cui aveva provato a dimenticare Adrien.

«Come la bugia che amassi Kagami e non te» rispose lui portandosi il calice alla labbra e svuotandolo completamente del suo contenuto.

Marinette spalancò gli occhi, arrivando al punto di sentirsi schiacciata dallo stesso dolore che aveva provato nel vederlo insieme all'amica, quando improvvisamente sentì il respiro caldo di Adrien sfiorarle le labbra.
Il ragazzo perse il controllo e passò le labbra su quelle tremanti di lei, ma anziché offrirsi a lui, Marinette cercò di scostare il viso.

«Marinette» disse con voce rauca «baciami» la pregò «possiamo affrontare tutto insieme».

Doveva fare la cosa giusta, almeno questa volta.
Come se si fosse ripresa da anni passati in apnea appoggiò la fronte contro la sua, sospirò: «Non ha senso rimandare» e lo baciò.
Non aveva senso gettare l'occasione di un attimo perfetto; 

Alle volte Il tempo, oltre a scorrere, sistemava tutto. 

__

Iniziamo dicendo: Buon Anno a tutti!!
Avevo completamente rimosso che su efp mancasse ancora il quarto capitolo di questa mia storia, perciò: eccolo. XD
Grazie per averla letta e seguita, è stata una piccola fatica della quale sono molto soddisfatta, e inoltre, sono altrettanto soddisfatta del risultato che ha ottenuto nel contest per il quale l'ho scritta, è stata una piacevole e inaspettata sorpresa raggiungere la vetta. 
Grazie davvero a tutti.


Lavie


 

   
 
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