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Autore: GaiaFromMars    08/01/2020    6 recensioni
Buffy dopo aver subito violenza decide ugualmente di accompagnare Dawn da Spike per cercare protezione ma al suo arrivo scopre che Spike ha abbandonato la città.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Dawn Summers, William Spike
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dawn si sentiva al sicuro con Spike, Buffy questo lo sapeva. Lei stessa non poteva pensare a qualcuno di diverso a cui affidare una parte di sé.
Xander non aveva digerito affatto questa sua decisione credeva avesse perso la lucidità e che fosse completamente fuori di senno.
Doveva dargliene atto, probabilmente aveva sempre avuto ragione su Spike ma qualcosa le impediva di farlo.
Aveva accettato la proposta di Dawn non solo per non destare sospetti su ciò che era successo e perché voleva che fosse al sicuro ma sperava di vederlo, voleva sapere come stesse e cosa sarebbe accaduto al loro rapporto.
Buffy pensò che qualcosa lo avesse sopraffatto, era come se non fosse lui. Quando lo spinse contro il muro il suo sguardo era terrorizzato, impietrito e sembrava stesse per piangere.
Provò a scusarsi ma un attimo dopo scappò via lasciandola in lacrime sul pavimento.
Credeva di essere ferita, lo era davvero… ma ciò che  la colpì in modi che neanche lei pensava potesse fare fu il suo sguardo d’impotenza e pentimento… poteva un  vampiro senz'anima provare del vero rimorso? Cosa significava?
 
Buffy si preparò e si diresse insieme a Dawn verso la cripta. Durante il tragitto Buffy non fiatò, non emise un suono e sua sorella fu stupita da quell’incredibile silenzio.
Dawn si insospettì ma non chiese, probabilmente aveva avuto il solito battibecco con Spike e non doveva essere troppo felice di portarla lì.
A Dawn non piaceva affatto quando le persone della sua vita litigavano, lo aveva visto succedere anche a Tara e Willow e non era stato piacevole. I suoi ricordi per lo più mistici e artefatti l’avevano condizionata, sapeva di non averli vissuti davvero ma l’avevano plasmata nel carattere e nella forma.
Non aveva mai digerito le discussioni dei suoi genitori e ora aveva letteralmente ingabbiato le persone che amava in questo ruolo di genitore.
In particolare, si era legata a Spike, c’erano giorni in cui per lei era come un fratello e giorni in cui era un vero a proprio padre.
Quando Buffy era morta l’aveva sentito vicino più di ogni altra persona, era disperato ma l’aveva stretta forte mentre guardava piangente il corpo di sua sorella.
Si chiedeva perché non gli avesse dato una vera chance.
Buffy si affrettò ad entrare nella cripta. C’era un televisore accesso. Il cuore di Buffy sussultò al pensiero di rivedere il suo carnefice ma anche la persona che aveva in qualche modo amato.
Una figura si mosse e si rivelò: era Clem.
 
“Non te l’ha detto? Spike ha lasciato la città… strano che non te l’abbia detto… sarà andato via in fretta”
 
Non era pronta per quello che  le stava dicendo, fu come uno schiaffo in pieno viso. Un fulmine a ciel sereno, queste parole risuonarono a lungo nella sua mente mentre Clem faceva gli onori di casa e accettava la proposta di prendersi cura di Dawn in sua assenza.
In quel momento era sconvolta, tutto si fece più indistinto e confuso e si sentì incredibilmente vuota e triste.
Sapeva che quello che era accaduto tra loro sarebbe stato difficile da superare ma in cuor suo aveva sempre sperato di rivederlo. Sperava di potergli chiudere la porta in faccia come al solito e di poterlo perdonare prima o poi… in qualche modo lei sapeva che avere questa speranza significava averlo già perdonato.
Lui non era riuscito a perdonare se stesso, le fu improvvisamente chiaro. Questo confermò la sua teoria: un vampiro senz’anima non può provare pentimento ma forse Spike sì.
Aveva lasciato Sunnydale e chissà se l’avrebbe più rivisto, questo pensiero le fece perdere un battito. Gli aveva gridato di andar via tante volte e aveva provato ad odiarlo e quell’ultimo momento vissuto insieme per qualche ora le aveva fatto credere di poterlo finalmente detestare.
 
“Ti ha detto quando ritorna?”
 
“Chi? Spike? No… mi ha detto solo che sarebbe stato  via per un po’”
 
 
Aveva del lavoro da fare, la sua vita sentimentale doveva sempre passare in secondo piano. Si fermò solo un secondo per respirare e varcando la porta non poté trattenere le lacrime.
In un attimo ripercorse tutto quello che avevano vissuto insieme, quando si era fatto quasi uccidere per salvarle da Glory,  il loro primo bacio, quando appena tornata in vita le parlava delicatamente e di come l’aveva guidata al ritorno alla vita, giorno per giorno diventando prima suo confidente e poi suo amante.
Non era solo sesso. Si era limitata a quello perché sarebbe stato difficile aprire il suo cuore non più pronto alla vita.
Improvvisamente le  fu chiaro: era stata spregevole con lui, lo aveva trattato male e non poteva dargli la colpa… d’altro canto non poteva biasimarsi era troppo depressa per accorgersene ma lui l’amava davvero. 
Quella violenza reciproca aveva portato Spike all’esasperazione, aveva fatto riaffiorare il suo demone. Fino a quel momento era stata cieca, non si era resa conto di quello che stava accadendo. Si erano fatti male. Entrambi avevano le loro colpe ma si chiese se fosse davvero questo il loro destino…se solo le condizioni fossero state  diverse…forse potevano essere felici…tutto ciò che sapeva adesso è che si sentiva morire.
   
 
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