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Autore: lunalba    09/01/2020    0 recensioni
Storia ambientata in un mondo non “apocalittico”; Clarke ha 17 anni, vive in un quartiere benestante e passa le sue giornate con i suoi migliori amici e il suo fidanzato Finn. Ma cosa succederà quando in questa normale routine si inserirà una gravidanza, un compagno assente e una madre tossicodipendente? Ci sarà spazio per un nuovo amore e per una nuova vita?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Madi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LEZIONE DI TEATRO!

 
 
Spostai per l’ennesima volta quella che avrebbe dovuto essere una patatina, o almeno così riportava il menù scolastico, da una parte all’altra del piatto. I primi giorni di scuola erano stati una noia mortale, oltre a frequentare le lezioni non avevo fatto altro che studiare, o almeno provare a farlo, e guardare serie tv con Raven stravaccate sul divano di casa mia, in quei giorni stranamente vuota e silenziosa visto che mia madre stava facendo molti turni notturni all’ospedale. La nostra serie tv preferita era The Walking Dead, ma da quando il personaggio preferito da Raven, Rick Grimes, era uscito di scena lei non era molto più attratta dagli episodi, quindi ci limitavano a guardarlo un po' per inerzia, giusto perché “ormai l’avevamo iniziato”.
<< terra chiama Clarke, terra chiama Clarke! >> cercò di richiamare la mia attenzione Jasper sventolandomi la mano davanti al viso.
<< cosa c’è? >> risposi di malavoglia continuando a giocare con la malaugurata patatina.
<< uno zombie sarebbe più di compagnia… >>
<< non mi sento bene, ho la nausea, non ho dormito molto e non vedo l’ora che Finn torni>>
Finn avrebbe dovuto essere già tornato e invece gli avevano rinviato il volo e quindi sarebbe tornato solo il giorno seguente. Sbuffai posando la forchetta e dando pace al povero cibo nel mio piatto.
Vidi Raven con la coda dell’occhio farmi il mimo e alzare gli occhi al cielo
<< suvvia Clarke, non è mica la fine del mondo, Finn tonerà domani! E devi mangiare qualcosa, non hai fatto neanche colazione! >>
Aveva ragione eppure non riuscivo proprio a mandare giù neanche un boccone ed erano giorni che, sia fisicamente che mentalmente, mi sentivo peggio di una vecchietta di 90 anni.
<< ehi stasera festa a casa tua?>> mi chiese Jasper, ignorando il mio malessere e mostrando la sua profonda “sensibilità” maschile, cosa che doveva aver notato anche Monty visto che gli piantò una rumorosa gomitata nel fianco.
Sospirai sforzandomi di sorridere, acconsentendo ad aprire casa mia per una tranquilla serata tra amici, anche se alla parola “tranquilla” sia Raven che Jasper storsero il naso contrariati.
La nostra conversazione fu interrotta dal suono della campanella, allontanai il mio piatto rimasto intatto, salutai e mi avviai verso la mia prossima lezione: teatro.
Era una materia facoltativa, una lezione divertente e leggera che avevo frequentato anche l’anno precedente e da quando era morto mio padre era diventato un momento ancora più importante che mi dava la possibilità, per un paio d’ore, di diventare qualcun altro, fingere di essere felice, magari un personaggio leggendario in un mondo senza dolore e tristezza.
Salutai i miei amici e mi avviai verso la grande aula che fungeva da teatro e che era stata adornata esattamente come le classiche strutture che ci si aspetta di trovare quando si parla di teatro; da una parte le poltrone rosse e dall’altra uno spazio scenico che perimetra il luogo in cui avviene la rappresentazione.
Entrai salutando i miei compagni frettolosamente prima di prendere posto in prima fila, cercando di ignorare il senso di nausea che continuava ad affliggermi, maledetta influenza!
<< Principessa >>
Alzai lo sguardo e, se possibile, la nausea si accentuò ulteriormente ma non feci in tempo a dire niente perché Bellamy, ignorando le miei smorfie, si sedette accanto a me.
<< che diavolo fai? Quel posto è occupato>> sbottai in malo modo
<< io non vedo nessuno e poi per te dovrebbe essere un grande onore essere seduta accanto a me! >>
Scossi la testa innervosita dalla sua sicurezza. Stupido sbruffone!
<< da quando ti interessa il teatro?>>
L’ultimo posto in cui pensavo che avrei visto Bellamy Blake era proprio il teatro, o forse la biblioteca veniva prima, ma comunque proprio non lo vedevo sul palco a recitare chissà quale parte scenica. Se fosse stato per me gli avrei fatto fare la parte del ranocchio o, meglio ancora, dell’albero.
<< da quando sai cosa mi interessa?>> rispose guardandomi con quello che doveva essere uno sguardo ammaliatore, ed in effetti lo era, e facendomi l’occhiolino.
In quel preciso istante entrò il professore Marcus Kane, come sempre, sorridente e felice.
<< Buongiorno ragazzi! Sono lieto di vedere alcune facce conosciute e altre nuove! >> ci salutò posizionandosi al centro del palcoscenico.
Il Professor Kane era uno dei miei insegnanti preferiti, sempre disponibile con noi studenti ma con il giusto livello di severità che permetteva alla classe di lavorare seriamente, elaborando sempre spettacoli ben preparati e apprezzati da chi veniva ad assistente allo spettacolo.  Oltre al fatto che l’anno precedente era stato uno degli insegnanti che mi era stato più vicino dalla morte di mio padre.
Dopo un primo giro di presentazioni il docente ci chiese di discutere sullo spettacolo che ci sarebbe piaciuto preparare quell’anno e che avremmo poi presentato alla festa di fine anno.
Molte delle proposte era banali, tipo Romeo e Giulietta o Amleto, e lo avrei fatto notare se non fosse intervenuta prima il professore.
<< provate a pensare a qualcosa di più originale, magari qualche opera contemporanea, potremmo pensare anche di rivisitare qualche film o libro >>
Bravo professore! Possibilmente qualcosa di non romantico e sdolcinato, un bel horror?! Pensai tra me e me, preannunciando però che le mie volontà non si sarebbero realizzate, visto che anche l’anno precedente la maggior parte delle ragazze aveva votato per generi rosa.
E come volevasi dimostrare…
<< propongo Grease >> propose qualcuno, di cui non riconobbi la voce, dalle ultime file
<< che ne dite di Into The woods? >> disse una voce maschile accanto a me
Mi voltai per guardare Bellamy seduto, o meglio stravaccato, sulla poltrona. Proprio non mi aspettavo che avrebbe partecipato, e tanto meno che lo avrebbe fatto in modo serio e costruttivo.
Non avevo mai visto Into the Woods ma secondo le recensioni che avevo letto era un musical con grandi potenzialità, un’opera non scontata ma comunque abbastanza conosciuta dal pubblico, con un giusto mix di romanticismo, dramma e commedia.
Ovviamente la proposta di Bellamy ricevette molti consensi, fatto dovuto, a parer mio, più al fascino esercitato dal ragazzo che dalla validità della sua proposta.
Dopo qualche altra proposta l’insegnante ci chiese di votare e, con mio grande sollievo, anche se non lo avrei mai ammesso, vinse l’idea di Bellamy che sorrise soddisfatto facendomi l’occhiolino, gesto che ignorai voltandomi dall’altra parte.
Il Prof. Kane disse che avrebbe chiesto a due docenti di aiutarlo nelle “audizioni” per l’assegnazione dei ruoli, noi dovevamo solo individuare quello che ritenevamo adeguato a noi, impegnarci a provare e poi presentarci alla lezione successiva e fare l’audizione.
Bellamy, che aveva proposto lo spettacolo, fu invitato a fare una breve presentazione della trama e dei personaggi:
<< Into The woods è un film di Rob Marshall, basato sull'omonimo musical di Stephen Sondheim. La storia si basa su un maleficio che non permette ai protagonisti, un fornaio e la moglie, di avere figli. Per spezzare il sortilegio i due coniugi devono trovare alcuni oggetti: una mucca bianca come il latte, un mantello rosso, una scarpetta d’oro e una ciocca di capelli biondi. La storia narra dell’avventura dei due alla ricerca di questi oggetti che li porteranno all’incontro con gli altri personaggi della storia: Cenerentola, Cappuccetto rosso, Jack, Rapunzel … >>
<< bene, allora ragazzi per la prossima volta fate una ricerca approfondita sulla storia, riguardate il film e il musical e decidere per quale parte volete fare l’audizione. Nella prossima lezione assegneremo i ruoli e dopo vedremo insieme il musical in modo da discutere su come organizzare la presentazione…>> disse il professore entusiasta dello spettacolo scelto.
<< adesso utilizzate i vostri inseparabili smartphone per leggere brevemente la storia, fatevi un’idea dei personaggi e poi mi direte se qualcuno ha già in mente per quale ruolo presentarsi, ovviamente è solo per farci un’idea, non è una decisione definitiva >> continuò sorridente
Per una ventina di minuti ogni studente presente nella sala si concentrò attentamente sul proprio cellulare, tutti tranne Bellamy che rimase comodamente stravaccato sulla poltrona, dopodiché l’insegnante riprese a parlare:
<< va bene, vediamo se qualcuno si è già fatto un’idea dei personaggi… chi vorrebbe presentarsi per i ruoli del fornaio e della moglie >> continuò guardandoci con attenzione.
Senza rifletterci troppo alzai la mano, amavo il teatro e anche se non era nella mia indole stare al centro dell’attenzione, sapevo che mi sarei divertita molto di più se avessi interpretato un personaggio ricorrente e poi allo spettacolo di fine anno non veniva mai troppa gente.
Il mio entusiasmo si smorzò non appena vidi che anche Bellamy aveva alzato la mano e che nel momento esatto in cui lo aveva fatto una serie di ragazze, fino a quel momento totalmente disinteressate allo spettacolo, avevano fatto altrettanto, entusiaste all’idea di poter recitare al fianco del bel ragazzo.
Il professore continuò la sua indagine riguardo ai diversi ruoli, assicurandosi che ogni personaggio avesse degli “attori” interessati a interpretarlo.
<< avete visto tutti il film o il musical? >> chiese continuando a contare le mani alzate.
Scossi la testa in automatico prima di rendermi conto, con estremo imbarazzo, che ero l’unica ad averlo fatto. “Bugiardi!” pensai guardando i miei compagni, molti dei quali, ci avrei messo la mano sul fuoco, non sapevano neanche di cosa parlasse.
<< bene, allora Bellamy potrebbe aiutarti a conoscere meglio la storia e aiutarti a capire le varie sfaccettature dei personaggi. Inoltre, potrete approfittarne per aiutarvi a vicenda per l’audizione. Riguardo agli altri, visto che tutti già conoscete la storia, vi lascio liberi di dividervi a coppie per fare altrettanto >> nel momento esatto in cui il professore terminò di parlare successero due cose: da una parte sentii l’infrenabile istinto di scappare da quella stanza, maledicendomi per aver ammesso la mia ignoranza sulla storia, dall’altro percepii addosso lo sguardo della maggior parte delle ragazze presenti in sala, sguardi di invidia e rivalità.
Avrei volentieri scambiato il mio posto con ognuna di loro, tutto pur di non dover avere a che fare con quell’antipatico di Bellamy.
<< Bene principessa, come ci organizziamo? >>
Riflettei sul da farsi: casa mia in quei giorni era quasi sempre libera, ma volevo davvero far entrare Bellamy Blake a casa mia? D’altronde non sapevo neanche se, viceversa, a lui facesse piacere invitarmi a casa sua e certamente non mi sarei autoinvitata…
Forse la biblioteca sarebbe stata una buona soluzione alternativa, non fosse stato per l’assoluto silenzio che pretendeva la bibliotecaria, così come erano da escludere le sale studio visto che, viceversa, erano sempre pieni di studenti tutt’altro che silenziosi, che impedivano un’adeguata concentrazione.
<< se vuoi possiamo provare a casa mia >> mi limitai a rispondere a bassa voce, consapevole che mi sarei presto pentita della mia decisione
<< però ho una condizione …>> aggiunsi guardandolo dritto negli occhi che a loro volta mi fissavano dubbiosi
<< non mi devi più chiamare principessa, mi chiamo Clarke ed è cosi che devi chiamarmi! >> terminai la frase con sguardo deciso per fargli capire che non scherzavo, il suo nomignolo mi irritava.
Sulle sue labbra si formò un ghigno furbo << vedrò cosa posso fare >> si limitò a dire continuando a sorridere.
<< Oggi pomeriggio io sono libero >> aggiunse tornando serio
<< oggi? >> risposi insicura, consapevole che stava accadendo tutto troppo in fretta; nel giro di un ora mi ero ritrovata a dover collaborare con Bellamy Blake e per giunta a doverlo fare a casa mia, avevo bisogno di tempo per metabolizzare tutte quelle novità, magari anche con una bella sessione di yoga che mi aiutasse ad accrescere la mia pazienza e far in modo di frenare i miei istinti omicidi verso Blake. Oltre al fatto che, nella mia testa, avevo già immaginato un pomeriggio di totale relax per riprendermi dall’influenza.
<< hai altri impegni? >> mi chiese alzando un sopracciglio
<< io… in realtà no… però… >> come potevo tirarmi fuori da quella situazione?
<< bene, allora poche storie Griffin, sono un ragazzo impegnato, non ho tempo da perdere >> si limitò a dire senza lasciarmi il tempo di controbattere
<< ragazzi visto che oggi è la prima lezione e abbiamo già discusso delle questioni più importanti, vi lascio andare prima, potete approfittarne per iniziare a lavorare a coppie… Buona giornata!>> ci interruppe il docente, uscendo dall’aula poco dopo, seguito da un numeroso gruppetto di alunni.
<< dove vai? Possiamo iniziare a leggere la storia…>> esclamai non appena vidi Bellamy alzarsi e dirigersi verso l’uscita.
<< ho da fare, ci vediamo oggi alle 15 ok? Tranquilla so dove abiti!>> rispose senza darmi il tempo di replicare.
Mi limitai a scuotere la testa seguendo il suo profilo che si allontanava.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio, anzi un lungo anno!
 
  
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