Popolo
di Narnia! Che emozione
essere di nuovo qui a pubblicare una storia! Avviso già che
questa non è
demenziale come “intervista!!” è
più seria (o, almeno, dovrebbe esserlo ^^)
Naturalmente
se non capite
qualcosa io sono sempre disponibile a spiegare e dovrei anche riuscire
a
postare più spesso, visto che ho già alcuni
capitoli pronti.
Aspetto
le vostre
recensioni^^
Kizz
<3
1.
Aiuto,
aiuto e aiuto! Mi
sono persa. Ma perché cavolo non riesco a
farne una giusta? Mi guardo intorno spaesata. Io lo sapevo che era una
cavolata
venire qua solo noi quattro! La prossima volta agli esami esco con 6,
altro che
9! Così non sono costretta a perdermi in questa cavolo di
città, dove parlano
tutti alla velocità di un razzo. E io che voglio fare il
linguistico! Cavolo,
dopotutto ho solo 14 anni! Che pretendono, che sappia già
parlare bene come
loro? Non riesco ancora a capire come ho fatto ad uscire con 9 agli
orali
d’inglese! Uuh, che rabbia! Appena ripesco la Holly, gliene
dico quattro! E
anche a quella stupida della Giorgia che mi ha lasciato la mano. calma, Giulia, calma…
respira… cerca di
ricordarti come si chiamava quel piffero d’un
hotel… Flicher? Falcher? Ma
perché qua a Londra c’hanno tutti dei nomi inglesi?
Ok, ora mi calmo,
respiro a fondo e fermo qualcuno. Si, per
chiedergli cosa? Zitta
coscienza!
Adesso sei l’ultima cosa che mi serve! Devo
sottolineare che sono anche la tua unica compagnia? Ma
che è? C’hai una mente tutta tua? Comunque
zitta! Sto cercando di pensare… sprechi
solo fatica! T’ho
detto zitta!
Guardo insistentemente la vetrina del negozio qua di fronte, e la gente
mi
passa a fianco senza notarmi. A quanto pare sono abituati ai turisti
sperduti. Ma
dove cavolo sono quelle tre oche? Perché non sono ancora
venute a recuperarmi?
Calma, Giulia, calma…
- Giulia!
Dio, credevamo d’averti perso! – urla Holly, appena
apparsa da chissà dove. –
effettivamente mi avete perso – puntualizzo io seccata.
–
l’importante è che ti abbiamo
ritrovata, no? e ora muoviamoci – taglia corto Silvia.
Scommetto che se a
perdersi fosse stata lei c’avrebbe urlato addosso per
mezz’ora. Io neanche un
urletto ho potuto fare. Ingiustiziè! Afferro saldamente la
mano di Giorgia, che
mi mormora una scusa. Scuoto la testa, rassicurandola. Ehi! Dov’è finito il
tuo spirito combattivo? Te lo
dico io dov’è
finito maledetta coscienza! È rimasto a guardare la vetrina!
Ahah, molto
divertente!
–T’ho!
– Holly mi piazza in mano la
cartina della città, con disegnato sopra il percorso per
arrivare all’hotel.
–Scusa, ma quella di Londra, qui, non sei tu? –
ribatto seccata. Oltre al fatto
che mi sono persa mo’ devo fare pure da navigatore? Lei mi
lancia un’occhiata
saccente. – Chi è che al compleanno
dell’Elisa è entrata urlando : “sono il
navigatore perfetto!”? beh, allora dimostralo! - -Guarda
che fare il navigatore a Fino
Mornasco e farlo qui a Londra è una cosa completamente
diversa! -
-Fa niente! Dopotutto il
percorso è pure
segnato -
-e allora perché
non la leggi
te la cartina? -
-
Perché non mi va! -
Uuh! Che rabbia! Mi limito a
guardarla storto.
Se non fosse che ho un mal di piedi terribile giuro che le tirerei un
brutto
scherzo. Continuo a camminare, cartina e valigia in mano, interrompendo
ogni
tanto il gioco dell’ “ABC” che Giorgia e
Silvia stanno continuando da mezz’ora.
In che cosa consiste il gioco dell’
”ABC”? beh, tanto per cominciare è il
gioco
più stupido mai inventato che, all’inizio,
può essere divertente ma che, quando
hai due migliori amiche come le mie, diventa insopportabile. Adesso ve
lo
spiego: il giocatore uno inizia con la prima lettera
dell’alfabeto: A. il
secondo risponde B, il primo C, il secondo D, il primo E. a questo
punto il
secondo fa: “EH?” e il primo: E, e il secondo
“AAAH!” e il primo fa: B! e così
via. Beh, si, un po’ fa ridere, ma immaginatelo prolungato
per mezz’ora. Una
vera tortura.
–
Arrivate! – urlo soddisfatta. Holly, tira un
sospiro di sollievo quando Silvia e Giorgia interrompono il loro
esasperante
gioco. Holly ritira le chiavi e saliamo in camera. Non ho nemmeno
guardato come
si chiama l’hotel tanto ero contenta di essere arrivata. Mi
butto sul letto
senza nemmeno passare dal via. – Non sistemiamo le valigie?
– dice Silvia,
vedendo che sia Giorgia che Holly hanno seguito il mio esempio. Le
lancio
un’occhiata fulminante che lei ignora. Holly, si mette
lentamente a sedere. –
Silvietta cara, secondo te, in questa camera c’è
qualcuno che ha voglia di
farlo? -
- Io – risponde
lei. Giorgia
sbuffa accasciandosi ancora di più sul letto. Io scuoto la
testa con
disapprovazione. – Silvia, sai cosa vuol dire andare in
vacanza ? – chiedo
cercando, con scari successi, di tirarmi su.
– emh…
giri per negozi, librerie, cinema, camminate lungo i fiumi…
-
risponde dubbiosa lei cercando di mettere dentro la frase qualcosa che
piace a
tutte.
– a-a! risposta
sbagliata! Andare
in vacanza significa COMPLETO riposo! Anche se le librerie non ci
stanno male…
– esclamo io. – e, indovina un po’! fare
le valige non è stare in completo
riposo! – conclude Holly, lasciandosi cadere sul cuscino.
Silvia ci guarda
storto. – Ma non possiamo lasciare tutto così!-
ribatte lei. – e perché no? –
chiede Giorgia. – perché… poi
diventerà il caos totale! - -
e che c’è di male? - -
si, appunto! Una buona volta che posso
sparpagliare tutto senza mia mamma dietro! -
- è noioso
riordinare. Perché non lo fai tu, scusa, visto che ti piace
tanto? –Silvia sbuffa. –Ok, vorrà dire
che farò tutto da me – e inizia a
sistemare la sua valigia. Io mi appisolo fino a che Silvia non mi
sveglia.
–umpf? – borbotto. –che ci fa il libro di
Narnia nella tua valigia? -
- emh… secondo te
che cosa ci fa un libro
nella mia valigia? -
-si, ma perché di
Narnia? Mica avrai intenzione di leggercelo! -
- certo che no!
però se incontro Skandar per strada gli faccio fare
l’autografo sul libro - -sei
proprio
senza speranze… -
le faccio una
linguaccia, alzandomi per andare in bagno. – uffi, che noia!
- sbuffa Holly
dalla camera. – Perché non mi aiuti a sistemare le
valigie? – propone Silvia.
Essendo in bagno non posso vedere la faccia di Holly, ma riesco
benissimo a
immaginarmela. Mi lascio sfuggire una risatina soffocata. –
Giuuuuuliaaaa! -
urla Giorgia a squarciagola.
– che c’è?
- -
dov’è il giornale? - -perché,
abbiamo comprato un giornale? –
chiedo io uscendo dal bagno. – certo! E l’hai
scelto tu! Non ti ricordi? –
scuoto la testa. –certo che pensare a Narnia tutto il giorno
deve averti recato
un serio danno cerebrale! – ridacchia Holly. La guardo male
– ma sta zitta, va’!
che te il danno cerebrale ce l’hai dalla nascita! –
ribatto. – Uffi! Smettetela!
Siete prorpio noiose! Allora? Sto giornale dov’è?
- Faccio spallucce. –boh. Perché?
- -
magari andiamo a vedere qualcosa al
cinema – dice Giorgia rigirandosi nel letto, già
tutto sfatto.
-posso farti notare che
parlano in inglese
gli attori qui? – faccio io ironica. -fa niente. Ce lo
facciamo tradurre da
Holly all’uscita. E poi io negli orali ho preso 10, non
ricordi? – ribatte
lei.
– si, ma io ho
preso 9 – aggiungo
io. – e io 8! – sbotta Silvia, infastidita dal
fatto che sia io che Giorgia
abbiamo preso un voto più alto di lei. Beh, mica
può averla sempre vinta, no?
sbuffiamo, guardandoci storto a vicenda. – allora, ci andiamo
si o no? – chiede
sbuffando Giorgia. – e andiamoci! – concede Holly.
– il giornale dov’è? – -
non ne ho la più pallida idea! È da
mezz’ora che cerco di farvelo capire, ma i
vostri rispettivi danni celebrali hanno impedito che il mio messaggio
arrivasse
al vostro cervello! – scoppiamo a ridere e ci mettiamo a
cercare questo strabenedettissimo
giornale in tutti gli angoli più impensabili della stanza.
Inizio a credere che
se lo siano immaginato di aver comprato il giornale. –
Ehi! Eccolo qui! – urla Silvia, sdraiata
in modo da vedere sotto l’armadio. Mi sdraio di fianco a lei
e sbircio sotto.
Il giornale è incastrato in una fessura.
– Secondo me
è bloccato – sbuffo poi, tirandomi su. Holly
ispeziona
attentamente la posizione del giornale. –Proviamo
a spostare l’armadio – dice poi. Io
e Giorgia la guardiamo stralunate. – s-spostare
l’armadio? – -esattamente - -
e come hai intenzione di riuscirci? - -così!
– e prende a spingere l’armadio da un
lato. Silvia le si affianca, e adagio adagio, la fessura viene
scoperta. –sembra
tanto una porticina – commenta
Giorgia. Mi chino e prendo a strattonare il giornale, cercando di
disincastrarlo.
Giorgia si unisce a me,
prendendo un altro lato del giornale, mentre Silvia e Holly si
riposando
sbuffando sonoramente.
–
uno… due … e… - SDENG!
La porticina segreta si sgancia dal muro,
mostrandoci una galleria buia. Sollevo vittoriosa il giornale –recuperato!
– un’improvvisa folata di vento
fa volare via il giornale dalla mia mano. –oh, no!
– la rivista svolazza dentro
la galleria. –
e mo’? - -lasciamo
perdere e ne compriamo un altro? –
propone Giorgia, già stufa. Ma io mi sono già
infilata nel cunicolo per
raggiungere il foglio, che avanza dispettoso ad ogni soffio di brezza.
Sento le
mie amiche sbuffare seguendomi. –qui sembra fini…
- non faccio in tempo a
finire la frase che mi sento cadere nel vuoto. Chiudo gli occhi,
cercando di
scacciare l’improvvisa e insensata sensazione di vertigine.
PAM! Cado su
qualcosa di morbido. Apro cauta un occhio, poi l’altro. Sono atterrata in un cespuglio di felci? Le
altre sono di fianco a me, sedute sul
cespuglio, e si guardano intorno stupite. – non avevo letto
che nella camera
era compresa pure una foresta – mormora Holly stordita.
Giorgia inizia a
dimenarsi isterica – Dove siamo??!! - -
questo non lo so, però so che se continui a muoverti
così t’incastrerai ancora
di più – sbuffa Silvia. Giorgia
si ferma
di botto tra un frusciare di foglie e l’altro. Provo ad
alzarmi, portandomi
dietro mezzo cespuglio. Mi spazzolo via dai jeans i vari rametti che si
sono impigliati
nella stoffa e mi guardo intorno. È un
posto familiare … -
ma come
abbiamo fatto a finire qui? – dice perplessa Silvia aiutando
Holly a rialzarsi.
– io… sono come… scivolata…
- risponde Giorgia, ancora immobile nel cespuglio.
– anch’io… - mormora pensosa Holly,
sistemandosi i capelli alla bell’e meglio.
Annuisco, osservando il folto della foresta. È strano… mi sembra di
conoscere questo posto… -
Beh, direi che dobbiamo trovare una via
d’uscita, no? – propone Silvia stiracchiandosi.
Annuisco nuovamente,
distogliendo per un attimo la mia attenzione del paesaggio. Holly sta
borbottando qualcosa a proposito dei suoi vestiti firmati. Mi avvio,
sempre più
perplessa, nel bosco cercando di capire da cosa derivi questo strano
senso di
familiarità. Prima
la vertigine, poi la familiarità… si
può
sapere che succede? Scuoto
la testa
scacciando i pensieri. – Giulia! Fermati un attimo!
– vedo Silvia che tende una
mano a Giorgia, ancora incastrata nel cespuglio. – hai
intenzione di rimanere
qui ancora per un po’? – le chiede sarcastica e io
e Holly ci lasciamo sfuggire
una risatina. Giorgia ci lancia un occhiata inteneritrice e poi si alza
faticosamente. Riprendo a camminare nel bosco, scervellandomi sui
possibili
collegamenti che la mia mente può aver fatto. –
Giulia! Rallenta!
Stai praticamente correndo!
– urla Holly
sbracciandosi. –
scusa! – urlo di
rimando fermandomi di colpo. Appena vedo che sono abbastanza vicine
riprendo a
camminare, ma pochi metri dopo vengo bloccata di nuovo. No, non dalle
tre oche
dietro di me, per una volta. Vengo fermata da un ragazzo moro, alto che
mi
punta una spada addosso. Rimango paralizzata dallo stupore. Ecco
perché era tutto così familiare! Siamo a Narnia!
E quello davanti a me è…
Caspian! Waaaaa! Vorrei
tanto
mettermi a saltare per la gioia, ma il futuro re di Narnia sta
attentando alla
mia vita con la sua spada. Fa una faccia stupita di fronte al mio
sorriso
euforico.
– c-chi sei?
– mi chiede
sbalordito. – io? io mi chiamo Giulia, piacere! Vorrei tanto
stringerti la mano
ma ho paura che m’infilzerai… ma va bene anche
così! – la sua espressione è
sempre più sbigottita. – sei di Telmar, vero? Ti
conviene dire la verità – e fa
un cenno dietro di me. Le ragazze hanno le spade di tre minotauri
puntate
addosso. – io non sono di Telmar! – ribatto
piuttosto offesa. – Gli unici umani
a Narnia sono Telmarini – grugnisce minaccioso il minotauro
che tiene sotto
tiro Holly. – beh, sono vestita come una telmarina?
– ribatto io agitandomi. –
Effettivamente no… ehi ferma! Non puoi muoverti o
t’infilzo sul serio! –
esclama Caspian. Sbuffo, calmandomi. – se non siete telmarine
che cosa siete? –
chiede il minotauro che controlla Giorgia. – siamo Figlie di
Eva – esordisco
sicura. Caspian sembra disorientato. – ma… -
-veniamo dallo stesso mondo
dei Quattro Antichi Sovrani – sbuffo io
sbrigativa. – sul serio? - -
beh,
certo! Che senso avrebbe mentire eh? - -
beh, sarebbe un modo d’infiltrarsi nelle file di Narnia e
sabotare la guerra
facendoci perdere -
-
uh… non ci avevo pensato… comunque non sono
di Telmar e non farei mai una cosa del genere! È
praticamente un insulto da
parte tua insinuare queste cose su di me! - -e
perché? -
- beh… come faccio
a spiegartelo… emh… - mi scervello cercando una
risposta che possa soddisfare il mio nuovo amichetto narniano - voglio
crederti
Figlia di Eva… portiamole al campo! E tenetele
d’occhio! – cede il ragazzo,
capendo che se aspettava me potevamo stare lì tutto
l’anno.