Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: _ L a l a    03/08/2009    5 recensioni
Giulia, Giorgia, Holly e Silvia sono quattro ragazze dei giorni nostri che all'improvviso... PUFF! si ritrovano catapultate a Narnia, un regno magico dove le nostre quattro eroine dovranno dimostrare la loro abilità tra amore, amicizia, guerra, strane creature parlenti, tipi piuttosto scontrosi e avventure mirabolanti... riusciranno a tornare a casa sane e salve? per saperlo non dovete fare altro che leggere la mia storia
Genere: Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Popolo di Narnia! Che emozione essere di nuovo qui a pubblicare una storia! Avviso già che questa non è demenziale come “intervista!!” è più seria (o, almeno, dovrebbe esserlo ^^)

Naturalmente se non capite qualcosa io sono sempre disponibile a spiegare e dovrei anche riuscire a postare più spesso, visto che ho già alcuni capitoli pronti.

Aspetto le vostre recensioni^^

Kizz <3

1.

Aiuto, aiuto e aiuto!  Mi sono persa. Ma perché cavolo non riesco a farne una giusta? Mi guardo intorno spaesata. Io lo sapevo che era una cavolata venire qua solo noi quattro! La prossima volta agli esami esco con 6, altro che 9! Così non sono costretta a perdermi in questa cavolo di città, dove parlano tutti alla velocità di un razzo. E io che voglio fare il linguistico! Cavolo, dopotutto ho solo 14 anni! Che pretendono, che sappia già parlare bene come loro? Non riesco ancora a capire come ho fatto ad uscire con 9 agli orali d’inglese! Uuh, che rabbia! Appena ripesco la Holly, gliene dico quattro! E anche a quella stupida della Giorgia che mi ha lasciato la mano. calma, Giulia, calma… respira… cerca di ricordarti come si chiamava quel piffero d’un hotel… Flicher? Falcher? Ma perché qua a Londra c’hanno tutti dei nomi inglesi? Ok, ora mi calmo, respiro a fondo e fermo qualcuno. Si, per chiedergli cosa?  Zitta coscienza! Adesso sei l’ultima cosa che mi serve! Devo sottolineare che sono anche la tua unica compagnia?  Ma che è? C’hai una mente tutta tua? Comunque zitta! Sto cercando di pensare… sprechi solo fatica!  T’ho detto zitta! Guardo insistentemente la vetrina del negozio qua di fronte, e la gente mi passa a fianco senza notarmi. A quanto pare sono abituati ai turisti sperduti. Ma dove cavolo sono quelle tre oche? Perché non sono ancora venute a recuperarmi? Calma, Giulia, calma…         - Giulia! Dio, credevamo d’averti perso! – urla Holly, appena apparsa da chissà dove. – effettivamente mi avete perso – puntualizzo io seccata.       – l’importante è che ti abbiamo ritrovata, no? e ora muoviamoci – taglia corto Silvia. Scommetto che se a perdersi fosse stata lei c’avrebbe urlato addosso per mezz’ora. Io neanche un urletto ho potuto fare. Ingiustiziè! Afferro saldamente la mano di Giorgia, che mi mormora una scusa. Scuoto la testa, rassicurandola. Ehi! Dov’è finito il tuo spirito combattivo? Te lo dico io dov’è finito maledetta coscienza! È rimasto a guardare la vetrina! Ahah, molto divertente!  –T’ho! – Holly mi piazza in mano la cartina della città, con disegnato sopra il percorso per arrivare all’hotel. –Scusa, ma quella di Londra, qui, non sei tu? – ribatto seccata. Oltre al fatto che mi sono persa mo’ devo fare pure da navigatore? Lei mi lancia un’occhiata saccente. – Chi è che al compleanno dell’Elisa è entrata urlando : “sono il navigatore perfetto!”? beh, allora dimostralo! -  -Guarda che fare il navigatore a Fino Mornasco e farlo qui a Londra è una cosa completamente diversa! -  -Fa niente! Dopotutto il percorso è pure segnato -  -e allora perché non la leggi te la cartina? -      - Perché non mi va! -  Uuh! Che rabbia! Mi limito a guardarla storto. Se non fosse che ho un mal di piedi terribile giuro che le tirerei un brutto scherzo. Continuo a camminare, cartina e valigia in mano, interrompendo ogni tanto il gioco dell’ “ABC” che Giorgia e Silvia stanno continuando da mezz’ora. In che cosa consiste il gioco dell’ ”ABC”? beh, tanto per cominciare è il gioco più stupido mai inventato che, all’inizio, può essere divertente ma che, quando hai due migliori amiche come le mie, diventa insopportabile. Adesso ve lo spiego: il giocatore uno inizia con la prima lettera dell’alfabeto: A. il secondo risponde B, il primo C, il secondo D, il primo E. a questo punto il secondo fa: “EH?” e il primo: E, e il secondo “AAAH!” e il primo fa: B! e così via. Beh, si, un po’ fa ridere, ma immaginatelo prolungato per mezz’ora. Una vera tortura.        – Arrivate! – urlo soddisfatta. Holly, tira un sospiro di sollievo quando Silvia e Giorgia interrompono il loro esasperante gioco. Holly ritira le chiavi e saliamo in camera. Non ho nemmeno guardato come si chiama l’hotel tanto ero contenta di essere arrivata. Mi butto sul letto senza nemmeno passare dal via. – Non sistemiamo le valigie? – dice Silvia, vedendo che sia Giorgia che Holly hanno seguito il mio esempio. Le lancio un’occhiata fulminante che lei ignora. Holly, si mette lentamente a sedere. – Silvietta cara, secondo te, in questa camera c’è qualcuno che ha voglia di farlo? -  - Io – risponde lei. Giorgia sbuffa accasciandosi ancora di più sul letto. Io scuoto la testa con disapprovazione. – Silvia, sai cosa vuol dire andare in vacanza ? – chiedo cercando, con scari successi, di tirarmi su.     – emh… giri per negozi, librerie, cinema, camminate lungo i fiumi… - risponde dubbiosa lei cercando di mettere dentro la frase qualcosa che piace a tutte.  – a-a! risposta sbagliata! Andare in vacanza significa COMPLETO riposo! Anche se le librerie non ci stanno male… – esclamo io. – e, indovina un po’! fare le valige non è stare in completo riposo! – conclude Holly, lasciandosi cadere sul cuscino. Silvia ci guarda storto. – Ma non possiamo lasciare tutto così!- ribatte lei. – e perché no? – chiede Giorgia. – perché… poi diventerà il caos totale! -  - e che c’è di male? -   - si, appunto! Una buona volta che posso sparpagliare tutto senza mia mamma dietro! -  - è noioso riordinare. Perché non lo fai tu, scusa, visto che ti piace tanto? –Silvia sbuffa. –Ok, vorrà dire che farò tutto da me – e inizia a sistemare la sua valigia. Io mi appisolo fino a che Silvia non mi sveglia. –umpf? – borbotto. –che ci fa il libro di Narnia nella tua valigia? -  - emh… secondo te che cosa ci fa un libro nella mia valigia? -  -si, ma perché di Narnia? Mica avrai intenzione di leggercelo! -   - certo che no! però se incontro Skandar per strada gli faccio fare l’autografo sul libro -   -sei proprio senza speranze… -  le faccio una linguaccia, alzandomi per andare in bagno. – uffi, che noia! - sbuffa Holly dalla camera. – Perché non mi aiuti a sistemare le valigie? – propone Silvia. Essendo in bagno non posso vedere la faccia di Holly, ma riesco benissimo a immaginarmela. Mi lascio sfuggire una risatina soffocata.  – Giuuuuuliaaaa! -  urla Giorgia a squarciagola. – che c’è? -  - dov’è il giornale? -  -perché, abbiamo comprato un giornale? – chiedo io uscendo dal bagno. – certo! E l’hai scelto tu! Non ti ricordi? – scuoto la testa. –certo che pensare a Narnia tutto il giorno deve averti recato un serio danno cerebrale! – ridacchia Holly. La guardo male – ma sta zitta, va’! che te il danno cerebrale ce l’hai dalla nascita! – ribatto. – Uffi! Smettetela! Siete prorpio noiose! Allora? Sto giornale dov’è? - Faccio spallucce. –boh. Perché? -  - magari andiamo a vedere qualcosa al cinema – dice Giorgia rigirandosi nel letto, già tutto sfatto.  -posso farti notare che parlano in inglese gli attori qui? – faccio io ironica. -fa niente. Ce lo facciamo tradurre da Holly all’uscita. E poi io negli orali ho preso 10, non ricordi? – ribatte lei.  – si, ma io ho preso 9 – aggiungo io. – e io 8! – sbotta Silvia, infastidita dal fatto che sia io che Giorgia abbiamo preso un voto più alto di lei. Beh, mica può averla sempre vinta, no? sbuffiamo, guardandoci storto a vicenda. – allora, ci andiamo si o no? – chiede sbuffando Giorgia. – e andiamoci! – concede Holly. – il giornale dov’è? –        - non ne ho la più pallida idea! È da mezz’ora che cerco di farvelo capire, ma i vostri rispettivi danni celebrali hanno impedito che il mio messaggio arrivasse al vostro cervello! – scoppiamo a ridere e ci mettiamo a cercare questo strabenedettissimo giornale in tutti gli angoli più impensabili della stanza. Inizio a credere che se lo siano immaginato di aver comprato il giornale.     – Ehi! Eccolo qui! – urla Silvia, sdraiata in modo da vedere sotto l’armadio. Mi sdraio di fianco a lei e sbircio sotto. Il giornale è incastrato in una fessura.  – Secondo me è bloccato – sbuffo poi, tirandomi su. Holly ispeziona attentamente la posizione del giornale.          –Proviamo a spostare l’armadio – dice poi. Io e Giorgia la guardiamo stralunate. – s-spostare l’armadio? – -esattamente -   - e come hai intenzione di riuscirci? -    -così! – e prende a spingere l’armadio da un lato. Silvia le si affianca, e adagio adagio, la fessura viene scoperta.          –sembra tanto una porticina – commenta Giorgia. Mi chino e prendo a strattonare il giornale, cercando di disincastrarlo.  Giorgia si unisce a me, prendendo un altro lato del giornale, mentre Silvia e Holly si riposando sbuffando sonoramente.   – uno… due … e… -  SDENG! La porticina segreta si sgancia dal muro, mostrandoci una galleria buia. Sollevo vittoriosa il giornale   –recuperato! – un’improvvisa folata di vento fa volare via il giornale dalla mia mano. –oh, no! – la rivista svolazza dentro la galleria.          – e mo’? -  -lasciamo perdere e ne compriamo un altro? – propone Giorgia, già stufa. Ma io mi sono già infilata nel cunicolo per raggiungere il foglio, che avanza dispettoso ad ogni soffio di brezza. Sento le mie amiche sbuffare seguendomi. –qui sembra fini… - non faccio in tempo a finire la frase che mi sento cadere nel vuoto. Chiudo gli occhi, cercando di scacciare l’improvvisa e insensata sensazione di vertigine. PAM! Cado su qualcosa di morbido. Apro cauta un occhio, poi l’altro. Sono atterrata in un cespuglio di felci?  Le altre sono di fianco a me, sedute sul cespuglio, e si guardano intorno stupite. – non avevo letto che nella camera era compresa pure una foresta – mormora Holly stordita. Giorgia inizia a dimenarsi isterica – Dove siamo??!! -    - questo non lo so, però so che se continui a muoverti così t’incastrerai ancora di più – sbuffa Silvia.  Giorgia si ferma di botto tra un frusciare di foglie e l’altro. Provo ad alzarmi, portandomi dietro mezzo cespuglio. Mi spazzolo via dai jeans i vari rametti che si sono impigliati nella stoffa e mi guardo intorno. È un posto familiare …        - ma come abbiamo fatto a finire qui? – dice perplessa Silvia aiutando Holly a rialzarsi. – io… sono come… scivolata… - risponde Giorgia, ancora immobile nel cespuglio. – anch’io… - mormora pensosa Holly, sistemandosi i capelli alla bell’e meglio. Annuisco, osservando il folto della foresta. È strano… mi sembra di conoscere questo posto…  - Beh, direi che dobbiamo trovare una via d’uscita, no? – propone Silvia stiracchiandosi. Annuisco nuovamente, distogliendo per un attimo la mia attenzione del paesaggio. Holly sta borbottando qualcosa a proposito dei suoi vestiti firmati. Mi avvio, sempre più perplessa, nel bosco cercando di capire da cosa derivi questo strano senso di familiarità.  Prima la vertigine, poi la familiarità… si può sapere che succede?  Scuoto la testa scacciando i pensieri. – Giulia! Fermati un attimo! – vedo Silvia che tende una mano a Giorgia, ancora incastrata nel cespuglio. – hai intenzione di rimanere qui ancora per un po’? – le chiede sarcastica e io e Holly ci lasciamo sfuggire una risatina. Giorgia ci lancia un occhiata inteneritrice e poi si alza faticosamente. Riprendo a camminare nel bosco, scervellandomi sui possibili collegamenti che la mia mente può aver fatto. – Giulia! Rallenta!  Stai praticamente correndo! – urla Holly sbracciandosi.   – scusa! – urlo di rimando fermandomi di colpo. Appena vedo che sono abbastanza vicine riprendo a camminare, ma pochi metri dopo vengo bloccata di nuovo. No, non dalle tre oche dietro di me, per una volta. Vengo fermata da un ragazzo moro, alto che mi punta una spada addosso. Rimango paralizzata dallo stupore.  Ecco perché era tutto così familiare! Siamo a Narnia! E quello davanti a me è… Caspian! Waaaaa!  Vorrei tanto mettermi a saltare per la gioia, ma il futuro re di Narnia sta attentando alla mia vita con la sua spada. Fa una faccia stupita di fronte al mio sorriso euforico.  – c-chi sei? – mi chiede sbalordito. – io? io mi chiamo Giulia, piacere! Vorrei tanto stringerti la mano ma ho paura che m’infilzerai… ma va bene anche così! – la sua espressione è sempre più sbigottita. – sei di Telmar, vero? Ti conviene dire la verità – e fa un cenno dietro di me. Le ragazze hanno le spade di tre minotauri puntate addosso. – io non sono di Telmar! – ribatto piuttosto offesa. – Gli unici umani a Narnia sono Telmarini – grugnisce minaccioso il minotauro che tiene sotto tiro Holly. – beh, sono vestita come una telmarina? – ribatto io agitandomi. – Effettivamente no… ehi ferma! Non puoi muoverti o t’infilzo sul serio! – esclama Caspian. Sbuffo, calmandomi. – se non siete telmarine che cosa siete? – chiede il minotauro che controlla Giorgia. – siamo Figlie di Eva – esordisco sicura. Caspian sembra disorientato. – ma… -  -veniamo dallo stesso mondo dei Quattro Antichi Sovrani – sbuffo io sbrigativa. – sul serio? -   - beh, certo! Che senso avrebbe mentire eh? -  - beh, sarebbe un modo d’infiltrarsi nelle file di Narnia e sabotare la guerra facendoci perdere -    - uh… non ci avevo pensato… comunque non sono di Telmar e non farei mai una cosa del genere! È praticamente un insulto da parte tua insinuare queste cose su di me! -  -e perché? -  - beh… come faccio a spiegartelo… emh… - mi scervello cercando una risposta che possa soddisfare il mio nuovo amichetto narniano - voglio crederti Figlia di Eva… portiamole al campo! E tenetele d’occhio! – cede il ragazzo, capendo che se aspettava me potevamo stare lì tutto l’anno.

   
 
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