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Autore: Elgul1    11/01/2020    22 recensioni
Nuova oneshot storica stavolta sulla battaglia che vide contrapporsi i celti contro le forze romane nei pressi della strada di Watling e che sancì la fine della ribellione.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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 La piana vicino al fiume Anker era in un religioso silenzio  solo lo scalpitio dei cavalli irrequieti e  il vento che scuoteva le aste delle lance dei cavalieri faceva da sottofondo a quello che stava per accadere in quel luogo che, in altri momenti, sarebbe stato un ottimo punto dove fermarsi e riposare.

Il soldato si guardò e, attorno a lui, gli altri legionari si stavano mettendo in formazione come da ordini dei rispettivi centurioni che sbraitavano le direttive con ferocia. Attraverso lo schieramento si sentì, a un certo punto, un rimbombare di scudi visto che, la prima linea, aveva cominciato a battere con forza i rispettivi gladio contro il proprio scudo come per darsi un coraggio di cui, in quel momento, avevano bisogno più che mai. Di fronte a loro, aldilà della vallata, un intero esercito celtico, molto più numeroso ed euforico per le precedenti vittorie, si stagliava minaccioso e pronto a lottare. Alle spalle di essi si intravedevano anche numerosi carri con a bordo quelli che a distanza parevano donne e bambini portati lì come qualsiasi spettatore di un evento circense a Roma.

 - A quanto pare siamo noi le bestie stavolta che devono far divertire la folla.- Pensò fra sè e sè mentre, nella sua mente, paura e panico la facevano da padrone. I saccheggi e il grado di distruzione che quei ribelli, guidati dalla regina Budicca, avevano portato nelle tre città che erano state completamente rase al suolo aveva viaggiato di bocca in bocca e, adesso, toccava alla loro legione fermare questa insurrezione prima che portasse ad altre ecatombe in cui avevano pagato sia cittadini romani che britanni che avevano scelto di essere dalla loro parte.


https://www.youtube.com/watch?v=5j45cwHSkvU&list=RDY9055dqYAU0&index=6


Senza alcun preavviso o strategia la massa nemica cominciò a scendere verso di loro urlando parole che non riuscivano a compredere sia per la distanza che per il linguaggio così diverso dal loro.
Un forte rumore di cavalli in corsa gli fece notare anche un numero imprecisato di carri da guerra che, velocemente, si dirigevano verso di loro come delle furie mirando al loro schieramento per aprire delle brecce con armi spianate. Sentì il comandante dire qualcosa e, dagli scorpioni delle retrovie, partì la prima raffica di giavelloti che smosse l'aria e arrestò la carica di alcuni carri da guerra di uno di essi fu preso in pieno il cavallo e, per via del colpo, il mezzo si ribaltò su se stesso finendo per colpire anche alcuni ribelli che non accennavano a fermarsi spinti dalla foga e dal numero esiguo dei nemici. A un nuovo ordine, dagli ausiliari dietro la seconda linea, arrivò una nuova raffica di frecce che cominciò a seminare morte nei nemici sempre più vicini al loro schieramento e privi di qualsiasi protezione visto il loro equipaggiamento fin troppo povero e più adatto a una banda di briganti che a un vero esercito.

Il legionario strinse con forza il gladio e lo scudo nelle sue mani e, all'ordine della formazione a cuneo, si dispose insieme ai suoi commilittoni e stoppo il soppraggiungere dei primi nemici. Sentì la sua lama affondare nella carne morbida del tizio barbuto e a petto nudo che aveva davanti e poi, con una spinta dello scudo lo fece cadere e diresse le sue attenzioni al prossimo in maniera sistematica che, con forza, scagliò la sua spada contro di lui d'istinto sollevò lo scudo riuscendo, per un soffio, a proteggersi da quell'attacco e poi, con la mano destra colpì in pieno la gola del suo aggressore che, mollando l'arma cadde al suolo inzuppando di sangue l'erba al suolo. Riscosso dopo quella seconda uccisione riprese  ad avanzare insieme ai compagni mettendo così da parte la sua paura. Notava lo smarrimento negli occhi dei nemici che, con loro armi molto più lunghe, si trovavano impossibilitati a reagire in maniera ottimale contro uno schieramento così solido e costretti a combattere in uno spazio così stretto.

Mentre la formazione avanzava compatta notò la cavalleria finalmente cominciare a muoversi  iniziando, con una carica feroce, a tempestare di assalti i fianchi nemici grazie, soprattutto, alle loro lunghe lance con cui colpivano rapidamente per poi passare all'obiettivo successivo. Durante l'avanzata ebbe una folgorazione mentre uccideva l'ennesimo ribelle e ne fissava lo sguardo non più determinato oppure fiducioso come al principio ma pieno di paura e infatti, dopo qualche istante, il fronte nemico si ruppè iniziando una ritirata scordinata e lasciando da soli i propri compagni che ancora lottavano. Colta l'occasione il comandante diede l'ordine e, la cavalleria così come la fanteria, iniziò a inseguire i nemici in fuga senza alcuna esitazione o rimorso. E mentre ficcava la spada nell'ennesimo nemico in fuga uno schizzo di sangue gli tempestò il volto e ruggendo continuò ad affondare la lama in quei ribelli che gli si paravano davanti pronto a sterminarli per la gloria di Roma.








ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi con questa nuova oneshot storica. Nel caso ci siano errori segnalate pure vedrò di correggerli. Spero che la storia vi piaccia e conto di fare altri oneshot sempre su battaglie magari molto più articolate di questa. Alla prossima.
   
 
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