Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: The_stampede    12/01/2020    1 recensioni
La storia prosegue negli anni dopo lo scontro con Safulan e il mancato matrimonio. La situazione non è cambiata molto tra loro, ma sono cambiati loro con l'unica, inevitabile costante della vita: il tempo che trascorre. Mentre Akane è maturata sia in senso fisico che mentale, Ranma ancora si crogiola nella folle quotidianità della loro vita, ma l'inizio del terzo e ultimo anno scolastico finirà per fargli fare un brusco risveglio, peggiore di quelli a cui lo ha abituato la fidanzata.
Ranma 1/2 è il mio manga preferito, lo rileggo spesso e ogni volta non posso fare a meno di scoppiare a ridere per le disavventure, i personaggi e il nonsense, che percorre tutta la storia. Come la maggior parte dei suoi fan, anche a me è rimasto l'amaro in bocca per il finale aperto. Negli anni e nelle varie riletture ho finito per apprezzarlo maggiormente, ma non è passata la voglia di creare qualcosa che soddisfacesse il mio bisogno di una conclusione. Così eccomi qui; spero possiate apprezzare la storia e, come succede a me quando leggo le fanfiction altrui, passiate qualche momento di svago e stacco dal quotidiano nel leggerla.
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Akane strabuzzò gli occhi, non riusciva a credere a quello che stava guardando:
Shampoo si trovava riversa sul pavimento del Dojo, sbavando e dormendo beatamente sulle assi di legno.

Ancora ansante, cercava di rielaborare la fondamentale informazione che il contesto intorno a lei le comunicava:
aveva vinto,  aveva sconfitto uno delle più potenti combattenti che avesse mai conosciuto.

Ranma riusciva a malcelare l’entusiasmo per la vittoria della fidanzata, anche lui stentava ad elaborare l’informazione fondamentale: si erano liberati di Shampoo, lei non avrebbe più avuto nessun diritto nei confronti di lui.

Era forse uno dei giorni più felici che avesse mai avuto negli ultimi tre anni, da quando era caduto nelle sorgenti maledette.

Il risultato della sfida aveva creato vincitori e vinti anche tra gli spettatori:
Nabiki festeggiava felice e si faceva pagare la scommessa da suo padre Soun e Genma Saotome,
che avevano puntato contro Akane.

“Papà!” lo rimproverò Kasumi,
“Suvvia tesoro, era solo per animare il pomeriggio.” rispose il padre imbarazzato
“Ho sempre saputo che la nostra piccola Akane avrebbe vinto!” concluse la sua arringa di difesa con una risata fasulla a bocca spalancata.
Genma, che aveva ancor meno amor proprio dell’amico, piangeva fiumi di lacrime davanti alla mano tesa di Nabiki, 
dicendosi troppo commosso dallo splendido risultato conseguito da Akane e che, data la certezza che sarebbero diventati parenti, forse Nabiki avrebbe potuto chiudere un occhio su una sciocca e avventata scommessa.

Come sempre la mezzana non si fece abbindolare e con sguardo gelido disse
“Credo che la venderò ad un circo signor Saotome e darò istruzioni che non la facciano avvicinare all’acqua calda.”
La minaccia esplicita funzionò alla perfezione e i soldi vennero puntualmente consegnati.
Nel frattempo Kasumi e Nodoka avevano lasciato la palestra per preparare uno spuntino da offrire a tutti.

La piccola cinese si riebbe guardandosi intorno e stiracchiandosi come si fa dopo una saporita dormita.

Resasi conto della situazione esclamò:
“Ho pelso! Com'è possibile?!?! Tu maledetta! Cosa mi hai fatto?” 

Akane era, per una volta tanto, visibilmente trionfante, fiera di sé per aver imparato i segreti della medicina cinese, normalmente usate per rilassare bambini e anziani, e averle sapientemente trasformate in tecniche di lotta indiscriminata, come nella migliore tradizione della sua scuola di arti marziali.

Shampoo non poteva sopportare la sconfitta unita alla vista dell’espressione soddisfatta sul volto della piccola Tendo, il colpo di grazia al suo orgoglio di amazzone fu la visibile ammirazione per Akane che illuminava lo sguardo di Ranma.

In un lampo la cinese avvinghiò le braccia al collo del codinato:
“Amole mio! Ho pelso! Consolami, poltami fuoli pel un appuntamento lomantico!”
“Shampoo che stai facendo? Hai perso, non hai più nessun diritto su di me” Rispose Ranma.

La giovane gatta conosceva ormai troppo bene i due artisti marziali per non saper approfittare con facilità della loro incapacità di comunicare tra loro.

Con fare malizioso spiegò a Ranma i termini della loro sfida:
“ Akane non avel voluto te mio amole. Io ho chiesto come plemio di avele mio futulo malito solo pel me”.
Ranma guardò prima Shampoo e poi Akane, un'ombra gli aveva velato gli occhi e stava nuovamente sprigionando una leggera aura nerastra, come quando aveva litigato con Hiroshi.

“E’ vero Akane?”
La giovane Tendo iniziava a risentire delle conseguenze del duello, aveva graffi in volto che bruciavano e una parte del costato doleva ad ogni respiro. La prontezza nella dialettica non era mai stata il suo forte e in quelle condizioni venne del tutto meno:
“Sì... No...Non è proprio come ha detto lei!”
“Quali erano i termini della sfida?” Domandò un Ranma visibilmente rabbuiato.
Shampoo, lesta come una gatta, rispose:
“Se vincevo Akane non potel più vedele te, lei avelmi chiesto di essele solo lasciata in pace,  lei ha detto che io potevo vedelti anche se peldevo.”

Ranma era furente con la fidanzata, come non lo era mai stato in tre anni a questa parte, le mani erano talmente strette a pugno che la pelle delle nocche era sbiancata. Voltò la testa in senso opposto a dove si trovava il maschiaccio e disse
“ Vieni Shampoo, ti porto fuori per un appuntamento”.

La cinesina andò in brodo di giuggiole, non le sembrava vero: il suo Ranma le chiedeva di uscire; non importava che lo stesse chiaramente facendo per ferire Akane.In fin dei conti Shampoo era sempre stata certa che, se avesse avuto un'occasione, sarebbe riuscita a convincere Ranma di essere la scelta migliore tra le sue fidanzate.
Ryoga tentò di fermare l'amico
“Ramma che stai facendo? Non comportarti da deficiente!”
“Fatti da parte Ryoga!”
La tentazione di rivelare che l’eterno disperso era P-chan non si era mai fatta forte come in quel momento.

Akane rimaneva in silenzio, in disparte, troppo amareggiata dal comportamento di Ranma e dal fatto che non le aveva dato alcuna fiducia e lei non era riuscita a spiegarsi.

Il ragazzo con la bandana fissò il volto scuro del suo antico amore e riprovò ad aiutare quel mezzuomo imbranato e cocciuto, tentando di salvarlo da un’immane imbecillità
“Stai facendo una sciocchezza, fermati!”
“Fatti da parte P-chan!”
Ryoga lo guardò e poi lo colpì con un pugno, l’istinto del codinato non si fece attendere, l’aura nerastra al culmine, colpì il povero ragazzo maiale talmente forte da fargli attraversare volando tutto il Dojo, bucandone la parete di legno e infilandosi nel muro di cinta della proprietà, che neanche in un cartone di Hanna e Barbera.

Ranma si voltò verso Akane, la quale gli urlò contro
“Esci con chi ti pare! Fai quello che vuoi, non mi interessa! Non mi  è mai importato niente del nostro fidanzamento, né di te, vattene!” Se il codinato fosse stato un acuto osservatore avrebbe notato che urlare a squarciagola con le lacrime che scendevano copiose poteva far nutrire il serio dubbio che le parole della piccola Tendo fossero in antitesi ai sentimenti che albergavano in lei, ma si sa, che la furbizia in quella casa era completo appannaggio di Nabiki. 

La ragazza con il caschetto corse verso il rifugio, tanto noto quanto sacro, della sua camera e  Ranma voltò la testa dall'altra parte, non aveva il coraggio di guardare le spalle della fidanzata mosse dai singulti.

“Vieni Shampoo, andiamo”

Durante il tardo pomeriggio la rabbia di Ranma iniziò a scemare, così che il romantico appuntamento con Shampoo altro non fu che lei attaccata al braccio di lui, assolutamente sordo al suo continuo blaterare di matrimonio e trasferimento in Cina. 

Nel frattempo, a casa Tendo, Kasumi, a cui non si poteva dire di no, riuscì finalmente a medicare la sorella recalcitrante
“Non ti preoccupare, è solo un momento. Sono sicura che tornerà presto a casa.”
Akane annuì debolmente e la maggiore sospirò, non aveva mai visto la sorellina tanto pallida.

Ryoga faceva la posta al portone di casa Tendo, andando avanti e indietro sull'entrata. Akane, ridiscesa dopo che aveva visto dalla finestra il fidanzato andarsene con la gatta, l’aveva medicato con cura, poi l’aveva sbattuto fuori dandogli dell’idiota per averla presa in giro tutti questi anni senza avergli detto di essere P-chan.
L’eterno disperso continuava a vedere nella propria mente lo sguardo infuocato di Akane, un brivido gli percorse la schiena, probabilmente non lo avrebbe mai perdonato, ma voleva almeno dare una lezione a Ranma, obiettivo: spezzare ogni osso che aveva in corpo.
- Stupido idiota, come hai potuto uscire con Shampoo? - 
Le ore passavano, la sera era giunta e un vento gelido sferzava le strade di Nerima.

Shampoo e Ranma stavano tornando finalmente a casa,
“Amole è stato un pomeriggio stupendo!”
Fermi davanti al portone Ranma, grattandosi la testa, cercò di congedarsi in fretta, guardò verso il Dojo e un’ondata di rabbia lo sovrastò, - Possibile che Akane tenga così poco a me?- 
“Dammi un bacio”
“C-come?!” chiese il codinato al culmine dell’imbarazzo, troppo arrabbiato con la fidanzata per accorgersi che Shampoo aveva adeso il suo seno al petto dell’artista marziale.
“Dammi il bacio della buona notte, no?”
Ripeté lei con tono mellifluo e lo sguardo innamorato.
Con le luci della sera Shampoo era ancora più bella e Ranma ripensò a quanto l’avesse trovata carina nei primi tempi in cui si erano conosciuti. Il bacio che Shampoo gli aveva dato allora era stato emozionante, nonostante non fosse propriamente la ragazza che desiderava davvero, così alzò le spalle e decise di accettare la proposta.

Stava avvicinando le sue labbra a quelle della cinese quando un'ondata di acqua gelida travolse entrambi.
Shampoo-gatto per istinto si attaccò alla faccia di Ranma ragazza, la quale iniziò ad urlare e agitare le braccia correndo avanti indietro in circolo.Due forti mani la salvarono dal gattizzarsi e presero Shampoo lanciandola involontariamente esattamente dalla parte opposta di dove si trovasse il Neko Hanten.

Ora quelle mani salvifiche stavano strozzando Ranma, agitandola avanti e indietro, mentre il proprietario delle suddette appendici la rimproverava:
“Sei un vero idiota! Akane è tutto il pomeriggio che piange sconsolata per il tuo comportamento! Come fai a non renderti conto che lo ha fatto solo per te!”
“Non è vero!!” rispose l’artista marziale, dando uno spintone all’amico. “Lei non l'ha fatto per me, lei l'ha fatto per se stessa! Voleva solo essere lasciata in pace, non le importa niente di niente di me!”
Il vento intanto continuava a sferzare e ben presto Ranma, ancora bagnata fradicia, emise uno starnuto.

L’oggetto del contendere tra i due artisti marziali si era alzata dal letto ed era andata a vedere cosa provocava tanto trambusto nel giardino, conoscendo già la risposta.
La ragazza arrivò silenziosamente al luogo della disputa e fissò Ryoga, non trovando il coraggio e la calma necessari per guardare il fidanzato.
“Ti saluto Akane. Mi spiace di non esserti stato di aiuto, avrei voluto poter essere più utile, spero tu possa perdonarmi”
La ragazza, che in realtà in cuor suo aveva già fatto pace con l’idea che il tenero maiale fosse il suo strambo amico, decise di tenerlo sulla graticola per un po
“Un giorno, forse.”
Alle parole pungenti fece seguire un sorriso e Ryoga passò dall’inferno al paradiso, come suo solito.
“A quel giorno allora!” rispose melodrammatico e se ne andò.

Akane si rivolse a guardare il fidanzato in versione femminile e con un sopracciglio alzato gli disse
“Finirai per prenderti un raffreddore” poi si voltò verso l’ingresso di casa.

“Perché?!” le urlò Ranma “Perché non hai detto a Shampoo che non poteva più uscire con me? Ti importa così poco di me?”
La ragazza con il caschetto le si avvicinò e le tirò un sonoro schiaffone.
“L'ho fatto perché per troppi anni sono stata l'oggetto del contendere, sono stata il premio e nessuno ha mai chiesto la mia opinione, nessuno si è mai interessato se io avessi delle preferenze.
Volevo che almeno tu potessi scegliere, non volevo trattarti come un oggetto!
Volevo che potessi decidere liberamente senza sapermi in pericolo per le minacce delle amazzoni o perché io ti avevo vinto come un peluches ad una fiera!”.

Ranma la guardò, rossa in viso e con il fiato corto, allungò l’esile braccio verso la fidanzata tentando di abbracciarla, il tono di voce scemava mentre cercava di dire “Io ho già scelto, anni fa”
Infine la rossina si accasciò, svenuta, nelle braccia del suo irruento e preoccupato Maschiaccio.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: The_stampede