Eccomi qui, a scrivere su questo foglio con questa penna. 
Volevo dire che ho intenzione di andarmene. Ho una lametta accanto a me, è l'unico modo per ritrovare la felicità.
Il mio alcolismo e la mia bulimia mi stanno uccidendo.
Ho voci nella testa. In questo momento stanno dicendo cose come "Bravo!" "Usa quella lametta e vattene!" ma altre che dicono "Non ucciderti, dev'esserci un'altra soluzione!" "Ti prego, non farlo!"
A volte non mastico neanche e butto giù con l'alcool, per correre in bagno a vomitare.
Pazzo, schizofrenico, aggressivo, violento... Ecco come tutti mi descrivono. Quella troia della mia ragazza mi ha tradito con il MIO migliore amico. L'ho riempita di botte. Il mio amico ha provato a fermarmi ma non ha funzionato. Ecco perchè nessuno ormai mi parla piú. Adesso sono un ubriacone che non fa altro che mangiare.
Sono un fallito... Vero? Mi sono cresciuti i capelli fino alle spalle e ho un pò di barbetta. Non sono sexy? Cazzarola, amo le zebre!
Cosa dicevo? La mia prigionia? Il cibo e l'alcool, porca puttana! Le voci, queste allucinazioni... FATEMI DORMIRE UNA BUONA VOLTA! 
Sono sicuro che se mi uccidessi non mancherei a nessuno.
Questo sono io. Sono tutti contro di me, 
ecco perché non esco. 
È tutto inutile. Io sono inutile. 
A causa della mia bulimia svengo spesso, ma, purtroppo, non muoio.
Mi fa malissimo la testa. Non bevo piú l'acqua, ma solo alcool. Me ne devo andare. Ecco qui la mia lametta. Sono pronto per cominciare. Addio.

















Una settimana dopo, sul giornale:
"Venticinquenne ravennano si suicida tagliandosi le vene"