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Autore: tibi86    03/08/2009    3 recensioni
Manca poco più di un'ora alla scadenza del patto e Dean decide di sistemare a modo suo le ultime faccende in sospeso.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Basta, sono stanco.”

Chiudo il libro sbattendolo, facendo volare la polvere intrisa tra le pagine. Del pulviscolo mi solletica la gola, tossisco.

Ehi, Dean. Stai bene?”

No, non va affatto tutto bene!

Certo! Dovresti togliere questa polvere, morirò soffocato.”

Piantala.”

Alzo le mani in segno di resa, scuoto la testa e mi dirigo verso il bagno. Poggio le mani sopra il lavandino, lo specchio riflette i miei occhi lucidi e arrossati. Mi sembra quasi di vedere papà dietro di me: stai prendendo la decisione giusta, mi direbbe. Ma è davvero così? Non sto sbagliando? Combatto contro la voglia di uscire da questa porta e confessare a Sam quello che sto facendo. Prendo un respiro e mi infilo dentro la doccia. No, dirgli tutto per cosa? Voglio che si goda questi momenti, che li assapori uno per uno. Voglio che l'ultimo ricordo che abbia di me sia un sorriso, una battuta.

Dirigo il getto dritto sul mio viso. Serro i pugni fino a quando i rivoli di acqua calda, quasi bollente, scendono lungo la schiena. Vengo scosso da un brivido, chiudo gli occhi e mi rilasso, lasciando che la doccia faccia il suo dovere.

Una ventina di minuti e sono a posto. Rimetto i jeans e la maglietta che avevo gettato sopra il mobiletto, ci manca solo che mi metta in tiro! Mi fermo giusto qualche istante ancora per guardarmi allo specchio, giusto per controllare di avere un'espressione decente.

Forza e coraggio, Dean!”

Esco dal bagno con uno dei miei sorrisi migliori, passo dal cucinino tornando con due caffè.

Tieni.”

Sorseggio lentamente, annusando l’odore intenso della bevanda, concentrandomi su quel colore nero. Chiudo gli occhi per scacciare dalla mia testa l’immagine del mio io infernale.

Vedo Sam lottare per restare sveglio, è ora. Mi alzo andandogli vicino

Dormi Sammy, dormi.”

"Non... posso... io"

"Va tutto bene Sammy. Va tutto bene, c'è ancora domani. Rilassati." mento, sospirando. La droga ha dato l'effetto sperato: Sam si è accasciato sul tavolo privo di sensi. Poggio la mia giacca di pelle sopra le sue spalle, dopo avergli lasciato un biglietto con le coordinate di dove trovare l'Impala.

Indugio per un istante sulla porta. Lo guardo immerso nel sonno un'ultima volta. Cerco di stamparmi nella mente quel volto, di imprimermi bene ogni lineamento del suo viso. Qualsiasi cosa mi succederà là sotto non voglio dimenticare il motivo per cui ho prenotato un soggiorno eterno tra le fiamme infernali. Ringrazio di non avere avuto un'allucinazione adesso ed esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.


Ventitré e cinque minuti. Premo di più il piede sull'acceleratore. Apro il finestrino e accendo la radio, I'm waiting for you risuona per tutto l'abitacolo. Gli occhi fissi sulla strada che mi porterà alla fine del mio viaggio.

Il vento gelido della notte mi scompiglia i capelli, ho la pelle accapponata per il freddo.

Un cartello con la scritta Greenville mi distoglie dai miei pensieri. Ci siamo. Scendo dall'auto, dopo averla parcheggiata sotto un albero, al sicuro. L'entrata del Cimitero è di fronte ai miei occhi, indugio. Cerco di trovare la forza di staccare la mano dalla maniglia della portiera

"Andiamo Dean, non fare il coglione adesso."

Chiudo gli occhi per un attimo, inspirando e gettando fuori l'aria dalla bocca. Sbatto le mani sui pantaloni, tentando di asciugarne il sudore: non è nei miei progetti morire infilzato da un cancello. Sono dentro. Non devo faticare per trovare quello che sto cercando, la tomba della mamma è lì, di fronte a me. Sono paralizzato, non riesco a muovere un muscolo; soltanto il bip dell'orologio che mi ricorda essere le ventitré e trenta mi distoglie dalla mia completa immobilità. Sospiro.

"Dean non essere ridicolo, accidenti!"

Mi avvicino passo dopo passo, lentamente, tenendo lo sguardo basso fino a quando quasi non inciampo. Mi siedo a gambe incrociate osservando la scritta in oro.

"Sai... E' la prima volta che vengo qui..."

Sbuffo, trattenendo una lacrima

"Scusa per papà, per non aver protetto Sammy fino in fondo. Scusa per averlo lasciato da solo in questa merda di mondo."

Porto le mani sul viso, decisamente sollevato.

"Scusa..."

Superato lo scoglio iniziale, le racconto dell'infanzia di Sammy: le scuole che frequentavamo da bambini, i suoi voti eccellenti già a quell'età, la prima volta che è uscito con una ragazza...

Non mi rendo conto del tempo che passa fino a che non lo sento. Eccolo lì, in posizione di attacco. Sorrido:

"Credo rimarrai a bocca asciutta, cucciolotto. Non mi metterai le tue fottute zampe addosso, figlio di puttana."

Carico la pistola, puntandola alla testa.

"Ci vediamo all'Inferno."

Premo il grilletto.



  
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