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Autore: AlbAM    12/01/2020    9 recensioni
Non c'è pace per la nostra squadra! Avevano appena risolto il caso della "bestia" ed ecco che un killer misterioso inizia a colpire gli informatori di Dan!
E Lucifer che farà ora che ha scoperto la verità su Dromos e come affronterà questa inaspettata paternità?
Riuscirà nel difficile compito di dimostrarsi allo stesso tempo un buon compagno per Chloe e un buon padre per il diavoletto fastidioso?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10


L’inferno esiste Michele, ma ...



Chloe e Dan erano appena entrati nel parcheggio della Centrale quando un uomo alto e biondo e una donna dall'aria severa si pararono davanti a loro con aria minacciosa. Entrambi erano molto belli e indossavano delle armature rilucenti.

"Santo cielo ancora voi, che altro volete?" domandò Dan esasperato estraendo la pistola e sparando contro Remiel, davanti ad una esterrefatta Chloe.

"Non hai ancora capito che le vostre armi non servono a nulla contro di noi, sciocco umano?" esclamò Remiel afferrando Dan per il collo e sollevandolo da terra.

Chloe si lanciò contro l'angelo per difendere il suo ex marito, ma Sariel fu più veloce, l'afferrò con entrambe le braccia e la tenne bloccata stringendola contro il suo corpo.

"Lascialo!" urlò Chloe rivolta a Remiel, cercando inutilmente di divincolarsi dalla presa di Sariel che le impediva di muoversi senza fare alcuno sforzo.

"Mia sorella lascerà quello stupido umano solo se tu accetterai di venire con noi senza fare storie!"

"Non vado da nessuna parte, lasciateci immediatamente!"

Rispose Chloe furiosa.

"Vuoi davvero avere sulla coscienza il tuo amico, se sarò costretta a stringere ancora le conseguenze saranno solo colpa tua!" la minacciò Remiel continuando a tenere Dan sollevato da terra.

"Verrò con voi solo se mi direte dove intendete portarmi!" rispose Chloe con fermezza, Dan cercò inutilmente di liberarsi dalla presa "No… Chloe!" riuscì a biascicare.

"Michele vuole incontrarti umana, è tempo che voi due vi conosciate!" rispose Sariel.



#


"Ella!" esclamò Dromos incredulo "cosa fai qui?"

"Io… volevo parlarti!" rispose lei pallida.

Lucifer e Camael si scambiarono uno sguardo d'intesa "Beh, allora noi torniamo dentro!" si limitò a dire Lucifer rientrando in casa insieme al fratello.

Dromos e Ella restarono in silenzio per qualche istante.

"Così il tuo vero nome è Dromos, non… non è un brutto nome!"

"Mi dispiace averti mentito, ma Dromos non mi sembrava un nome da umano"

Ella lo guardò triste "E tu non sei… umano!"

"Ella…" disse lui facendo qualche passo verso di lei, che allungò una mano per fermarlo e e assicurarsi che rimanesse un po' di distanza tra loro.

"Voglio solo sapere perché, Dromos, perché proprio io?"

Dromos la fissò con un mezzo sorriso malinconico "Perché mi ricordavi una piccola umana che avevo conosciuto da ragazzino, lei si chiamava Shakanshaa ed è stata la mia prima e unica amica, è morta che era ancora una bambina. Quando ti ho visto la prima volta mi sei piaciuta subito, non capivo bene cosa mi attraesse tanto finché non mi sono sono reso conto che guardarti era quasi comeguardare lei se fosse… se fosse potuta crescere e diventare una donna adulta. E poi quando ti ho conosciuto davvero, ho scoperto che sei anche incredibilmente dolce e intelligente e che stare con te mi rende una persona migliore!"

Ella ripensò alle parole di padre Ramirez "Forse Dio vuole salvare lui, grazie a te!" si avvicinò a Dromos e gli accarezzò il viso "Davvero pensi che io ti aiuti ad essere migliore?"

Dromos annuì "Mi dispiace da morire averti nascosto la verità, ma come facevo a spiegarti questo?" disse aprendo le ali e trasformandosi davanti ad Ella che fece inconsapevolmente un piccolo balzo indietro "Vedi? Ti terrorizzo. E come potrebbe essere diversamente, sono orribile!"

Ella si fece forza, allungò una mano e la posò sul petto di Dromos per sentirgli il cuore. Al suo tocco i battiti del demone accelerano, Ella se ne accorse e si commosse. "Non importa cosa sei, Dromos, importa come sei e tu sei gentile e buono, anche se sei un demone!" disse stringendolo tra le braccia.

Dromos era incredulo, Ella aveva trovato la forza di abbracciarlo nonostante il suo aspetto, la strinse forte e sussurrò "C'è ancora una cosa che devi sapere…"

Lei alzò lo sguardo preoccupata "Lucifer non è mio fratello… è mio padre!"

Ella spalancò gli occhi esterrefatta "Tuo padre?"

"Già!"

"Beh, questo spiega alcune cose" ridacchiò Ella "pero es bueno perché… Lucifer è il diavolo, ma un tempo era l'angelo Samael e forse lo è ancora, quindi essendo suo figlio tu sei un demone ma sicuramente sei anche un po' un angelo, non credi?"

Dromos rimase così colpito da quella considerazione che riacquistò senza accorgersene il suo aspetto umano.

"Oh, Ella! Tu es vraiment incroyable et moi je t'aime tellement!1" mormorò baciandola. Ella non aveva capito bene le parole di Dromos, ma il significato nonostante tutto le era abbastanza chiaro "También te amo estúpido demonio2" sussurrò contraccambiando il bacio.

"Beh, quando avrete finito con tutti questi sbacciucchiamenti possiamo parlare di Chloe e di dove l'hanno portata Remiel e Sariel?" la domanda di Azrael interruppe bruscamente il bacio.

"Zia Ray Ray!" esclamò Dromos.

"Ray Ray che ci fai qui e… come sarebbe a dire zia?" domandò esterrefatta Ella rivolgendosi a Dromos.

"Possiamo rimandare a dopo le spiegazioni?" domandò Azrael "Devo parlare immediatamente con Lucifer, Chloe è in pericolo, dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi!"


#


"Lucifer, sei consapevole che scoprire che hai generato un figlio con Lilith farà infuriare ancora di più Michele?" domandò Camael mentre rientrava nel salone con il fratello.

"Michele dovrebbe scopare di più e giudicare meno gli altri" commentò sarcastico Lucifer "non ho fatto nulla di male e poi ho capito solo pochi giorni fa che Dromos è mio figlio!"

"Ma se è il tuo ritratto" commentò stupito Camael.

"Benvenuto nella schiera di quelli che l'hanno sempre saputo e non si sono degnati di dirmelo!" commentò irritato Lucifer.

"Veramente l'ho capito solo poco fa, quando vi ho visto insieme. In effetti quando portava i capelli e la barba molto più lunghi e folti la somiglianza non si notava così tanto!"

"Appunto!"

"Ho anche notato quanto sei protettivo nei suoi confronti, sinceramente è stata una sorpresa positiva, un tempo non eri capace di provare interesse se non verso te stesso. Amenadiel ha ragione, sei davvero cresciuto Lucifer" sorrise l'angelo stringendo affettuosamente una spalla del fratello.

In quel momento l'ascensore si aprì e Dan agitato e furioso entrò nel salone, come vide Camael si diresse verso di lui esclamando "Tu, non mi importa quello che sei, ti giuro che se i tuoi scagnozzi fanno del male a Chloe ti ammazzo, angelo o non angelo!"

"Cosa dici umano, non capisco" ribatté Camael calmo.

"Non mentire bastardo, hai mandato la donna e il biondo a rapire Chloe per ricattare Lucifer!" così dicendo si scagliò furioso contro Camael, Amenadiel lo afferrò al volo "Calmati Dan, spiegati meglio!" disse tenendolo fermo con entrambe le braccia.

"Cosa c'è da spiegare, questo sporco traditore è venuto qua a distrarci per permettere a Michele di mandare i suoi gendarmi a rapire Chloe!" ringhiò furibondo Lucifer afferrando Camael per il bavero del cappotto e sbattendolo contro il bancone del suo bar privato.

"È falso, io non ho fatto niente del genere, fratello!" replicò Camael.

"Finiscila con le menzogne Camael e comincia a parlare o giuro che ti pentirai di aver aiutato Michele a portare avanti il suo piano delirante!" lo minacciò Lucifer.

"Tu non ti chiami Michele?" domandò dubbioso Dan.

"No, mi chiamo Camael, come hai sentito!" rispose l'angelo allontanando Lucifer con una spinta.

"Ti dispiace raccontare esattamente cos'è successo umano, non mi va di essere accusato a caso!" aggiunse mettendosi a posto il lungo cappotto scuro sgualcito dalla presa rabbiosa di Lucifer.


#


Chloe sostenne senza paura lo sguardo argentato di Michele, pensò anche che l'angelo sarebbe stato davvero bellissimo se il suo sguardo non fosse stato quasi folle e le sue ali non avessero avuto lo stesso colore opaco tipico dell'argento sporco.

Si trovavano sulla terrazza del Griffith Observatory, un tramonto meraviglioso rendeva ancora più bella la vista di Los Angeles.

I fratelli di Michele, meno di una decina compresi Remiel e Sariel, osservavano la donna e l'angelo dall'alto delle cupole dell'osservatorio.

Le ali degli angeli emettevano bagliori di colori diversi a seconda delle sfumature delle loro piume mosse delicatamente dalla leggera brezza serale.

Chloe pensò che nonostante tutto era uno spettacolo bellissimo e che in un certo senso poteva considerarsi fortunata di esserne testimone. Un sorriso le distese il viso per un attimo mentre si chiedeva come avrebbe reagito Ella sapendo che i resti di piume conservati tra le due lenti del suo amato microscopio appartenevano ad un angelo.

"Mi trovi divertente donna?" le chiese secco Michele "non sarà per molto, ti avverto!" aggiunse minaccioso.

Chloe non si scompose "Così tu sei Michele" rispose perfettamente calma "finalmente posso guardare in faccia chi per mesi ha tormentato di incubi me e mia figlia! Cosa vuoi ancora, non ti è bastato rischiare di uccidere Trixie e Charlie e assassinare quel povero ragazzo innocente, di quali altri crimini intendi macchiarti portandomi qui contro la mia volontà?"

"Come ti permetti di parlarmi in questo modo replicò tagliente Michele "tu che non saresti neanche dovuta nascere se mio Padre non avesse deciso di premiare mio fratello per il suo ennesimo tradimento?"

Chloe lo guardò senza capire.

"Oh, quindi non lo sai, povera innocente creatura!" esclamò sarcastico Michele.

"Che cosa dovrei sapere?" domandò freddamente la detective.

Michele si avvicinò a Chloe sovrastandola con la sua statura e con un sorriso crudele le rispose "Tutto quello che ti riguarda è una menzogna donna! I tuoi genitori non potevano avere figli, tu esisti unicamente per volontà di mio Padre che ha ordinato a mio fratello Amenadiel di benedire tuo padre e tua madre con la tua nascita! Non sei altro che una misera pedina del piano ideato da mio Padre per perdonare quel traditore di mio fratello, il suo piccolo adorato figlio ribelle. Tu non hai mai avuto altro destino che incontrare mio fratello e innamorarti di lui, povera creatura priva di libero arbitrio, non c'è niente di reale nella tua vita, niente!"

"Sono soltanto le menzogne di un fratello pieno di odio e invidia!" rispose Chloe fingendo una sicurezza che in realtà cominciava a perdere, le parole di Michele le avevano riportato alla mente una frase pronunciata da Lucifer qualche anno prima "Tutto questo è reale, non è vero?" ora capiva il vero significato di quella domanda che allora aveva riferito ai sentimenti provati da entrambi.

"Perché non lo domandi ad Amenadiel o allo stesso Lucifer?" le domandò Michele.

Chloe pallida e con le labbra tremanti parlò quasi a sé stessa "Lucifer lo ha sempre saputo"

"Tu che cosa credi?" le rispose l'angelo "Ma ovviamente non te lo ha detto, era molto più semplice e comodo approfittare della situazione, usarti per ricevere da nostro Padre il perdono che da solo non avrebbe mai saputo come ottenere!"

Chloe cercò di sostenere lo sguardo di Michele, fu un errore perché l'angelo lesse l'incertezza nei suoi occhi e la incalzò schernendola rabbioso "Dimmi Chloe, credevi davvero di poterlo aiutare a cambiare? Ti sei davvero illusa che il diavolo potesse diventare migliore grazie a te? Rassegnati, tu non conti nulla, Lucifer rimane sempre e soltanto un misero traditore, egoista e viziato e tu non sei altro che uno strumento nelle mani di altri"

Chloe si voltò per non far vedere a Michele le lacrime che stavano cominciando a rigarle il volto. Si avvicinò al parapetto della terrazza e si fermò a osservare il vuoto sotto di lei.

Era davvero questo il senso della sua vita, davvero fino a quel momento tutto ciò che aveva deciso, tutto ciò che aveva conquistato non era dipeso in nessun momento dalla sua volontà? Davvero non era nient'altro che una marionetta nelle mani di Dio, senza volontà propria né libero arbitrio?

Michele si avvicinò a Chloe, le circondò le spalle con un braccio, accostò le labbra al suo orecchio e con voce suadente sussurrò "Sai, forse questa sarebbe la sola e unica decisione vera che hai preso in 35 anni: mettere fine alla tua finta vita. Coraggio, sorprendi mio Padre dimostrandogli che almeno per una volta puoi decidere come un essere umano reale e dotato di libero arbitrio, che per una volta in vita tua ti rifiuti di essere soltanto la pallida imitazione di un essere umano, un misero involucro vuoto ad uso esclusivo dei suoi scopi superiori"

Michele concluse il discorso lasciando Chloe e voltandosi verso i suoi fratelli che annuirono in segno di approvazione.

Chloe posò le mani sulla balaustra, ormai non riusciva più a fermare le lacrime, chiuse gli occhi e si sporse lentamente sul vuoto.

"Coraggio, detective" la incitò Michele sorridendo compiaciuto, ormai sentiva di essere ad un passo dal suo obiettivo.

Ma quella parola "detective", quella semplice parola di nove lettere fu il suo errore più grande.

Perché in quella parola era racchiuso tutto ciò che Chloe aveva profondamente amato durante tutta la sua vita: suo padre morto perché svolgeva con onestà e dedizione il suo lavoro di poliziotto, il suo ex marito che aveva conosciuto perché era entrata in polizia, sua figlia Trixie che era nata dal loro amore, le sue amiche Ella e Linda conosciute anche loro grazie al suo lavoro, lo stesso Lucifer che aveva incontrato grazie a un caso di omicidio. No pensò Chloe, non era vero che lei era una marionetta nelle mani di Dio, tutto ciò che aveva ottenuto nella vita era stato il frutto della sua scelta più importante, lasciare il cinema per diventare una detective.

No, lei non era affatto una marionetta, perché non era solo e unicamente la compagna di Lucifer, lo strumento del suo perdono, lei era prima di ogni altra cosa ciò che aveva scelto di essere. Una detective della Omicidi. Tutto il resto era stato determinato da questa scelta. Lucifer lo aveva capito perché la amava, Michele no, perché non era capace di amare.

Chloe smise di piangere aprì gli occhi e sorrise, notò una luce bianca brillare in lontananza e il suo sguardo si fece duro e deciso.

"Allora, che aspetti Chloe, coraggio non prolungare oltre la tua sofferenza!" la esortò Michele spazientito.

Chloe si voltò, il suo sguardo duro prese di sorpresa Michele facendolo arretrare di un passo.

"Credi davvero di potermi manipolare con i tuoi discorsi Michele?" domandò.

"Che ti succede umana, hai un ridicolo rigurgito di orgoglio? Sappi che non servirà a cambiare il tuo destino"

"Il fatto è che io non ho paura di affrontare il mio destino perché a differenza di ciò che affermi, la mia vita è stata decisa da me e il mio destino sarà frutto delle mie scelte. E se così non fosse tutto il piano di tuo Padre per Lucifer sarebbe miseramente fallito!"

"Che stupidaggini vai blaterando umana?"

"Non sono affatto stupidaggini. Vedi è molto semplice, se tutta la mia vita non fosse che una falsità, se io non fossi nient'altro che un mero strumento nelle mani di Dio, anche il percorso che sta conducendo Lucifer verso il perdono non sarebbe nient'altro che una elaborata menzogna organizzata da Dio stesso. Ma se così fosse allora spiegami, Michele, per quale motivo tuo Padre dovrebbe ingannare se stesso fingendo che Lucifer meriti di essere perdonato? La verità è che Dio ha fornito la scintilla iniziale facendomi nascere, ma il suo piano ha senso soltanto se le mie scelte e quelle di Lucifer sono reali, se il nostro amore è reale, se la mia vita è reale!"

Michele le rise in faccia, si voltò verso gli altri angeli e li esortò a ridere con lui, Sariel fu il primo.

Chloe si unì alla risata "Che hai da ridere, sciocca donna?"

"Rido perché cominci a perdere la tua sicurezza Michele, o non avresti bisogno del sostegno dei tuoi fratelli!"

"Per quale motivo dovrei essere meno sicuro?" domandò Michele leggermente pallido.

"Perché ti sei reso conto che sono molto più forte di quello che credevi, che ho capito il tuo gioco e non ti permetterò di usarmi per far impazzire di dolore e di sensi di colpa Lucifer. Io non mi butterò da quel parapetto Michele, se vuoi che io muoia dovrai avere il coraggio di uccidermi tu stesso"

Michele si avvicinò a Chloe furente "Attenta donna potrei decidere di accontentarti"

"Fa pure, non ho mai avuto paura di morire"

"Non hai paura neanche di finire all'Inferno con il tuo amato Lucifer?" domandò sarcastico Michele afferrandole il collo e stringendo leggermente nel tentativo di spaventarla.

"Io non ho paura dell'Inferno" disse tranquillamente Chloe sentendosi completamente serena e in pace con sé stessa.

Michele la fissò sbigottito, il corpo di Chloe era circondato da una luce bianca che brillava leggera, sconvolto la lasciò andare e balbetto "Ma… ma come è possibile che tu…!"

Chloe, che non si era minimamente accorta della luce che circondava il suo corpo, sorrise dolcemente e aggiunse "Vedi, una volta credevo che l'Inferno non esistesse per questo non avevo paura della morte. Poi ho incontrato Lucifer e grazie a lui ho scoperto che in realtà sono gli uomini stessi a creare la loro personale prigione infernale con i loro comportamenti più tremendi e crudeli, una prigione dalla quale non riusciranno mai ad uscire a meno di arrivare alla piena consapevolezza del male compiuto.

E così ho capito che mi sbagliavo, l'Inferno esiste, Michele, ma solo per chi ne ha paura, proprio come te!" concluse Chloe con uno sguardo talmente luminoso e sereno che Michele arretrò come se gli avessero sferrato uno schiaffo in piena faccia.


#


"L'uomo e la donna che avevano già aggredito me e Ella sulla terrazza della Centrale, ci aspettavano nel parcheggio, la donna ha minacciato di uccidermi se Chloe avesse rifiutato di seguirli e l'uomo ha detto che era arrivato il momento che lei e un certo Michele si incontrassero, credevo che parlassero di te, Camael!"

Dan concluso il breve racconto si sedette sul divano e rivolse a Lucifer uno sguardo sgomento "Tutto questo non sarebbe successo se il il diavolo non avesse deciso di interessarsi a Chloe! Lucifer è colpa tua se lei è in pericolo!"

Lucifer guardò Dan con aria contrita "Per una volta hai ragione Dan" posò il bicchiere sul bancone del suo bar privato "ma continuare a stare qui a parlare di quanto sia colpa mia tutta questa situazione non ci aiuterà a trovarla, stiamo perdendo tempo prezioso! Vado a cercarla!" concluse aprendo le candide ali di fronte a Dan che lo guardò a bocca aperta "Eh già, anche il diavolo ha le ali, Daniel!" commentò sarcastico.

"Aspetta Lucifer" intervenne Amenadiel "non ha senso cercarla a caso, rischiamo di perdere altro tempo inutilmente, dobbiamo organizzarci, assegnare ad ognuno di noi una zona della Città e setacciarla fino a che non la troveremo!"

"L'hanno portata al Griffith Observatory!" disse Dromos facendo girare tutti verso di lui, era rientrato nel salone insieme a Ella e Azrael.

"Zia Ray Ray li ha seguiti ed è tornata per avvisarci!" spiegò indicando l'angelo.

"Andiamo Amenadial!" ordinò Lucifer e poi rivolgendosi ad Azrael “poi mi spieghi questa storia di zia Ray Ray!” l'angelo si guardò intorno con aria imbarazzata facendo finta di essere interessata al salone che peraltro conosceva già, visto che qualche tempo prima aveva deciso di passare a trovare il fratello che per millenni aveva evitato di incontrare.

"Hey, aspetta non crederete davvero di andare solo voi due?" intervenne Maze.

"Maze, tu raggiungici in moto” rispose Lucifer “Dromos tu invece resterai qua con Linda, Dan e Ella, sei ferito non voglio che corra rischi inutili!"

"Cosa? Scusa papà ma non ho alcuna intenzione di stare qui a non fare niente mentre voi rischiate la vita!"

"Papà?" domandò confuso Dan poi aggiunse "Vale anche per me, verrò con Maze, penserò a mettere in salvo Chloe mentre voi tre vi occupate di Michele e dei suoi scagnozzi!"

"E vale anche per me, Chloe è la mia migliore amica, aiuterò Dan a portarla in salvo!" intervenne Ella.

"Io e Charlie verremo con voi e vi aspetteremo con il motore acceso in modo da essere pronti a portarvi via di là appena comparirete con Chloe!" affermò Linda lanciando ad Amenadiel uno sguardo talmente deciso che l'angelo non osò replicare.

"Vengo anche io, non sono per niente d'accordo con quello che sta facendo Michele!" concluse Azrael aprendo le sue ali.

Lucifer si guardò intorno commosso, fece un cenno di assenso e si rivolse a Camael "Manchi solo tu! Devi decidere fratello, sei con noi o contro di noi?"

Camael si guardò intorno osservando quello strano e incredibilmente affiatato gruppetto di umani, angeli e demoni talmente uniti da formare una famiglia vera e propria.

Chiuse gli occhi, emise un profondo sospiro, riaprì gli occhi e infine incrociando lo sguardo di Lucifer spalancò le ali e rispose "Con voi, fratello, con voi!"

Gli angeli uscirono sulla terrazza e si alzarono in volo tutti insieme.

Dan e Ella li osservarono allontanarsi senza riuscire a distogliere lo sguardo dalle loro ali che si stagliavano luminose nel crepuscolo.

“Allora vogliamo darci una mossa?” intervenne Maze riportandoli alla realtà.



Nota 1: Sei davvero incredibile e io ti amo così tanto

Nota 2: ti amo anche io stupido demone












   
 
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