Ding Dong
La porta si apre, una donna dal volto tra il
curioso e il perplesso esce sull’uscio. L’uomo veste una camicia, un paio di
jeans e un sorriso da pubblicità.
“Buona sera!” Dice, smagliante.
“Non…” Inizia la donna, la faccia pronta a
farsi dura. Non voglio niente, sta per dire, ma non ne ha il tempo.
“Ho molta fame.” Afferma il ragazzo, o
l’anziano? Non ne è più sicura. “Posso entrare?” Ed è così… convincente. Lei
esita.
“Non credo sia…” Ma il suo corpo cede al
sorriso, si sposta come ad invitare…
E lui entra: il pasto è servito.
Toc Toc
La porta si apre, una signora sul cui viso vi
è curiosa perplessità, si sporge. Il signore indossa una camicia, dei calzoni
da lavoro e un sorriso da réclame.
“Buona sera!” Proferisce, sfavillante.
“Temo…” Il volto della signora si chiude. È
intenzionata ad educatamente declinare qualsiasi proposta, ma il tempo le è
abilmente tolto.
“Desidero ardentemente desinare.” Attesta il
giovanotto, o l’attempato? La signora non è più certa. “Potete accogliermi?” Ed
è così… persuasivo. Ella esita.
“Non è appropriato…” Ma il suo corpo soccombe
al sorriso, si muove come ad invitare…
E lui entra: la pietanza è servita.
Driiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiiiin
La porta si apre, una dalla faccia un po’
curiosa, un po’ perplessa mette fuori il naso. Il tizio ha addosso camicia,
jeans e sorriso da soap opera.
“Buona sera!” Butta lì, ganzo.
“Sparisci…” Faccia incazzosa, la tizia è
pronta a dirgliene quattro al coglione che l’ha disturbata, ma non ha il tempo.
“Ho proprio fame.” Butta lì il ragazzetto, o
il vecchio? Si sta incasinando. “Entro, ok?” E… oh, funziona a meraviglia.
Questa esita.
“Non penso proprio…” Ma sto maledetto sorriso
la frega, si mette a lato come ad invitare…
E lui entra: il mangiare è servito.
Note: Le tre drabble sono state scritte per il contest
"Esercizi di stile" indetto da LadyPalma/GiuniaPalma sul forum di EFP. La richiesta era di sfruttare
l’idea di Queneau.
Spero
che questo piccolo risultato vi sia piaciuto, personalmente mi sono divertita
nel lavorarci, soprattutto perché ho voluto rispettare le 100 parole.
Se
non lo aveste mai fatto vi invito a provare!