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Autore: diaspro_LMX987    13/01/2020    4 recensioni
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Verrà un tempo in cui il Male prenderà il sopravvento, nel quale sembrerà non esserci più speranza, durerà secoli, millenni, molti soffriranno, molti moriranno, molti pregheranno la fine di questa maledizione, pochi sopravviveranno. In quel tempo nascerà la Prescelta: ella si troverà in un mondo non suo, dove non esiste la magia e non sarà possibile stabilire in che luogo e tempo sarà capitata...
Solo dopo anni dal momento in cui scomparirà riuscirà a tornare nel suo paese natale, dove assieme a coloro che dovranno aiutarla nella sua impresa si ritroverà a fare scoperte interessanti sulle sue origini...
Qui inizia la storia di Ellise.
Questa è la sua storia.
Benvenuti nel suo mondo.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo II
The Revelation

Nhoa sentiva a disagio. Si sentiva un estraneo, come se avesse invaso la casa dei nonni di Ryan senza il loro permesso. Aveva fatto credere a tutti sulla Terra che i suoi genitori fossero morti ancor prima che lui avesse potuto conoscerli. Ma non aveva saputo niente dei genitori di Ryan fino a quando non era arrivato lì, e aveva scoperto tutto. E poi aveva iniziato ad avere il timore di essere di troppo.
- Puoi dormire insieme a Ryan -, gli aveva detto la nonna di quest'ultimo, quando Nhoa si era fermato ad osservare il cielo limpido fuori, - La poltrona diventa un letto.-
Nhoa salì di sopra, e si diresse verso la camera dell'amico. Posò la mano sulla maniglia di metallo ghiacciato, ma la ritrasse subito. C'era una luce strana, in quella stanza... 
Nhoa entrò di colpo, e vide Ryan sconvolto. 
- Cos'è successo? - gli chiese raggiungendo. 
- È entrato un uomo. Vestito di nero. -
- Cosa voleva? -
- Non lo so. È entrato, ha fatto qualcosa tipo... No, sto sognando. O peggio, sono impazzito... -
- Ryan, dimmi cosa ha fatto quell'uomo. -
- Ha fatto una cosa tipo magica, diceva parole strane, Perseo ha iniziato a gracchiare e lui l'ha colpito, e poi ha fatto uscire un simbolo, tipo quei simboli dei celti...-
Nhoa imprecò. - Devo avvisare Ellise! -
- Perché? Cosa centra Ellise? -
- Te lo spiegherò dopo. Allora... Forse potremmo scappare dalla finestra... -
- Ma che... Nhoa! Sei impazzito? -
- Prima dicevi di esserlo tu. -
- Domani è Natale, non posso scappare! -
- Perché, gli altri giorni potresti? -
- Ma che cavolo stai dicendo, Nhoa! Non sto capendo niente! -
- Lo so. -
- E per caso non è che vuoi spiegarmi che succede? -
- Ti spiegherò quando saremo arrivati. Visto che non vuoi abbandonare i tuoi nonni il giorno di Natale, partiremo domani notte. -
Nhoa ignorò le domande di Ryan e lo zittì. Era sicuro che non sarebbe riuscito a ad addormentarsi: la serata era stata così densa che sarebbe rimasto lì disteso, perfettamente sveglio, per ore, a rimuginare. Avrebbe voluto spiegare tutto a Ryan, ma la signora Campbell stava tornando di sopra annunciata da altri scricchiolii, e quando si fu allontanata sentì che anche altri salivano le scale... In effetti, creature munite di molte zampe trotterellavano su e giù davanti alla porta; la professoressa di algebra, la Smith, entrava nella casa dove una bambina stava stirando, e poi diventano cenere... Poi c'erano un orso azzurro e un ippopotamo viola, e cercavano documenti falsi...
Un attimo dopo era appallottolato nelle coperte con Ryan che lo scuoteva. 
- Nhoa! I regali! -
Il ragazzo si alzò controvoglia, e seguì l'amico in salotto, assieme ai nonni i quest'ultimo.
Osservò la gabbietta con il corvo imperiale venire scartata da Ryan, che provò a mostrargli il nuovo animaletto.
- Saluta Atlas! -, così l'aveva chiamato.
Ma Nhoa non ne voleva sapere. Era fissato su Ellise, Ryan, i demoni neri, i fuochi e cos'è del genere. Dovevano sbrigarsi.

- Svegliati, dormiglione. Siamo in ritardo -
- In ritardo per cosa? -
- Ti sei già scordato tutto? Oh cavolo Ryan, dobbiamo scappare! -
- Allora facevi sul serio? -
- Ma no? - ironizzò togliendoli il cuscino da sotto la testa. - Alzati. -
*
Ellise non sapeva dire cosa avesse avuto nel cranio fino a quel momento. Di certo non un cervello, altrimenti sarebbe stata effettivamente più intelligente di quello che era stata. Ce l'aveva avuto sotto gli occhi tutte quelle volte durante le quali era andata a documentarsi sulla morte di Lorray. E non se n'era accorta. Il fatto era, che se se ne fosse accorta prima avrebbe risparmiato la fatica a Nyck. Ne aveva uno. Gliene rimanevano....
Sedici.
Come aveva fatto a capirlo? Beh, un giorno ti svegli e capisci che un ragazzo a cui il fratello muore per cause sconosciute e che vede simboli negli occhi delle persone è un ragazzo strano al quale sono capitate cose strane. 
Beh, in quel momento Ellise si stava lavando i denti, e dopo "La Rivelazione" aveva rivolto il suo sguardo allo specchio e e aveva constatato che tutto coincideva, che doveva avvisare Nyck di tutto, che la doveva aiutare a trovare gli altri sedici.
Ma prima doveva espellere dalla sua gola il dentifricio, che dopo aver fatto "La Scoperta del Secolo" aveva ingoiato involontariamente, o meglio, lo aveva "Inalato". 
Così, dopo aver tossito e sputacchiato, era corsa fino alla posta della camera di Nyck, aveva bussato ripetutamente alla porta, dove un famiglio in giacca e cravatta era spuntato e le avevela detto: - Il signorino è occupato, adesso -
- E quando non lo sarà? -
- Vuole prendere appuntamento? -
- Prendiamo un appuntamento. -
Andò a prendere l'agenda, poi tornò. 
- Il signorino è libero... Tra due mesi. -
Ellise spalancò gli occhi. 
- Ellise? - 
Scrutò gli oggetti nella stanza lussuosa, fino ad arrivare ad una testa che sembrava quella di Nyck.
- Nyck! Devo dirti una cosa importante! -
- Che cosa? -
- Non qui! - sussurrò ammiccando al maggiordomo, che riuscì comunque a cogliere il senso della frase. 
- Quando? -
- Il più presto possibile! - 
- Finisco di fare colazione. - 
Ellise acconsentì, anche se un po' controvoglia: aveva già sperimentato la colazione omicida che si faceva in quel castello. Non sapeva quando Nyck avrebbe finito; lei stessa non era riuscita a trattenersi: beh, era da... Tutta la vita che non faceva una colazione così. 
- Andiamo? -
Ellise fu riscossa dai suoi pensieri dalla voce di Nyck. - Dove?! - esclamò sorpresa. 
- Ellise? -
- Oh, giusto. Magnolia Promenade dovrebbe andare bene. Non ci sono ancora andata, vorrei vederla. -
- A piedi? -
- Sì, perché? È praticamente sotto casa tua. L'ho vista dal balcone. -
- Va bene - commentò, mentre s'incamminavano verso la strada costeggiata da cespugli rosa. 
- Come hai fatto a finire così presto? - domandò Ellise sconcertata. Nyck sorrise, poi rispose: - Dopo ventun anni anche i super cornetti con la crema ti danno la nausea. - 
- Nyck! Guarda! La neve! -
- Sì. Non l'hai mai vista? -
- Vivevo in Florida. -
- Ah...-
- È uno stato - lo anticipò accorgendosi del suo sguardo confuso. - Lì non nevica mai - sbuffò tirando un calcio ad un ciottolo fino a farlo rotolare in un tombino. 
- Quindi... Che cos'è che mi devi dire? -
- Ah... Giusto... Devo raccontarti una cosa. -
Ellise gli spiegò tutto, dalla fuga dall'orfanotrofio fino a quello che era accaduto con i fuochi.
- Io? E perché? -
- Perché hai visto quei segni! -
- Ma non li ho visti solo io. Anche un'altra ragazza. -
- Chi?! -
- Non so come si chiama. Ma era al Commonhealth, e oggi si tiene un'altra riunione. Ci sarà, e ci sarò anch'io. -
- Cerca di trovarla, almeno il suo nome... Io ci devo parlare. -
- Ellise! -
Lei si voltò.
- Nhoa? -
E chi era quell'altro? Ryan Campbell della loro classe?
- Ellise, - ansimò. - Ne ho trovato uno. - continuò indicando Ryan. 
- Anche io. -
- Chi? -
- Nhoa - disse, - lui è Nyck -
- Ellise, devo andare - tagliò corto quest'ultimo. - Oggi c'è il grande pranzo -

Entrò nella grande sala, costruita con il tipico stile del Kar-tr, tutto verde e bianco. Osservò la luce che filtrava dalle vetrate colorate, mentre prendeva posto al l'immenso tavolo apparecchiato. Erano gli ultimi per colpa sua, e suo padre glielo aveva rinfacciato più di una volta. 
- Finalmente è qui, signor Lorray - esclamò Samir Ingck, il padrone di casa, dall'altra parte del tavolo.
- C'è stato un imprevisto...- si difese lui. 
- Buongiorno, scusate per il ritardo -
Ah, non erano gli ultimi. 
Ma quando Nyck si voltò, fu molto sorpreso. 
- Ma sono dei... -
- Sta' zitto, Nyck.-
Erano demoni. Come gli era saltato in mente a quel vecchio di Ingck di invitarli? I demoni erano pericolosi, sadici, crudeli. 
Quelli neri, ovviamente. E lui era sicuro che quelli fossero neri. 
- Ah, lui è il signor Roronoa, è il capo di una tribù di demoni bianchi.-
Hmpf. 
- Beh, possiamo cominciare - disse Ingck al maggiordomo. 
Dopo pochi secondi entrò un altro maggiordomo.
- La cena è servita -
Nyck, tra una forchettata e l'altra, si dedicò alla ricerca della ragazza, seduta da qualche parte a quel tavolo infinito.
- Lo mangi quello? - gli domandò la ragazza che sedeva accanto a lui indicando l'ultimo salatino rimasto nel suo piatto. Sulla testa aveva un cerchietto con le orecchie da gatto.
- No - rispose allontanandolo con la forchetta.
- Lo posso prendere io? -
- Come vuoi -
Lei lo prese, ci mise sopra le carotine fatte a pezzettini, poi ci mise un altro salatino uguale sopra.
- Ho fatto un panino, guarda! - disse ridendo.
- Ah ah ah -
Tornò alle sue ricerche.
- Se svengo e vomito insieme, posso dire che ‘svomito’? -
- Non lo so - rispose senza guardarla.
- Il dentifricio è una verdura? -
- No -
- Facciamo un gioco? -
- Sì. Adesso tu non devi fare niente, niente di niente, capito? -
- Sissignore -
Dopo una ventina di secondi, era diventata rossa.
- Puoi respirare -

Dopo la quarta ora passata a discutere di politica, quando Nyck si stava per addormentare, qualcuno gli toccò la spalla. Si voltò.
- Kim! Perché non sei venuta prima? -
Kimit era la migliore amica di Nyck fin dall'asilo. Viveva in Camarbia, una ormai decadente repubblica situata tra la Mayura e il Nys'ald, con il più grande numero di tribù di demoni neri di tutta la penisola. Avevano invaso la steppa della morte, e ormai costituivano più della metà della popolazione. Il loro paese si chiamava Rākṣasa e la loro capitale Ratnaraj. Lì vivevano solo i più potenti, perché valeva la legge del più forte. Si era guadagnata il posto a tavola studiando sodo e diventando la Ministra più giovane del paese. Aveva cinque anni più di lui.
- A proposito, Kim, hai visto per caso una ragazza con i capelli marroni? -
- Non saprei. Forse sì. Le voici! -
- Dove? -
- C'est moi! - esclamò indicando sé stessa. 
- Uff, non scherzare. E smettila di parlare francese. - 
- Ci saranno un milione di ragazze con i capelli marroni in questa sala! Vediamo, è lei? - domandò alla ragazza accanto a Nyck. - Chi sei? - 
- Agata - 
- Vedi! Ma un momento, perché ti serve saperlo? -
- No, niente -

Che bellezza, era ora di andare e non era riuscito nemmeno a trovare la ragazza misteriosa. Almeno aveva trascorso un po' di tempo con Kimit, che non vedeva da tanto tempo. Ah, e poi sapeva che suo padre non l'avrebbe lasciato libero finché non avesse conosciuto la ragazza che avrebbe sposato. Perché sicuramente si trovava in quell'edificio.
- Nyck, ti devo far conoscere una persona -
Per l'appunto.
Si alzò controvoglia, e seguì suo padre.
- Comportati bene. È la regina della Mayura -
Entrò nella stanza, dove la ragazza stava seduta su un divanetto.
Cavoletti sotto sale.
- Estris lui è Nyck, Nyck lei è Estris. Beh, vi lascio soli -
Suo padre uscì dalla stanza. La ragazza spostò una ciocca di capelli marroni dietro l'orecchio.
- Ciao - disse lui. - Ci siamo già visti -
- Sì. Quando tuo fratello è morto. Ah, vedi altri simboli strani? - celiò.
- A proposito, devo dirti una cosa -
- Cosa? -
Nyck le spiegò tutto, sebbene fosse un po' scettica.
- Quindi mi stai dicendo che c'è una ragazza che viene dalla terra che ha seguito dei fuochi e che deve trovare diciassette ragazzi strani e che io sarei uno di questi? -
- Precisamente -
- E per caso sono coinvolti anche asini volanti? -
- No -
- Ma per piacere, se tutto questo è vero allora io sono la Regina di Saba -
- Ti prego. Posso anche farteli conoscere, ma credimi, è tutto vero -
- Ah, sono dei pazzi come te? -
- Domani. Alle sei. In Magnolia Promenade -
- Va bene -
- Promesso? -
- Promesso -

- Io non la vedo - commentò Nhoa. - Secondo me non viene -
- Tu, ottimista come sempre, no? - disse sarcastica Ellise.
- Me l'ha promesso - ribatté Nyck. - Verrà, ne sono sicuro. Altrimenti, come farai a trovarli tutti e diciassette? -
- Appunto. Dov'è Ryan? -
- Sarà andato ad esplorare. Gli piace, questo mondo -
- Allora? Sono loro? -
Si voltarono e videro una ragazza mai vista comparsa dal nulla.
- Che c'è? So diventare invisibile -
- Allora - principiò Nyck, - loro sono, Nhoa, Ellise e quello lì che osserva le cangiamore laggiù è Ryan. Ragazzi, lei è Estris -
- Quindi cosa dovremmo fare? -
- Trovare gli altri quattordici -
- Perché? -
- Perché... perché me l'hanno detto i fuochi -
- E questa sarebbe una scusa valida? Se i fuochi ti avessero detto buttati dalla finestra tu l'avresti fatto? -
- Certo che l'ho fatto! -
- Siete impazziti tutti -
- Non siamo impazziti. Vuoi vedere la metà ala di Ellise, o il mio nome scritto sui ricercati dell'Aite -
- Ah, Nhoa Soynflasi - disse, - Non saresti dovuto non ritornare mai più? -
- È un'emergenza -
- È un'emergenza! E perché dovrebbe essere un'emergenza? -
- Perché gli emissari volevano... Volevano... Kenosare Ryan! -
- “Kenosare?” da quando Kenesis è un verbo? -
- Lo volevano fare, lo so -
- Allora la faccenda si complica -
- Adesso ci ascolti, eh -
- Adesso siete vicini al credibile -
- Hai paura che gli Emissari distruggano il tuo regno, vero? -
- Sta' zitto -
- Possiamo sapere chi sono gli emissari? - s'intromise Ellise.
- Non da me. Ve lo spiegherà il vostro amichetto -
E Estris sparì, nel nulla com'era comparsa, lasciandosi dietro un'atmosfera di imbarazzo e confusione, mentre Ellise riusciva quasi a vedere i sensi di colpa iniziare a distruggere Nhoa, per un motivo a lei sconosciuto. 

Writer's Corner
Aloha! Finalmente sono tornata! Sì, con questo secondo capitolo alquanto brutto e sicuramente scorretto sotto innumerevoli punti di vista, scritto tra un panettone e un regalo da scartare. Ma cerchiamo di non deprimerci; allora, in questo capitolo si vedono soprattutto Nyck, Ellise, Nhoa, Ryan e Estris, anche se ho cercato di inserire anche Kimit, Agata, Scotch e Cedric (che non sono comparsi praticamente per niente, mi scuso).

 
   
 
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