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Autore: Tide    13/01/2020    0 recensioni
Mi sono fatta coraggio e ho deciso di pubblicare anche se la storia è incompiuta.
Come si conobbero Armando Salazar e il suo amore, Maria Ferrer.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armando Salazar, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era ancora mattino presto, i raggi del sole erano ancora gentili sul porto di Veracruz e l’aria conservava ancora parte della freschezza notturna, ma i moli erano già affollati e navi di ogni sorta manovravano, s’allontanavano, si apprestavano.
Eduardo Ferrer aveva avuto qualche difficoltà a riconoscere la Hermosa de Cadiz in quel via vai, ma una volta individuata non la perse più di vista, mentre la nave cominciava a prendere posto nel porto.
Era rimasto un poco discosto dal molo per evitare che per qualche motivo la figlioletta che lo accompagnava si perdesse tra la folla.
La bambina, da parte sua, non sembrava affatto incline ad allontanarsi dal padre: i suoi grandi occhi, scuri come i capelli, scrutavano quasi con timore la nave e la gente che vi si affaccendava intorno.
Si strinse con più forza al padre, affondando nella sua lunga giacca blu. Eduardo le pose la mano sulla spalla e rise, abbassando uno sguardo tenero su di lei.
“Non capisco proprio di cosa hai paura, Maria” disse divertito “Il capitano Antonio Salazar è un vecchio amico. E sono certo che andrai d’accordo con suo figlio, anche se è più grande di te.”
Maria guardò il padre con un’aria tra il preoccupato e lo speranzoso. L’uomo le accarezzò i capelli con fare incoraggiante. Stava già tornando a guardare la Hermosa, quando si sentì chiamare
“Ferrer! Eduardo !”
Dall’alto del ponte un uomo dai capelli scuri e i tratti decisi, nell’uniforme dell’Armata, agitava la mano in segno di saluto, con un largo sorriso.
“Ecco Antonio Salazar.” Disse Eduardo alla figlia mentre rispondeva al cenno.
In breve il capitano fu sul molo, seguito da un ragazzo. Ferrer e la figlia si erano già avvicinati.
I due uomini si abbracciarono con entusiasmo
“Buon Dio, quanto tempo è passato Antonio!” esclamò Eduardo sciogliendo l’abbraccio. Subito diede uno sguardo al ragazzo che stava presso all’amico. Somigliava parecchio al capitano.
“E questo deve essere Armando!” aggiunse tendendo la mano al figlio di Antonio “Ma tu guarda: sei quasi un uomo!”
in effetti Armando dimostrava un po’più della sua età e le spalle cominciavano ad essere quelle di un uomo, benché non avesse che tredici anni.
“Stavi ancora in braccio a tuo padre l’ultima volta che ti ho visto.” Ricordò Eduardo.
“Anche Maria è diventata grande, Eduardo.” Fece Antonio accennando alla bambina
“Già” rise Ferrer, cercando gentilmente di impedire che la figlia si nascondesse dietro di lui “Su, Maria, saluta …”
La bambina finalmente si scostò dal padre  per fare un piccolo inchino. Armando ricambiò con cortesia e le sorrise. Maria sollevò appena lo sguardo, arrossendo visibilmente appena ebbe incontrato gli occhi scuri del ragazzo, e tornò subito ad aggrapparsi alla giacca del padre.
    
Antonio spiegò che doveva sbrigare alcune faccende riguardo la sistemazione della nave e la sua manutenzione durante la permanenza nel porto di Veracruz. Eduardo si offrì di attendere il tempo necessario, ma Salazar insistette perché l’amico, Maria e Armando si recassero a casa dei Ferrer e lo attendessero là. Eduardo promise che avrebbe rimandato la carrozza perché Antonio non dovesse pagare il viaggio, poi partì insieme alla figlia e al ragazzo.
Durante il breve tragitto, Armando rimase quieto e composto. Maria, seduta di fianco al padre dall’altro lato della carrozza, di tanto in tanto si sorprendeva a fissare l’ospite e come se ne accorgeva arrossiva e abbassava lo sguardo, temendo d’essere indiscreta. Il ragazzo fingeva di non notarlo per non imbarazzarla.
Ferrer rispettò il silenzio per alcuni minuti, poi domandò
“Come è stato il viaggio, Armando?”
“Interessante” rispose Armando “Ho imparato molte cose. E spero di impararne molte altre, prima di tornare in Spagna.”
Eduardo rise “Sì, credo che ce ne sarà il tempo. La situazione non è grave come ai Caraibi, ma tuo padre avrà il suo da fare.”
Armando aggrottò appena la fronte “Mio padre dice che i Caraibi saranno il prossimo passo.”
“Sì, sì …” fece Eduardo “Ma, come si dice, un passo alla volta ragazzo, un passo alla volta.”
Armando parve sul punto di chiedere un chiarimento sul significato della massima, ma Ferrer fu distratto dalla figlia, che gli tirava appena la manica della giacca, guardandolo con gli occhi spalancati in un’espressione interrogativa. Eduardo rise divertito
“Povera Maria, ci siamo dimenticati di te!” disse “Antonio è venuto per affrontare i pirati, tesoro, ricordi?” le spiegò
“Lasciate stare, signor Ferrer.” Disse Armando “Non deve preoccuparsi di queste cose alla sua età.”
Eduardo sollevò lo sguardo sul ragazzo con un’aria un poco perplessa, chiedendosi se Armando si ricordasse di avere solo tredici anni.
La carrozza si fermò; dal finestrino di sinistra si vedeva una villetta con un bel giardino, da quello di destra la città poco distante.
“Arrivati!” sorrise Eduardo con fin troppo entusiasmo. 
 
Come promesso, Antonio Salazar raggiunse presto la dimora di Ferrer e in breve gli ospiti furono guidati alle loro camere, fu dato loro il tempo di rinfrescarsi, quindi fu mostrata loro la casa.
Per tutta la giornata Eduardo fu molto preso dal suo ruolo di padrone di casa e con grande entusiasmo.
Maria non era gelosa delle attenzioni rivolte agli ospiti, né offesa di essere lasciata alle cure della governante, ma non era abituata a vedere per casa altre persone oltre suo padre e pochi domestici.
In fin dei conti le pareva più prudente mantenere una certa distanza finché non aveva preso le misure con l’insolita situazione.
“Quanto restano?” chiese candidamente a suo padre, quando quella sera venne ad augurarle la buonanotte.
Eduardo rise “Santo Cielo, Maria! Sono appena sbarcati, vuoi già che partano?”
Maria spalancò gli occhi perplessa, stringendo imbarazzata le coperte e tirandosele fino al mento.
“Sai, ho chiesto ad Armando come ti trova. Mi ha risposto che sei una bambina silenziosa.” Proseguì il padre con un tono di bonario rimprovero “Dovresti cercare di essere più simpatica almeno con lui che è giovane, non credi?”
Maria annuì in fretta.
“ E tu come trovi Armando?” le chiese Eduardo
La bambina sembrò pensarci un istante
“Alto.” Disse semplicemente.
L’uomo rise di gusto e le scompigliò i capelli scuri.
“Sono certo che presto avrete qualcosa di più interessante da dire l’uno dell’altro.” Concluse alzandosi dalla sponda del letto, come per lasciare la stanza.
Immediatamente Maria lo trattenne
“Sì, ma quanto restano?” ripeté mettendosi a sedere nel letto
Il padre le sorrise divertito
“Saranno nostri ospiti alcuni giorni, finché la Hermosa non dovrà salpare. E siccome Veracruz è il punto di riferimento per le azioni della nave, torneranno di tanto in tanto a farci visita nei prossimi mesi.” Le spiegò tranquillamente “Ora dormi, tesoro.”
La bambina annuì e si coricò chiudendo gli occhi, ma subito li riaprì.
“Non spegnere la luce, papà.” Disse in fretta.
Eduardo, che si stava già chinando a soffiare sul lume, la guardò sorpreso.
“Ma sono anni che non dormi col lume, Maria …”
“Lo so …” mormorò lei con un po’ d’imbarazzo “Ma avete parlato di pirati e ho pensato: se il re manda qualcuno a Veracruz contro i pirati, vuol dire che i pirati sono aumentati e serve più gente a combatterli.” Spiegò preoccupata “Non è così, papà?”
Eduardo rise di nuovo “Quanto buon senso che hai, tesoro!” esclamò “Ma non devi preoccuparti” la rassicurò subito “Non ci sono più pirati del solito, in realtà. Solo che il re ha pensato che ce ne vorrebbero meno. Capito, Maria?”
Maria aggrottò un poco la fronte, poi annuì.
“Allora spengo?” le chiese il padre.
“Va bene.” Rispose lei dopo un attimo.
“Ecco la mia bambina coraggiosa!” disse Eduardo chinandosi a darle un bacio sulla fronte, prima di spegnere la candela e allontanarsi piano.   
   
 
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