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Autore: Nila121    14/01/2020    1 recensioni
Dopo essere tornata da Volterra ancora viva Bella si rimette con Edward. Ma cosa succederebbe se la nostra ragazza non prendesse benissimo la spiegazione di Ed? Come farà Bella ad esprimere il suo disappunto? E, soprattutto, che succederà a Edward?
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Note dell’Autrice (parte 1)

Questa one-shot parte dal capitolo 23 di New Moon e ne propone un finale alternativo. Parte del dialogo è copiata dal testo del libro.

 

Padelle volanti e dove trovarle

 

-Quando di ho detto addio, nella foresta…ti ho mentito. Non avrei voluto farlo, ma credevo che, se ti avessi convinta che non ti amavo più, per te sarebbe stato meno doloroso. Ti ho mentito e ti chiedo scusa…scusa per averti ferita, scusa perché è stato un tentativo inutile. Scusa se non ti ho protetta da ciò che sono. Ho mentito perché volevo salvarti e non ha funzionato. Scusa.- 

Le parole di Edward risuonano confuse alle mie orecchie. Sono allibita, non ho parole. Ho capito bene?

-Aspetta. Mi stai dicendo che mi ami?- chiedo sospettosa.

-Certo! ti ho amata sempre e sempre ti amerò!-

-Non ti credo.- lacrime bollenti rigano le mie guance, le dita strangolano la coperta. –Amarmi per te non ha mai avuto senso.-

La sua mascella si serra. –Come puoi credere ad una bugia e non alla verità? Quando ti ho lasciata sono morto dentro, nulla aveva più senso. Mi sono ridotto all’ombra di me stesso, non vivevo più.-

Alzo su di lui i miei occhi pieni d’acqua e lo fisso da dietro il velo. –è esattamente come mi sono sentita io.-

-Ti ho lasciata soltanto perché desideravo farti vivere una vita normale, felice, da essere umano.-

Aspetta, chi ha deciso che voglio vivere una vita da umana?

-Starti vicino significava farti vivere sul filo del rasoio, facendoti rischiare la vita ogni volta e allontanarti dal tuo mondo. E allora ho provato. La fuga mi sembrava l’unica soluzione, così me ne sono andato.-

Unica soluzione? Ne avevi una cinquantina! E nessuno mi ha chiesto niente!

-Se non avessi creduto che era il meglio per te non me ne sarei mai andato, sono troppo egoista per lasciarti, non posso andarmene di nuovo. Ma adesso devo sapere. Ieri…sembravi incerta, prudente. Ti ho ferita irreparabilmente? È troppo tardi? O ti sei lasciata tutto alle spalle? Dimmi solo se dopo tutto quello che ti ho fatto puoi ancora amarmi o no.-

Eccola la fatidica domanda! E ho già anche la risposta.

Lo guardo e sbuffo. Mi libero delle coperte e scendo dal letto. Edward mi ferma prima che esca dalla stanza.

-Aspetta, dove stai andando?-

-A prendere una cosa essenziale per rispondere alla tua domanda. Tu aspetta qui e non muoverti.-

Esco dalla camera e scendo le scale cercando di non volare di sotto. Arrivata indenne al pian terreno vado in cucina a recuperare ciò che mi serve e risalgo le scale. Nascondo dietro la schiena il braccio che regge l’oggetto ed entro in camera.

Appena Edward si gira alzo il braccio e la padella di acciaio inox da 33 cm si scontra con violenza sulla mascella squadrata del vampiro che preso alla sprovvista cade dal letto all’indietro.

Rido soddisfatta, e con la faccia di un gatto che si è mangiato un pipistrello, soppesando in mano la padella distrutta, ghigno.

-Piaciuta la risposta alla domanda?-

-Immagino fosse un no.- borbotta massaggiandosi la mascella.

-Sbagliato!- strillo puntandogli contro la padella. –Vedi, il tuo più grande problema è l’arroganza che ti porta a decidere della vita degli altri! Ti avevo forse chiesto una vita da umana? NO! Tu mi hai chiesto cosa ne pensavo del tuo favoloso piano? NO! Mi hai mai detto quali fossero le tue paure? NO!-

-Devi smetterla di pensare e agire come se esistessi solo tu! Non è così. Eravamo una coppia e tu fai parte di una famiglia. Hai mai chiesto loro il loro punto di vista? A Esme, ad Alice? Non so se ti comporti così perché sei cresciuto nel 1900 o perché sei un vampiro, ma ora siamo nel ventunesimo secolo. Non esiste che il maschio decida e la donna esegua come una marionetta priva di volontà! Non accetto di essere trattata così.-

-Ora, se vuoi tornare assieme a me devi promettermi solo una cosa: che condividerai con me tutti i tuoi dubbi e le tue paure. Se così non sarà è finita. Non mi interessa vivere come un’umana, ho smesso di farlo nel momento stesso che ti ho incontrato, voglio essere al tuo fianco finché potrò.-

Edward mi guarda con un misto di ammirazione e sorpresa. Poi nei suoi occhi emerge la determinazione.

-Va bene, prometto. Prometto sul mio cuore fermo di vampiro che condividerò con te qualsiasi mio dubbio e paura. Niente più segreti.-

Finalmente mi rilasso e abbasso la padella. Mi siedo sul letto e gli faccio cenno di fare lo stesso.

-Bene, bene, bene.- ghigno ridendo sotto i baffi. Mi è appena venuta in mente un’idea magnifica e un po’ sadica. –Ora devi farti perdonare…-

Al sentire il mio tono Edward rabbrividisce. –Che intendi dire?-

-Oh…lo vedrai presto…-

 

 

Dieci minuti dopo Alice, Jasper ed Emmett si affacciano alla mia finestra.

-Ciao Bella! Alice ha detto che hai un favore da chiederci.- esclama allegro Jasper.

-Esatto!- strilla Alice battendo le mani come una bambina.

-Aly, controllati! Comunque Edward deve farsi perdonare per avermi mentito e abbandonata, quindi si è offerto come sacco da boxe.- rido malefica.

-Aspetta! Non ho detto che avrei fatto nulla di simile!- strilla Edward terrorizzato dai ghigni sulle facce dei fratelli.

-Troppo tardi Ed!- esclama Emmett e aiutato da Jasper solleva di peso il fratello e saltano giù dalla finestra.

Mi affaccio alla finestra a guardarli.

-Che dici, sono stata un po’ troppo sadica?-

-Naaa. E poi dovrebbe sapere che non si deve far arrabbiare una donna!-

E la nostra risata risuona alle prime luci dell’alba.

 

 

 

Note dell’Autrice (parte 2)

Ehilà lettori! Spero che questa storia vi sia piaciuta, non sia troppo banale o scontata e che il discorso di Edward, che ho preso dal libro mischiandone però i vari pezzi, abbia un senso logico e che rispetti l’originale. Non ho mai capito perché Bella ritorni con Edward dopo tutto quello che le ha fatto passare senza nemmeno chiedere ad Alice di picchiarlo per suo conto o senza rompergli in testa una mazza da baseball. Quindi l’ho fatto io per lei.

Alla prossima!

   
 
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