Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Shirubia94    15/01/2020    0 recensioni
Quel pomeriggio faceva caldo e il sole era alto nel cielo...
Holly era impaziente di uscire e andare al parco e lo era ancora di più quando seppe che ad accompagnarla c’era suo padre.
Stravedeva per lui... era il suo eroe.
Joseph le prese la mano e aprì la porta.
«Andiamo tesoro!» le disse.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caesar Anthonio Zeppeli, Holly Joestar, Joseph Joestar, Nuovo personaggio, Suzi Q
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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UN POMERIGGIO AL PARCO

 
«Porti Holly al parco oggi pomeriggio?» domandò Suzi Q a Joseph quella mattina.
Joseph non aveva alcuna voglia di andare al parco e rimanere fermo a guardare sua figlia giocare... e glielo si leggeva chiaramente in faccia, ma il giovane acconsentì alla moglie.
Il suo desiderio era quello di giocare insieme alla bambina, almeno avrebbe passato più tempo con sua figlia, ma Suzi Q glielo aveva proibito dopo quello che era successo...
Si era messo come sempre a giocare con la figlia, quando un uomo stava criticando la scena.
Joseph vedendo la sua Holly piangere prese a pugni in faccia l’idiota che aveva osato far piangere la sua piccola.
Da quell’episodio Suzi proibì a Joseph di giocare come un bambino di cinque anni al parco.
 
Quel pomeriggio faceva caldo e il sole era alto nel cielo...
Holly era impaziente di uscire e andare al parco e lo era ancora di più quando seppe che ad accompagnarla c’era suo padre.
Stravedeva per lui... era il suo eroe.
Joseph le prese la mano e aprì la porta.
«Andiamo tesoro!» le disse.
Holly urlò di gioia e dopo di che si avviarono verso il parco.
Il giovane durante il percorso, che li separava dal parco, fece giocare la bambina facendola volare in aria, le fece fare le giravolte e le mostrò qualche trucchetto di magia, gli stessi che aveva usati anni prima contro gli uomini del pilastro.
Una volta arrivati a destinazione, Joseph si accovacciò davanti alla bambina, «Papà adesso si siede un po’, tu gioca pure quanto vuoi... tra poco arrivo!» disse cercando di fare per una volta quello che gli era stato detto.
«Va bene!» esclamò Holly impettita come un soldatino, poi si mise a correre allegra.
Joseph si alzò, si sedette sulla panchina e alzò la testa ad osservare il cielo.
Una distesa azzurra pervase i suoi occhi verdi e fu lì che ebbe il tempo di rimanere solo con sé stesso... Non gli piaceva stare da solo... era stato solo per tanto tempo...
I suoi occhi vagavano in cerca di qualcosa, ma niente. Rimanevano fissi, quasi ostinati, su quel cielo azzurro.
Azzurro...
L’azzurro del cielo di quel giorno era lo stesso di quello deli occhi di Caesar...
Joseph si stropicciò gli occhi... Basta guardare il cielo!
Era in quelle giornate che il suo migliore amico gli mancava più del normale.
“Perché hai voluto fare l’eroe?? Sbruffone!” pensava sempre...
Anche questa volta fu così...
 
Per distrarsi da quei pensieri si mise a guardare Holly.
Sorrise teneramente non appena vide sua figlia giocare con un bambino. Aveva un’aria vagamente familiare per Joseph e un insolito portamento che avrebbe giurato provenisse dall’Italia.
D’istinto il giovane si alzò dalla panchina in cerca dei genitori del bambino, aveva una strana sensazione, come se conoscesse già il padre di quel bambino biondo... stranamente non vide nessun adulto nei paraggi dei bambini. C’era solo lui.
“Strano” pensò.
Dopo quell’appunto si rimise composto per tenere sott’occhio sua figlia.
In un attimo i suoi occhi si sgranarono sempre più. Holly era sparita! Che fine aveva fatto?!
Anche il bambino biondo non c’era più.
Si alzò di scatto, aveva i sudori freddi. Una sensazione così l’aveva provata quando Kars era diventato “L’essere perfetto”, alcuni anni prima...
“Suzi Q mi ammazza!” si disse fra sé e sé incominciando a cercare, terrorizzato, la sua Holly.
 
«Holly! Holly!» chiamò a gran voce. Non gli importava di attirare l’attenzione. Doveva assolutamente trovare sua figlia! Per il bene della bambina, ma soprattutto per il suo stesso bene.
«Jojo calmati» gli disse una voce.
Joseph si bloccò di colpo.
Sgranò gli occhi.
“Quella voce...”.
Piano piano si girò continuando a pensare alla voce familiare.
Jojo impallidì.
«Che c’è Jojo? Sono io! Non mi riconosci?» chiese la voce quasi stizzita.
“Non è possibile...” pensò lui incapace di muoversi e di fare altre azione al di fuori dello scuotere la testa.
«Cavoli Jojo! Non riconosci nemmeno un tuo vecchio amico?! Che bifolco!» disse un giovane, di qualche anno più grande di Joseph, biondo e con due strane cicatrici sotto gli occhi.
Joseph rimase lì paralizzato a bocca aperta e con gli occhi sbarrati.
«C-Caesar!» esclamò scioccato.
Caesar era lì! In carne ed ossa! Ma com’era possibile?!
«N-non è possibile! Tu...».
«Che c’è Jojo? Sembra che tu abbia visto un fantasma!» continuò il biondo offeso dal fatto che il suo amico non lo riconoscesse, sembrava che lo facesse apposta a non riconoscerlo.
«Ma tu eri morto!» disse Joseph ancora sotto shock.
Caesar sgranò gli occhi «Cosa?!» chiese mezzo stupito e mezzo scioccato.
«Whamoo...» iniziò a dire Joseph, ma fu interrotto dalla voce di due bambini che ridevano.
Holly e il bambino biondo erano riapparsi come fantasmi.
«Papà!» esclamò Holly andando incontro tutta sorridente da suo padre.
«Allora Jojo non mi saluti?» chiese poi Caesar, prendendo in braccio il bambino biondo.
 
Dopo un momento imbarazzante Joseph e Caesar si salutarono amichevolmente.
Joseph era contentissimo!        
Caesar in qualche modo non era morto e adesso poteva finalmente passare del tempo con il suo migliore amico.
«Ah Jojo!» esclamò il biondo attirando l’attenzione dell’inglese «Ti presento Mario Will Zeppeli! Mio figlio» finì di dire mostrando come un trofeo il bambino biondo che fino un momento prima stava giocando con Holly.
«Naniiiii?!» rispose Jojo più scioccato di prima.
«Ehi! Non fare quella faccia! Bifolco!» disse Caesar infuriato.
Joseph guardò l’amico e poco dopo scoppiò a ridere come un matto.
Non solo Caesar era vivo, ma aveva pure un figlio! Joseph non poteva essere più felice, era come un bambino in un negozio di giocattoli.
«Smettila!» sbuffò l’altro.
Il moro invece di fermarsi continuò a ridere più forte. «Scusa Caesarino!» cercò di dire Jojo, ma con poco successo.
Caesar digrignò i denti e tirò un pugno dritto in faccia al suo amico.
Joseph cadde a terra.
Aveva smesso di ridere...
 
Joseph aprì gli occhi.
Confuso si guardò attorno e vide che era nella sua camera da letto per terra. Era caduto dal letto.
Suzi Q dormiva dall’altra parte del letto. A quanto pare non si era accorta di nulla.
Il giovane guardò l’ora. Le lancette segnavano le tre di notte. Fu a quel punto che realizzò.
Era stato un sogno... Joseph aveva sognato tutto...
Il parco, il bambino, il pugno, ma soprattutto Caesar. Era stato solo un sogno...
Al ragazzo scesa una lacrima e nel silenzio della notte iniziò a piangere.
Caesar era morto...
 
 
Note dell’autrice:
Ciao a tutti/e! Questa è la mia prima FF su Jojo... mi è venuto in mente questo squarcio di vita quotidiana su Joseph e Holly. Mi è piaciuto molto scriverlo e spero che vi piaccia! Buona lettura!!
Shirubia :3
   
 
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