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Autore: vale ronron    16/01/2020    0 recensioni
Un gruppo di ragazzi iscritti all'università si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto. Le loro storie si incroceranno e tra risate, litigi e amori si formeranno legami indelebili. Buona lettura. Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1

PUNTO DI VISTA DI TOMMASO

Mi chiamo Tommaso, ho 20 anni, sono nato a Siracusa in Sicilia, e mi sono appena diplomato al liceo classico. Fin da bambino ho sempre sognato di diventare un medico infatti mi dilettavo a distruggere e medicare i miei orsacchiotti, con pessimi risultati. Per realizzare il mio sogno mi sono appena iscritto all’università di Roma per diventare un medico chirurgo.
 
Tra una settimana inizierò le lezioni. E io sono molto preoccupato, è la prima volta che mi allontano da casa e dalla mia famiglia, insomma, città nuova, casa in affitto, pochi soldi mensili per sopravvivere, addio amici del liceo e pranzi e cene fatti da mamma, insomma tanti cambiamenti e molta ansia.

Tra una settimana la pacchia sarà finita, perché non ci sarà più mia madre a cucinare, lavare piatti e vestiti, dovrò fare tutto da solo.

Ho preso in affitto una casa vicino all’università, il prezzo era ottimo e la cosa mi insospettisce un po’ infatti in cuor mio spero che l’appartamento in cui andrò a vivere non caschi a pezzi.       
    
Sono appena atterrato a Roma, la mia nuova città, ho deciso di trasferirmi prima dell’inizio delle lezioni per sistemarmi con calma.

E quindi eccomi qui, in questo gigantesco aeroporto.

Chissà da che parte è la stazione degli autobus.

Forse dovrei chiedere informazioni a qualcuno ma è quasi impossibile perché vanno tutti di fretta qui dentro.

Ok Thomas, su, ferma uno di questi Speedy Gonzales e chiedi informazioni.
Stavo giusto per fermare un uomo in giacca e cravatta quando qualcuno inciampò sulla mia valigia cadendo per terra come un sacco di patate.

Mi chinai per aiutare il mal capitato.

Mi correggo, la mal capitata, era una ragazza e aveva la custodia di una chitarra appesa sulle spalle.

“Ehi, stai bene?” chiesi preoccupato alla ragazza porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

“stavo molto meglio prima!!” mi rispose contrariata.

Mi guardai intorno e notai la sua borsa e la sua valigia sparse per il pavimento dell’aeroporto.

Mi prodigai a prenderle.

“credo che queste siano tue!!” le dissi porgendole le sue cose.

“sei proprio un genio tu!!” rispose scontrosa.

Mi accigliai, e pensai che questa ragazza avesse proprio un pessimo carattere.
Stavo per risponderle a tono, ma lei non me ne diede il tempo.

“accidenti, se perderò l’autobus sarà solo colpa tua!!” esclamò sgarbata la ragazza.

“colpa mia?” le chiesi guardandola sconcertato.

La ragazza era snella, di media altezza, aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia, la carnagione era chiara, e gli occhi erano di un inusuale colore grigio, pensai che quella tonalità fosse simile al colore che assumeva il mare in tempesta.

“hai lasciato le tue maledette valigie in giro per l’aeroporto!!” mi sbraitò contro mentre mettendosi la borsa a tracollo e tirando la valigia iniziava a camminare, a passo svelto, verso una delle uscite.

Ma guarda questa, pensai esasperato.

“guarda che non è colpa mia se non guardi dove metti i piedi!!” le dissi sulla difensiva correndogli dietro.

“cosa fai, mi segui?! Non sarai un maniaco!?” mi accusa, continuando a camminare verso l’uscita.

“tu sei tutta pazza!! Io voglio solo raggiungere la stazione degli autobus!!”
“Grandioso!! Allora spero di non dover prendere il tuo stesso mezzo pubblico!!” mi rispose con tono acido, senza nemmeno rivolgermi uno sguardo.

“lo spero anch’io!!” ammisi lanciandole un’occhiataccia.

Pensai che questa ragazza fosse fuori di testa.

Tenendo quanta più distanza possibile arrivammo, entrambi, alla biglietteria della stazione degli autobus.

Disgraziatamente prendemmo lo stesso veicolo, ed essendo gli ultimi a salire, con grande dispiacere di entrambi, ci capitarono due sedili adiacenti.

“oggi è proprio una pessima giornata!!” la sentì borbottare ad alta voce mentre con riluttanza prendeva posto accanto a me.

Alzai gli occhi al cielo e presi un profondo respiro per trattenermi dall’uccidere quella ragazza. Su Thomas, calmati, dovrai sopportarla solo per un’oretta, una volta sceso dall’autobus non la rivedrai mai più.

Non ho avevo mai incontrato una ragazza così antipatica.

A scuola ero il secchione dell’istituto, però avendo un bell’aspetto, ho sempre avuto parecchie ragazze che mi andavano dietro, ma erano quasi tutte altezzose e parecchio superficiali. Con loro non si poteva fare un discorso serio o intelligente e questo mi irritava molto.

Presi un respiro e cercai di rilassarmi.

Afferrai il telefono e controllai la cartina della città sul cellulare, notai chela mia futura casa si trovava a circa mezzora di strada dalla mia facoltà, ma con la metropolitana l’avrei raggiunta in fretta, inoltre l’abitazione non era molto distante dal centro città. Praticamente come posizione era perfetta.

Mi sporsi a guardare dal finestrino, eravamo appena entrati in città, era ora di punta quindi restammo intasati nel traffico per circa mezz’ora.

 Ero indeciso se scegliere di scendere alla fermata più vicina al centro o a quella più vicina alla mia futura dimora.

Il mio stomaco mi suggeriva di seguire la prima opzione, infatti stavo morendo dalla fame, tuttavia non mi andava di andare in giro con la valigia e il borsone così decisi di fare aspettare il mio stomaco e di andare direttamente a casa.

Sbirciai la mappa disegnata sul tetto dell’autobus dove c’erano indicate le vie dove il bus si fermava.

Notai che fra tre fermate sarei dovuto scendere, in pratica ero quasi arrivato.
Sbirciai la ragazza seduta accanto a me, stava consultando una cartina cartacea. A quanto pare Miss simpatia, non era ancora scesa dall’autobus, per un attimo temetti davvero che sarebbe scesa alla mia stessa fermata.

Ma poi mi diedi dello stupido, quante possibilità c’erano che succedesse davvero!

Ok ci siamo, un’ultima fermata e poi sarei dovuto scendere.

Non mi andava proprio di rivolgere la parola a questa simpaticona ma per uscire non avevo altra scelta visto che lei stava sul sedile che sporgeva sul corridoio, mentre io invece ero seduto nel sedile vicino al finestrino, quindi miss simpatia si sarebbe dovuta alzare per forza per farmi passare.

“la prossima è la mia fermata!!” le dissi distaccato.

Si voltò di scatto e mi fulminò con lo sguardo: “allora vuoi proprio rovinarmi la giornata!!”.

Mi arrabbiai, stavolta non mi sarei trattenuto, infatti stavo per risponderle per le rime quando l’autobus si fermò.

La vidi alzarsi per prendere i suoi bagagli.

La guardai con astio mentre si dirigeva verso la porta. 

Che cavolo sto facendo ancora qui, pensai sovrappensiero, devo scendere anch’io!!

Mi alzai e velocemente presi i miei effetti personali, scesi svelto le scalette dell’autobus, e dopo aver preso la valigia dalla stiva mi guardai intorno.

Il quartiere non sembrava male, anche se le case erano un po’ vecchiotte.

Per un momento mi chiesi da che parte fosse andata quella svitata, e nello stesso istante sperai con tutto il mio cuore di non incrociarla mai più.

Presi il cellulare e riaprì Google Maps, notai che la casa era a sole tre parallele più avanti rispetto a dov’ero io.

Incominciai a camminare.

Ok, ci siamo questa dovrebbe essere la via giusta, il numero della casa è 35.

Cominciai a leggere i numeri civici affissi in prossimità dei portoni, mentre distrattamente continuavo a camminare lungo il marciapiede della strada.

“Numero 29…31…33…Eccola q...ahiii!!” accidenti che botta, ero andato a sbattere contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno.

“non ci credo, ancora tu!!...È diventata una persecuzione!!”

“Oh…mio…dio!!” imprecai sconvolto, ancora lei…non ci posso credere!! Maledizione, oggi, il destino mi stava giocando un brutto scherzo.

“che ci fai qui?” le chiesi in malo modo.

“evidentemente cerco di farmi ammazzare da te!!, non hai visto che ero ferma sul marciapiede, cos’è sei ceco!?”.

Adesso basta, non ne potevo più.

“Senti ragazzina, non so quale sia il tuo problema, ma sappi che mi stai facendo perdere la pazienza!!” ammisi indispettito, guardandola male.

“come ti permetti di chiamarmi ragazzina!?” mi rispose furiosa.

“ehm ehm, scusate se vi disturbo, ma mi state impedendo di entrare a casa mia!!”.
Mi girai, davanti a me e a miss simpatia c’era un ragazzo alto, snello, con capelli biondi, ricci e gli occhi azzurri, sembrava divertito ma allo stesso tempo imbarazzato dalla scena che gli si era parata davanti.

“scusaci tu!!” gli dissi impacciato, mentre mi spostai per lasciargli libero accesso al cancelletto della casa.

“tranquillo!!” mi rispose il ragazzo “mi chiamo Mattia, piacere di conoscerti!!” aggiunse porgendomi gentilmente la mano.

“Tommaso, piacere mio!!” gli risposi cordialmente, stringendogli la mano.

Pensai che almeno lui era simpatico e che Miss Simpatia avrebbe dovuto prendere lezioni di bon ton da questo ragazzo!! Almeno lui avrebbe potuto insegnarle le buone maniere.

“ciao anche a te!!” disse Mattia con un sorriso, rivolgendosi a miss simpatia e porgendole la mano.

“ciao” rispose lei stringendogli la mano “mi chiamo Giulia”.

La guardai male… ma guardatela…a lui lo ha salutato educatamente, si è pure presentata, a quanto pare gli insulti e le occhiatacce sono riservate solo a me.

“piacere, Giulia!!” le rispose gentilmente Mattia, “posso esservi d’aiuto?” aggiunse rivolgendosi ad entrambi.

“emh no, cioè sì, grazie, tu abiti qui?” chiesi indicando il cancello del numero 35.

“sì esatto, mi sono trasferito qui ieri mattina, mio fratello Nicolò, invece, abita qui già da un anno!!” rispose cordialmente, “eccolo lì!!” ci indicò qualcuno alle mie spalle.

Mi girai e dal portone della casa numero 35 uscì un ragazzo che sorridendo allegramente ci venne incontro.

 Lo vidi aprire il cancelletto e posizionarsi davanti a noi.

“bentornato fratellino!!” disse rivolto a Mattia.

“ciao Nico, ti presento Tommaso e Giulia, credo siano interessati alla casa!!”.

“ciao ragazzi, benvenuti!!” disse rivolgendosi a me e a miss simpatia.

“ciao” rispondemmo entrambi.

“ci sono altri due ragazzi che stanno per arrivare, se non vi dispiace aspetterei che arrivino in modo da non dover fare più volte il tour della casa!!”.

“sì certo, nessun problema!!” dissi ricambiando il suo sorriso, quei due ragazzi mi piacevano, sembravano molto simpatici e amichevoli.

“ci sono due ragazzi che stanno per attraversare la strada, forse sono loro!!” aggiunse Nicolò indicandoli.

Mi girai verso la strada e rimasi incantato.

Una ragazza alta, magra, con setosi capelli lunghi, ondulati e neri e con un paio di occhi azzurri stupendi si trascinava dietro una miriade di valigie, istintivamente senti il bisogno di chiederle se le servisse una mano, ma fui interrotto da miss simpatia che con disgusto commentò ad alta voce:
“ti sta colando la bava!!”

Nicolò e Mattia cercarono di non ridere, per non farmi un torto, pensai. Ma una cosa era certa, Giulia non mi sopportava e il sentimento era reciproco.

Mi voltai per guadarla male e le dissi: “sei sicura di non voler andare a vivere in un'altra casa, miss simpatia!!”.

Stava per rispondermi ma i due nuovi ragazzi ci raggiunsero sul marciapiede.

 “ciao a tutti, io sono Teresa, è un piacere conoscervi!!” si presenta la nuova arrivata sorridendo a tutti.

Ricambio il suo saluto e tiro un sospiro di sollievo, per un attimo avevo temuto che fosse antipatica e con il musone come Giulia.

“io invece sono Alessandro, piacere di conoscervi ragazzi!!”.

Alessandro era un ragazzo con lineamenti asiatici, era molto più alto di me e aveva gli occhi e i capelli neri.

“benvenuti ragazzi, io sono Nicolò, e lui è mio fratello, Mattia!!” li accolse dando inizio alle presentazioni “mentre questi due sono Giulia e Tommaso e anche loro sono arrivati adesso, mentre mio fratello è arrivato ieri!!.

“allora, il padrone di casa ha avuto un imprevisto e non è potuto venire ad accogliervi, tuttavia mi ha affidato il compito di assegnarvi le stanze e di compilare i contratti con i vostri nominativi e i vostri numeri di telefono, una volta sistemato le scartoffie, firmerete i rispettivi contratti e il gioco è fatto, le stanze doppie vengono 150 euro ciascuno mentre le singole sono 200 euro. Seguitemi dentro cosi vi faccio vedere la casa!!”.

Entrammo tutti e lasciammo le valigie nell’atrio.

Varcata la porta c’era un largo e lungo corridoio, poco dopo l’ingresso c’erano due porte una sinistra e una a destra, erano l’una di fronte all’altra, in una c’era la cucina abitabile e nell’altra c’era un salone con la tv, due divani, una poltrona e un tavolino basso posizionato al centro della stanza.

 A metà corridoio c’erano altre due porte sempre l’una di fronte l’altra, in quella di destra c’era una grande camera doppia mentre in quella di sinistra c’era uno spazioso bagno con un’ampia finestra.  Quasi alla fine del corridoio c’era una scala a chiocciola in acciaio che portava fino al piano superiore. In fondo al corridoio c’era una grande vetrata, con le inferriate, che illuminava la scala e il resto dell’ambiente.

“come potete vedere la casa è arredata con mobili semplici e c’è solo il minimo indispensabile, la cucina è luminosa e in sei ci si sta bene, la stanza di fronte è una sala ritrovo, infatti l’abbiamo sempre utilizzata a scopo ricreativo o per schiacciare riposini davanti alla tv, la stanza doppia in fondo al corridoio è quella più grande inoltre ha una porta finestra che dà su un piccolo giardinetto recintato e coperto dagli sguardi indiscreti con delle siepi alte.” Ci spiegò Nicolò “la casa in tutto ha quattro camere da letto, due doppie e due singole. Le altre tre stanze si trovano al piano di sopra, insieme ad altri due bagni”

“aspetta io pensavo che i due appartamenti fossero separati e che ad un piano stessero i ragazzi e nell’altro le ragazze, non avevo capito che l’intera casa fosse in comune!!” disse Giulia contrariata e parecchio seccata.

“be non so cosa ti abbia detto il padrone di casa ma anche l’anno scorso eravamo sistemati in questo modo, la casa ospita sia ragazzi che ragazze, non ce una porta che separa il piano di sopra da quello di sotto, l’intera casa è accessibile a chiunque ci abiti, ovviamente ogni porta è dotata di una chiave e le camere da letto doppie hanno due chiavi invece che una” le rispose Nicolò un po’ in difficoltà.

“fantastico!!” borbotta contrariata Giulia.

Per un attimo sperai che Giulia ci ripensasse e che prendesse la decisione di non abitare più qui.

“be volendo noi ragazze potremmo prendere la stanza al piano terra, così i ragazzi si potrebbero sistemare tutti al piano di sopra!!” propose Teresa.

Era buona come idea, se non fosse che mi dispiaceva per Teresa, non avrei mai voluto essere al suo posto. Forse era stato un po’ azzardato da parte sua offrirsi volontaria per condividere la stanza con un’estranea, senza nemmeno averci scambiato due chiacchere prima. Sono sicuro che se Teresa avesse visto com’era veramente Giulia non avrebbe mai fatto quella proposta frettolosa.

“io suono spesso la chitarra per questo avevo pensato ad una stanza singola, non vorrei ti dia fastidio!!” rispose Giulia incerta e pensierosa.

Mi accigliai, ma che diavolo, questa è antipatica solo con me?!...ma che le ho fatto!?

“non preoccuparti a me piace molto la musica, la ascolterei 24 ore su 24 se fosse possibile, e poi l’idea di avere un giardinetto mi ispira molto!!” rispose entusiasta Teresa.

“be, se la metti in questo modo, facciamo come hai detto tu!!” acconsentì Giulia.

Ero sempre più perplesso, quella ragazza per me restava un grande mistero.

“bene così, voi pivelli seguitemi al piano di sopra, voi fanciulle, invece, se volete potete iniziare a sistemarvi nella vostra reggia, ci vediamo fra dieci minuti in cucina!!”.

“d’accordo” risposero le ragazze andando a prendere le proprie valigie nell’atrio.

Salimmo le scale fino al piano di sopra.

“l’altra doppia è occupata da me e mio fratello, quindi rimangono le due stanze singole, anche se il mio caro fratellino non è contento di condividere con me la doppia!”disse Nicolò

“dai Nico lo sai che non mi dispiace condividere la stanza con te solo che è da una vita che stiamo in stanza insieme e avrei voluto provare l’emozione di avere una stanza singola per una volta nella mia vita!!”.

Pensai che 50 euro in meno al mese di affitto sarebbero un bene per me, in questo modo avrei avuto più soldi per le bollette, la spesa, e per libri, per fortuna le tasse universitarie non erano un problema perché avevo vinto la borsa di studio per merito e quindi quelle non le avrei dovute pagare.

Così decisi di seguire le orme di Teresa e lanciai la mia offerta.

“be, se sta bene ad entrambi, Nicolò potrebbe prendere la doppia con me, non mi dispiacerebbe risparmiare un po’ sull’affitto, se non è un problema ovviamente!!”.

“sarebbe perfetto per me!!” rispose Mattia con entusiasmo, lo vidi rivolgere lo sguardo al fratello, per avere il suo parere.

“bene così, a me non dispiace affatto conoscere gente nuova, anzi il contrario!!” rispose Nicolò

“perfetto” affermo soddisfatto, poi mi colpì un pensiero e aggiunsi “le bollette sono care?”

“be le spese di luce e acqua sono divise per sei quindi il costo viene ammortizzato, le bollette più care sono nel periodo invernale ovvero quando accenderemo i termosifoni o a giugno con i condizionatori ma rimangono sempre ad un prezzo abbordabile, per il gas invece abbiamo una bombola, mediamente dura circa due mesi!!”

Bene così, pensai, ce la dovrei fare con il mio budget che i miei genitori mi avrebbero garantito mensilmente, e poi non mi dispiaceva condividere la stanza con qualcuno, avrei fatto amicizia più in fretta e poi Nicolò sembrava un tipo apposto.

Arrivati in cima alle scale c’era un altro lungo corridoio che andava in senso opposto al corridoio sottostante, anche qui c’erano quattro porte.

Proprio sopra la camera delle ragazze c’era la stanza doppia mia e di Nicolò, entrai e vidi che era spaziosa e molto luminosa, aveva una porta finestra che dava su un balconcino, da lì sopra si vedeva il giardinetto della stanza di Giulia e Teresa.

All’interno della stanza c’erano due letti singoli posizionati nella parete di fronte a quella della porta finestra, le due scrivanie erano appoggiate in un'altra parete, e nel muro opposto vicino alla porta c’era un grande armadio a muro.

La stanza mi piaceva molto.

Di fronte alla nostra stanza c’era un bagno abbastanza grande con un’ampia finestra.

Andando più avanti nel corridoio proprio sopra alla cucina e alla sala ricreativa c’erano le due stanze singole e in fondo al corridoio c’era un altro bagno un po’ più piccolo degli altri due ma era anch’esso dotato di doccia e di tutto il necessario.

Mattia e Alessandro si presero le singole dotate entrambe di ampie finestre.
Una volta scesi in cucina firmammo i contratti e tornammo ognuno nella propria stanza per sistemare i bagagli.

Accidenti sto morendo dalla fame.

“Nicolò mi suggerisci un posto per andare a fare la spesa, sto morendo dalla fame!!” chiedo mentre ero in cucina con tutti gli altri.

“facciamo così, adesso ci facciamo una bella spaghettata, e poi tutti insieme usciamo, così vi farò vedere come muovervi in città!!” rispose Nicolò.

Pensai che quel ragazzo mi stava sempre più simpatico.
  
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