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Autore: sissy05    16/01/2020    0 recensioni
Il Natale si avvicina e la neve ha già ricoperto la città dell'amore con il suo manto.
Dopo una tempesta una calma irreale avvolgerà la città e condurrà Ladybug e Chat Noir ad incontrasi in uno scenario da sogno. Le loro certezze vacilleranno e nuovi dubbi insinueranno le loro menti.
Cosa accadrà tra i nostri superiori?
la storia fa parte del concorso indetto dagli Ambrogisti Antonini.#MiraculousWinterHolidays2019
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi misi sotto le coperte e poggiai la testa sul cuscino, mi trovai a fissare il soffitto ripensando alle parole che Tikki mi aveva detto solo poche ore prima, realizzai in quel momento che il mio cuore conosceva la risposta molto prima che la mia mente riuscisse a realizzarla, ignoravo ciò che provavo per il mio partner perchè pensavo di tradire l’amore che provavo per Adrien ma intanto avevo imparato ad amare Chat Noir e Adrien allo stesso modo perchè nel mio cuore sapevo che erano la stessa persona. Tutti i miei dubbi si erano dissolti in un istante, l’idea che loro non fossero la stessa persona era del tutto inconcepibile, un senso di calma e quiete mi avvolse e dopo qualche istante mi addormentai.

All'improvviso sentii una musica lontana che attirò la mia attenzione, riaprii gli occhi riconoscendo immediatamente il luogo dove mi trovavo, feci un passo in avanti e accarezzai uno dei cavalli di quella giostra tanto familiare. Una mano si poggiò dolcemente sulla mia spalla e un respiro caldo mi sfiorò un orecchio.

« Buona sera M’lady, ti stavo aspettando. »

il mio cuore prese a battere all’impazzata.

« Cosa ti faceva pensare che sarei venuta gattaccio? »

lo sentii sorridere e avvicinare le sue labbra al mio orecchio per sussurrare qualcosa.

« Una sensazione. »

Presi un respiro profondo e mi voltai. Adrien era lì ad un passo da me, mi guardava dolcemente e sorrideva felice. Non era solo un sogno lui era lì, era reale. Quello che stavamo vivendo era qualcosa di inspiegabilmente reale. Gli sorrisi a mia volta imbarazzata e lo vidi allungare una mano per stringere la mia, ma come la prima volta tutto intorno a noi inizió a sfumare velocemente e prima di poterlo realizzare mi ritrovai di nuovo nel mio letto. Scansai velocemente le coperte e mi infilai dei vestiti pesanti e un cappotto, svegliai Tikki e mi trasformai con un’unico pensiero in mente, raggiungere il luogo che avevo sognato, saltai tra i tetti ripercorrendo la strada che avevo fatto nel mio sogno arrivando proprio lì davanti a quella giostra protagonista dei miei sogni. Mi trasformai nuovamente avanzando in sua direzione e mi fermai proprio vicino alla bellissima altalena su cui mi ero seduta la notte prima, improvvisamente udii un rumore di passi che si avvicinavano veloci che mi distolsero da essa. Sollevai lo sguardo incontrando quello di Adrien che mi guardava cercando di riprendere fiato. 

Indossava un cappotto pesante e una sciarpa azzurra fin troppo familiare.

I suoi occhi si illuminarono di gioia e sul suo volto si aprì il più bel sorriso che avessi mai visto, si avvicinò piano, prese la mia mano e con eleganza poggiò le sue labbra sul dorso accennando un inchino.

« Buona sera m'lady. »

« Buona sera gattino. »

Provai a ritrarre la mano imbarazzata ma lui me lo impedì.

« Non questa volta Marinette. Questa volta non lascerò andare la tua mano. »

Con uno strattone mi avvicinó di più a lui e avvolse il suo braccio intorno alla mia vita.

« Sei sempre stata tu! Per tutto questo tempo sei stata così vicina. Come ho fatto a non capirlo. »

« Non sei deluso? Io non sono la persona che ti aspetteresti di trovare dietro la maschera. »

« Cosa stai dicendo? Tu sei perfetta. Sei coraggiosa, leale, una leader nata, metti il bene degli altri al primo posto, sia come Ladybug che come Marinette. Non potrei desiderare persona migliore, quando ho realizzato che quello che abbiamo fatto la notte scorsa non era solo un sogno e che tu eri veramente Ladybug, non ho avuto più dubbi.  »

Mi poggiò una mano sulla guancia e sorrise.

« Sono io a doverti chiedere se puoi accettare questo stupido gatto. Ho paura che tu possa odiarmi, quando siamo a scuola sei sempre così agitata in mia presenza, dimmi ti prego che ho qualche speranza, perché io sono incondizionatamente innamorato di te. »

Arrossì fino all'inverosimile, non riuscendo a riordinare la mia mente. Adrien si stava dichiarando a me, poteva trattarsi di un sogno?

« Ma andiamo! Stai scherzando umano. Sei davvero così stupido. »

« Plagg! Non dovresti intrometterti devono chiarirsi da soli. »

« Hanno bisogno di una spinta, se lasciamo fare  a loro staremo qui fino a domani mattina. È più che chiaro che lei è innamorata di lui, e anche da molto tempo. »

« Plagg! Scusate non badate a noi. »

Tikki afferró la coda del piccolo gattino nero e lo trascinò via. 

Sentii il mio cuore impazzire, non volevo di certo che lo scoprisse così. Un brivido di paura misto ad ansia mi percorse il corpo e mi portó a tremare leggermente, mentre cercavo ancora le parole giuste da usare, una morbida sciarpa azzurra fu avvolta delicatamente attorno al mio collo, la riconobbi subito, era quella che gli avevo regalato, ma che per qualche ragione era passata come regalo da parte del padre, e io non avevo avuto mai il coraggio di dire la verità.

« Se quello che dice Plagg è vero allora si spiegano molte cose, a iniziare da questa. »

Mi guardò dolcemente e indico la sciarpa.

« Qualche giorno fa mi sono accorto di una cosa, mi è venuto in mente di quella volta che hai detto che firmi tutte le tue creazioni. »

Prese un lembo della sciarpa e me lo mostró, anche se era molto piccolo un ricamo dorato si intravedeva chiaramente.

« Questo non è un regalo da parte di mio padre, ma da parte tua. Perché non me lo hai detto? »

« Il giorno dopo quando sei venuto a scuola eri così felice che tuo padre ti avesse fatto un regalo che ho pensato non fosse importante dirtelo, dopotutto quando fai un regalo vuoi che chi lo riceva sia felice non importa come. »

Abbassai lo sguardo e affondai il volto nella sciarpa.

« Sei fantastica Marinette, e non immagini quando questo sia importante per me. »

Sollevai il volto, Adrien mi guardava con una sguardo così dolce e felice, portò le mani sulle mie guance e poggiò la fronte sulla mia.

« Ti amo Marinette, non immagini nemmeno quanto, scusa se sono stato così lento. »

Sentii i miei occhi inumidirsi e il cuore impazzire.

« Anche io ti amo Adrien. Il mio cuore è solo tuo. »

I suoi occhi brillavano felici e un istante dopo le sue labbra si poggiarono sulle mie mentre i nostri cuori battevano in sincronia.

 
  
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