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Autore: il dolce bacio di Harry    16/01/2020    0 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< Preso tutto? > mi chiede Harry sbucando fuori dal bagno.
Annuisco per poi chiudere la valigia < possiamo andare >.
< Grazie per questo fantastico weekend piccola >.
< Grazie a te > dico < finalmente ci siamo riusciti >.
Sorride dandomi ragione.
Perché alla fine sono passati due mesi da quando avevo prenotato il regalo per Harry.
Abbiamo avuto diversi impegni che purtroppo hanno fatto sì che cambiassimo data.
Compleanni, cene e... influenza.
Oh sì, l'influenza ci ha stesi.
Prima ad Harry e poi a me.
Quindi, ahimè non abbiamo potuto fare diversamente che chiamare il cottage e disdire per la data prenotata.
< Sono stato veramente bene > afferma per poi avvicinarsi e stamparmi un dolce bacio.
Ridacchio < anch'io >.

D'altronde non posso mica affermare il contrario.
Abbiamo passato due giorni di puro relax.
Serviti e riveriti.
In spa e a letto.
O al ristorante.
E non mi sono resa conto di quanto ne avessi bisogno fino al momento in cui non sono arrivata.
Mi sono fatta certe dormite che... lasciamo perdere.
Ho staccato tutto.
Cellulare e mente compresa.
Addio lavoro, addio problemi.
Addio avvocato Horowitz.
Per una santa volta ho voluto pensare a me e ad Harry.
Ultimamente tra tutto siamo stati molto poco insieme; sempre straindaffarati e oberati di lavoro.
A malapena siamo riusciti a fare un discorso prima di dormire... e questo iniziava a darmi noia visto che io ed Harry parliamo sempre e tanto.
Ma qui abbiamo recuperato tutto il tempo perso.
Parlando, parlando di continuo e ridendo come due scemi.
Inoltre abbiamo anche recuperato un po' l'intimità persa negli ultimi due mesi.
Perché i vari impegni hanno influito anche su quell'aspetto.
Parecchio.
Ma qui ci siamo dati da fare abbastanza ad essere sincera.

Inconsapevolmente ridacchio così il riccio chiede cosa ci sia da ridere.
< Niente >.
< Andiamo... perché ridi? >.
< Stavo pensando che qui ci siamo dati da fare parecchio > spiego mordendomi il labbro inferiore.
< Cosa intendi? > chiede facendo finta di non capire.
< Lo sai bene a cosa mi riferisco >.
Ridacchia e annuisce.
< Lo sai vero che dopo questo weekend non riuscirò a non saltarti addosso ogni volta che ne avrò la possibilità? > domanda.
< Probabile >.
< Prima di andare via se vuoi possiamo replicare > sghignazza prendendomi per un fianco per farmi avvicinare.
Scuoto la testa prima di spiegare < non si può... dobbiamo lasciare la stanza a breve >.
Senza dire nulla si avvicina prima di baciarmi.

Maledetto lui e i suoi baci.

Mi lascio baciare senza problemi portando un braccio attorno al suo collo.
< Non possiamo > sussurro io staccandomi.
< Sì che possiamo Care > afferma per poi tirare leggermente il mio labbro inferiore.
< Nah >.
Lo guardo portando poi la mia mano sulla sua guancia accarezzandolo teneramente.

Quanto lo amo...
Da morire.


< Ti amo lo sai? > domanda Harry come se mi avesse letto nella mente.
Annuisco < anche io, più della mia stessa vita >.
< Vieni qui > mi abbraccia tenendomi stretta al suo corpo mentre mi accarezza la schiena.
Respiro il suo profumo che ormai conosco a memoria per poi posargli un bacio sul collo.
Seppur a fatica mi stacco dall'abbraccio < i tuoi saranno strafelici di vederci >.
< Mamma piangerà di gioia > la prende in giro facendo finta di piangere.
Gli do un buffetto sulla spalla ma poi finisco col ridere.
Finalmente rivedrò Anne e Desmond dopo diverso tempo.
L'ho detto che abbiamo passato un periodo impegnativo no?
Il lavoro ci ha assorbiti completamente che ci siamo barricati in casa trascurando i nostri affetti familiari.
E questo mi è dispiaciuto dal profondo del cuore... perché so che la famiglia è la cosa più importante.
Un bene prezioso da non trascurare.
Infatti non vedo l'ora di rimediare.
E far capire che ci tengo.
Ci teniamo, parlo anche per Harry perché so che anche per lui è la stessa cosa.
È molto legato alla sua famiglia e si vede.
Da come li guarda, da come ne parla.
Dai sorrisi che riserva e dagli occhi che gli si illuminano ogni qualvolta rivede i suoi.
< Settimana prossima potremmo andare a trovare i tuoi > afferma mentre io dico incredula < stavo pensando la stessa cosa... ma che fai? Sei telepatico? >.
< Potrebbe > sghignazza < come so che vorresti che ti baciassi >.
Alzo un sopracciglio ma dentro di me gli do ragione.
Averlo così vicino è sempre un bel problema.
Non ci si stanca mai.
Non mi stanco mai di sentire le sue labbra sulle mie, le sue mani trai miei capelli.
Non ci riesco a stancarmi.
< Chi te lo dice mr egocentrico? > chiedo io facendo la disinteressata.
Si indica mentre io lo appello < egocentrico >.
< Sì egocentrico ma reale, veritiero >.
Si avvicina pericolosamente mentre io mi ritrovo a due centimetri dal suo viso.
< Dai ammetti che vuoi un mio bacio >.
Scuoto la testa < io non ammetto proprio un bel niente >.
Senza dire nulla mi morde il labbro inferiore portando la mano sul mio sedere che stringe leggermente prima che io sussulti.
Sfrego il mio naso contro il suo.
< Ti odio quando fai così Harry Styles >.
< Ti faccio impazzire quando faccio così > mi corregge lui prima di leccarmi le labbra mentre io mi impongo di non cedere.
Almeno per il momento.
Mi guarda malizioso prima di portare una mano sotto la mia maglia iniziando a creare dei piccoli disegni che non fanno altro che farmi rabbrividire.
Dopodiché mi sussurra all'orecchio < toglila >.
Scuoto la testa più volte prima che il riccio me la sfili senza troppi convenevoli facendomi rimanere di stucco.
< Si fa come dico io > ridacchia prima di affondare il suo viso sul mio collo iniziando a morderlo leggermente e baciarlo.
Chiudo gli occhi per godermi il momento e poi decido di porre fine a questo gioco prendendogli il viso e baciandolo con foga.
Senza aspettare il mio consenso sbottona il jeans portandolo più in basso del mio sedere mentre io sempre baciandolo lo faccio scivolare con non poca difficoltà.
La sua lingua si insinua nella mia bocca per andare ad incontrare la mia che non perde tempo a rincorrerla avidamente.
Gli slaccio i jeans e sorrido mentre il riccio mi chiede come mai abbia cambiato idea.
< Perché effettivamente abbiamo ancora un po' di tempo e possiamo sfruttarlo >.
< Non sai quanto ti amo quando cambi idea così >.
Annuisco e riprendo a baciarlo mentre il riccio non perde tempo a sfilarsi la maglia e a gettare i jeans per terra con poca cura.
Fatto ciò mi prende in braccio senza fatica e mi porta in bagno dove apre la porta della doccia sotto il mio sguardo confuso.
Che pensa di fare?
< Che stai facendo? > chiedo osservando.
< Mi sembra evidente > afferma per poi entrare in doccia non prima di essersi sorbito i miei lamenti.
< Non possiamo Harry >.
< Sì che possiamo... hai pagato per tutta la camera quindi anche per il bagno > afferma sghignazzando per poi continuare < anche la doccia è compresa nel prezzo pacchetto >.
< Scemo... non possiamo >.
< Zitta Caroline > sbotta per poi aprire il getto di acqua calda perche già sa che è l'unico modo per stare zitta.
Sussulto non appena mi porta verso il muro impedendomi di muovermi.
Mi posa dei baci per poi prendermi il viso e baciarmi sotto il getto dell'acqua mentre io per poco non mi strozzo.
< Mi strozzerai così > boccheggio spostando la testa all'indietro.
Ridacchia sonoramente < sei veramente melodrammatica, lo sai vero? >.
Faccio spallucce mentre indietreggio per sfuggirgli, senza riuscirci visto che mi afferra per i fianchi baciandomi il collo mentre con la mano armeggia col gancetto del mio reggiseno per poterlo togliere.
< Non ci riuscirai mai > lo prendo in giro sorniona per poi zittirmi una volta che il riccio riesce nell'intento lanciandolo fuori dalla doccia.
< Ehi, sai quanto l'ho pagato quel reggiseno? > protesto accigliata.
Rotea gli occhi al cielo < se non ti amassi ti avrei lasciata da un bel pezzo >.
< Fallo > lo provoco io portando una mano sul petto per coprirmi.
< Perché sei dannatamente sexy > mi prende la mano spostandola < non devi coprirti >.
Poi senza aspettare una mia risposta porta la mia mano dentro i suoi boxer ammettendo senza alcun imbarazzo < pensa a questo invece che a coprirti >.
< Sei incredibile > boccheggio io per poi ridacchiare non appena Harry si mi porta a contatto col suo petto prima di portare una mano sul sedere che stringe senza alcuna esitazione.
Rabbrividisco non appena ammette < ti voglio con tutto me stesso >.
Gli porto indietro i ricci ormai bagnati prima di osservarlo < anch'io ti voglio con tutta me stessa >.
Così mi lascio baciare senza lamentarmi e porto un braccio attorno al suo collo mentre con la mano inizio ad accarezzarlo prima lentamente per poi aumentare.
Il mio respiro è aumentato così come quello del riccio che in un momento di enfasi si lascia sfuggire un gemito che io accolgo tra le mie labbra.
Quanto lo amo.
So di ripeterlo spesso ma è così.
Non posso farci nulla.
È più forte di me... anche se so di essere drasticamente ripetitiva.
Da far cascare le balls per dirla all’inglese.
La mano di Harry che si insinua nelle mie mutande fa sì che ritorni alla realtà.
Lascio che me le sfili senza problemi mentre mi rilasso al suo tocco lasciandomi sfuggire qualche imprecazione qua e là.
Gli prendo il viso baciandolo con foga mentre sento le gambe cedere.
E mentre sia io che Harry ci scambiamo piacere reciproco accade che con un gesto involontario sposta il rubinetto dall'acqua calda finendo così per farci piombare addosso l'acqua ghiacciata.
Boccheggio lamentandomi < Harry! Dannazione... metti l'acqua calda o altrimenti mi prenderà un coccolone >.
Inizio così a tremare dalla testa ai piedi sotto le risate del riccio che ride a crepapelle.
< Sei uno stronzo > urlo guardandolo.
< E tu sei così buffa che non riesco a smettere di ridere >.
< Ti faccio smettere io > affermo tirandogli un cazzotto sulla spalla finendo solo con il farmi male.
< Vieni qui > mi prende le mani abbracciandomi sotto il getto dell'acqua calda per farmi riscaldare.
Mentre io mi lamento, mi lamento ancora.
E mi lamento ancora...



 
———



< Nasconditi qui scema >.
La mano di Harry a spingermi verso di lui mentre aspettiamo che qualcuno ci venga ad aprire.
Siamo arrivati a casa Styles.
Senza avvisare nessuno.
Come avevamo pensato di fare.
< Ci beccheranno > sussurro io mentre sento dei passi avvicinarsi alla porta.
< Chi è? > domanda una voce prima di aprire la porta.
È Anne.
Riconosco la voce dolce e armoniosa.
Harry prende la mia mano per poi sbucare fuori ed urlare un 'tataaaan' più forte del normale.
< Harry? Care? >.
< In persona > ci indica il riccio mentre la madre domanda < che ci fate qui? >.
Spiego brevemente la storia del cottage prima di essere trascinata all'interno dalla donna che mi abbraccia teneramente.
< Dovresti abbracciare prima me... sono io tuo figlio ti ricordo > sbotta Harry mettendo su un finto broncio.
< Harry... sei proprio un bambino >.
Lo abbraccia tirandogli le guance, cosa che fa innervosire Harry particolarmente >.
Ridacchio.
< Tu non ridere > mi intima pizzicandomi un fianco.
< Venite... tuo padre ne sarà contento >.
La seguiamo non prima di aver salutato Tim e gli altri domestici che ormai ho imparato a conoscere e volere bene come se facessero parte della famiglia.
< Desmond tesoro >.
Anne apre la porta prima di continuare < non sai chi ti ho portato >.
< Chi? > domanda lui alzando lo sguardo dalle pratiche mentre io Harry facciamo il nostro ingresso in grande stile vedendolo strabuzzare gli occhi.
< E voi due? Cosa ci fate qui? >.
Guardo Harry come a dirgli 'te l'avevo detto che sarebbe stata una sorpresa gradita'.
< Fatti abbracciare > Desmond si avvicina abbracciando prima me e poi Harry che si lamenta iniziando una manfrina sul fatto che è lui il loro figlio e non io.
< Sì ma tu non sei bello e gentile come Caroline > si complimenta il padre mentre Harry annuisce dandogli ragione.
< Vi fermate a pranzo almeno sì? > domanda Anne mentre io annuisco per poi vederla sparire per andare ad avvisare Tim di preparare anche per noi due.
< Allora che mi dite di bello? > domanda Desmond mentre ci fa cenno di seguirlo.
< Solita vita pà > afferma Harry prima che io prenda la parola < tutto benone >.
Cammino accanto ad Harry seguendoli in salotto dove ci invita a sederci, non prima di aver ordinato tre spritz al cameriere.
< A lavoro Care ti trovi bene? >.
Annuisco < mi trovo molto bene... non so come posso ringraziarti per avermi dato questa opportunità >.
< Facendo mettere a posto la testa a mio figlio ti sei già sdebitata a dovere > scherza dando una pacca al figlio che si passa una mano tra i capelli.
< E con gli avvocati? > chiede ma prima che io possa rispondere Harry mi anticipa < Horowitz fa ancora la stronza >.
Vedo il padre ammonirlo per il tono usato dal figlio per poi puntare l'attenzione su di me e chiedermi se sia vero o meno.
Prendo un bel respiro < Harry esagera >.
Minimizzo, non voglio dare fastidio.
Mi ha già offerto un lavoro.
Ed io non voglio approfittarne.
Assolutamente.
< Non esagero Care > mi rimprovera Harry < fa la stronza sul serio >.
< Vero? Continua ancora ad importunarti? > domanda Desmond prima di ringraziare Tim che lascia gli spritz sul tavolino in vetro perfettamente decorato.
< Care digli la verità > mi suggerisce Harry prendendo il bicchiere per poi berne un sorso.
< È che mi fa sentire inadeguata... continua a ripetermi che se lavoro lì è perché sono una raccomandata > spiego imbarazzata.
< Ho parlato con Luke > asserisce Desmond < e mi ha detto che il tuo lavoro è impeccabile >.
Lo ringrazio.
< Anzi mi ha anche detto che fai de turni di lavoro che non ti spettano >.
Annuisco prima di scuotere la testa non appena Desmond confessa < ed è per questo che dal prossimo mese avrai un aumento >.
Un aumento?
< Non c'è bisogno Desmond >.
< No, non voglio sentire lamentele... Caroline sono fiero di te e di come lavori ed è giusto che tu venga ripagata a dovere >.
< Ha ragione > afferma Harry indicando il padre.
< In più parlerò con l'avvocato Horowitz e le dirò di farsela finita con questa storia dell'essere raccomandata >.
< No, non voglio creare casini > supplico di non farlo pentendomi già di avere rivelato questi particolari.
< Caroline > si intromette Anne sedendo vicino al marito < non è giusto che ti si faccia la predica solo perché stai con Harry >.
< Se avessi lavorato male sarebbe stato diverso ma lavori in modo ineccepibile quindi è giusto che prendi i tuoi meriti > continua Desmond.
< Lo so ma non voglio mettere in mezzo l'avvocato Horowitz > tento di dire prima di essere bloccata da Desmond < ti prometto che non la tratterò male, che non le dirò che ho parlato con te ma le farò semplicemente capire che è giusto che ti rispetti >.
< Ha ragione > afferma Harry portando la sua mano sulla mia gamba andando a lasciare una carezza.
Lo guardo e annuisco abbandonando i miei dubbi e le mie insicurezze.
Magari se Desmond parla con l'avvocato Horowitz le cose al lavoro saranno meno pesanti.
L'aria meno satura di cattiveria.
E gli sguardi meno tetri e più affabili.
No?
O probabilmente l'avvocato Horowitz si arrabbierà ancora di più e sarà un vero inferno.
Probabile che sia questa l'opzione finale.
Anzi togliamo il possibile...
Sarà così ne son certa.
< Direi che ora è il momento di brindare alla vostra sorpresa > afferma Desmond passandomi lo spritz con cura.
Alzo in alto il bicchiere facendolo sbattere con i bicchieri di Desmond, Anne ed Harry che praticamente l'ha già finito.
< Possibile che tu debba schiantarsi ogni cosa che bevi? > gli domando voltandomi nella sua direzione.
Fa spallucce < perché io al contrario tuo non sono un pivellino >.
Gli tiro un cazzotto sul braccio ridendo < io non sono una pivellina >.
< Posso? > domanda Anne indicando la mia mano con fare curioso.
Annuisco e lascio che me la prenda < non avrai fatto quello che penso io >.
Harry ridacchia mentre Desmond chiede a cosa si riferisca.
< Guarda tu stesso > gli passa la mia mano non prima di aver affermato divertita < sei matta >.
< Oh > boccheggia il marito < hai fatto lo stesso tatuaggio? >.
Alzo le spalle < il mese scorso mi sono decisa così uscendo da lavoro sono andata a prendere appuntamento ed eccoci qui >.
< Io non ne sono stato contento > sbotta Harry scuotendo la testa.
< Tu non dovresti proprio parlare > gli dico io rimproverandolo.
< Perché? >.
< Perché? Hai il coraggio di chiedermi perché? > domando io ridendo.
Annuisce così mi affretto a ricordargli < ti sei tatuato il mio nome >.
< E allora? >.
< E allora io non posso tatuarmi un tatuaggio che per me ha significato? >.
Poi domando ad Anne e Desmond < voi lo sapete? >.
Annuiscono.
< È molto bello > asserisce Anne.
Annuisco anch'io perché ha ragione.
Anche se mi sono arrabbiata tanto non posso dire di non essere contenta.
Di non essere fiera.
È una dimostrazione d'amore, come il mio tatuaggio.
< È una dimostrazione d'amore il mio tatuaggio > affermo vedendolo sghignazzare, così lo rimprovero di non ridere.
Guardo il mio tatuaggio e sorrido < a me piace >.
< Anche a me > asserisce Harry prima di aggiungere sornione < d'altronde è il mio tatuaggio >.
Mi sono tatuata la stessa croce nera sulla mano destra, nel mio caso, perché volevo avere un qualcosa che mi legasse a lui indelebilmente.
< Se un giorno mi lasci sappi che dovrai scontare la pena di avere un tatuaggio che ti ricorderà di me >.
< Ma perché dovrei lasciarti? > chiedo alzando gli occhi al cielo.
< Perché magari Luke ti rapisce >.
Il mio sguardo a rimproverarlo.
< O magari ti accorgi che ti piace e che sei sempre stata innamorata di lui >.
Lo guardo scettica.
< Oppure ti stufi di me e ti dai alla pazza gioia > aggiungendo < sempre con Luke ovviamente >.
Roteo gli occhi al cielo prima di rispondere secca < oppure mi ricordo di stare con un coglione patentato come te? >.
Sento ridere Desmond ed Anne prima che Harry mi prenda la mano trascinandomi verso di lui.
< Questo coglione lo ami, devo ricordartelo? > chiede alzando un sopracciglio più del normale.
< Allora come posso lasciarti? > domando io cercando di divincolarmi dalla sua presa ferrea.
< Non si sa mai... in ogni caso cavoli tuoi, avrai sempre il tatuaggio a ricordarti di me >.
Detto ciò mi molla un bacio sulla tempia che fa sciogliere Anne < siete così belli che non vedo l'ora di avere dei nipotini >.
< Ancora con questa storia mà? > domanda Harry  girandosi per guardarla meglio >.
< Sognare non costa nulla mio caro > afferma lei facendogli una linguaccia.
< Sì ma tu sogni troppo > dicono Harry e Desmond nello stesso preciso momento facendoci ridere.
< Andiamo, il pranzo è pronto > ci incita Desmond tirandosi su non prima di aver tirato una pacca sul sedere alla moglie che inizia ad urlargli contro.
< Quante volte devo ripeterti che non devi tirarmi quelle odiose pacche sul sedere? >.
Li seguo mentre Harry da dietro mi sussurra < vedi? È un vizio della famiglia Styles >.
< Un vizio di merda > dico io voltandomi non appena mi molla una pacca sul sedere anche lui.
< Ti odio > sbotto passando vicino a Tim che sorride non appena Harry afferma malizioso < ed io invece ti toglierei i vestiti di dosso >.

Ormai...
Ho preso sta croce e devo portarmela sulle spalle.
Non cambierà mai.
E so che non voglio nemmeno che lo faccia.
Perché lo amo così.
Senza se e senza ma.

Sbuffo ma subito dopo mi ritrovo a sorridere perché con Harry finisce sempre così.
Mi fa terribilmente arrabbiare ma alla fine sa anche come rendermi la ragazza più felice di questa terra.
E non so come faccia.
Seguo Desmond e Anne fino in veranda dove per poco boccheggio vedendo il ben di Dio sistemato sul tavolo.
Purtroppo non mi ci abituerò mai.
È più forte di me... come se non mi entrasse nella testa.
Sorrido a Dorothy che si alza per venirmi a salutare.
Strano ma alla fine avevano ragione tre anni fa a dire che l'avevo impressionata con la mia risposta.
Da quel giorno abbiamo iniziato a parlare, prendere confidenza l'una con l'altra e devo dire che ora la considero come una nonna.
Mi ci trovo bene a parlare, ricordare momenti della sua vita.
E a spettegolare come due ragazzine in preda alle prime cotte.
< Sempre più bella > mi indica dalla testa ai piedi mentre io faccio un cenno della mano come a voler dire che non è assolutamente vero.
< La sorpresa immagino l'abbia organizzata tu, non è vero? > chiede prima che si stacchi dall'abbraccio.
Annuisco e ridacchio non appena la sento rimproverare Harry < se dovessimo aspettare te nipote mio... sarei già morta e sepolta in una tomba >.
< Ma io l'ho scelta apposta come ragazza > afferma lui prima di stritolarla in un abbraccio, ovviamente beccandosi le lamentele della nonna.
< Ecco perché siete diventate così amiche tutte due, perché vi lamentate sempre > sbotta lui chiaramente facendo riferimento alla sottoscritta e a Dorothy.
< Siediti > fa cenno Anne ridendo.
Harry borbotta qualcosa ma alla fine si siede sul serio.
A capotavola c'è Desmond, alla sua sinistra Dorothy, alla destra Harry, io ed Anne.
< Vedo che hai fatto un tatuaggio > afferma Dorothy riferendosi alla mia croce sulla mano destra.
Attendo che prosegua < lo trovo delizioso >.
< Ma se quando l'ho fatto io hai detto che era da galeotto > si lamenta Harry puntandole una forchetta contro.
Alza le spalle prima di rispondergli fiera < è che Caroline è molto raffinata come ragazza e un tatuaggio così piccolo e grazioso non fa altro che arricchirla >.
La ringrazio più volte per la gentilezza e per il bellissimo complimento.
< È uguale identico al mio > continua Harry mostrando la sua croce sulla mano sinistra.
Dorothy ride < a lei sta meglio >.
< Inizio a pensare che lei può fare e dire qualsiasi cosa in questa casa senza ricevere alcuna critica > mi indica addentando un pezzo di pollo senza impegnarsi più di tanto nel bon ton.
Anne prende la parola < ormai è parte integrante della famiglia >.
< Esatto... non so cosa aspetti a chiederle di sposarti Harold > rimprovera Dorothy mentre io per poco non mi strozzo.
Oddio.
Ci risiamo...
< Nonna sai già come la penso >.
Infatti…
< Se lo merita... e poi dove vorresti andare senza matrimonio? >.
< A casa mia?! > risponde il nipote allargando le braccia con fare puramente teatrale.
< Harry sul serio... ormai avete entrambi quasi ventotto anni, cosa vuoi aspettare di diventare vecchio come la sottoscritta? >.
Poi si volta ed io muoio non appena mi chiede come la penso.
Eh...
Come la penso?
Come sempre.
Vorrei sposarmi.
Da morire, ma ormai devo arrendermi.
Non posso più lottare per una cosa che non avverrà mai se non nei miei fottutissimi sogni di ragazza.
< La pensa come me, esattamente come me > mi anticipa Harry mentre io lo guardo scettica.
Cosa?
Sta scherzando?
Ho la parola anch'io.
So parlare eh.
Non ho bisogno di qualcuno che parli al posto mio.
Anzi, è una cosa che odio e che ho sempre odiato.
Dal profondo del cuore.
< In realtà non è così > sbotto sprezzante posando la forchetta.
< Ne avevamo parlato mi pare > alza le sopracciglia facendomi infuriare ancora di più.
Ho diritto di dire la mia.
Oh, sì se ne ho.
< Sì ma la mia idea sai qual è > affermo io poggiando il tovagliolo sulle gambe.
< Io non mi sposo >.
< L'abbiamo capito >.
< E allora perché stai tirando fuori questa storia Caroline? >.
< Perché Dorothy ha chiesto anche la mia opinione, se non erro > dico seria.
< D’accordo > dichiara pulendosi le labbra < ma non capisco il senso di tirare fuori il discorso matrimonio quando sai benissimo che non mi voglio sposare >.
< Giusto > dico rabbiosa.
Lo guardo e poi decido di starmene zitta.
Non voglio litigare di fronte agli Styles.
Non voglio mostrarmi debole, insicura.
< Non ci sposeremo > dico a Dorothy che rimprovera il nipote definendolo uno scellerato.
Riprendiamo a battibeccare fino a che le cose non degnerano.
< Sai che c'è? > domanda prima di continuare < non ho più fame... tolgo il disturbo >.
E si alza.
< Scusami Care non volevo creare problemi > si scusa la nonna prima che io le spieghi che lei non c'entra assolutamente nulla.
< Vado a recuperarlo > asserisco alzandomi per poi chiedere a Tim dove si trovi Harry.
Cammino col cuore che mi martella il petto più del dovuto.
E con rabbia.
Apro la porta della camera richiudendola, poi mi avvio verso il balcone prima di trovarlo sulla sedia a dondolo.
Mi avvicino cauta come non mai.
Decidendo di non fare mosse azzardate.
Ma di aspettare che si calmi e che mi chiami.
Vedendo che però non cede decido di fare il primo passo sedendomi accanto a lui.
Ma lui si alza lasciandomi interdetta.
E confusa.
E amareggiata
.
Mi alzo anch'io avvicinandomi per poi abbracciarlo da dietro.
< Sono veramente incazzato > sbotta senza nemmeno voltarsi.
Non parlo ma aspetto che riprenda a parlare lui.
< Sul serio >.
< Harry guardami > lo chiamo non ottenendo risposta.
< Caroline, sono arrabbiato non mi va > esplica sbuffando.
< Ti prego >.
Poi domando < posso abbracciarti almeno vero? >.
< Certo che puoi idiota >.
La voce divertita mentre le parole gli escono dalle labbra fluttuanti.
Mi avvicino alla sua schiena dove lascio un piccolo bacio.
Un altro e un altro ancora.
< E tu non dovresti fare quello che stai facendo > afferma mentre io chiedo a cosa si riferisca.
< Se continui così... alla fine cederò > spiega lasciandosi andare ad una piccola risata prima di voltarsi finalmente.
Finalmente.
Rivedo il suo sorriso.
E le sue amabili fossette che tanto mi creano uragani all'interno del mio cuore.
Le mie braccia strette intorno al suo bacino e il mio sguardo fisso su di lui.
Mi mordo un labbro per poi sorridere non appena Harry dice serio < anche questo... non dovresti farlo >.
< Cosa? > domando facendo la finta tonta.
< Morderti le labbra in quel modo > spiega contornando con il pollice le mie labbra < ti ho già detto che mi piace da morire quando lo fai >.
Aggiunge sornione < mi viene voglia di baciarti >.
Alzo le spalle ed attendo che parli.
Perché so che lo farà.
Lo conosco troppo bene per non indovinare cosa farà o dirà.
E infatti...
< Non volevo reagire in quel modo > allude alla conversazione avuta con la nonna.
< È che mi sono sentito attaccato > ammette abbassando lo sguardo per un istante.
< E a me dispiace averti risposto male... semplicemente mi ha dato fastidio che tu parlassi per me > dico io senza troppi giri di parole.
< Lo so che non avrei dovuto prendere la parola ma è come se avessi voluto difendermi da una sorta di accusa > sentenzia prima che io lo calmi < Harry non ti giudico e mai lo farò puoi starne certo >.
< Gli altri lo faranno però, sei pronta ad essere giudicata per una scelta presa per lo più da me? >  chiede puntando i suoi bellissimi occhi verdi nei miei facendomi letteralmente sciogliere.
Annuisco.
Più e più volte.
Poi affermo decisa < non me ne frega niente... è solo che >.
< È solo che? >.
< Che qualche volta il desiderio di un matrimonio si fa sentire >.
Sorride < magari un giorno cambierò idea lo sai vero? >.
< Lo so già >.
Me l'ha detto una sera mentre vedevamo una puntata del mio telefilm preferito.
Mi ha detto che forse cambierà idea.
Che forse un giorno amerà anche lui l'idea di sposarsi.
Di essere legati indissolubilmente di fronte a Dio, ai nostri cari e ai nostri amici.
Col tempo si vedrà.
Poi chiedo < l'importante è stare insieme, non è vero? >.
Annuisce < ti amo non scordarlo mai >.

Oh Harry!
Anche io ti amo.
Ti amo da morire.
Ti amo così tanto da togliermi il fiato...
Da non sentirmi più me stessa se non con te.
Solo con te.

< Ti amo anch'io >.
La sua mano a stringermi addosso a lui e il mio respiro diventare regolare.
Mi abbraccia senza dire nient'altro mentre io mi lascio cullare accompagnata dal leggero venticello che soffia leggero tra i miei capelli.

A volte vorrei essere da sola.
Senza nessuno intorno.
A volte è veramente difficile avere una relazione.
Essere una coppia.
Ma alla fine quando ci penso meglio capisco che preferisco di gran lunga una litigata piuttosto che stare lontana da Harry.
Dal mio sole.
Dalla mia ragione di vita.
Il mio tutto.


Porto la mia mano sulla sua nuca per sentirlo ancora più vicino, ancora più dentro di me.
Non so quanto tempo stiamo abbracciati... è come se il tempo si fosse fermato.
Come se nulla avesse più importanza.
Se non i nostri corpi a fondersi come i nostri cuori.
Mi guarda accarezzando una guancia < quanto sei bella >.
In altre occasioni avrei avuto da ridire.
Da commentare che non è assolutamente vero.
Lamentandomi come sempre, ma oggi lascio correre.
Si avvicina lentamente alle mie labbra < non sai quanta voglia di baciarti abbia in questo momento >.
Il suo naso a contatto col mio a sfregarlo leggermente.
E a me basta sporgere le labbra per andare ad incontrare le sue che subito si appropriano delle mie che non aspettano altro.
La sua mano sul mio fianco e la mia sulla sua nuca a tenerlo più stretto possibile.
Ne segue un bacio lento, pieno di sentimenti contrastanti.
Paura di perdersi, paura di ferirsi, voglia di amarsi, voglia di continuare a scoprirsi...
Come se le nostre labbra potessero leggere i nostri pensieri più nascosti e comportarsi di conseguenza.
Come se per un momento nient'altro avesse importanza se non noi due e basta.
< Bhe ora che la pace è fatta direi che possiamo tornare di là, che ne dici? > domando leccandomi le labbra come ad imprimermi meglio il suo sapore.
< Direi che dopo questo bacio mi è venuta un'altra voglia... > scherza lui mordendomi il labbro.
< Toglitelo dalla testa Styles >.
< Poi quando mi chiami Styles... > commenta affondando il suo viso sul mio collo.
< Cosa? >.
< Me lo fai venire duro come non puoi immaginare >.
Eccolo, coi commentini di merda.
< Sai cosa ti darò di duro a breve? > domando io assottigliando gli occhi.
< Un limone? >.
Ha sempre la battuta pronta.
Come diavolo sia possibile non si sa...
Non me lo spiego.
< Un cazzotto > asserisco mostrando un pugno < sbrighiamoci a tornare di là >.
< D'accordo d'accordo > alza le mani prima di prendermi la mano e portarla sui suoi pantaloni malizioso.
< Almeno ti rendi conto che non scherzo > afferma mentre io lo invito a seguirmi per raggiungere gli altri.
< Eccovi > ci sorride Anne mentre noi riprendiamo posto.
< Harold mi dispiace aver creato dei problemi a te e a Caroline > esordisce la nonna con un sorriso a rivelare effettivamente il suo profondo dispiacere.
< Tranquilla nonna... abbiamo risolto > sentenzia il nipote < ora è tutto apposto >.
Annuisco per dargli manforte.
E poi mi volto non appena Anne chiede < vi fermate qui anche stasera? >.
< Non so mamma, non ci avevamo pensato >.
< In effetti... poi non vorrei recare disturbo > dico prima che Anne rida mostrando le identiche fossette del figlio.
< Caroline tu non rechi mai disturbo > afferma Desmond parlando per tutti i presenti.
Guardo Harry < tu che dici? >.
D'altronde abbiamo dei cambi con noi.
Abbiamo tutto l'occorrente che ci serve per restare fuori un' ulteriore notte.
< Non so Care... dimmi tu >.
< A me va bene > affermo e ridacchio non appena vedo Anne esultare per la gioia.
Alla fine cosa cambia se partiamo domani mattina?
Abbiamo un giorno di ferie ancora.
Quindi perché non sfruttarle come si deve?
< Dai Harry non fare il palloso > gli dice la madre vedendo l'indecisione del figlio.
< No è che domani torneremo stanchi e dopodomani si riprende a lavorare >.
< Non cambia nulla se partiamo domani mattina > spiego < ci riposeremo domani pomeriggio se saremo stanchi >.
< Dai Harold > lo incita la madre facendo sì che lui si arrabbi per il nome usato dalla madre.
< Dai > continuo io prendendogli la mano e facendo il labbruccio.
Tanto so di vincere.
Perché so quali mosse usare.
Come giocare per ottenere quello che voglio.
E infatti...
< Va bene! > mi indica minaccioso < ma domani mattina si parte presto eh... sia ben chiaro >.
Annuisco e abbraccio Anne che è super contenta.
Non si tiene dalla gioia.
Anch’io sono contenta.
Mi piace passare del tempo con i miei 'suoceri'.
Sono così carini con me che a volte mi sento quasi in imbarazzo.
< Dico a Tim di preparare la stanza allora > afferma Anne mentre il cellulare di Harry inizia a squillare insistentemente.
< Pronto? >.
Mi affaccio al suo orecchio curiosa come non mai.
È Lerya.
Riconosco la voce come le mie tasche.
< È successo qualcosa? > domanda Harry preoccupato mentre io prendo a parlare con Desmond delle pratiche che sto sbrigando a lavoro.
< Care > mi richiama Harry mentre io sto ridendo dopo aver spiegato la mia gaffe con l'avvocato Horowitz.
Mi volto e lo guardo confusa mentre mi spiega che non ci sarà nessun pernottamento a casa dei suoi.
Ma che dobbiamo ripartire subito.
< Successo qualcosa? > domando preoccupata.
< Era Lerya, ha detto che dobbiamo tornare subito a casa perché deve dirci una cosa importante >.
Lo guardo e capisco che si tratta di una cosa veramente importante.
Altrimenti perché avrebbe chiamato così di fuga pur sapendo della nostra mini vacanza?
Dev'essere successo qualcosa.
< Andiamo allora > affermo mentre Desmond, Anne e Dorothy annuiscono.
< Ci rivediamo un'altra volta > afferma Anne abbracciandomi teneramente.
< Mi dispiace > mi scuso con Desmond e Dorothy dopo averli abbracciati.
Li saluto prima di raggiungere Harry che è andato a prendere la valigia per far prima.
Per anticipare i tempi.
Lo raggiungo col fiato in gola.
Che diavolo è successo?
< Che diavolo è successo? > chiedo seguendolo verso la macchina che apre prima di sistemare la valigia nel portabagagli.
< Non lo so... ma lo scopriremo presto > afferma prima di baciarmi la mano < sta' calma, ci sono io con te >.
Annuisco prima di salire in macchina e farmi prendere dal panico.

Che diavolo sta succedendo?
E l'ansia si riappropria di me.



 
———




Suono il campanello e aspetto che ci vengano ad aprire.
Ho l'ansia.
Un'ansia che non riesco a descrivere.
Mi opprime, mi soffoca.
< Finalmente > sbotto non appena Zayn apre la porta di casa.
Casa mia, un tempo.
Senza aspettare Harry raggiungo Lerya in salotto che mi abbraccia ridendo non appena io chieda frettolosamente perché ci hanno chiamati, che cos'è successo.
< Come sei impaziente Caroline >.
Faccio spallucce.
< Siediti > dice per poi salutare Harry con un abbraccio.
Anche se a fatica mi lascio scivolare sul divano vicino ad Harry che mi accarezza la schiena per farmi calmare.
< Com'è andato questo weekend? > domanda Lerya tornando con un vassoio tra le mani.
Champagne.

Champagne?
A che cosa brindiamo?
Dannazione.
Sarà mica incinta no?

< È andato bene... ci serviva proprio rilassarci > risponde Harry al posto mio.
< Caroline non mi sembra proprio rilassata a dir la verità > sghignazza Zayn indicandomi.
< Sai com'è, ci avete chiamati dicendo che dovevamo tornare di fretta e fuga per dirci una cosa > asserisco acida.
Lerya sorride a Zayn che fa la stessa cosa.
Lo guardo e senza più aspettare chiedo < non sarai mica incinta vero? >.
< No, no come ci pensi > afferma Lerya < stiamo calmi anche perché sai come la penso sui bambini >.
< Che è meglio un palo ficcato in quel posto? > rispondo io ironica facendo ridere la riccia che risponde annuendo più volte.
< Parlateci di questo cottage >.
Guardo Zayn e lo maledico mentalmente.
Che importa del cottage?
Vogliamo sapere la notizia.
Voglio sapere la notizia.
O quello che è insomma.
< Bello... Caroline ha fatto proprio un bell'affare scegliendolo >.
< E che avete fatto? Come avete passato il tempo? > domanda Lerya mettendo su un sorrisetto da bambina ingenua, finta ingenua che nasconde invece la vena maliziosa.
< Lerya > la ammonisce Zayn.
< Che c'è? Ero solo curiosa di sapere che hanno fatto >.
< Siamo stati molto tempo in spa a dire il vero > dichiara Harry mentre io cerco di non sclerare.

Voglio sapere che succede.
Ora.
Altrimenti perché siamo andati da Redditch via io e Harry?
Potevamo passare ancora del tempo coi suoi e invece...
Sbaglio o gli occhi di Lerya brillano di una luce diversa?
Sono più luminosi, radiosi.
Espressivi.
Trasudano felicità in effetti...
Una felicità che muoio dalla voglia di conoscere.
Mi volto per guardare Zayn e osservo che anche lui è investito della stessa felicità della ragazza.
Che succede?
Non ce la faccio più ad aspettare.

Li sento chiacchierare del più e del meno mentre io mi sento completamente ovattata.
In un'altra dimensione.
Respiro lentamente per poi non farcela più.
< Mi dite che succede? >.
< Non sai proprio cosa vuol dire aspettare e avere pazienza eh? > domanda Lerya mentre io scuoto la testa.
< Pazienza >.
La guardo e capisco che se non faccio a modo mio non saprò mai per quale motivo sono tornata a casa invece che rimanere con la mia famiglia.
Basta.
Altro che pazienza.
O mi si viene detto il motivo per cui sono qui, siamo qui, o vado via.
< Mi dici perché siamo qui? > chiedo per poi riprovare < allora? >.
< Quanto scocci mamma mia >.
Guardo Lerya e alzandomi in piedi asserisco seria < ve lo dico se entro tre minuti non sputate fuori quello che dovete dire me ne vado... non sono partita da Redditch per senza motivo quando potevo passare del tempo con la mia famiglia >.
Con la coda dell'occhio vedo Harry sorridere non appena dico 'famiglia' ma cerco di non farmi distrarre.
< Al tre vado via >.
< Caroline... >.
Scuoto la testa < uno >.
La mia amica cerca di persuadermi.
< Due >.
< Tre > urlo prima che faccia un passo bloccandomi subito perché Lerya mi fa cenno di fermarmi.
< Siediti >.
Sbuffo < però se non mi dici che succede vado via veramente >.
Annuisce prima di prendere un bel respiro.

E se è incinta e non sa come dirlo?

< Non sei incinta vero? > domando io sporgendomi un po' in avanti per osservare meglio ogni sua possibile reazione.
< Ti ho detto di no scema >.
< E allora... >.
< Allora? > chiedo io impaziente.
< Io e Zayn vi dobbiamo dire una cosa > afferma lei prendendo la mano di Zayn stringendola dolcemente nella sua.
Faccio cenno di andare avanti.
Prende un bel respiro e dice tutto d'un fiato < ioeZayncisposiamo >.
< Eh? >.
Non ho capito niente.
Dico confusa < non ho capito niente >.
La riccia ridacchia e poi afferma lentamente in modo che possa sentirla < io e Zayn ci sposiamo >.
Boccheggio.
Incapace di proferire parola, o alcun suono.
Lerya e Zayn si sposano.
Sposano.
Chi l'avrebbe mai detto?

Li guardo raggianti e il mio cuore perde dei battiti.
Perché nel profondo so che io non lo vivrò questo momento.
Mai nella mia vita.
E fa male.
Cazzo, se fa male.

< Care? > la voce di Lerya a riportarmi alla realtà.
Vorrei urlare.
Non scherzo per niente.

Perché a lei sì e a me no?

Vorrei urlare...
Sì.

Ma devo reprimere questa voglia e gioire con loro che d'altronde hanno scelto di condividere con noi questa notizia bellissima.
Così mi limito ad alzarmi ed urlare che sono stracontenta.
< Piano mi strozzi! > urla Lerya ridendo mentre la abbraccio con forza.
< Congratulazioni amico > Harry stringe in un abbraccio Zayn prima di fare la stessa cosa con Lerya.
< Siete le prime persone a cui l'abbiamo detto >.
Che bello eh?
Reprimo (o almeno ci provo) questa cattiveria.
Acidità.
E cerco di mostrarmi felice e al settimo cielo, come mai.
< Non vedo l'ora di vedere il tuo abito da sposa > dico alla riccia che ride per poi affermare < mi accompagnerai in tutto, mia damigella d'onore >.
< Damigella d'onore? > domando esaltata.
Finta esaltata.
Perché... vorrei solo sprofondare nel letto e salutare tutti fino a che il matrimonio non sarà bello che finito.
Sarò cattiva ma questa non ci voleva.

Un matrimonio a farmi ricordare che cosa di preciso?
Che non mi sposerò mai?
Che non indosserò mai l'abito bianco?
Che non passerò la giornata più bella della mia vita?


Che bello!
Che gioia.
Che felicità.

< Come te l'ha chiesto? > domando mentre lei inizia a raccontare.
Tutto nei minimi dettagli.
Dettagli che non colgo.
Non capisco.
E che forse nemmeno voglio capire in questo momento.
Perché in realtà ho spento il cervello.
L'ho mandato in vacanza per un po'.
Annuisco per far vedere che seguo il discorso.
< I testimoni? > continuo con le domande di rito, almeno per sembrare interessata.
< Saranno sua sorella e mio cugino > spiega prima di chiedermi se me la sia presa.
Scuoto la testa < macché, hai fatto benissimo >.
< Sicura? > domanda lei prendendomi per mano.
Che cavolo me ne frega di non essere la testimone, dannazione.
Si sposano, dannazione!
‘Care, non essere cattiva’ mi ripeto più volte sorridendo a Lerya.
Annuisco < d'altronde sarò la damigella d'onore, no? >.
Ridiamo tutti e quattro ma io rido per finta.
Perché al momento non ho nulla per cui ridere.

Vorrei piangere.
E so che posso sembrare esagerata, ma non è così...
Assolutamente.
Sono contenta per loro ovviamente.
Ma pensare che si sposeranno ricorda alla mia mente che io non lo farò mai.
E mi fa male.
Cerco di portare avanti la manfrina ma in realtà non vedo l'ora di prendere una boccata d'aria.
Perché non sto bene per niente.
Sto male.
Sto veramente male.
 


 
———



Mi infilo nel letto mettendomi seduta per potermi spalmare la crema alle mani.
Harry è in bagno.
Siamo tornati da mezz'ora, nemmeno.
Finalmente direi, perché non ne potevo più.
Non ce la facevo più a sentir parlare di vestiti da matrimonio, damigelle, invitati, catering, buffet, lancio del bouquet e bla bla la.
Tutte cose di cui non voglio saperne nulla.
Tanto a me non serviranno.
Né adesso, né mai.
< Ehi, a che pensi? > domanda Harry saltando sul letto.
A che penso?
Penso che è proprio una bella merda, Harry caro.
< A niente >.
< La tua mente sta pensando tante cose in questo momento > poggia un dito sulla fronte mentre io ridacchio.
< Che ridi? >.
< Rido perché mi conosci meglio di quanto mi conosca io > faccio spallucce.
< Dai Care... dimmi a che pensi > mi sprona mentre io mi volto per guardarlo.
Coi capelli sciolti è ancora più bello.
Lui e quei suoi benedettissimi occhi verdi.
Che mi fanno capitolare.
< Sul serio Harry non penso a nulla, tranquillo > sussurro.
Se cedo è la fine.
Se cedo e dico la fottuta verità andremo a litigare ed io non credo di potercela fare.

Ho bisogno che mi abbracci stanotte.
Che mi faccia sentire il suo amore.
Che mi faccia capire che non mi lascerà mai, anche senza matrimonio.
Che mi ribadisca quanto sia importante per lui.
Come lui lo è per me.

Non devo raccontare quello che invece dovrei raccontare.
Confidare.
E così prendo la palla al balzo non appena Harry afferma sicuro < ti ho visto prima sai? Lo so che ci sei rimasta male che abbia scelto qualcun'altra per farle da testimone >.
Annuisco.
Mentendo, mentendo spudoratamente ma almeno così... non litigheremo.
< Immaginavo >.
< Non è successo nulla > dico io flebile.
Harry si avvicina e porta un braccio intorno sulle mie spalle prima di spiegarmi che non cambierà nulla tra me e Lerya.
Che saremo lo stesso migliori amiche.
E che non mi sostituirà mai anche se non le farò da testimone.

Oh Harry...
Se solo tu sapessi il reale motivo del mio stato.
Se solo potessi dirti che sto male e che vorrei urlare a squarciagola piuttosto che gioire...
Ma non posso.
Non posso, non posso e non posso.

Così mi limito a rispondergli < hai ragione... mi sono lasciata prendere dal panico >.
Poi aggiungo < sono proprio una stupida >.
< Vieni qua stupida > si stende per poi trascinarmi facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
Magari così mi calmo.
Sentendo il suo battito così regolare.
Gli accarezzo il braccio mentre mi lascia dei baci nei capelli.
< Lo sai sì che domani ci aspetta una giornata movimentata? >.
Annuisco.
Domani dobbiamo andare con Lerya e Zayn a vedere un po' di ristoranti.
Ed io voglio sotterrarmi.
Piuttosto che stare dietro a tutte queste cose riguardanti il matrimonio.
Ma devo farlo.
Lerya e Zayn sono miei amici.
E non devono entrare nei miei problemi.
Nelle mie paranoie.
D'altronde non è colpa loro se non mi sposerò mai.
Loro hanno scelto quello che tutte le coppie scelgono dopo un po' di tempo che stanno insieme: giurarsi amore eterno, fedeltà di fronte a Dio.
Quindi non hanno colpe.
Non c'entrano nulla.
< Ti stresserà, lo sai vero? > chiede alludendo a Lerya.
< Lo so benissimo >.
< Chi l'avrebbe mai detto eh? >.
Mi ritrovo a chiedere < cosa? >.
< Che Lerya e Zayn potessero sposarsi >.
Ahh.
< Hai ragione >.
La mia risata è finta, fintissima.
< Chi saranno i prossimi? > domanda Harry ridendo.
Lo guardo e mi lascio sfuggire un secco < noi non di sicuro >.
Mi guarda ed io sono pronta per lo scontro.
Per l'ennesima litigata.
Ma invece Harry sembra aver capito che io sia ironica; come se avessi detto una cosa divertentissima eh?
Quindi si limita a ridere < stupida >.
Ha ragione, sono una stupida.
Solamente una stupida e basta.
< Harry? >.
< Sì? >.
< Dormiamo? > chiedo con la speranza che dormendo non pensi a niente.
Mi posa un bacio a stampo ed io non posso far altro che abbracciarlo così da cercare di non pensare che dentro sono completamente distrutta.
  
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