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Autore: VeganWanderingWolf    04/08/2009    3 recensioni
e dove nemmeno la luna osa vi divoro il cuore
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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Io sono lupo

Io sono lupo

sopra tutto cammino

su niente troppo a lungo rimango

Io sono lupo che corro e mai stanco

Io sono lupo d'ombroso ammanto

Lupo nero negli occhi

bianco fulmineo dei denti scattanti

E ciò che sfugge se interessa inseguo

con pazienza cocciuta e mortale

Io sono lupo che pesta le vostre menti

vi avvicina e vi accompagna nelle notti

quando perduto è ogni senso e motivo

e dove nemmeno la luna osa vi divoro il cuore

Gocciola lento sangue altrui lungo la gola

e pesa mentre si continua senza voltarsi

Giù giù lungo pendii bui che forse non hanno fondo

e attraverso un fiume dopo l'altro

non lascio impronte che nessuno mi segua

Io sono lupo e mi batte denso sangue nelle spesse vene

ma non concedo assaggio se prima non sconfitto

non mi catturano cacciatori nè tranelli

non avvicino ciò che non conosco

se non ho fame o non muoio di curiosità

Io sono lupo e non ho padroni,

sono lupo senza amori e di me solo trascino

Cantate e gridate, appiccate il fuoco e armatevi

correte fino a perdere l'ultimo respiro

ma non mi avrete

Io mai stanco mai di fuggire, mai di proseguire

 

Sono lupo, lupo, lupo

senza inganno e senza affanno

lupo di foresta lupo di sentieri lupo di ieri

 

Corrono le zampe più veloci del cuore

d'odore molto conosco ma poco mi porto appresso

So di notte e di selvatico e niente niente mi prende

conosco strade solo mie

e nemmeno l'alba ha visto mai le mie orme

Sono lupo di aria fredda e forte

occasionalmente amico della morte

Nemmeno la neve mi trattiene

e gentile ricade sui sentieri che apro

non mi ritroverete se mi avete già perso

non mi conoscerete se non avete un buon odore

 

Di tra le maglie delle reti

di tra le fruscianti fronde

di tra le ingrate ombre

di tra i sussurranti prati

e i fiumi che mormorano

di tra gli arcani alberi

e i ghiacciati inverni

di tra i sentieri inesistenti

sulla terra mai battuta

e tra estranee genti

e le unghie spezzate della notte rapace

ancora oltre mi trascina il cuore

finchè batte così forte finchè chiama

chiama alla dolce tremenda morte

signora signora divina della vita multiforme

che mi accoglie in grembo quando sussulta il cuore

solo al tuo richiamo accorro, ma non sii generosa

con un così nero lupo

che ha percorso ogni china per correre appresso

ad ogni alito di vento selvaggio

e ha disceso molti precipizi per cercare il fondo

e ho scavato in molti fondi e non ho trovato che

 

Nulla eterno Nulla divoratore e creatore

di come le cose fluiscano su esso

come sospese sui loro stessi vacui sogni

e precipitano infine in notti sempre più opache

e dimenticano il giorno prima di vederlo sparire

 

Signora amica sciogli le braccia che devo andare

al fondo di qualche antro le ossa a schiantare

stringo i denti che battono e le vene che tremano

e socchiudo gli occhi quando il sole ammicca

mi hanno tagliato gli specchi che ho rotto

e il sangue lascia traccia e odore

 

Mia fedele luna non protegge nè guida

non aiuta e non parla, fredda spia senza luce

maledetto io che ti ho venduto il canto

per un po' di disinteressata compagnia

 

Leccherò i polsi di altre lunghe notti

e ascolterò il sangue che scorre dentro

e la linfa che sgocciola nei tronchi

tra il muschio scivolo senza remore

non ho rimpianti ma nostalgia sì

  
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