Film > La spada nella roccia
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Autore: lmpaoli94    16/01/2020    1 recensioni
Dopo molti anni passati a guidare un Regno in una moltitudine di guerre che sembravano non avere fine, Artù si apprestava ad abdicare il trono per far spazio ad un individuo misterioso che avrebbe condotto il popolo verso vittorie agognate per un futuro prospero.
Ma il vecchio Artù non poteva mai immaginare che il nuovo Re sarebbe stato un impostore da non sottovalutare…
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La rivolta del popolo di Camelot s’interruppe dinanzi alle fiamme che stavano divorando il castello.
< Accidenti! Qui sta bruciando tutto! >
il fuoco stava divorando tutto quello che trovava sulla sua strada, mentre il fumo nero rendeva impossibile vedere un palmo dal naso.
< Dobbiamo portare dell’acqua per spegnere questo incendio! >
Ma il popolo non ebbe il tempo necessario per fermare una simile catastrofe a cuasa proprio di Liber, che vagava nelle fiamme come se fosse proprio il diavolo in persona e uccideva tutte le persone che gli capitavano a tiro.
< Tu! Hai osato distruggere il castello! >
< Questo Regno non mi appartiene in nessun modo > rispose Liber con tono cupo < E se non appartiene a me, lo distruggerò con le mie mani. >
< Non hai nessun diritto di farlo! >
< E chi me lo impedisce? Voi? Non fatemi ridere. Non avete i mezzi necessari per sconfiggermi. >
Agguantando il suo arco che portava dietro la schiena, Liber scoccò una moltitudine di frecce uccidendo tutti i rivoltosi presenti mentre continuava a muoversi dalle fiamme.
Sembrava davvero che il fuoco non gli potesse fare minimamente male, lasciando tutto lo stupore ai pochi sopravvissuti
< Via!!! >
Battendo in ritirata, i rivoltosi si dileguarono fuori dal castello mentre il fumo nero si era impegnato nei loro polmoni.
< Ragazzi, ma cos’è successo? >
< Liber… sta dando fuoco al castello > rispose uno di loro mentre stava tossendo.
< Cosa? Il nostro Re sta distruggendo la sua dimora? >
< Lui non è il nostro Re… E’ solo un impostore. >
< Ma che diavolo… >
Nel mentre i rivoltosi stavano discutendo tra di loro, Liber si divertiva a uccidere la gente con le sue frecce nella torre meridionale del castello dove le fiamme non erano ancora arrivate.
< Scappate se avete il coraggio! Prima o poi morirete tutti! >
Tra il caos generale, i popolani riuscirono a uscire dalle mura del castello mentre anche alcune guardie si unirono a loro.
< Il castello si sta incenerendo e noi non possiamo fare niente per fermare questa follia! > fece uno dei consiglieri.
< Se ci fosse stato Artù, sarebbe andato tutto diverso. >
< Qualcuno ha forse fatto il mio nome? >
Il vecchio Re di Camelot si ergeva sul suo stallone mentre fissava la sua dimora andare a fuoco.>
< Che sta succedendo qui? Il mio castello sta bruciando! >
< E’ stato Liber, maestà. >
< Che cosa? Come ha potuto? >
< Noi… non lo sappiamo… >
< E Sir Robert? Dove si trova quel traditore? >
< Mi dispiace maestà, ma l’abbiamo ucciso > rispose uno dei rivoltosi.
< Non avreste dovuto… Adesso non sapremo il perché di questa follia. >
< C’è da saperlo? Quell’uomo vuole distruggere tutto quello che avete costruito, maestà. Va fermato immediatamente. >
< Certo che va fermato! Fatemi entrare nel castello. >
< Maestà, mi oppongo. È troppo pericoloso > ribadì Sir Matthew.
< Sir Matthew, non ricominciate con i vostri consigli. Non posso rimanere inerme mentre il mio castello va a fuoco. >
< Maestà, ci penseremo i e Lancillotto ad uccidere quell’uomo. >
< Non ci pensate nemmeno > replicò Artù con tono fermo < E’ una questione che riguarda me soltanto… >
< Maestà, vi prego… Non potete rischiare di rimanere ucciso in questo istante. >
< Non vi preoccupate. Non succederà mai niente di tutto ciò… E comunque dovrete mettervi l’animo in pace perché non ci sarà nessuno in grado di farmi cambiare idea. >
Avanzando verso il castello mentre le fiamme continuavano ad essere persistenti, Artù non si preoccupò minimamente di quello che gli stava accadendo intorno.
< Liber! Fatevi vedere! Codardo! >
Mentre le sue urla stavano riecheggiando nel castello, Artù non riusciva a vedere quello che gli stava accadendo intorno.
“Se non riesco a trovarlo prima del tempo c’è il rischio di rimanere incenerito.”
ma nel mentre continuava a guardare intorno ai vicoli del castello ricoperti dal fumo, una freccia lo andò a sfiorare sulla spalla, facendo imbizzarrire il cavallo.
Cadendo a terra malamente, Artù riuscì a malapena ad alzarsi.
< Devo dire che avete una mira quasi infallibile, Liber. >
< Siete voi che siete stato molto fortunato, Artù. >
Mentre Liber teneva sotto tiro il vecchio Re, quest’ultimo non accennava a muoversi di un millimetro.
< Come vi sentite nel vedere il vostro castello ridotto in cenere? >
< Sarete maledetto per sempre, Liber. >
< Le maledizioni non servono in questo frangente. Soprattutto quando noi due siamo ad un passo dalla morte. >
< Mi dovete ancora la rivincita dell’ultimo duello. >
< Non sarebbe la stessa cosa, Artù… Non ora che ho io il coltello dalla parte del manico. >
< E credete davvero che serva a qualcosa? > fece Artù alzando lo sguardo.
< Che intendete dire? >
Improvvisamente, un trave di legno cadde in testa al giovane Liber schiacciandolo subito dopo al suolo.
“Avete avuto quello che vi meritate. “
Mentre anche il pavimento sotto i loro piedi stava cedendo, Artù decise di correre al riparo mentre il fumo gli annebbiava la vista.
“Non riesco a vedere niente…”
Inciampando subito dopo su di un pezzo di stoffa, per poco Artù non venne divorato da una voragine formatasi in mezzo al salone principale.
Con le sue residue forze, il vecchio Re cercava di alzarsi e riprendere la sua fuga dal castello.
“Allora è questa la mia fine… L’importante è che quell’impostore non sia più un problema.”
Mentre le forze del vecchio re stavano venendo meno, le sue braccia stavano perdendo  tutte le energie, mettendo a rischio la vita del povero Re.
“E’ finita. Non riesco più a sorreggermi.”
Ma prima di venire divorato dalle fiamme, il vecchio Re fu salvato tempestivamente da Lancillotto e da Sir Matthew.
< Maestà! Resistete! >
Facendo un ultimo sforzo, Artù riuscì a risollevarsi con l’aiuto del suo guerriero più fidato e del suo consigliere, riuscendo a uscire nel cortile del castello mentre l’edificio stava crollando incessantemente.
“Ancora non riesco a credere di essere riuscito a salvarmi” pensò Artù prima di svenire.
< Maestà, svegliatevi! > gridò Sir Matthew.
< Lasciatelo in pace. È solo svenuto. >
< Ne siete sicuro? >
< Dobbiamo portarlo subito da un medico per controllare la sua salute. Ho paura che abbia ingerito troppo fumo. >
< Non occorrerà scomodare un medico. Sto bene > fece improvvisamente Artù richiudendo gli occhi.
< Maestà, allora non eravate svenuto. >
< Ovvio che no! Ci vuole ben altro per togliermi di mezzo. >
< Maestà, so che non è il momento adatto, ma vorrei sapere di mio figlio… E’ morto? >
< Mi dispiace Lancillotto, ma tuo figlio è stato inghiottito dalle fiamme. >
< Non così in fretta >
La voce perentoria di Liber risuonò nelle orecchie dei presenti come un macigno.
Il giovane impostore si ergeva malamente sulle sue ginocchia mentre i suoi vestiti logori erano stati bruciati dalle fiamme.
< Nemmeno il diavolo vuole avere a che fare con voi, Liber. >
< Potete ben dirlo… Non morirò finché non avrò portato a termine la mia missione. >
< Liber! >
Il gridò perentorio di Lancillotto squarciò il cielo emanando subito dopo un silenzio surreale.
< Buon pomeriggio, padre. Vi vedo in gran forma. >
< Come avete potuto usurpare il trono di un mio carissimo amico e distruggere tutto quello che aveva fatto di buono? >
< Perché anch’io volevo vedere come ci si sentiva essere un Re… E poi Artù mi è sempre stato antipatico visto che le vittorie conseguite nella storia erano attribuite solo a lui. >
< Che cosa t’importa di tutto ciò?! >
< Voi avete vinto molte battaglie da solo, padre! Senza l’aiuto di Artù! Come fate ad essere così cieco dinanzi a questa realtà? Rispondete! >
< Non sono affari che ti riguardano, Liber… Artù ha guidato questo Regno con tutte le sue forze, senza far mancare niente né a me né a tutto il suo popolo… E tu vorresti rinnegare tutto quello che ha fatto? Dovresti vergognarti. >
< L’ho fatto per voi, padre… Osate non riconoscere la mia volontà e la devozione che ho per voi? >
< Non riconoscerò una simile follia causata solo da te… Meriti di morire. >
mentre la frustrazione si stava impadronendo del giovane ragazzo, Artù riuscì ad anticipare lo scoccare della sua freccia e a freddarlo uccidendolo definitivamente.
Mentre Lancillotto non riusciva a credere a quello che aveva assistito, decise di non parlare più con nessuno di tutto quello che è successo.
< Lancillotto, so che non è il momento adatto visto la perdita di vostro figlio, ma ho assoluto bisogno di voi per rifondare questo Regno, >
< Artù… dovete sapere che io non ho mai avuto un figlio… Quello era il figlio del diavolo. Colui che era sangue del mio sangue non avrebbe mai fatto una cosa del genere. >
< Mi dispiace. Davvero. >
Abbracciandosi a vicenda per cercare di colmare la disperazione reciproca, Artù e Lancillotto unirono le loro forze per ricostruire un Regno devastato dalla furia del male fatto a persona.
< Caio! Pelide! Sarete voi a coordinare i lavori mentre noi ricercheremo le risorse adatte > gli ordinò Artù.
< Maestà, dobbiamo proprio? >
< Dovete rimediare in qualche modo al vostro tradimento nei miei confronti, no? >
< Sì, avete ragione. >
< Allora mettetevi al lavoro. Non c’è un minuto da perdere. Questo Regno deve essere rifondato prima della mia morte. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Ci riusciremo. Ve lo promettiamo, maestà. >
< Bravi. Così vi voglio! Determinati come me > disse infine il vecchio Re prima di commemorare le perdite tra il suo popolo che non avevano mai smesso di lottare per lui.
“Non verrete mai dimenticati. Vi do la mia parola d’onore.”
   
 
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