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Autore: aurora giacomini    16/01/2020    2 recensioni
Dal testo introduttivo:
Mi chiamo Esmeralda Lek. Il mio cognome può essere tradotto dal polacco come "paura", "ansia" o "terrore". Mai cognome fu più azzeccato... Sì, hai capito bene: sono una fifona.
Ma ora è meglio che mi concentri e cominci a raccontarti la storia che credo di aver finalmente elaborato. Credo di essere pronta a condividerla con te.
Ti chiedo solo un favore: non giudicarmi prima di aver concluso la storia. Avevo paura, tanta paura...
Genere: Mistero, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Per un Bacio'
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La Lettera



Non c'è un modo per uscire spontaneamente dalla mia mente, non quando i pensieri si susseguono come gustosi cioccolatini... a proposito di cioccolatini, hai presente il detto: 'La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita...'? ecco, prima di qualche tempo fa questo detto non aveva alcun senso per me, voglio dire, son tutti buoni, no? No. Successe che un mio cugino pescando dalla scatola esclamasse: “questo fa schifo...!” A quel punto capii quanto i punti di vista ed i gusti personali influenzino la nostra vita... dipende dalla nostra percezione. Anche la tragedia di cui ti sto narrando, infondo, ha i suoi lati positivi: mi sto sfogando; ti sto parlando; mi sento viva; ho qualcosa di interessante da raccontare... insomma, non tutto è negativo, e ciò che può esserlo per me, be', non è scontato lo sia anche per te e viceversa... non so se ho reso l'idea di ciò che volevo dire... ma non è fondamentale per la nostra storia... semplicemente mi è venuto in mente e volevo scriverlo...

Sto divagando, torniamo a quella notte nell'albergo di Cortina...


 

Ci ho messo più di quanto avrei voluto a calmarmi... la vista della prof... violata in quel modo... mi ha... mi ha davvero destabilizzata...

Sono riuscita ad allontanarmi da lei. Anche perché l'odore del suo sangue cominciava a nausearmi e non volevo esserne nauseata... non volevo avere pensieri 'brutti' per lei... non era giusto.


 

Sono davanti alla porta numero 21. Non so come ci sia giunta dinanzi... non me lo ricordo... stavo pensando alla Prof... ma almeno 'sta volta ho camminato anche mentre pensavo, sono riuscita a non immobilizzarmi... è un progresso, no?

Busso. “Flavia?”

Flavia Tommasin è la compagna assegnata ad Eleonora... quando ho capito che sarebbe stata lei a poter ascoltare il respiro calmo e regolare del sonno di Eleonora... ah, non lo nascondo: mi son saltati i nervi...! Flavia è la classica ragazza che non sopporto. Quel tipo di persona con cui non riuscirei mai neppure a prendere un caffè, non dico al bar, no, neppure alle apposite macchinette... è rozza... superficiale e ignorante... non ho nulla contro l'ignorante, ma lei è un ignorante per scelta... no, inutile... non mi va proprio giù!

“Flavia! Eleonora?!” Ricomincio a battere, questa volta con maggior impeto... la sesta volta, in cui le nocche scontrano la porta di pregiato noce... ecco... la serratura scatta e la porta si apre un poco, spostandosi con pesante lentezza: non era chiusa bene...

Il cuore ci arriva prima del cervello: aumenta i battiti irregolarmente... qualcosa non va...

Certo, forse non dovrei stupirmi, voglio dire, l'istinto è qualcosa di più rapido del pensiero, no? E ciò che ci ha permesso di arrivare fino a qui, seppure privi di zanne, veleno, artigli o pelliccia... no, non fraintendere: non sto dimenticando il cervello... ma è stato l'istinto, ancor prima del pensiero, a dirci di salire sugli alberi la notte per proteggerci dai predatori...

La mano trema: non voglio vedere cosa ancora si cela al mio sguardo... non è detto che sia brutto, voglio dire, potrebbe semplicemente essere vuota, no?

Ma il cuore ha già un suo pensiero e sembra irremovibile, sta dicendo al cervello: “guarda, io te lo dico... non ti piacerà! Poi vedi tu...”

Per una volta il cervello sembra d'accordo con l'organo in basso a sinistra, poiché la mano sembra fossilizzata sul legno.

Forse, molto semplicemente, dovrei solo voltarmi e correre... uscire e fermare la prima macchina che mi capita a tiro... rubarne persino una, se necessario... poi la restituirei e ne pagherei eventuali danni.

Ma non scappo... sono ferma qui... voglio trovare Eleonora, salvarla e dirle che l'amo... che l'ho sempre amata... per quanto irrazionale... sì, ne sono innamorata.

Cosa so di lei? Be', nulla e tutto, cose alquanto equivalenti... ma da quando la ragione ha voce in capitolo su quella mistica forza su cui ogni poeta, ogni scrittore, ogni filoso ed ogni semplice persona, come tu ed io s'interroga da sempre...? L'osservo da anni, ma di lei infine non so quasi nulla... certo, saprei quale poesia citare per farla sciogliere come neve al sole, saprei quale genere di film portarla a vedere, in quale ristorante organizzarle una cenetta romantica, saprei come farla ridere... potrei distinguere il suo odore fra quello di migliaia di persone... ma infine di chi sia Eleonora... io cosa ne so?

Quale nome portano i suoi demoni? Ne ha...?

Certo che anche lei ha dei demoni a tormentarla...

Come faccio a saperlo...? E' semplice: ride molto spesso. Sul suo viso c'è sempre dipinto un sorriso... le persone che soffrono sono sempre quelle che ridono di più... anche io ridevo di continuo per ogni sciocchezza... poi un giorno una persona mi disse: “cos'è a ferirti tanto? Perché stai soffrendo...?” Me lo chiese così, dal nulla... gli chiesi cosa intendesse e lui mi rispose la stessa cosa che ho scritto qua sopra... da quel giorno ho smesso di ridere e sorridere gratuitamente... non volevo mostrarmi più debole di ciò che sono... avevo paura che altri capissero... meglio musona e antipatica che debole... un comportamento un po' infantile, l'ammetto... io sono infantile...

Il legno non è rivestito da nessuna 'patina' o lacca, forse solo del semplice impregnante trasparente, poiché è sì liscio e dunque ben levigato, ma posso ancora distinguerne con chiarezza le venature sotto i polpastrelli... eh sì, la mano è ancora lì immobile... il braccio comincia a farmi male a causa del diverso apporto di sangue, dello sforzo del muscolo e dell'azione dell'acido lattico... ma non fa nulla a parte tremare... sta lì... come me... in attesa di qualcosa che mi è ignoto...

In realtà basterebbe aumentare di poco la pressione esercitata sulla porta... giusto una spinta...

“Forza... il tempo è un lusso di cui hai abusato a sufficienza...” mi dico cercando di convincermene. Certo, non è che non lo pensi, devo solo capirlo davvero...

Non so dire se stia spingendo volontariamente o se sia la forza di gravita, abbassando il mio braccio, a muoverla... non so dirlo... fatto sta che la porta è ora più aperta...

Se non voglio spingere ancora, al momento, un passo laterale mi sarebbe sufficiente a penetrare all'interno con lo sguardo... il punto è che non voglio vedere altro sangue, altra morte o sofferenza...

Capisci? Non voglio...

Ma devo guardare nella stanza, devo avere un punto di partenza...

Se solo il mio naso fosse più fine, forse potrei catturare le ferrose molecole...

Basta, è ora di porre fine ad ogni indugio!

Quello che si presenta ai miei occhi, be', mi lascia senza respiro... la visione è totalmente sbagliata... non questo che avevo immaginato di vedere varcando la soglia...

Non c'è sangue e non ci sono cadaveri... la stanza è deserta, certo, eccezion fatta per i bagagli ed altri oggetti personali.

Mi avvicino ad uno dei due letti. Qualcosa ha catturato la mia attenzione: un libricino nero con una scritta bianca: Io e Te, è adagiato sul cuscino.

E' il libro a cui faceva riferimento Eleonora, ne ho la certezza assoluta! Ma questo come potrebbe aiutarmi...? Come dicevo prima: forse, come al solito, ho fatto tutto da sola... ma non credo alla coincidenza, no, tutto accade per una ragione... anche ciò che non capiamo e che mai saremo destinati a capire.

Lo prendo pensando che anche Eleonora l'ha toccato... chiedendomi se i nostri polpastrelli coincidano nello stesso punto... non lo nascondo: la cosa mi fa battere il cuore...

E' chiaro che quello che cade mentre apro le pagine a circa metà non sia un semplice segnalibro, no, è troppo spesso, troppo grosso... troppo lettera...

Perdo qualche secondo annusando la carta, sperando che i pori della stessa conservino l'odore di Eleonora... insieme a quello dell'inchiostro fresco, lo sento... che buon odore...

Apro la lettera ed inizio a leggere...

 

Esmeralada, sapevo che l'avresti trovata! Lo sapevo!
Prima di spiegarti qualche cosa, vorrei chiederti scusa. Non vado fiera delle mie azioni, credimi... ti prego!

Ti scrivo questa lettera non solo per chiederti perdono, ma anche nella speranza che tu possa fare qualcosa... la situazione ci è sfuggita di mano, non serve negarlo... siamo stati stupidi... l'ammetto!


Faccio una pausa, il cuore rischia di esplodermi nel petto... Eleonora mi ha scritto una lettera! Una lettera per me! Wow... e a quanto sembra... be', sto per scoprire cosa sta succedendo...

La lettera riprende così:


Non ho molto tempo, ma sappi che l'ho fatto per paura. Avevo paura di essere esclusa... ancora... non è una buona scusa... hai ragione...
Finché non ho visto quel mostro emergere, ti giuro, emergere letteralmente dalle tenebre... non lo so, pensavo che non fosse reale, pensavo sarebbe stato solo un gioco... lo giuro! Ma non era solo un gioco: il mostro che abbiamo risvegliato è reale e ti darà la caccia... ti ucciderà!
Nel libro rosso -so che hai notato che lo maneggiavamo-, ci sono delle cose... credo, non lo so, credo magia nera... roba brutta, Esmeralda! Non pensavo che sarebbe successo davvero qualcosa, ti giuro che non lo pensavo!
Alessia gli ha mostrato una tua foto... gli ha ordinato di ucciderti...!
Mi dispiace tanto... ti giuro che mi dispiace tanto!!!
Alessia e gli altri sospettano che io stia per tirarmi indietro... farò finta di condurti nel bosco ma invece di darò qualche indizio per trovare questa lettera. Ho lasciato la porta aperta, in modo che tu possa entrare se stai leggendo vuol dire che ci sei riuscita... ho un ipotesi penso che quel mostro non veda bene alla luce non lo so i suoi occhi sono strani e li ha socchiusi alla luce del lampione come se li facessero male forse questo può esserti utile ti prego scusami tanto mi dispiace tanto credimi


L'ultima parte manca completamente di punteggiatura e la calligrafia diventa più agitata... probabilmente stava esaurendo il tempo... ma mi chiedo come abbia fatto a mantenere una simile faccia di bronzo quando mi parlava... è così in contrapposizione con le parole della lettera...!

No, lo so, lo so... ho capito che questo è l'ultimo dei miei problemi... ho capito...

Ma avevo ragione: qui c'è qualcosa di sovrannaturale...

Cosa c'è? Ti disturba la calma rassegnazione con cui ho appreso ciò che ho appreso? Ognuno ha le sue reazioni... okay? D'altro canto non posso neppure dire di essere sorpresa... non per tutto, non fino ad un particolare, qualcosa che non avevo ancora ben capito: che la morte giusta... sono io!

Tutte le vittime che ho trovato... tutte mi assomigliavano fisicamente... Eleonora ci ha visto giusto: quella cosa non vede bene alla luce... ma è qualcosa che, in qualche modo, avevo già intuito... ricordi? Scrissi qualcosa come: 'sembra che quella cosa, per contrapposizione al mio fare (stavo scrutando nel buio del bosco) stia cercando di penetrare la luce per vedermi...'

Avevamo capito che quei quattro non la raccontavano giusta... lo sapevamo... sì, io e te...!

No, neppure il fatto che Alessia mi voglia morta riesce a sorprendermi... non più... fa male, tanto maledetto male... ma non riesco a provare stupore... fa solo male...

Ora non ho tempo per i perché e i per come! Dopo, a quello penserò dopo... se ci sarà tempo.

Ho ragione di pensare che abbiano preso Eleonora quando abbiamo finito di fumare... forse le hanno chiesto perché non mi aveva portato nel bosco o qualcosa del genere... ah! Non ora, non ora!

Non esito ed entro nel bagno. Devo guadagnare tempo e rimanere viva... solo così salverò Eleonora... ho solo un'arma a mia disposizione, qualcosa di sottile e, spero, acuto: la mente!

  
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