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Autore: fredlove    17/01/2020    1 recensioni
dalla 3x10
- Kelly tira fuori il peggio di te! -
Una frase che Dawson urla a Casey durante un loro litigio.
...
Personalmente, io lei da odio veramente tanto. Ma tanto. Quindi se amate Dawson, non leggete.
Comunque, ieri sera l'ho abbozzata, ma l'ho ripresa qualche minuto fa e completata. Una cosina, veloce, perché non scrivo da tanto.
[...]
Con lo solo scopo di dimenticare il mondo circostante.
E Kelly, lo sapeva. L'aveva notato. L'aveva capito, fin da quel pomeriggio quando Matt gli aveva fatto quella richiesta.
Aveva accettato.
Sapeva che non sarebbe stato una semplice bevuta.
Lo sapevano entrambi.
[...]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kelly Severide, Matthew Casey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia Parabatai. 
Sicuramente un giorno impazzirà per colpa dei miei scleri e delle mie liste nere!
Ti amo. 






 
 
Stand by




 
(dalla 3x10)

- Hai programmi dopo il turno? -
Ecco. Quando era Casey a porgli quella domanda, non sapeva tirarsi indietro. Sebbene inizialmente tentennasse ogni volta, nel rispondergli.
Come in quel momento.
- Casa, relax. Divano... -
- Sbagliato. Noi due, ci facciamo un giro in ogni bar di Chicago. -
- Casey, non chiedermelo. Devo ancora riprendermi dall'ultimo mese di sbronza, non credo sia una buona idea. -
- D'accordo. Un solo bicchiere. -
Severide, lo guardò. I suoi occhi azzurri, di solito accesi, sembravano spenti. Probabilmente, aveva di nuovo problemi con Dawson e come suo solito se lo teneva dentro.
- D'accordo, uno solo. -
 




Il bicchiere, non lo videro nemmeno. Attaccandosi con le labbra alla bottiglia di birra. E quando Casey iniziò a blaterare che voleva pace, sapeva che quella serata doveva essere una di quelle.
Casey stava soffrendo, ma continuava a dare il meglio di sé. E lui, Severide, troppo preso dalla morte di Shay, dal matrimonio lampo a Las Vegas, e da altri pensieri per la testa non aveva prestato attenzione.
Poi la serata cambiò. Quando nonostante il flirtare con le ragazze e l'evidente modo cui sarebbe finita, Casey disse quella frase.
- Las Vegas. Perché non mi hai invitato? Ti avrei accompagnato più che volentieri, e lo sai. -
- Avevo bisogno di pace. - disse copiando la sua frase – E... sai come sarebbe finita, altrimenti. -
- Mi sono sentito abbandonato. Lo stesso modo, quando prendesti la decisione di andartene in Spagna. -
Il moro lo guardò, attento.
- Sono qui adesso. Non potrei mai abbandonarti, Matt. Sono una testa di cazzo, per la maggiore delle volte, è vero.... ma sai che non potrei mai farlo. Non con te. -
L'altro non lo guardò, ipnotizzato dalle goccioline di condensa sul vetro della bottiglia.
- Portami a casa. - gli disse invece.
- Mia o tua? -



 
    ***




La sua schiena urtò contro il muro solido, mandandogli uno sprazzo di dolore che gli fece quasi vedere le stelle. Eppure non gliene importò minimamente. Perché in quel momento, l'unica cosa stabile ed importante era il corpo di Kelly che si premeva contro il suo, e che non lo lasciava andare.
Gemette sonoramente, quando sentì la sua lingua passare in modo piatto contro il suo collo teso, gettando indietro la testa per dargli maggior accesso.
Ed ancora quando sentì i denti affondare nell'incavo del collo, e tirare un morso.
Si inarcò contro di lui, urtando il bacino e sorrise soddisfatto mentre notava il desiderio del moro. Così simile al suo.
- Kelly – gemette ancora una volta.
Le sue dita calde, che tiravano via la zip dei pantaloni, che lo toccavano mentre cercavano di spogliarlo. Le mani, grandi e callose, che sul lavoro lo proteggevano sempre e comunque, in quel momento non facevano altro che sfiorarlo con carezze decise a portare il puro piacere.
Matt gemette ancora una volta, prima di decidere di sua iniziativa ed attirarlo a sé. Coinvolgendolo così in un bacio che grondava solo di una sfrenata ed erotica passione, fin troppo sopita. Con lo solo scopo di dimenticare il mondo circostante.
E Kelly, lo sapeva. L'aveva notato. L'aveva capito, fin da quel pomeriggio quando Matt gli aveva fatto quella richiesta.
Aveva accettato.
Sapeva che non sarebbe stato una semplice bevuta.
Lo sapevano entrambi.
Kelly lo sollevò per il bacino, con notevole facilità, e lui non si preoccupò minimamente. Fremendo invece per l'attesa, aiutandolo e poggiandosi contro il muro freddo dietro di lui. Un solo e piccolo momentaneo scambi di sguardi, poi Kelly lo penetrò.
Un solo movimento, deciso e fino in fondo.
E fu quello a spegnere il mondo circostante, a spegnere il cervello ed ogni pensiero.
Perché l'unica cosa importante, in quel momento, era solo il reggersi contro il muro ed i movimenti di Kelly che martellava letteralmente dentro di lui.
I gemiti che mal tratteneva, il modo cui pregava il moro con quella litania di – più forte – ed il modo cui gli si stringeva contro.
Ed il raggiungere l'orgasmo, un traguardo ricercato con frenesia.




                                                                                                                  ***




Matt riaprì gli occhi, sbattendo appena le palpebre, notando che era steso sul divano di Kelly.
Si lamentò automaticamente, serrando nuovamente gli occhi, volendo evitare i raggi solari.
Uno dei problemi di Kelly, era che detestava le tende e – nonostante le avesse alle finestre – le lasciava sempre aperte.
Sentì il profumo del caffé, un leggero rumore contro il legno, ed un suo gemito compiaciuto spegnersi sotto il plaid.
- Caffé amaro ed un'aspirina. -
La voce roca di Kelly lo raggiunse, appena. E quando riaprì gli occhi, scostando la stoffa calda, lo notò. Poggiato sul bracciolo del divano, con solo i boxer addosso ed un asciugamano intorno al collo.
- Sai che le tende si chiudono? - gli domandò invece. - Quanto tempo... - poi continuò.
- Abbiamo mezz'ora ancora, prima del lavoro. Sai dov'è il bagno e tutto. Io vado a vestirmi. -
Ecco : nessuno dei due accennava alla sera precedente. Anche se non era la prima volta che accadeva.
Era sempre così. Una passionale notte di sesso, tanto per sfogarsi, e poi silenzio. Non ne parlavano mai.
Fino a che non si ripresentava l'occasione per sfogarsi di nuovo.




-  Kelly tira fuori il peggio di te! -
L'urlo di Dawson, lo raggiunse. Come raggiunse sicuramente l'udito degli altri, dando via ai pettegolezzi. 
Matt si alterò, cercando comunque di mantenere la calma.
Lei gli aveva spinto il cellulare contro il petto, con rabbia, urlandogli contro perché una donna bionda gliel'aveva riportato.
A dire il vero, manco se la ricordava la donna in questione. Ma non ne fece parola.
Anche perché dire alla sua fidanzata – ex in verità data la sua decisione di prendere una pausa – che aveva passato la notte a farsi scopare da Kelly, non era esattamente la cosa migliore al momento.
Quando notò il moro, qualche minuto più tardi, che lo guardava in modo attento gli rispose con un'alzata di spalle. Alla fine non era nemmeno tanto dispiaciuto per la loro rottura.
Aveva solo la certezza che Kelly ci sarebbe stato sempre.
E se per tenerselo stretto ci sarebbe finito a letto... perché no?



 
   
 
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