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Autore: VeganWanderingWolf    04/08/2009    1 recensioni
mi hanno spiegato che di solito tracciano delle righe per terra, nette e ben visibili - ci sono quelle che segnano l'inizio e quelle che segnano la meta - persino quelle che tracciano il percorso - basta che ognuno si scelga la corsia che preferisce - sarebbe facile dire che il mio unico vero errore è stato infischiarmene di tutte le righe - mi hanno spiegato che scrivono persino qual'è l'inizio e la fine - a scanso di equivoci, solo un idiota, un analfabeta o un sovversivo partirebbe dalla fine per arrivare all'inizio - solo un pazzo, un cieco o qualcuno che ha qualcosa che non va proseguirebbe ignorando le corsie apposite
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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se arrivi al punto giusto capisci che sarebbe l'ora di fare qualche passo indietro

se arrivi al punto giusto capisci che sarebbe l'ora di fare qualche passo indietro

 

è permesso provare a rifare gli ultimi passi per vedere cosa si è sbagliato per finire per terra?

 

non che abbia importanza, perchè lo farò comunque

 

prima di tutto nessuno aveva dato il via quando sono partito

 

per la verità non ero nemmeno all'inizio

 

mi hanno spiegato che di solito tracciano delle righe per terra, nette e ben visibili

 

ci sono quelle che segnano l'inizio e quelle che segnano la meta

 

persino quelle che tracciano il percorso

 

basta che ognuno si scelga la corsia che preferisce

 

sarebbe facile dire che il mio unico vero errore è stato infischiarmene di tutte le righe

 

mi hanno spiegato che scrivono persino qual'è l'inizio e la fine

 

a scanso di equivoci, solo un idiota, un analfabeta o un sovversivo partirebbe dalla fine per arrivare all'inizio

 

solo un pazzo, un cieco o qualcuno che ha qualcosa che non va proseguirebbe ignorando le corsie apposite

 

ho visto persone inginocchiate che tracciavano altre righe per terra, non regolamentari

 

certo usavano altri colori, non avevano quello giusto, non erano stati autorizzati

 

quando passavo mi lanciavano uno sguardo, qualcuno un sorriso, qualcuno strizzava l'occhio

 

qualcuno era amichevole, se mi fermavo un po' con lui/lei mi prestava un colore dalla sua scatola per tracciare le linee che volevo

 

ho ancora i colori in tasca e ogni tanto se mi fermo con qualcuno che mi piace gliene regalo uno, quello che preferisce

 

qualcuno gridava se pestavo le sue righe, qualcuno mi faceva notare che dovevo trovarmi un altro spazio

 

c'erano quelli che controllavano che le cose si svolgessero come dovevano

 

litigavano con i non autorizzati che tracciavano le loro righe

 

dicevano che non potevano nemmeno stare lì, men che meno tracciare righe di loro iniziativa

 

non capivano perchè diavolo quei maledetti non facevano come tutti gli altri

 

perchè non si sceglievano la loro corsia e iniziavano a correre?

 

o perchè non si mettevano tra il pubblico e sceglievano per chi tifare acquistando da bere, da mangiare, da fumare, un canale televisivo o una radiolina alla mano

 

perchè semplicemente non stavano zitti ad ascoltare e ad applaudire quando iniziava a lampeggiare l'appositissimo schermo

 

perchè non si mettevano in fila per ricevere l'autografo del loro idolo

 

come tutti, come la maggior parte, come quelli per bene, come tutti questi già facevano

 

no, non erano per niente divertenti tutti quei cambi di programma non autorizzati

 

e se alcuni ridevano era solo per pena, potevano assicurarlo loro personalmente

 

ma questi se ne infischiavano personalmente

 

mi stavano particolarmente simpatici

 

come incontrare vecchi amici che non si sapeva di avere

 

ballavo sulle righe autorizzate prendendomene allegramente gioco

 

altri ballavano

 

poi arrivavano i detentori dell'ordine, della correttezza, della giustizia, del buon costume

 

scappavamo, correvamo, li facevamo correre in tondo senza sapere chi pigliare per primo e chi per ultimo

 

e ridevamo così tanto che ci venivano le lacrime agli occhi

 

così se qualcuno in realtà stava piangendo era difficile accorgersene

 

pensavamo che finchè riuscivamo a ridere così sarebbe andato tutto bene e non avrebbero mai potuto farci del male, nemmeno se ci prendevano

 

c'erano persone che gridavano a gran voce indignate, che tutto questo era oltraggioso, che noi eravamo oltraggiosi e disperati e penosi e straccioni e lanciavano banconote ai nostri inseguitori per dargli l'energia per continuare a rincorrerci e loro lo facevano con gli occhi fuori dalle orbite

 

il trucco è non aver paura mi confidava qualcuno che sembrava saperla lunga, e non mi sembrava carino dirgli che l'avevo già capito

 

come se fosse cosa facile, come se si potesse farlo senza averlo imparato da sé nel tempo, col tempo, in tempo

 

chi veniva preso faceva del suo meglio per continuare a ridere, a dire cose divertenti, a dire cose maledettamente vere

 

gli indignati continuavano a dire cose assurde, perciò era quasi impossibile smettere di ridere pazzamente

 

è stato bello, è stato terribile, è stato allucinante, è stato divertente, ha fatto male, non è cambiato niente ma siamo ancora qui a ridere e giocare, è cambiato tutto - presi, picchiati, processati, imprigionati, umiliati, puniti... -, qualcuno avrà capito qualcosa, nessuno ci ha capito niente....

 

ho ancora i gessetti in tasca, e tanto spazio per disegnare

 

ho sangue non mio addosso, e la voce che si rompe in risa, grida e pianto

 

sono ancora tutti qui, anche quelli che se ne sono andati, e non volevano

 

qui con noi

 

e qualcuno mi diceva che era normale essere stanchi, e non mi sembrava cortese dire che me lo immaginavo

 

e sentivo che era normale essere arrabbiati, molto arrabbiati

 

avrei potuto piangere, avrei potuto ridere, avrei potuto gridare, avrei potuto dare di matto, avrei potuto spezzare tutti i gessetti, avrei potuto rotolare nella polvere come un sasso senza meta*, avrei potuto mordere chiunque mi tendesse una mano e gridare in faccia a chi mi rivolgesse la parola

 

ma loro erano ancora lì intorno a me

 

non era importante parlare

 

sono ancora qui con noi, tutti quelli che se ne sono andati, non importa il dolore, non importa quanto fai, non torneranno, sono ancora tutti qui, se non andremo noi non andranno nemmeno loro

 

non è così che funziona, così vanno le cose

 

ci siamo rialzati, anche se qualcuno era seduto, abbiamo ricominciato a cantare, anche se qualcuno non aveva più voce

 

avevamo paura, anche se avevamo imparato a non averla

 

eravamo stanchi, anche se eravamo diventati più forti

 

non ce ne saremmo mai andati, anche se ci avessero trascinati via

 

il nostro sudore, la nostra saliva, il nostro sangue, le nostre impronte, i nostri disegni, le nostre lacrime, i nostri umori, le nostre voci, le nostre vicende, le nostre occhiate, le nostre grida, le nostre paure, le nostre convinzioni, i nostri pentimenti, le nostre paure, le nostre esaltazioni ed esultazioni…

 

scritto nel terreno, scritto nel vento, scritto nell’acqua, scritto nella memoria, scritto nei tronchi, scritto nella polvere, scritto nelle nuvole e forse anche nel cielo, nella pioggia e nella neve…

 

solo noi sappiamo che in realtà niente lo cancellerà, anche se da tempo non lo si può vedere, ci guardiamo bene dal dirlo, e ci sorridiamo ancora quando ci incontriamo con gli occhi tra le sbarre delle nostre prigioni, i nostri segreti senza parole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* bè, questa mi ricorda decisamente Bob Dylan, 'Like a Rolling Stone', ora che la rileggo

  
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