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Autore: CatherineC94    17/01/2020    1 recensioni
Questa storia è una raccolta di missing moments sulla coppia Naruto/Hinata. Dopo la guerra, tutti sono usciti quasi distrutti però con una convinzione ben precisa: rinascere...“Anche quando sbagli conservi grande dignità. Osservarti mi colpisce sempre perchè non sei perfetto, e così commetti degli errori, ma ogni volta hai la forza di ripartire, e io penso sia quella la vera forza"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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#Alba


Subito dopo la fine della guerra, a Konoha il silenzio era stato palpabile per parecchio tempo. Certo, la vittoria aveva reso felici tutti, però si trattava di un sentimento effimero avvelenato giorno dopo giorno dalle perdite subite. I clan, le famiglie piangevano silenziosamente i loro membri perduti scossi dal ricordo del male assoluto che stava per distruggere tutto. Le domande che affollavano le loro menti quasi si potevano percepire; perché si è arrivati a tutto ciò? Come ha potuto uno shinobi desiderare la distruzione del mondo stesso? Le risposte erano varie ma imperfette; ogni uomo si volgeva silenzioso verso la montagna, dove i volti degli Hokage se ne stava silenziosa; incapace di dare una soluzione.
Però, la volontà del fuoco non si era estinta. Anche se la morte, la cattiveria e il dolore avevano distrutto le case di Konoha e del mondo ninja il processo di ricostruzione si era messo in moto. Tutti, nessuno escluso si erano messi con tutte le energie a far innescare il processo di rinascita.
I primi raggi del sole quella mattina irruppero sul silenzio; colpirono ogni edificio illuminandolo quasi come se stesse ricordando al mondo intero che, dopo la notte più scura l’alba sempre arriverà. In una piccola stanza di un appartamento nella periferia in costruzione di Konoha, Naruto Uzumaki guardava il soffitto pensieroso. Quella notte l’aveva passata in bianco, come la maggior parte delle precedenti annientato quasi dai ricordi del recente conflitto. Gli occhi di Neji Hyuga si presentavano puntualmente ogni notte, quando chiudeva gli occhi. Poi i corpi degli alleati, le urla, il sangue e suo padre, che era scomparso per sempre e che non avrebbe più rivisto. Si alzò, prese tra le mani l’album di foto che aveva trovato fra le cose del terzo hokage e le riguardò con un groppo in gola.
Naruto non era mai stato forte finché essere forte era diventata l’unica scelta praticabile.  La solitudine che aveva vissuto per anni gli era sempre parsa inutile. Non avrebbe voluto niente di più degli altri; una madre che l’avrebbe aspettato la sera amorevole, un padre che sarebbe stato una guida niente di più. Trattenne a stento le lacrime guardando i volti di Minato e Kushina così sorridenti; in questo momento avrebbe voluto un abbraccio.
Si vestì controvoglia e si diresse per le vie del villaggio ancora deserte. A volte pensava che i luoghi fossero delle istantanee eterne; vale a dire che catturassero eventi, situazioni ed emozioni che effimere si prolungavano per sempre. L’alba lo rincuorava quella mattina, all’improvviso si rese conto che anche se la solitudine certe volte quasi lo divorava, in realtà aveva fatto di tutto per combatterla. Aveva per anni fatto capire al mondo intero chi fosse, ma soprattutto aveva fatto di tutto per salvare il suo villaggio. In realtà anche se il destino gli aveva precluso una famiglia, lui aveva  deciso che i suoi amici, il villaggio sarebbero stati la sua famiglia.
“Naruto-kun!”.
Il giovane si voltò, e rimase sorpreso nel vedere che Hinata fosse in giro a quell’ora di mattina. Sorrise di rimando sentendosi appellare come sempre col suffisso -kun, e disse :” Hinata, cosa fai in giro così presto?”. La guardò bene e notò che i suoi occhi avevano un’occhiata strana e stanca; i lunghi capelli le scivolavano quasi fino alla vita, mentre il suo corpo era avvolto da un mantello pesante. Di colpo Naruto si rese conto che faceva davvero freddo quella mattina e rabbrividì.
Hinata parve accorgersi e lo guardò preoccupata dicendo :”Non riuscivo a dormire.. così ho deciso di fare una visita a Neji-san”.
Una fitta colpì in pieno Naruto, che non riuscì più a sostenere il suo sguardo.. Non era riuscito a salvarlo..era morto per lui..
Come se Hinata avesse capito disse con voce cristallina :” Che ne dici di accompagnarmi?”.
Naruto alzò lo sguardo, stupefatto. Lei lo guardava con un sorriso imbarazzato ma con uno sguardo deciso. Naruto si chiese quando era diventata così; dov’era andata a finire la giovane Hinata imbranata ed imbarazzata? Si sentì forse stupido della sua impotenza.
Annuì, e iniziò a fare strada.
Per arrivare al cimitero del villaggio bisognava fare un tratto  di strada non breve però i due non parlarono molto nel mentre. Naruto, in preda ai sensi di colpa più forti alzava le braccia e le metteva dietro la testa, per poi abbassarli ancora una volta. Dal canto suo, Hinata si malediceva mentalmente di aver avuto quella brillante idea che in tutta sincerità, non sembrava farina del suo sacco. Avrebbe voluto parlare con Naruto mesi e mesi fa, però non ne aveva avuto il coraggio. Il dolore per la perdita di suo cugino,i funerali la tristezza che aveva provato la inibirono ancora di più. Si ritrovava la sera, seduta sui tetti di casa sua a guardare il panorama arancione che il sole le regalava senza nemmeno riuscire a piangere. Per lei l’alba non era abbastanza, si riconosceva nel tramonto che meraviglioso durava davvero poco. Amava molto Naruto, quasi con ogni fibra della sua stessa vita ma era lacerata dal tutto.
Arrivati alla meta, quasi come automi arrivarono alla lapide.
Naruto deglutì quasi soffocato da un non so che, ansia, dolore, paura, rimpianto, rimorso.
“N-Naruto-kun”disse ad un certo punto Hinata”Nessuno di loro ti avrebbe voluto vedere così”.
Naruto rimase di stucco. Si voltò verso la donna e un sentimento di rabbia intrise le parole che ne uscirono:”Come possono vedermi? Sono tutti morti.. e nella maggioranza dei casi sono morti per causa mia!”.
Hinata sobbalzò, quasi impaurita di fronte quella reazione improvvisa e Naruto si odiò ancor di più. Anche Hinata aveva paura di lui; l’odore di lavanda che proveniva dai suoi capelli gli arrivò forte alle narici e si sentì stupido. La guardò; era così dolce e lui così… bruto a volte che non riusciva a comprendere la bontà della donna verso il brusco comportamento.
“Sentirsi in colpa è un sentimento tipico dei sopravvissuti. Però si dovrebbe..ecco provare a vivere per rendere onore al sacrificio di coloro che sono morti”mormorò Hinata, arrossendo questa volta e lasciando Naruto ai suoi pensieri nel cimitero.
Uscendo dal luogo, Hinata riprese a respirare. Ancora una volta si maledisse mentalmente per la sua incapacità. Camminando per le strade del villaggio, si chiese come avrebbe potuto continuare così. Durante gli anni, aveva fatto di tutto per essere alla pari di Naruto; aveva sofferto, lottato e dimostrato molto. Era riuscita anche a dirgli durante lo scontro contro Pain tutto quello che provava, ma lui niente. L’unica cosa che ricordava era stata la sua grande e calda mano che aveva stretto durante la guerra; inconsapevolmente aveva riacceso la speranza. Ma Naruto era spento dentro, e come se non fosse successo, non si era più rivolto a lei in nessun senso. Sospirò, agli angoli degli occhi le lacrime si formarono rapide; pazienza, pensoò deglutendo, aspetterò ancora. L’amore non è un sentimento ad intermittenza e Hinata non conosceva misure in questo senso. Lei lo amava e l’avrebbe fatto per sempre anche se, significava perderlo un giorno.
 




CatherineC
Buona sera a tutti! E' un piacere conoscervi e vi do il benvenuto. E'la prima volta che scrivo su questa coppia e devo dire che mi è piaciuto molto farlo.
Questa è la prima di una serie di one-shots che scriverò sulla coppia che, a differenza di ciò che si pensa ha passato molte vicissitudini per potersi formare. La mia storia avrà un approccio più complesso e proverò ad emulare, ahimè il pairing originale.. vale a dire la relazione sarà sofferta e ardua da creare come l'opera prima.
Spero sia di vostro gradimento e aspetto le vostre opinioni.
 
   
 
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