Straniera

Maga. Strega. Assassina. Madre degenere. Pazza. Omicida. Ossessionata.

Sono tanti i nomi che mi hanno accompagnato,

ancora di più quelli che mi accompagneranno.

Sono sussurri spietati o grida di terrore, sempre pieni di giudizi e superiorità.

Sono ipocriti i Greci. Ipocriti, bugiardi e traditori.

Eppure, fra tanti nomi, ce n'è uno che fa da costante.

Straniera.

Lo pensa la Grecia che non mi ha mai accettata. Lo pensa la Colchide che mi ha ripudiata.

Sono straniera in terra straniera. Sono senza patria, senza famiglia, senza un appoggio.

Ed è tutta colpa tua.

Guarda, Giasone!

Guarda cosa hai fatto a chi è stato così ben disposto nei tuoi confronti. Guarda e ricorda!

Ricorda e piangi!

Piangi, Giasone, la morte di tua moglie, l'unica che sia degna di questo titolo!

Guarda e non sperare mai nel mio perdono o nella mia amicizia. Perché non c'è nulla di più pericoloso di una donna tradita. Di una donna che non apparterrá mai a niente a è nussuno.

Ero tua, ma hai preferito una donna più giovane e sciocca.

Qualcuno che non sarà mai alla tua altezza.

Qualcuno che non verrà guardata con sospetto.

Non la chiameranno barbara e straniera.

Non la additeranno come strega e pericolo.

Non ti accetterà mai come ti ho accettato io.

Guarda e prega che le nostre strade non si incrocino mai più perché, lo giuro su tutto ciò che avevo di più caro, sul cuore che mi hai spezzato, sui figli che mi hai costretto a uccidere, lo giuro sullo Stige, se le nostre strade dovessero incrociarsi ancora, non sarò io a perdere e non mostrerò pietà.

Ricorda e temi la strega che hai creato. L'Erinni che ti perseguiterá per tutta la vita.

Ricorda e piangi i figli che hai sepolto.

Ricorda e ama la Principessa che avevi sposato.

Ricorda e ringrazia la straniera grazie a cui vanti la conquista del Vello d'oro.

Ricorda e disperati per ciò che hai gettato via.