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Autore: Mordekai    18/01/2020    0 recensioni
''Erano passati ormai giorni dal rapporto dell’Ufficiale di Bordo, inviato sul computer centrale della Stazione, con pochi membri rimasti. L’umore dei presenti era cambiato drasticamente dopo l’esposizione dei raggi di un sole nell’orbita del pianeta-anello, alcuni mostravano sintomi di una febbre malarica con conseguente quarantena di due settori della stazione.''
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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07:05 a.m. 158 giorni dopo l’esposizione alle radiazioni dei raggi solari.

Stazione Orbitale Arcadis, 315.000 Km dal pianeta-anello Parvaris.

‘’Log-3375 del Capitano Murray. Ricevuta trasmissione dal generale Bennett Miles della Spectre dalla superficie del pianeta- anello. Josh Theworh è stato ritrovato. Le sue condizioni sono attualmente sconosciute. E come se non bastasse all’interno della stazione si aggira una viscida creatura che ha cercato di forzare la porta del mio ufficio. Fine del Log.’’

Mancavano circa quattro ore all’arrivo di Bennett Miles a bordo della sua nave, con importanti informazioni supponeva il Capitano. Sulla mappa del computer centrale teneva d’occhio possibili falle all’interno delle camere o il distaccamento dei Nodi principali della stazione, soprattutto quelli dei rotori. Continue notifiche di errore provenienti da sistemi secondari non lo allarmavano, essendo impostate per ricalibrarsi in automatico.

’Capitano, abbiamo un problema.’’- fu la voce di Vessel a distoglierlo dalle sue mansioni. Il Capitano tolse le varie piantine per trovare immediatamente quella primaria che brillava di rosso.

‘’Rapporto Vessel.’’- rispose l’uomo, intento ad inserire i codici d’accesso e azionare la diagnostica. Comparve un secondo messaggio d’errore che recitava ‘Nucleo dati 44L7 compromesso. Perdita dati: 85%.’

‘’Merda.’’- aggiunse adirato, inserendo i dischi di recupero nell’unità principale per recuperare i file a distanza. Inserendo i comandi di recupero, il Capitano riuscì a recuperare parzialmente codici di sicurezza, informazioni dei vari settori e schede di identificazione ma il resto venne compromesso.

‘’L’entità misteriosa, con alte probabilità, dopo l’attacco all’ufficio si è diretta in uno dei nuclei e ha danneggiato la scheda di memoria. Quella creatura è senziente, signore. Ho analizzato il DNA e risulta, in parte, provenire da cellule umane ed animali così come la struttura ossea e neurale. Ma…’’- Vessel si interruppe, indecisa se rivelare altro o meno. Il Capitano, ormai esasperato, ordinò di rivelare tutto il contenuto dell’analisi e non omettere alcun dettaglio. Sullo schermo comparvero due schede identificative:

-Ingegnere Biotecnico Thomas Bellini, gruppo sanguigno B+, percentuale di DNA rilevato: 34%. Status: Deceduto.

-Tecnico e ripara Celle d’energia Nigel Sanders, gruppo sanguigno A-, percentuale di DNA rilevato: 21%. Status: Deceduto.

‘’Quella bestia ha ucciso due dei miei uomini assorbendone il DNA? Come è possibile?’’- domandò il Capitano, cercando nella memoria di Vessel la documentazione sull’analisi apportata alla creatura trovando finalmente la scheda dati e leggendone i risultati: una minuscola ghiandola presente sul dorso della bestia immagazzinava sangue, materia cerebrale e i sali minerali delle sue vittime. Una spia rossa all’interno del proprio ufficio iniziò a lampeggiare e sul display venne mostrato l’avvicinarsi di una delle scialuppe della stazione, danneggiata sulla chiglia e sul muso e parte del vetro temprato era graffiato da qualcosa che sembravano essere stati artigli. Il Capitano pigiò sul comunicatore e disse:

‘’Qui Capitano Murray, prego identificarsi!’’

Ci fu un fastidioso gracchiare dall’altro lato prima che qualcuno rispondesse:

‘’Stupida radio! Oh merde! Qui Isaac Sartre, codice identificativo: 2779FR. Richiesta di attraccaggio alla Stazione, Capitaine. Ho lo status report pronto e gradirei mostrarglielo con estrema urgenza!’’- replicò l’uomo all’interno della scialuppa e nel medesimo istante il braccio di traino afferrò saldamente la scialuppa, depressurizzandola e consentendo al francese di entrare. I due si salutarono militarmente e l’ingegnere tecnologico asserì sconcertato alla devastazione presente nella stazione orbitale Arcadis:

‘’Mon dieu, che cosa è successo qui? Sono stato via solo pochi giorni!’’
‘’158 giorni, Isaac. Sono passati 158 giorni dall’esposizione e da allora tutto è in malora. Siamo rimasti pochi nella stazione, molti sono morti per un virus che è senziente e capace di assorbire il DNA umano e altri sono fuggiti a bordo delle scialuppe di salvataggio. Tu sei il primo a tornare da Parvaris.’’- rispose Murray, bevendo dalla fiaschetta di liquore che portava nella tasca interna della divisa. Il volto sconcertato del francese Isaac assunse ancor di più una forma grottesca:

‘’Quindi è come se fossi stato via per quasi sei mesi, considerando lo scorrere del tempo sul nostro pianeta?’’- domandò l’ingegnere poggiando il report tra le mani del Capitano e dirigendosi al display principale per osservare quella stella ancora misteriosa. Murray si limitò ad annuire e a leggere il documento redatto dal collega: alti livelli di sodio presenti nelle acque, temperatura che cambia a seconda della posizione sull’anello, onde sismiche causate dall’impattare di meteoriti ma nulla di interessante per quanto riguarda la fauna o la flora o potenziali batteri. Prima che i due potessero confabulare, si udirono delle urla provenire dal corridoio principale e i due afferrarono immediatamente il loro fucili pronti a fronteggiare l’intruso. Giunti nel luogo ove provenivano quei gemiti, i due uomini notarono che uno dei sistemi di difesa TESLA era in funzione e stava paralizzando con scariche continue d’elettricità un ammasso informe di materia nera che più si dimenava, più perdeva brandelli molli.

‘’No…Aiuto…’’- gemette ancora la creatura prima di scappare fulminea nei condotti d’aerazione, deformandone le pareti e lasciandosi residui gelatinosi dietro di sé. Isaac recuperò un campione con il suo analizzatore portatile che lampeggiò di tre colori diversi ovvero rosso, blu e verde.

‘’Dammi un segno positivo, piccolo amico.’’- e in quel momento la luce divenne blu, lampeggiando brevemente. Isaac imprecò e Murray chiese quale fosse il problema.

‘’Ricordi la scala delle tre potenziali minacce? Rosso infiltrazione di agenti estranei alla stazione, verde per contaminazione batteriologica causata da guasti e altro…’’

‘’E il blu per DNA infetto. Quella bestia era uno dei nostri?! Mi stai dicendo questo?’’- chiese sconcertato Murray, avvicinandosi all’analizzatore per avere una conferma maggiore. Lo schermo dell’analizzatore diede resoconto positivo e una voce computerizzata lesse:
 
'’-Bazarov Milomir Danilovich,
-Età: 39.
-Gruppo Sanguigno: AB+
-Professione: Assistente medico biologico.
-Status: Sconosciuto.’’
I due uomini rimasero ulteriormente sconcertati da quella scoperta, ma più per il fatto che il loro collega avesse cercato in tutti i modi di manomettere i sistemi di difesa presenti all’interno della stazione.

‘’Quel figlio di puttana!’’- esclamò il capitano correndo verso il proprio ufficio, dove una volta giuntovi attivò diversi controlli della stazione tra cui il sistema di ventilazione bloccando entrate ed uscite che conducevano alla sala reattori, cabine di controllo e scialuppe. Sigillò i grandi spazi come la mensa, l’infermeria e la seconda sala di comando. Riattivando manualmente Vessel, avviò il sistema O.E.S.R. (Orbital Emergency Status Report) che consentiva solo ai capitani, generali ed ufficiali di bordo di analizzare le condizioni nella quale versava l’intera struttura e potendo azionare i diversi reboot dei potenziali macchinari disattivati o vittime di interruzioni forzate:
 
Sala Raffreddamento Mot. Aus. Status: motori ausiliari disattivi. Reboot richiesto: NO.
Seconda Sala di Comando Status: computer di bordo attivi. Reboot richiesto: NO.
Raffreddamento nucleo 0-J33 Status: funzione interrotta. Reboot richiesto: SÌ.
Sistemi elettrici Settore DB-44 Status: Code Error 7718 Reboot richiesto: SÌ. MANUALE.
Stazione Orbitale Arcadis 993E. Status Condizioni Generali: 58% Autonomia residua: 15 giorni.
 
‘’15 giorni? Ci restano solo due settimane di autonomia prima che questa stazione si riveli la nostra tomba? Capitano, dobbiamo fare immediatamente qualcosa! Dobbiamo contattare i Supervisore dell’A.L.P.H.A. e inviare qualcuno che…’’- ma Isaac venne interrotto dal Capitano che gli indicò nella parte in basso dello schermo che la seconda sala di comando richiedeva una chiave d’accesso livello 3 rilasciata solo a Capitani di Prima Classe o Generali e nella stazione solo una persona, colui che era comparso sullo schermo, la possedeva: Sato Kuraneji, Generale di Prima Categoria. Deceduto.

‘’Oh merde…’’- imprecò tra sé e sé l’ingegnere, sospirando sconfitto e andò a sedersi su una delle sedie dell’ufficio, cercando altre soluzioni tra i documenti presenti nella memoria principale. Dopo pochi secondi, sullo schermo di comando comparve una schermata arancione ed una scritta a lettere cubitali che recitava:
 
Trasmissione in arrivo. ID: 139-88-DF-G2

‘’Che razza di numero d’identificazione è quello? Non è uno dei nostri.’’- disse Isaac, notandolo anche lui sugli altri schermi. Il numero identificativo scomparve: un uomo con indosso una tuta spaziale e casco simile alla testa di una vespa rimase per pochi secondi in silenzio per poi parlare:
‘’Generale della Spectre Bennett Miles, codice 1-7-1-0-9. Salve Capitano Murray, la informo che il suo collega è cosciente, stabile ma ha qualcosa da rivelarle. Riguarda il pianeta-anello. Prego, il Capitano è online.’’

Non appena il generale si allontanò dallo schermo, l’ufficiale di bordo Josh giunse con una benda che gli copriva parte del viso e della testa e con voce rotta dalla fatica salutò militarmente il suo capitano e rivelò che sul pianeta Parvaris qualcosa di pericoloso, sconosciuto brulicava sotto la superficie.

‘’Ufficiale Josh, gli altri nostri uomini? Michael Erran, Igor Fezkisy, Laura Ellsen? Che ne è stato dei trasmettitori?’’- domandò Murray visibilmente stanco e allo stesso tempo contento che il suo terzo in comando fosse vivo ma ridotto ad uno straccio. Quando Josh rivelò la terribile notizia, Murray chiuse gli occhi e abbassò il capo:

‘’Mi dispiace Capitano. Ho fatto il possibile per impedire che le loro tute venissero depressurizzate dalla tempesta, ma quelle creature sono sbucate dal nulla e…’’- Josh non volle proseguire oltre nei dettagli, limitandosi ad un tremolante sospiro affranto. Murray si massaggiò il viso, tentando di rimuovere la stanchezza arretrata prima di
replicare che una di quelle creature era sulla stazione. Quella rivelazione ammutolì l’ufficiale di bordo, e nei suoi occhi era evidente il terrore e il senso di impotenza:

‘’Generale, quando ci vorrà prima di arrivare alla stazione?’’

‘’Quattro ore e trenta minuti, soldato. Ti consiglio di riposare ora, hai subito gravi ferite tra cui una commozione cerebrale ed una frattura al braccio. Del resto ora me ne occupo io. Capitano, le consiglio di trovare l’intruso ed eliminarlo. Riceverà un segnale radio quando la mia nave sarà nella rotta della stazione. Generale Miles, chiudo,’’
E la stanza del Capitano ritornò immersa in un tenue azzurro emanato dagli schermi di bordo, lasciando il capitano in silenzio mentre Isaac farfugliava imprecazioni e preghiere nella sua lingua. Murray, allontanandosi dalla sua postazione, recuperò il suo fucile e disse:

‘’Si va a caccia, Isaac!’’

   
 
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