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Autore: Magicwand    19/01/2020    3 recensioni
(SWANQUEEN, storia aderente all'iniziativa prompt in occasione di San Valentino del gruppo facebook ''Maybe I need you'')
‘’E invece ce lo avrai un programma.’’
‘’Come prego?’’ rispose Regina, ora lei quella confusa.
‘’Sì perché quest’anno il 14 Febbraio lo passerai con me.’’ (...)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: Ok, prima di preparare torce e forconi sappiate che mi dispiace da morire. Sinceramente è alquanto imbarazzante pubblicare questo secondo capitolo dopo quasi un anno dal primo, non ho neanche una buona scusa se non mancanza di tempo e ispirazione sufficiente. Però sono tornata e spero di riuscire a organizzarmi con l'università e la scrittura e prometto che il terzo capitolo non uscirà nel 2021 (XD). Detto ciò...buona lettura! (ok ora potete preparare i forconi...chiedo scusa di nuovo!)

CAPITOLO 2: BLU
‘’Oh mio dio, non ci posso credere! Come ho fatto?! Cosa faccio? Che farò?!?! Nonono devo annullare…per forza…ma no che dico, ormai l’ho fatto! E se mi sta prendendo in giro? Nono non è da lei, o forse sì..-‘’.
Emma era nel panico più totale. Stava discutendo così, ad alta voce, con se stessa, da qualche ora ormai dentro all’ufficio dello sceriffo, camminando avanti e indietro per la stanza. Mancavano due giorni a San Valentino e la bionda aveva realizzato solo ora in che cosa si fosse cacciata.

Prima di allora, era stata tranquilla, i giorni erano passati veloci, senza nuove minacce, e gli unici contatti con Regina erano stati puramente formali. Fino a quel giorno…
Mentre Emma stava oziando nel suo ufficio, con i piedi appoggiati sulla sua scrivania, la mora le aveva scritto un messaggio; Emma lo aveva aperto senza pensarci troppo, pensando che fosse un'altra incitazione per consegnare quei noiosissimi documenti che Regina voleva firmati almeno con una settimana d’anticipo. Peccato che il messaggio non trattava niente di tutto ciò.

<Miss Swan, quindi a che ora la cena? R.>

Ecco, queste erano le poche parole che avevano fatto scivolare la bionda dalla sedia, facendola finire egregiamente a terra. Emma non capiva perché all’improvviso quella cena fosse diventata la cosa più importante e spaventosa del mondo; a Emma non le era mai importata quella festa, eppure, adesso era per lei diventato fondamentale organizzare qualcosa di speciale per Regina.
Ma cosa vado a pensare, non sarà mai alla sua altezza.
La bionda stava ancora pensando a cosa rispondere a Regina quando entrò in centrale suo figlio, Henry. Il ragazzino infatti, vivendo a casa della madre adottiva, passava la maggior parte dei pomeriggi, dopo scuola, insieme all’altra madre.
‘’Ciao Ma’!’’ la salutò Henry, fermandosi sulla soglia del suo ufficio.
‘’OH HENRY, CIAO!’’ rispose Emma, a voce fin troppo alta.
‘’Mamma? Tutto bene?’’ chiese il ragazzo dubbioso.
‘’SISI, BENE, BENISSIMO, PERCHE’ LO CHIEDI?!’’
‘’Non so, sei…strana.’’  rispose Henry, entrando completamente nell’ufficio per poi appoggiarsi alla scrivania. ‘’Avanti, forza puoi dirmelo, sei in ansia per l’appuntamento con mamma.’’
‘’Comecosache?!’’  Emma si bloccò e divenne rossa, suo figlio era troppo astuto a volte, però forse Regina aveva accennato qualcosa. ‘’Sì, ok, riguarda l’appunta- no aspe, non è un appuntamento, nessuno ha parlato di appuntamento, tua madre non- si  insomma, hai capito no?’’
‘’Ma’…passerete la serata insieme…da sole…a San Va-‘’
‘’OKOK VA BENE! Ma, non è un appuntamento.’’
‘’Sì certo, e io sono Pinocchio…’’
‘’Henry! Modera l’atteggiamento!’’
‘’Io? Ma se sei tu quella che si sta comportando come una sedicenne che ha paura di una semplice ‘serata insieme’ ‘’ disse Henry, pronunciando sarcasticamente la parola ‘’serata’’.
Suo figlio aveva ragione, Emma doveva calmarsi e, prima di tutto, rispondere a Regina. Prese il telefono in mano ma si bloccò di nuovo.
‘’Non ci posso credere, dammi qua.’’ esclamò esasperato il ragazzo, strappando il telefono dalle mani della bionda.
‘’<<Ti passo a prendere alle 19.30, vestiti elegante .E. ;D  >> Ecco fatto, inviato, dovevo aggiungerci una faccina se no non sembravi tu, ora andiamo a scegliere qualcosa da metterti, dubito che hai qualcosa di elegante tra tutte le giacche di pelle nel tuo armadio…’’
‘’Ma Henry…sto lavorando…’’
‘’Se c’è un problema ti chiameranno, e poi ultimamente non succede niente in questa città. Forza sbrigati!’’
Henry lasciò il telefono a Emma e, senza aggiungere altro, si avviò verso l’uscita della stazione. Emma rimase a fissare la sua schiena finche non sparì dietro l’angolo.

 
‘’Vestiti elegante? Davvero Miss Swan? Io sono sempre elegante.’’ disse tra sé e sé Regina, le pareti del suo ufficio come uniche testimoni.

Regina non sapeva perché aveva mandato quel messaggio allo sceriffo, una parte di lei non poteva credere  che avrebbe preso parte a un’idiozia del genere, una cena con la Salvatrice, romantica per giunta! Non era da lei, tuttavia ultimamente, soprattutto dopo l’avventura sull’Isola che non c’è, le cose tra lei e Emma andavano bene, erano pacifiche, nonostante i sempre presenti battibecchi avevano raggiunto un punto di incontro, uno stato di equilibrio; e forse era proprio per questa nuova ‘’amicizia’’ che una parte di lei era nervosamente eccitata alla prospettiva di quella cena. Lasciando per un attimo da parte il progetto per la città su cui stava lavorando, la mora si mise a pensare a cosa avrebbe potuto indossare per la cena; fortunatamente grazie alla sua magia aveva sempre a disposizione un numero di abiti quasi infinito. Qualcosa di nero? Nonostante fosse il suo colore preferito forse era troppo…tetro per un’occasione del genere. Rosso? Era il colore della passione…troppo cliché.
Regina cominciò a mordicchiarsi il labbro indecisa quando all’improvviso pensò al colore perfetto…
Il sindaco, di nuovo sicura di sé, ritornò al proprio lavoro, una nuova sensazione incominciò a diffondersi nel proprio animo.

 
‘’Ma’, devi ricordarti che lo sto facendo per il tuo bene!’’
‘’Io proprio non capisco, che problema ha la mia amatissima giacca di pelle? E’…casual.’’
‘’Appunto! E noi non abbiamo bisogno di casual ma di ELEGANTE, parola che spero tu conosca.’’
Oddio…sembra proprio Regina quando parla così…ma perché finisci sempre col pensare a lei Emma?!
‘’Elegante non è il mio stile…’’
‘’Ma è quello di mamma, quindi se vuoi fare colpo su di lei devi anche impegnarti con l’abbigliamento.’’

Emma sbuffò e si limitò a seguire Henry per l’unico negozio di vestiti di cui era disposta Storybrooke. Suo figlio poteva essere dannatamente cocciuto a volte, però non aveva tutti i torti; voleva fare colpo su Regina e se indossare per qualche ora un vestito scomodo l’avrebbe aiutata nell’intento, allora che fosse così. L’unico problema era che non aveva la minima idea di QUALE vestito sarebbe stato il prescelto.

Suo figlio la segregò nel camerino e con l’aiuto di una commessa le portò vestiti su vestiti. Provò tutti i vestiti eleganti del negozio, di ogni colore e tipo: o erano troppo pomposi o troppo semplici, troppo colorati o troppo spenti, troppo lunghi o troppo corti. Alla fine vennero bocciati tutti.

‘’Su Emma il tempo stringe e tu ancora non hai un vestito, dovremo andare a chiedere a Ruby se ti può prestare qualcosa…’’ disse Henry, non ancora scoraggiato e pieno di energie.
Emma rimase in silenzio mentre l’ansia stava già incominciando a manifestarsi quando di colpo, prima di uscire dal negozio, si fermò. Lì, in un angolo del negozio, indosso ad un manichino, si trovava un completo da sera. Una camicia di raso bianca con scollatura a V, sopra un blazer di un blu marino, abbinato a dei pantaloni dello stesso colore a vita alta; come aveva fatto a non vederlo prima?!

‘’Dai Ma’ dobbiamo sbrigarci cosa ci fai lì impalata?’’
‘’Questo.’’ disse Emma quasi senza fiato.
‘’Cosa?’’
‘’Indosserò questo alla cena con Regina.’’
Sul volto di Emma comparve un sorriso contagioso, era perfetto! Elegante, sofisticato e sexy, inoltre sapeva che indossando una cosa del genere si sarebbe sentita a proprio agio.
‘’Ok abbiamo trovato il vestito, ora devi solo trovare un posto dove cenare, pensare a un regalo adeguato, cioccolatini, fiori …-‘’
Oh.
 
Due giorni dopo: San Valentino
Erano le 19:29 ed Emma Swan si trovava davanti all’entrata del 108 Mifflin Street. Non era mai stata più puntuale in vita sua, le sudavano le mani e tremavano le gambe…possiamo anche dire che non era mai stata più agitata in vita sua. Aveva pensato a tutti i dettagli, dai fiori a dove andare dopo la cena. Aveva raccolto i capelli in una coda alta, trovato dei tacchi da abbinare al completo e un trucco leggero le colorava il viso.  Non sapeva perché voleva che fosse tutto perfetto, o forse sì…la verità era che era follemente innamorata di Regina Mills, ma non avrebbe mai potuto ammetterlo ad alta voce. Emma era convinta che non sarebbe mai stata ricambiata.

Però ha accettato di uscire a cena con te.
Sì perché non le hai dato neanche il tempo di rispondere.
Ma avrebbe potuto scrivermi che rifiutava.
Penserà che sia solo una cena tra amiche.
Ma lo è…o no?

Era in conflitto con i suoi pensieri quando la porta di Mifflin Street si aprì, concedendo agli occhi di Emma la visione più bella che avesse mai avuto.

La mora indossava un vestito blu che risaltava ogni sua curva in modo perfetto, era a mezza manica e le arrivava fino alle ginocchia, era semplice ma sinceramente ogni cosa stava bene indosso a Regina. Si era lasciata i capelli mossi, ormai le arrivavano quasi alle spalle. Sul viso un trucco leggero, tranne per le labbra colorate con il suo tipico rossetto rosso. Ai piedi, da norma, dei tacchi a spillo.

‘’Chiudi la bocca Swan o ci entreranno le mosche.’’ scherzò Regina, fingendo di esserne infastidita.
Emma si riprese, rendendosi conto che effettivamente aveva la bocca aperta.
‘’S-si scusa è che…wow Regina stai…benissimo!’’ disse Emma cercando di non sembrare un’idiota cronica.
La mora abbassò lo sguardo con un lieve sorriso.

Ho fatto arrossire Regina Mills? Impossibile.

‘’Devo dire che con quel completo mi hai stupito anche tu, Em-ma.’’
Ecco, l’ha fatto di nuovo. Ma mi vuole far morire o cosa?!
‘’Mi stupisce il fatto che con tutti i colori che esistono sei riuscita a scegliere lo stesso che ho indossato io.’’ spiegò la mora sbuffando.
Ah.

Solo allora notò che stavano indossando lo stesso colore, blu. Diverse tonalità certo, il vestito di Regina era leggermente più chiaro di quello blu mare di Emma, ma sembrava davvero che si fossero messe d’accordo.
‘’Beh, chi mi dice che non sei stata tu, Regina, a spiarmi?’’ ribatté la bionda divertita.
‘’Sono molte cose Swan, ma non una spia.’’ sorrise maliziosa Regina, prima di prendere la giacca appesa all’entrata. ‘’Vogliamo andare?’’
 Beh nonostante il flop del colore del vestito, posso ritenermi fortunata se ancora non mi ha chiuso la porta in faccia.

‘’Sì certo.’’ rispose Emma abbassando lo sguardo che cadde su quello che teneva in mano.
 ‘’Ah giusto. Ehm…questi sono per te!’’ disse la bionda porgendo il mazzo di fiori a Regina. Questa guardò sorpresa prima Emma e poi i fiori, che delicatamente prese in mano.
‘’Grazie Emma…non dovevi.’’
‘’Sciocchezze! E’ San Valentino, dobbiamo provare l’esperienza completa.’’ Appena Emma si rese conto di quello che aveva detto cercò di rimediare: ‘’Ma non è un appuntamento.’’
‘’Certo che no.’’ rise Regina.
‘’Comunque sono delle Aquilegie, le rose mi sembravano troppo scontate.’’ si sentì in dovere di precisare la bionda.
‘’Sono bellissime. Vado a metterle in un vaso e possiamo andare.’’
‘’Ti aspetto.’’ sorrise Emma, avviandosi verso il suo caro maggiolino giallo. Forse questa serata non sarebbe stato un completo disastro..
‘’Credi davvero che salirò su quella trappola, Miss Swan?!’’
Mi sembrava strano…


Note finali: Piccole curiosità: ho scoperto che il colore blu simboleggia l'armonia e l'equilibrio, cosa che, se avete letto attentamente, mi sembrava adatta. Come fiore invece ho scelto l'Aquilegia perchè simboleggia un 'amore nascosto' eheheh (e brava Emma).
 
 
   
 
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