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Autore: Justice Gundam    20/01/2020    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 29 - La diga di Spumarinia

 

Serenisola si era svegliata, come molte altre mattine, sotto un sole radioso che colorava il cielo e il mare di spettacolari sfumature arancioni, e già cominciava a diffondere calore sulla ridente cittadina. Molto presto, i suoi abitanti avrebbero cominciato le loro attività giornaliere, e come al solito, l'isola sarebbe tornata ad essere quel piccolo paradiso di cui si era fatta fama in tutto Tunod.

Era proprio in un contesto così idilliaco che Heather, Shelly e i loro compagni si apprestavano a proseguire il loro viaggio.

"Hmmm... e così, è arrivato il momento di levare le tende. Peccato, mi era piaciuto davvero molto questo posto." disse Chelle, le mani dietro la testa in una posa rilassata mentre osservava le onde che si infrangevano sulla battigia. Già a quell'ora si vedevano dei bambini in costume da bagno giocare sulla spiaggia. "Quando avremo finito il viaggio per Tunod, mi piacerebbe tornarci. Non se ne ha mai abbastanza, di posti come questo."

Heather sospirò malinconica. "Ti capisco. Credimi, sono vissuta fino a poco tempo fa in un luogo orribile come lo era Reborn City, e vedere un posto incontaminato come questo, beh... diciamo che non ci sono ancora abituata."

"Shel shelgon!" rispose Shelgon, partecipe delle emozioni della sua allenatrice. Il draghetto-crisalide pensò comunque che fosse il caso di spronare il gruppo a riprendere il viaggio. C'era ancora molto da fare, e dovevano iniziare il cammino per raggiungere il loro prossimo obiettivo...

"Hai ragione, Shelgon, meglio che cominciamo ad avviarci." rispose Percy, accarezzando sulla testa il suo fedele Quilava. Il grazioso Pokemon Fuoco emise un verso somigliante alle fusa di un gatto, e drizzò la sua cresta di pelliccia arancione in segno di assenso.

Dopo aver dato un'ultima occhiata alla spiaggia, in modo da prendersi un ultimo ricordo delle giornate spensierate trascorse in quel luogo, Shelly disse di sì con la testa al suo Volbeat, e rivolse una domanda a Percy. "A questo proposito... sappiamo dove andare, per la prossima Palestra?"

Il ragazzo appoggiò a terra lo zaino e cercò al suo interno, estraendone dopo alcuni istanti una mappa del continente. "Vediamo un po'..." commentò, mentre apriva la mappa e cercava il punto in cui si trovavano. "Ecco, adesso noi siamo a Serenisola. Da qui, dobbiamo prendere il Ponte Serenità e, diciamo così, tornare sui nostri passi. Questo percorso ci condurrà nuovamente a Borgo Querciantica, da dove tutto è iniziato... e poi, da lì dovremo raggiungere la città di Spumarinia. C'è un traghetto che parte proprio da Oceanipoli, e arriva fin lì."

"Non vuol dire che dobbiamo rifare tutta la strada attraverso Ciocolina e le Paludi Granita, vero?" chiese Chelle storcendo il naso. "Non per niente, ma mi suona come una gran perdita di tempo..."

"Beh... per quello non ti devi preoccupare. Credo di aver trovato una scorciatoia." disse il ragazzo, passando un dito sopra una porzione della mappa tra Borgo Querciantica e Oceanipoli. Volbeat tirò un piccolo sospiro di sollievo.

"E... si sa qualcosa del Capopalestra di Spumarinia?" chiese Shelly incuriosita. Era la stessa domanda che Heather voleva fare.

Questa volta fu Chelle a rispondere. "Sì, ne ho sentito parlare." affermò. "Si chiama Flo, e so che usa Pokemon d'Acqua. Una scelta popolare, suppongo. Beh, questo vuole semplicemente dire che io e la mia Bayleef avremo gioco facile."

Anche se Bayleef normalmente si sarebbe detta d'accordo, stavolta ebbe qualcosa da dire sull'attitudine della sua allenatrice. "Bay! Bayleef..." affermò, muovendo un po' la foglia che cresceva sulla sua testa.

Per fortuna, Chelle dimostrò più buon senso di quanto era sembrato all'inizio. "Sì, sì... lo so, Bayleef, se questa Flo si è guadagnata il suo titolo di Capopalestra, vuol dire che si è preparata sia contro i Pokemon d'Erba che contro quelli Elettro. Ci starò attenta." rispose. "E poi, immagino che avremo abbastanza tempo per allenarci prima di raggiungere Spumarinia."

"A questo proposito, vorrei far fare un po' di pratica al mio Skorupi e al mio Wimpod..." disse Shelly, mentre il gruppetto di allenatori cominciava ad incamminarsi verso la periferia di Serenisola. "Anche loro vorranno rendersi utile... e mi sembrano un po' indietro rispetto al resto della squadra."

"volvol beat!" rispose Volbeat, come a voler dire che ne avrebbero avuto la possibilità. Lentamente, Heather e i suoi compagni si allontanarono dalla cittadina, e giunsero nei pressi di un enorme ponte dall'aspetto impressionante - ampio come una corsia autostradale, aveva l'aspetto di un acquedotto in stile romano antico, fatto ad archi con una solida struttura portante che emergeva direttamente dal mare. Era composto di blocchi di marmo che scintillavano debolmente alla luce del sole del mattino, e una larga strada, suddivisa in due corsie (una per i pedoni e una per le biciclette, immaginò Heather) lo percorreva da un capo all'altro, fino a giungere dall'altra parte dello stretto. Era una costruzione spettacolare, e già a quell'ora era frequentato da numerosi turisti che si fermavano a metà strada per prendere delle foto, e anche da qualche chiosco che vendeva bibite o panini.

"Ecco... quello è il Ponte Serenità." affermò Percy, dopo un attimo di stupore dovuto alla magnificenza di quella vista. "Ci sarà un po' da scarpinare, ragazze. Ve la sentite di farvi tutto il percorso fino all'altra riva?"

"Io sono pronta! E tu, Shelly?" esclamò Heather, e cinse amichevolmente le spalle della piccola entomologa, che stava guardando esterrefatta la strada che si estendeva davanti a loro. Inutile negarlo, lei non era atletica come Heather o Chelle...

"Ehm... immagino che... prima cominciamo, prima arriviamo a... Borgo Querciantica, no?" mormorò Shelly. "Mi chiedo solo se alla fine mi sarà rimasto un po' di fiato..."

"Su, su, non restiamo qui a lamentarci! Non siamo allenatori di Pokemon? Abbiamo affrontato una banda criminale che usava Mega Pokemon, possiamo affrontare un ponticello!" fu la volta di Chelle, la cui Bayleef indicò la strada davanti a loro con un cenno della testa.

"Sarà una bella camminata... ma non mi lamento!" affermò Heather, contenta di poter proseguire il viaggio, e chiedendosi cosa li avrebbe attesi a Spumarinia. I ragazzi stavano per imboccare il ponte, quando si sentirono chiamare da una voce abbastanza familiare.

"Hey, ragazzi! E ragazze, soprattutto... mi sembra che siate di buon umore, stamattina. Vi apprestate a tornare verso Borgo Querciantica, eh?"

"Oh? Aspettate un momento, amici..." disse Shelly, la prima ad essere attirata dalla voce. Riconobbe subito l'uomo che si stava avvicinando con fare baldanzoso ma gentile, una mano alzata in segno di saluto. "Ah! Signor Michael! Pensavamo che lei fosse già andato al lavoro..."

"Buongiorno, signor Michael..." lo salutò Heather, con un piccolo inchino che esprimeva assoluto rispetto. "Sì, stavamo riprendendo il viaggio. Non ci aspettavamo di trovarla qui, sinceramente."

"Per mia fortuna, posso gestire il mio tempo, entro limiti ragionevoli." rispose garbatamente l'elegante imprenditore. "Stavo facendo una passeggiata qui intorno, mentre aspettavo che iniziasse l'orario di lavoro. La mia gentile consorte sarà già nel suo ufficio... a volte, penso che Regina non sappia cosa voglia dire prendersi una pausa."

"Come allenatori, possiamo comprenderla. Noi non vediamo l'ora di poter partecipare al campionato di Tunod di quest'anno!" scherzò Percy, e strappò una risata a tutti, Michael compreso. "Comunque... dobbiamo ringraziarla per le Macchine Tecniche che ci ha fatto provare."

"Anche se... devo essere sincera, abbiamo avuto qualche sorpresa sgradita. Più che altro colpa nostra, per quello..." affermò Chelle. La ragazzina dai capelli verdi notò che Michael non sembrava irritato, semplicemente incuriosito. Evidentemente, voleva sapere quali problemi i ragazzi avessero incontrato nell'utilizzo della sua invenzione. "Ecco... più che altro, abbiamo visto che i nostri Pokemon avevano imparato senza problemi delle mosse molto potenti, e abbiamo finito per montarci un po' la testa. Credevamo che sarebbe bastato quello per farci vincere, e invece..."

Michael si sfregò il mento e disse di sì con la testa, comprendendo il problema. "Già, già... in effetti questo è un possibile effetto collaterale delle Macchine Tecniche." affermò, come se stesse pensando ad alta voce. "Un Pokemon ancora giovane ed inesperto potrebbe non essere in grado di controllare l'energia che le Macchine Tecniche gli conferiscono, e mosse particolarmente potenti come Lanciafiamme o Terremoto possono avere delle conseguenze inaspettate... e sgradite."

"E soprattutto... bisogna avvertire gli allenatori che le mosse che un Pokemon impara con le Macchine Tecniche non sono una scorciatoia. Devono comunque allenarsi per controllarne il potere e poterle sfruttare al meglio." continuò Percy. "Come abbiamo scoperto a nostre spese... la potenza è nulla senza controllo."

"Giustamente. Le vostre osservazioni sono state denotate, e saranno tenute in considerazione. Farò in modo che per quando le Macchine Tecniche della mia azienda entreranno ufficialmente in commercio, ogni difetto sarà stato riparato, e i clienti sappiano tutto quello che c'è da sapere." rispose Michael con cauto ottimismo. "Vi ringrazio per il vostro input, e farò in modo di tenerlo in considerazione. Per il resto... immagino che adesso riprenderete il vostro viaggio. Sapete già dove trovare la prossima Medaglia, vero?"

Shelly disse di sì con la testa, e il suo Volbeat svolazzò allegramente attorno a lei. "Ci stiamo per dirigere a Spumarinia, dove affronteremo la CapopalestraFlo." disse la ragazzina. "Sono... abbastanza curiosa di vedere come andrà. E immagino... che lo saranno anche Volbeat e Galvantula!"

Shelly ridacchiò imbarazzata, e il suo Volbeat le si avvicinò per darle un cinque. Anche Heather non riuscì a trattenere un sorriso divertito, e Michael fece a sua volta una breve risata. "Hehehee... allora, buona fortuna a tutti voi!" disse il ricco industriale. "Vi aspetta una strada piena di ostacoli, per arrivare al campionato annuale di Tunod, ma sono convinto che abbiate tutti le capacità di raggiungere questo obiettivo. E se le mie Macchine Tecniche vi saranno d'aiuto, sarà meglio ancora per me!"

"Tra l'altro... la ringrazio di nuovo per avermi aiutato quando ho avuto quell'incidente." continuò Shelly, ricordando la piccola disavventura che le era capitata sulla spiaggia durante i primi giorni.

Heather annuì. "Sì... anch'io la ringrazio, signor Warren." affermò, un po' imbarazzata. "Ammetto che ero un po' in panico quando la mia amica si è fatta male."

"E' comprensibile. Credetemi, vi ho dato una mano più che volentieri." concluse Michael, il cui sorriso affabile si era fatto più empatico. "Comunque... non voglio trattenervi più a lungo. Avete un viaggio che vi aspetta, e altre Medaglie da ottenere... per non parlare di tutti i Pokemon che incontrerete nel vostro viaggio. Quindi, ancora una volta, buona fortuna. E spero che ci rivedremo presto."

"Certamente, signor Warren! Saluti la signora Regina da parte nostra!" rispose Chelle. "Arrivederci!"

Una volta scambiati i saluti di rito, Michael restò a guardare le tre ragazze e il ragazzo che, accompagnati dai loro Pokemon, si incamminavano lungo il Ponte Serenità, diretti verso il continente e verso le loro nuove avventure. Restò fermo ad osservarli finchè non fu più in grado di vederli, poi annuì tra sè e si incamminò verso la sede della suaazienda, rimuginando tra sè su quello che i giovani allenatori gli avevano detto.

"Le mie Macchine Tecniche non sono ancora perfezionate. Hanno ancora delle limitazioni." mormorò. "Questo è un punto debole a cui bisogna rimediare, a qualsiasi costo..."

 

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Spumarinia, una graziosa ed indaffarata cittadina sulla costa centrale di Tunod, era conosciuta per diverse cose – il suo ben fornito centro commerciale, la Palestra specializzata in Pokemon d'Acqua, e soprattutto, la grande diga che raccoglieva acqua dal grande fiume che scendeva dalle sorgenti del Monte Strato. Una costruzione dall'aspetto robusto ed impressionante, era una grande muraglia in cemento ed acciaio che si estendeva da una riva all'altra dell'estuario del fiume, e imbrigliava una gran quantità di acqua per destinarla agli usi della cittadina e della regione.La zona era popolata da una notevole varietà di Pokemon, diversi dei quali introdotti da continenti lontani.

Quel giorno, i lavori alla diga erano particolarmente frenetici… per un motivo decisamente serio.

“Maledizione. Questo non ci voleva, dobbiamo cercare di risolvere questo problema, se non vogliamo che la diga ci giochi qualche brutto scherzo.” Stava dicendo un tecnico, mentre con una matita dalla punta fine segnava qualcosa su una rappresentazione della diga su carta millimetrata. Era un disegno tridimensionale fatto chiaramente a mano, ma sorprendentemente preciso e nitido, sul quale svettavano alcuni segni rossi che il tecnico aveva tracciato in corrispondenza di alcuni punti in cui la diga incontrava la pietra o il terreno.

“Qual è il problema, signori?” chiese una donna che si trovava poco distante, e che stava a sua volta dando un’occhiata agli strumenti. Era una donna abbastanza giovane, e sembrava avere all’incirca una trentina d’anni, con lunghi capelli arancioni tenuti raccolti dietro la nuca con una sorta di chignon, ma il suo comportamento aveva un certo piglio autoritario, tipico di una persona abituata ad essere alla guida degli altri e a prendere decisioni rapide. Indossava un lungo camice bianco e un paio di infradito neri... ma la cosa più sorprendente, se qualcuno si fosse fermato ad osservarla per più di qualche istante, era il fatto che sotto il camice indossava soltanto un costume da bagno – un bikini arancione con delle decorazioni floreali, che le dava un aspetto maturo e al tempo stesso sbarazzino, quello di una persona che non badava alla formalità.

“Il problema, signora Flo, è che le richieste di energia sono troppo elevate.” rispose il tecnico, alzando gli occhi dalle sue carte per rispondere adeguatamente. “Anche con la diga che lavora al massimo delle sue capacità, non riusciamo a produrre abbastanza elettricità da soddisfare tutte le esigenze di questa regione.”

“Ma... a cosa si deve, questo problema? Fino a poco tempo fa, stava tutto funzionando senza problemi.” rispose la donna di nome Flo. Come Capopalestra di Spumarinia, era sua responsabilità occuparsi di qualsiasi problema si verificasse nella sua città o nei dintorni.

“Esatto. Fino a poco tempo fa.” continuò il tecnico. “Adesso... e con adesso intendo dire, che questo è iniziato soltanto ieri... si è verificato un improvviso spike nel consumo elettrico nella città di Geminia.”

“Geminia? Non è molto lontana da qui.” rispose Flo. “Potrei andare là e vedere cosa sta succedendo. In fondo, si tratterebbe di tenere chiusa la Palestra soltanto per oggi.”

La giovane donna si mise una mano in tasca e tirò fuori un cellulare, sul quale compose un numero per poi mettersi in attesa di risposta. "Pronto?" disse, non appena le arrivò risposta dall'altra parte. "Sì... sì, tesoro, sono io... ascolta, so che tra un po' tornerai a Spumarinia. Io non ci sarò per un po'. Devo andare a Geminia a risolvere una questione che è saltata fuori all'improvviso, quindi... beh, le ragazze, lì alla Palestra sanno come comportarsi. Volevo solo che tu sapessi che non sarò disponibile per eventuali sfide finchè il problema che abbiamo qui alla diga non sarà stato risolto."

"Che succede lì alla diga, mamma?" chiese una voce maschile dall'altra parte della comunicazione. "Non dirmi che sono venuti quei rompiscatole del Team Fusione a dare fastidio..."

Flo ridacchiò brevemente. Quel gruppetto di malfattori si era già fatto una certa nomea, ma ancora non venivano presi troppo sul serio. "No, no, tranquillo, tesoro... non hanno avuto il coraggio di sfidare la tua fortissima mamma!" affermò, e mostrò un bicipite ad un pubblico immaginario! Il tecnico che lavorava ai macchinari sospirò e scosse la testa. "Per adesso, se ne stanno lì nelle loro tane, e non fanno niente. No, il problema è che da qualche parte a Geminia stanno consumando un sacco di energia, al punto che stanno mettendo a dura prova la produzione. Comunque, si tratterà di chiarire il problema e mettere tutto a posto. Non credo che ci metterò più di tre o quattro giorni."

"Cerca di non sottovalutare la cosa, mamma." rispose il ragazzino. "Chissà, potrebbero essere davvero quelli del Team Fusione ad aver architettato tutto questo."

"Non lo escludo. Potrebbe essere." rispose Flo, fattasi per un attimo più seria. "Tuttavia, sono convinta che non sarà poi un grosso problema. Io e i miei Pokemon d'Acqua saremo più che sufficienti a sistemarli, se si faranno vedere. Tu non ti preoccupare... continua ad allenarti, e quando ti senti pronto... beh, sono sempre pronta ad una bella sfida! Okay, tesoro... buona fortuna! A presto, ciao!"

La conversazione si interruppe, e Flo rimise a posto il cellulare. "Era suo figlio, signora Flo?" chiese il tecnico, che stava eseguendo alcuni calcoli sul terminale a lui assegnato. "Mi dà l'impressione di essere un ragazzo in gamba... è partito per il suo viaggio soltanto poche settimane fa, se non ricodo male."

"Già... lui e il suo Totodile." rispose Flo con fierezza. "Cato è un ragazzo molto volonteroso, e sono sicura che avrà successo. Solo che... a volte si preoccupa un po' troppo per cose che posso gestire anche da sola. Ho dovuto insistere perchè partisse... voleva restare a casa e darmi una mano con la Palestra e i problemi della diga."

"Non lo posso biasimare. Lui... sa bene che per lei è un lavoro pesante, signora Flo, e quindi voleva rendersi utile in qualche modo." rispose il tecnico. "Beh, immagino che lui sappia regolarsi. Piuttosto... se ha proprio deciso di andare a Geminia a dare un'occhiata, è meglio che cominci a prepararsi. Non abbiamo idea di cosa vedrà da quelle parti..."

"Lo so, lo so. Non datevi tanta pena... non sarei diventata Capopalestra se non sapessi quello che faccio." rispose Flo con un sorriso sicuro. "Comunque, d'accordo. Andrò a recuperare i miei Pokemon più forti, e farò in modo che questo problema si risolva al più presto."

"Noi continuiamo a monitorare la diga... e faremo in modo che il consumo di energia si tenga entro certi limiti. O almeno, ci proveremo." continuò un altro dei tecnici.

Flo disse disì con la testa e si sistemò il camice... cosa che comunque non impedì che il suo bikini si vedesse. "Ottimo. So che farete un buon lavoro come al solito. A presto, e in bocca al Mightyena."

"Altrettanto!" rispose il tecnico che aveva parlato per primo. Flo raccolse quel po' di roba che aveva portato con sè, e si avviò lungo le scale che portavano al piano terra e alla strada di ritorno verso la sua città.

Spumarinia non era una città molto grande, quanto meno non se paragonata a posti come Serenisola. Tuttavia, condivideva con quest'ultima l'atmosfera calma e distesa di una cittadina sul mare, dal clima temperato e dal paesaggio suggestivo. Poco distante dalla città sorgeva un piccolo porto marittimo, che consisteva in poco più che un pontile bianco e un edificio in legno dipinto di bianco, decorato con simboli che richiamavano la navigazione. E vicino al centro della città, si trovava un edificio più alto e più robusto degli altri, che svettava sul resto della cittadina dall'alto dei suoi cinque piani, con tanto di piscina pubblica posta sul tetto. Quella era la sede dei Grandi Magazzini di Spumarinia, conosciuti per essere uno dei più grandi centri commerciali di Tunod, se non addirittura il più grande e il meglio fornito. A parte questi, c'erano diversi negozi e interessanti attività commerciali sparse in giro per la cittadina, contribuendo a dare un aspetto attivo e vitale.

Flo seguì la stradina asfaltata fino a rientrare in città, ricevendo i saluti dei suoi concittadini, che ricambiò affettuosamente. Essere una Capopalestra aveva degli innegabili meriti, pur essendo un lavoro di responsabilità.

"Signora Flo, com'è andata alla diga?" chiese un uomo in maglietta hawaiiana e jeans leggeri. "Siete riusciti a capire cos'è che non va?"

"Sappiamo che molto probabilmente è un problema che ha origine a Geminia." rispose Flo con un cenno affermativo. "Dovrò chiudere la Palestra per un po', finchè non sarò tornata. Vado a vedere cosa sta succedendo lì, risolvo e ritorno."

Diversi dei cittadini di Spumarinia si erano riuniti vicino alla loro Capopalestra, e le augurarono buona fortuna prima che lei li salutasse a sua volta e raggiungesse la sua Palestra - un edificio ampio ma ad un solo piano, con un tetto a cupola semitrasparente, che dava veramente l'impressione di una piscina al chiuso. Flo si avvicinò alle doppie porte d'ingrresso, che si aprirono non appena la giovane donna arrivò loro vicino, dandole accesso ad un'ampia sala nella quale aleggiava un forte odore di cloro, con due piscine - una più grande e più profonda dell'altra -  nelle quali alcuni allievi stavano addestrando i loro Pokemon. In particolare, in quella più grande, un ragazzo e una ragazza in costume da bagno erano in piedi sulla schiena di un elegante Milotic, un Pokemon simile ad un serpente marino dalle scaglie color crema, grandi occhi neri luccicanti e una grande coda a ventaglio, due lunghi nastrini rosa che si dipartivano dalla sua testa in modo da sottolineare il suo portamento fiero, forte ed elegante al tempo stesso."

"Milo milo!" esclamò l'elegante serpente acquatico nel momento incui riconobbe la Capopalestra. Flo si tolse il camice e i sandali, poi entrò nell'area piscine e salutò i suoi allievi che già venivano ad accoglierla.

"Ciao, Milotic. Vedo che state sempre facendo un gran bel lavoro." affermò la donna, e con un gesto quasi noncurante della mano, si sciolse i capelli. "E ciao anche a voi, ragazzi. Non ci sono stati sfidanti, immagino."

"Bentornata, signora Flo!" disse la ragazza in costume da bagno - un modello blu ad un unico pezzo, come quelli usati nelle piscine delle scuole pubbliche. "Stavamo facendo un po' di allenamento con Milotic, ma non è arrivato nessuno, in questo periodo."

"Lumiiii!" esclamò un elegante Lumineon, che emerse dalle acque in quel momento, muovendo gentilmente le sue grandi pinne a forma di ali di farfalla. Poco distante da lui, un Seaking variopinto emerse dalle acque, e accanto a lui apparvero alcuni Qwilfish, Pokemon di tipo Acqua/Veleno simili a grossi pesci palla verdi scuri dal corpo ricoperto di aculei velenosi.

"Qwilll?" chiese uno dei Pokemon Pallone, agitando dietro di sè una lunga coda a paletta.

"Sì... in effetti c'è qualcosa di abbastanza urgente... ed è per questo che ho bisogno del vostro aiuto." rispose rapidamente Flo. Non aveva senso farli restare sulle spine, quindi decise che tanto valeva venire subito al nocciolo della questione. "C'è qualcosa che non va a Geminia. Stanno usando una quantità di energia davvero abnorme... non capisco per quale motivo."

"Allora... buona fortuna, e speriamo che vada tutto bene." proseguì infine il ragazzino in costume. "Geminia mi era sembrata una città pulita, tutto sommato. Chi è l'idiota che pensa di fare qualcosa di grandioso proprio qui da queste parti? Non aveva idea che sarebbe stato subito scoperto?"

Flo alzò le spalle. "Che ti posso dire, ragazzo mio... non vado certo a vedere cosa passa per la testa di certe persone." rispose. "Ad ogni modo, non saltiamo alle conclusioni. Non appena avrò sistemato un po' di affari qui in Palestra, partirò per Geminia e andrò a vedere cosa sta succedendo. Magari non è neanche qualcosa per cui è il caso di allarmarsi troppo. Ma finché no  sarò di ritorno, va da sé che la Palestra non accetterà sfidanti.”

“Certo… naturalmente.” Rispose la ragazza, e Milotic mosse lentamente i lunghi “nastri” che gli spuntavano ai lati della testa ed emise il suo verso melodico. “Finché lei non sarà di ritorno, ci occupiamo noi di gestire la Palestra e farla funzionare come si deve.”

“Perfetto, ragazzi. Conto su di voi.” Rispose rapidamente Flo, e arruffò i capelli della sua allieva. “Non starò via molto, non vi preoccupate.”

 

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Qualche giorno dopo…

Sko! Skorupi!” esclamò Skorupi, alzando le chele per bloccare un deciso attacco da parte del Vibrava di Heather. Il Pokemon formicaleone cercò di mandare a segno un attacco Codadrago, ma lo scorpione afferrò al volo la coda dell'avversario, e sfruttò il suo stesso impeto per proiettare Vibrava a diversi metri di distanza.

“Vibrava, rimettiti in assetto! Usa un attacco Rocciotomba!” esclamò Heather senza perdere un istante. Shelly prese un respiro, un po' intimorita dalla determinazione della sua migliore amica… ma del resto, se non avessero fatto sul serio, non potevano pretendere che Skorupi e Wimpod si mettessero al pari con il resto della squadra di Shelly. E per essere onesti, il Pokemon scorpione stava dando prova di sé. Quando Vibrava atterrò, mosse rapidamente le ali e fece apparire una raffica di rocce affilate sopra la testa di Skorupi, che reagì con decisione e riuscì a schivare la pioggia di pietre, muovendosi ad alta velocità con le sue zampette segmentate. Una delle rocce lo colpì di striscio, e Skorupi sussultò e perse velocità per un momento, ma riuscì a rimettersi in guardia e sferrò a sua volta un attacco contro Vibrava.

"Skorupi, rispondi con Coleomorso!" esclamò Shelly.

I dentini di Skorupi divennero bianchi e si allungarono di qualche millimetro. Skorupi scattò in avanti e riuscì a mordere Vibrava su un fianco, aggrappandosi a lui con tutte le sue forze in modo da poterlo poi raggiungere con le chele e il pungiglione. Il Pokemon Terra/Drago sussultò per la sorpresa, e cercò di scrollarsi di dosso l'avversario, che continuava a tenersi stretto.

"E' tenace... non farti intimorire, Vibrava, usa il tuo attacco Stridio!" esclmò Heather.

Vibrava poggiò le zampe a terra, inmodo da darsi maggiore stabilità... poi cominciò a far vibrare le ali a velocità tale che il ronzio si trasformò in un suono acutissimo e penetrante come una lama nel cervello! Shelly ed Heather fecero una smorfia e si coprirono le orecchie, ma a Skorupi andò peggio - il Pokemon scorpione fu costretto a mollare la presa su Vibrava e scattò indietro con un'espressione di dolore e disappunto.

"Continua così, Vibrava! Usa il tuo attacco Codadrago!" esclamò Heather. Vibrava eseguì all'istante, sferrando un deciso colpo di coda che raggiunse il Pokemon Coleottero/Veleno al torace e lo fece barcollare. Vibrava disse di sì con la testa e cercò di sferrare un altro colpo...

"Er... Skorupi, fermalo con Visotruce!" fu la reazione di Shelly. Per fortuna, l'ordine arrivò in tempo, e Skorupi si piazzò accanto a Vibrava prima che quest'ultimo potesse sferrare l'attacco successivo. L'espressione del volto di Skorupi si fece cupa e terrificante, e i suoi occhi si accesero di una spaventosa luce rossa mentre incrociavano quelli di Vibrava... che, impressionato da quello spettacolo, non potè fare a meno di restare paralizzato per qualche secondo.

Un tempo più che sufficiente perchè Skorupi potesse riprendere l'attacco.

"Sì! Bel colpo, Skorupi!" esclamò Shelly con sollievo. "Adesso... ehm... ah, ecco, usa un attacco Missilspillo!"

"Rup!" esclamò il simpatico Pokemon Coleottero/Veleno. Con un rapido movimento della coda, inarcò il pungiglione sopra la schiena e sparò una raffica di dardi di luce verdina contro l'avversario, mirando in particolare alle ali, che erano il punto più visibile. Ancora esitante per aver ricevuto l'attacco Visotruce, Vibrava non si spostò in tempo, e alcuni dei dardi riuscirono a colpirlo, insinuandosi nelle fessure della sua armatura.

"Accidenti... niente male davvero, Shelly! Il tuo Skorupi è migliorato molto!" affermò Heather, prima di alzare una mano per segnalare a Vibrava che il combattimento era stato interrotto. Il Pokemon formicaleone prese fiato e mosse lentamente le antenne per mostrare che si stava rilassando. "Grazie, Vibrava... vedo che hai fatto anche tu molti progressi!"

Shelly sorrise e arrossì leggermente, contenta di sentire la sua migliore amica che lodava i progressi che lei e i suoi Pokemon avevano fatto... e un attimo dopo, anche Percy e Chelle applaudirono dell'abilità dimostrata dalle ragazzine di Tunod. Quilava, Bayleef e il resto delle squadre dei due novizi erano accanto ai loro allenatori, anche loro decisi ad imparare il più possibile da Pokemon più esperti di loro.

"Bayleef!" esclamò la Bayleef di Chelle, che aveva tenuto d'occhio le mosse di Vibrava, per avere un'idea di cosa fare se si fosse trovata di fronte un avversario come Skorupi. Il Sandshrew di Percy, a sua volta, era rimasto impressionato da come lottava lo Skorupi di Shelly - uno stile aggressivo ma al tempo stesso equilibrato, chw non lasciava all'avversario troppe aperture. Interessante... forse lui e Percy avrebbero davvero dovuto iniziare a lavorare su uno stile come quello...

"Davvero un bell'allenamento, ragazze! Sono sicura che farete faville, lì a Spumarinia!" affermò Chelle. "Ma adesso perchè non facciamo una pausa? Anzi, visto che ormai è sera, direi che per oggi ci siamo allenati abbastanza."

"Sandshrew!" il Pokemon armadillo assentì, pensando che ci sarebbe stato tutto il tempo il giorno dopo per provare l'idea che gli era venuta in mente. Con un po' di fortuna, avrebbe potuto essergli utile persino contro un Pokemon d'Acqua...

Dopo averci pensato un po' su, Heather guardò verso il cielo. Ormai il sole stava tramontando, e il cielo cominciava a farsi buio...

"Sì... hai ragione, Chelle. Per oggi credo che possa bastare." disse infine la bambina. "Facciamo uscire tutti i nostri Pokemon, Shelly. Anche loro vorranno svagarsi un po'."

La bambina più grande disse di sì con la testa, e uno alla volta fece uscire il resto della sua squadra. Prima Volbeat svolazzò al suo fianco, poi ad esso si aggiunsero Galvantula ed Ariados, Yanmega e per finire Wimpod, l'ultimo acquisto della squadra. Il piccolo Pokemon crostaceo si ritrovò improvvisamente circondato da un sacco di Pokemon più grandi di lui... e nonostante Volbeat e Skorupi cercassero immediatamente di dargli una mano ad ambientarsi, si affrettò a nascondersi dietro il Pokemon scorpione, che lo guardò sorpreso e preoccupato.

"Ho l'impressione..." osservò Percy mentre guardava il piccolo Pokemon Coleottero/Acqua. "...che ci vorrà ancora un po' prima che Wimpod prenda confidenza..."

Shelly si chinò accanto a Wimpod e lo accarezzò gentilmente sul dorso corazzato, in modo da dirgli che non c'era bisogno di avere paura, mentre Heather si fermava per un attimo ad osservare la sua migliore amica con un orgoglio che cercava come poteva di celare. La bambina dai capelli fucsia si sentiva fiera, per vari motivi - perchè Shelly stava diventando molto più forte e sicura di sè, perchè adesso stavano viaggiando assieme per Tunod e si preparavano ad affrontare assieme una Lega Pokemon... e perchè era soddisfatta di aver trovato un Pokemon che si addicesse alla sua amica! Era ansiosa di vedere che razza di combattente sarebbe diventato Wimpod una volta superata la sua naturale timidezza... non sapeva se quel tipo di Pokemon evolveva o no, ed era davvero curiosa di scoprirlo.

Ovviamente, aggiunse tra sè Heather mentre osservava il suo Shelgon che sgranocchiava un po' di Bacche, era ansiosa anche di vedere il suo starter mettere le ali e trasformarsi in un maestoso Salamence. Era il sogno di tutti i Bagon, stando a quello che dicevano di solito i Pokedex... e per certi versi, era sempre stato anche il suo sogno, poter spiegare le ali e volare in piena libertà, finalmente libera dalle catene del suo passato...

Inutile mettersi a pensare a queste cose adesso, si disse Heather, quando era con degli amici sinceri che stavano facendo tutto quello che era loro possibile per farla sentire a suo agio. Certo, non sarebbe stato facile lasciarsi tutto alle spalle, e probabilmente non ci sarebbe mai riuscita del tutto, ma almeno adesso le cose stavano andando meglio... e adesso lei doveva fare del suo meglio per fare sì che il progresso che aveva fatto non venisse annullato.

"Okay... allora, cominciamo a preparare un po' di cena, ragazze?" chiese Percy. Il ragazzo si infilò in una tenda che aveva appena finito di sistemare, e diede un'occhiata agli ingredienti di cui aveva fatto scorta. "Ditemi pure... preferite un po' di tramezzini, o magari una zuppa?"

"Una zuppa? See, che roba da marmocchi!" lo prese bonariamente in giro Chelle, mentre cominciava a disporre delle ciotole piene di cibo per Pokemon per la sua squadra. Eevee e Bayleef si erano già gettati sul cibo che la ragazzina dai capelli verdi stava preparando.

Percy non se la prese, anzi rispose per le rime con un sorriso tranquillo. "Mia cara Chelle, parli così perchè non conosci le qualità di un piatto così semplice e al tempo stesso così nutriente e pratico!" rispose. "Credimi, è perfetta per una cena come si deve. Non appesantisce, riscalda, sazia e permette di dormire tranquilli!"

"Beh, se ti piace, non sarò io ad impedirti di mangiarla... ma io preferisco mettere qualcosa di un po' più sostanzioso sotto i denti, vero, Eevee?" rispose Chelle, e grattò il suo buffo Pokemon Evoluzione dietro un orecchio. Eevee smise di ingozzarsi per un attimo e inclinò la testa, abbassando l'orecchio quel tanto che bastava per rendere il compito un po' più agevole alla sua allenatrice.

Shelly si schiarì la voce, distogliendo lo sguardo dai Pokemon che Heather stava facendo uscire dalle sfere. Assieme a Shelgon e Vibrava, ora c'erano anche la sua Noivern e il suo Druddigon. "Ecco... se la cosa non vi da problemi, prenderei anch'io una zuppa. Posso... ehm... posso dare una mano se si tratta di prepararla."

"Non ti preoccupare, Shelly... sinceramente, la cucina non è il tuo forte, meglio che me ne occupi io." rispose Heather. Shelly storse il naso e fece una comica faccetta di disappunto alle parole della sua migliore amica, ma ci rise su un attimo dopo. "Comunque, prendo dei tramezzini anch'io. Non sono mai stata una grande fan della zuppa."

"Shelgon!" Il drago-crisalide spinse in avanti un mucchietto di Bacche di vario tipo - per la maggior parte Baccarance e Baccapesche - che aveva trovato in giro per la radura nella quale si stavano accampando, e cominciò a distribuirle ai Pokemon del gruppo suo e di Shelly, che si avvicinarono soddisfatti. Anche il timido Wimpod, muovendo con prudenza le antenne, uscì dal suo nascondiglio improvvisato e fece qualche tentativo di avvicinarsi alle Bacche, le antenne dritte ed attente ad ogni evento.

"Va bene... vediamo di preparare qualcosa di buono per tutti quanti." concluse Chelle, e si sgranchì le nocche delle mani, per esprimere la sua determinazione nel cucinare una cena degna di questo nome. "Domani dovremmo essere in grado di coprire l'ultimo pezzo di strada, e tornare finalmente a Borgo Querciantica. Sono curiosa di vedere se è cambiato qualcosa in questi ultimi tempi."

"Torniamo da dove abbiamo iniziato, in pratica..." rispose Heather. "Non che mi dispiaccia, è un bel posto... avete intenzione di fare una visita al professor Salicio, già che ci siete?"

Percy disse di sì con la testa, mentre tirava fuori un po' di ingredienti e li disponeva ordinatamente su una tovaglia che aveva spiegato sul terreno davanti a sè. "Sì... potrebbe avere delle notizie interessanti, tutto sommato. In particolare... mi piacerebbe chiedergli se sa qualcosa di più di questo fantomatico Team Fusione."

"Hmm... è da un bel po' che quelli del Team Fusione non si fanno più sentire, in effetti... non vi rende sospettosi?" chiese Heather. "Voglio dire, avevano addirittura accesso ad un Pokemon di livello Mega... anche se non ho ben capito come diamine facessero, con quella specie di cristallo..."

Shelly si fermò a pensarci su per un attimo. "Beh... ho letto una volta che la Mega Evoluzione non può essere eseguita se non si hanno due elementi - una Megapietra che permette ad un Pokemon di accedere alle sue riserve di energia interiore più nascoste... e un Mega Strumento che permette di attivare la Megapietra, e senza il quale la pietra rimane inerte." rispose Shelly. "Però... quel Levi utilizzava un sistema diverso per attivare la Mega Evoluzione del suo Rhydon..."

"Vuoi dire che... pensi che il Team Fusione abbia elaborato un modo di ottenere la Mega Evoluzione aggirando le regole?" chiese Percy. "Beh... immagino che la cosa non dovrebbe sorprenderci più di tanto. Ma ancora non ho capito bene che cosa vogliono, e come c'entri tutto questo con la Sfera di cui si sono impossessati sull'Isola Stregata."

"Non ne ho idea nemmeno io... chissà, forse se riuscissimo a ritrovare Touko, quell'esploratrice che abbiamo incontrato alla Rovine della Palude Granita..." affermò Chelle, per poi dare un'occhiata ai Pokemon delle due ragazzine di Tunod. "Che abbia qualcosa a che fare con quelle strane rappresentazioni che abbiamo visto lì alle rovine e quelle strane creature che avete detto di aver visto mentre... ehm... viaggiavate da un mondo all'altro?" Nel modo in cui Chelle pronunciava queste parole, c'era un accento che faceva capire ad Heather e Shelly che non credeva ancora al cento per cento a quello che le avevano raccontato - e le due bambine non potevano esattamente farle torto per questo. Anche per loro sarebbe stato molto difficile crederci, se le parti fossero state invertite.

"Non ne ho idea... e credo che in questo momento abbiamo troppo poche informazioni per poterlo dire per certo." rispose Shelly. Se doveva dirla tutta, non era esattamente in vena di discutere di questo argomento, almeno per il momento. Per il momento, non aveva voglia di pensare a queste cose... le facevano tornare in mente i terribili momenti che lei e i suoi compagni avevano passato nella loro battaglia con il Team Meteora, e non era questo quello a cui lei voleva pensare, ora che era con le persone e i Pokemon a cui voleva bene. Voleva affrontare questo problema nel momento in cui si fosse presentato.

Percy dispose alcuni pezzi di legno all'interno di un ordinato cerchio di rocce che Heather e Chelle avevano costruito. Con attenzione, dispose alcuni pezzi di legno più piccoli sul fondo, in modo che il fuoco attecchisse bene. "In effetti... per adesso non possiamo dire per certo cosa abbiano intenzione di fare... per adesso, continuiamo sulla nostra strada, e stiamo attenti a quello che faranno." rispose infine. Con fare un po' distratto, Percy tirò fuori un pacchetto di fiammiferi dalla tasca e ne accese uno, avvicinandolo poi alla base del mucchio di legna. Dopo alcuni secondi, la fiamma riuscì ad attecchire e a diffondersi, e Shelly soffiò con attenzione su di essa per fare sì che il fuoco bruciasse meglio. Nel giro di qualche momento, la catasta di legna aveva ormai preso fuoco, e il gruppetto di allenatori iniziò a tirare fuori quello di cui avevano bisogno per cucinare. "Comunque... per adesso, godiamoci la serata. Sentite, ragazze... che ne dite se intanto che aspettiamo di andare a dormire, ci raccontiamo un po' di storie? Sono sicuro che avete molte cose da dire del vostro paese d'origine... avete vissuto anche voi una grande avventura a fianco di quell'allenatrice di nome Vera e i suoi compagni..."

"Beh... in effetti è vero. Vera e i suoi compagni sono stati fantastici! Senza di loro... non avremmo sconfitto il Team Meteora e quella dannata Lin..." rispose Heather. Shelly si avvicinò alla sua migliore amica e le mise una mano attorno alla spalla, pensando che forse avesse bisogno di un po' di supporto ora che stava parlando di un argomento per lei così delicato. Rimase piacevolmente sorpresa quando Heather, in vece di irrigidirsi, mosse a sua volta una mano e toccò quella che Shelly le stava appoggiando sulla spalla destra... era un po' un tenersi per mano, in fondo.

"Comunque... sì, abbiamo un bel po' di storie da raccontarvi." rispose Heather. Il suo Shelgon le si avvicinò e le sussurrò qualcosa nell'orecchio, mentre Druddigon incrociava le braccia sul petto e grugniva in segno affermativo. "Ecco... e penso che dovremmo iniziare da quando sono scappata dell'orfanotrofio del Dr. Connal! Direi che tutto è cominciato da lì..."

"Shellll!" esclamò Shelgon. Anche per lui, era un ricordo particolarmente importante. In fondo, lui era stato al fianco di Heather, durante quella rocambolesca fuga, e la ricordava come se fosse stato ieri, quando lui era ancora un piccolo Bagon...

"Ah, già! In effetti... è stato poco dopo che abbiamo incontrato Vera e i suoi compagni..." Shelly ricordò. Il suo Volbeat ronzò pigramente attorno a lei, accendendo lentamente la coda.

Chelle si mise seduta a gambe incrociate vicino al fuoco e appoggiò il mento sui dorsi delle mani, intenta ad ascoltare quello che le sue amiche di Reborn avevano da dire. "Forza, raccontate... siamo tutti e due curiosi di sapere come sono andate le cose!"

"E anche i nostri Pokemon, direi..." commentò Percy, vedendo che anche Quilava e Sandshrew stavano ascoltando intenti.

Heather e Shelly si guardarono per un attimo, in segno di intesa... e infine, la bambina dai capelli fucsia prese fiato e cominciò ad organizzarsi il racconto.

"Okay... tutto è cominciato quella notte, lì a Reborn City, in un orfanotrofio malfamato..."

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Chiedo scusa. E' un po' che non riuscivo a concentrarmi sulle mie fanfiction, e avevo bisogno di rimettermi in moto dopo le vacanze. Poi, avevo anche altri progetti a cui prestare attenzione... Comunque, spero che come capitolo di ripresa possa andare e vi possa piacere! Avev cercato di farlo più lungo, ma... beh, sarà per la prossima volta, okay?

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

 

  
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