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Autore: Duchessa712    20/01/2020    3 recensioni
William è un nome sussurrato alla notte, il respiro assente di un bambino assente, uno strappo al cuore che ha imparato a nascondere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dana Katherine Scully
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything, anything, nothing

William è un nome sussurrato alla notte, il respiro assente di un bambino assente, uno strappo al cuore che ha imparato a nascondere. È qualcuno che esiste, non vive, esiste solamente. Una volta avrebbe potuto dire di conoscerlo, ma adesso sa solo che c'è. C'è perché se gli accadesse qualcosa lo saprebbe, lo sentirebbe. Una madre queste cose le sa e lei è sua madre.

William è un'assenza che ha imparato a nascondere. È un pezzo di cuore, un pezzo di anima, che ha trovato e perso in quegli anni folli passati sul filo del rasoio. È quel qualcosa che dovrebbe trovare se scavasse in profondità dentro se stessa.

William è la nota d'orgoglio che manca nella sua voce. Sono i giocattoli mai usati e la culla che ha fatto sparire. È un odore impresso nell'aria e nella sua mente, il tipico profumo dei neonati, che però per ognuno è diverso.

William è un segreto che è stato mostrato senza essere svelato. È l'aria che faceva muovere le stelline sulla culla, gli oggetto che cambiavano posto misteriosamente.

William è il suo miracolo, il suo regalo di Natale. Un dono che sarebbe dovuto bastare a riempirle la vita e invece ha risucchiato tutti i colori, tutti i suoni, lasciando un mondo grigio e muto. È quel dono che si scopre a chiedere di riottenere quando prega un Dio che non la ascolta mai.

William è un'assenza così presente da sembrare fatta di cellule. È lo spazio che lascia accanto a sé per strada, adatto a far stare un bambino. È il modo in cui ha dovuto reimparare a pronunciare il suo nome, privo di malinconia, ma nemneno troppo disinteressato.

William sono le stelle cadenti che illuminano il cielo, gli occhi dei bambini che cura ogni giorno, la loro risata argentina. È il modo in cui le mani pizzicano per la voglia di carezzarli e cullarli, di smettere i panni del medico e reindossare quelli di madre. Quelli che non sa quasi più cosa siano eppure le calzano alla perfezione.

William è una costante, il suo miraggio, la sua chimera, la sua sirena, la sua Samantha. È qualcosa che ha dato via per proteggere ma ha bisogno che le venga restituito perché sente che senza di lui non potrebbe riuscire più a vivere. È un vuoto che nemmeno gli abbracci di Mulder riescono a colmare, ma che i suoi occhi, leggermente velati con un'accusa più che meritata, rendono sempre un po' più profondo.

William è un sogno, un angelo, forse è un qualcosa che ha inventato per sentirsi meno sola. È un soffio di gioia, un qualcosa così fragile da spaccarsi al minimo movimento troppo brusco. È quello che cerca quando si guarda allo specchio e trova solo occhi verdi troppo stanchi, una pelle troppo pallida, lentiggini troppo in evidenza e capelli rossi troppo fragili. È tutto troppo eppure non è mai sufficiente.

E sopra a tutte le altre cose, William è suo figlio, la sua creatura, il suo bambino.
   
 
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