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Autore: Pontomedusa    20/01/2020    1 recensioni
“Al chiar di luna
Tremo, la distruzione
È sì bellezza.”
“Il sole brucia
Gli occhi, come gli aghi che
Ora son in lei.”
“Non c'è più sangue
Guidami tu, io sono
Fuori controllo.”
“Succede adesso,
Ma fuori di qui; sono
Il Minotauro.”
Il detective Nathan Adler deve trovare il colpevole dell'omicidio della giovane Baby Grace Blue; ma forse, prima ancora, deve stabilire se sia crimine o arte.
(Liberamente ispirato al concept album 1.Outside di David Bowie)
Genere: Horror, Song-fic, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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14. Wishful beginnings

 

Nathan finalmente apre l'occhio, ruota pigramente su un fianco, e getta uno sguardo allo smartphone, che sembra voler suonare all'infinito un pezzo industrial dei primi anni '90.

Ancora Paddy.

Per non farsi trovare dalla sua vecchia vita, Nathan si è trasferito nell'ex magazzino che Stierman aveva sub-affittato da un tizio che non fa tante domande; il tipo, infatti, non gli ha mai chiesto né chi sia lui né che fine abbia fatto Pete, limitandosi a intascare i contanti ogni mese. Nathan non è ancora riuscito a decidersi, però, a cambiare il numero di cellulare. Il fatto è che ha avuto così tanto da fare, negli ultimi mesi.

Non che gli sia dispiaciuto, anzi; da quando ha iniziato la sua nuova esistenza, l'emicrania è definitivamente scomparsa.

Nathan mette il telefono in modalità silenziosa, si veste, si sistema la benda nera sull'occhio sinistro, e va nella stanza accanto, ad ammirare il suo capolavoro.

Ramona è stata fissata su un piedistallo, come la piccola Baby Grace Blue. Stavolta, però, dovendo lavorare con del materiale vivente, Nathan ha ritenuto eccessivo l'uso del perno, ed ha optato per dell'attaccatutto. A giudicare dalle urla di Ramona mentre lavorava, deve bruciare come l'inferno, sulla pelle; ma l'arte, in fondo, non è sublimazione del dolore?

È stato decisamente più difficile fissare i tubi per l'alimentazione endovenosa, dal momento che ormai delle braccia di Ramona sono rimasti solo due miseri moncherini. Certo, il fatto che le gambe siano nelle stesse condizioni, invece, ha agevolato l'inserimento dei cateteri che le ha sistemato nella vescica e nel retto, per risolvere il problema dell'uso del bagno.

Adesso Ramona non richiede poi molta manutenzione: basta lavarla un po' con una spugna , e il gioco è fatto.

“Tutto bene, Ramona? Non hai nausee o cose del genere, vero?” le chiede, mentre recupera tre o quattro flaconi dal tavolino lì accanto, e poi butta giù un paio di pastiglie per ogni contenitore.

La risposta di Ramona si limita ad un mugolio. Quando Nathan si è stancato di sentire i suoi improperi, le ha amputato anche la lingua.

“Fatti coraggio, su. Ormai, mancano solo tre mesi.”

Nathan torna nel suo studio, e riprende a concentrarsi sul progetto su cui sta lavorando al momento. Con gli arti amputati di Ramona, doverosamente imbalsamati, Nathan sta creando un'installazione che ha intenzione di lasciare di fronte alla principale clinica ostetrica della città, come celebrazione dell'imminente nascita del suo bambino.

Il rosa e l'azzurro sono banali: non potendo sapere, per ovvie ragioni, se sarà un maschietto o una femminuccia, avvolge le gambe in nastri di tulle bianco, e vi connette un microamplificatore che ripete una filastrocca distorta:

Bambine impertinenti

Con guance di rosa

Scarpette

Scarpette

Scarpette bianche

 

Anche le braccia, avvolte in nastri neri, avranno la loro filastrocca:

Piccoli campioni

Fragili maschietti

Balocchi

Balocchi

Balocchi neri

 

Sta pensando di sistemare tutto in una culla, ma su questo punto non ha ancora preso una decisione definitiva. Poco male; come sempre, si lascerà guidare dall'ispirazione, momento per momento.

A dirla tutta, Nathan non ha ancora deciso come gestire il parto di Ramona. Forse, non è il caso di aspettare che abbia le doglie; quando il tempo sarà quasi terminato, potrebbe semplicemente aprirla e tirare fuori suo figlio. Potrebbe cogliere l'occasione per rimuovere anche gli organi, e imbalsamarla. Potrebbe filmarsi, mentre la viviseziona; un video del genere potrebbe diventare un'ottima base per una performance straordinaria del Ciclope.

Oppure, potrebbe lasciare che la natura faccia il suo corso, far nascere il bambino, e tenere Ramona in queste condizioni per sempre. Chi altro può vantare una scultura vivente? Certo, un'opera d'arte non vale poi molto, se nessuno può vederla. Potrebbe abbandonarla da qualche parte, in modo che venga trovata e tutti possano ammirare il suo talento; tanto, Ramona non è certo in grado di raccontare niente di quello che le è capitato.

Bisogna ammettere, però, che questa installazione ricorda forse un po' troppo il lavoro di quel coreano su cui lui e Paddy indagarono anni fa; e Nathan non vuole certo che il Ciclope sia tacciato di mancanza di originalità.

No, forse la cosa migliore è tenerla così, con sé, per sempre; in fondo, almeno per i primi anni, un bambino ha bisogno della sua mamma.

 

 

   
 
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