Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Celiane    21/01/2020    0 recensioni
Esiliato sulla terra.
Cacciato dal Paradiso.
Allontanato dai suoi fratelli.
L'Angelo custode dei giardini dell'Eden ha giurato vendetta nei confronti di chi l'ha privato delle sue ali, non importa a quale prezzo.
Dopo duemila anni Fylake ha finalmente la possibilità di vendicarsi, di impedire la risalita del signore dei demoni, di colui per cui aveva deciso di sacrificare tutto... Poco importa che questa ultima battaglia potrebbe decidere le sorti del mondo
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Fylake era seduta su un ramo del possente albero che campeggiava padrone di quel giardino ormai in procinto di essere lasciato. La gamba della ragazza, il cui candore disumano rifulgeva della luce della luna, dondolava inerte nel vuoto, quasi seguisse il ritmo di quel vento che, lento, ne scuoteva le fronde.

L'angelo aveva gli occhi chiusi, quasi che seguisse una melodia muta, un canto che non era più in grado di fare risuonare.

Si sentiva scossa da una strana euforia, finalmente dopo anni era riuscita a rompere il sigillo che la legava a quel luogo, a scappare da quella prigionia che i suoi fratelli le avevano imposto. 

Dopo anni aveva trovato un nephilim.

Quegli esseri frutto del peccato e della lussuria, dell'unione innominata tra un essere del cielo e ed un frutto della terra, umani all'apparenza come tutti gli altri, non dotati di nessun particolare potere ma possidenti la chiave per sigillare i cancelli dell'inferno.

e per compiere la sua vendetta.

-Due visite nel giro di poche ore... quanto senti la mia mancanza fratello? - un sorriso ironico si dipinse sul volto dell'angelo alla vista di Gabriele. Le ali dell'angelo rilucevano della luce della luna, il volto bellissimo era impassibile, solo gli occhi erano offuscati da un velo di tristezza. 

ti prego fermati, rimani qui, quella in cui ti vuoi imbarcare è una impresa folle, non ti tornerà nulla indietro da questa pazzia, il prezzo che dovrai pagare sarà troppo alto, nulla in confronto a quanto hai già perso!- le parole di Gabriele risuonavano lontane, quasi non la toccassero minimamente, quasi appartenessero ad una realtà distante anni luce da lei e da quello che si accingeva a compiere.

Cosa interessa a Voi? Da sempre rintanati nella volta celeste, indifferenti allo scempio che Satana sta svolgendo sulla Terra. Guardate da lontano la miseria in cui questo mondo  è sprofondato, assopiti nella vostra eternità, ormai assorti in una esistenza che non avrà mai fine. Ti sarai accorto di quello che sta accadendo, le orde della Bestia stanno cercando i nephilim per aprire i sigilli e liberarlo, e sai meglio di me cosa farà nostro fratello una volta che sarà libero di spiccare il volo....-

nulla può giustificare l'assassinio di degli esseri innocenti- le parole di Gabriele tagliarono il flusso di  pensieri della sorella come la lama affilata di un coltello. Sentire pronunciare quella verità da un'altra persona aveva il potere di rendere più condannabile la missione che si accingeva a compiere.

Se non interveniamo prima delle orde infernali i sigilli saranno irrimediabilmente aperti. A causa vostra, a causa del fatto che mi avete relegata in questo posto, sono riusciti ad aprirne quattro... quelle vite sono comunque destinate ad essere estirpate, che lo siano per prevenire l'apertura dei cancelli dell'inferno!-

Sul viso di Gabriele si dipinse una smorfia di dolore

Se giustifichi atti orrendi con la tua idea di ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, se ritieni le vite degli uomini sacrificabili rispetto a quello che tu credi sia un bene superiore... allora non sei differente da Lucifero. 

fu un attimo

con uno scatto Filake fu difronte all'angelo, scaraventandolo contro il fusto dell'albero che poco prima aveva utilizzato come arma, l'aria era come scossa da una carica elettrica e nessun suono sembrava turbare quel momento di tensione.

-non ti permettere di paragonarmi a quella Bestia - gli occhi neri della ragazza sembravano quasi percorsi da delle nubi scure cariche di tempesta, tale era il tumulto che quel paragone avevano scatenato dentro il suo animo

- ucciderò i nephilim rimasti, impedirò ai sette sigilli di aprirsi ed a quell'essere immondo di tornare libero...

Lo sguardo dell'angelo, un tempo così simile al proprio, la guardava spento, come se l'ultima fiammella di speranza di ritrovare la sorella perduta si fosse ormai spenta.

- Io non lo perdonerò mai per ciò che ti ha fatto, per ciò che ci ha fatto - lentamente la mano di Gabriele accarezzò il viso di Filake, perdendosi nei folti capelli scuri che incorniciavano quel volto ancora percorso da fremiti di rabbia. 

La ragazza sussultò a quel tocco familiare, a quel gesto a cui un tempo era abituata e che non si era nemmeno resa conto di anelare ancora dopo tutto questo tempo.

ciononostante non ti posso permettere di uccidere i nephilim, di uccidere quel ragazzo...

oh ma io non lo ucciderò, non subito almeno- sussultò Filake senza lasciare la presa sul fratello, i loro sguardi rimanevano fissi sui volti l'uno dell'altro - ho bevuto il suo sangue, non posso ucciderlo, sono tenuta a proteggerlo, era questa la vostra condizione... Dopo avere cercato di ucciderli come poteva un nephilim scegliere volontariamente di donarmi la sua essenza? - i pensieri di Filake fluivano nella mente di Gabriele come un fiume in piena, l'angelo poteva quasi avvertire il tono sornione della sorella.

Con lui sarà più facile avvicinare gli altri, guadagnare la loro fiducia, e poi... distrutto dal dolore per la perdita dei suoi simili, lontano dai suoi affetti... come biasimarlo se vorrà togliersi la vita per proteggere la sua famiglia dal pericolo dei demoni? Non devo certo ricordarti che nulla possiamo contro il libero arbitrio...-

La sorella che conoscevo era piena di amore verso il Padre, verso gli uomini e verso se stessa. Non potrò proteggerti se continui in questa follia, i cherubini ti daranno la caccia e ti fermeranno, in un modo o nell'altro.-

Fylake lasciò cadere il braccio che costringeva Gabriele contro l'albero lungo il proprio fianco, per quanto fosse ormai distante da quel paradiso che un tempo considerava la propria casa, quelle parole provenire dal fratello con cui un tempo condivideva la stessa anima possedevano uno strano potere. Leggera come l'ondeggiare di quelle foglie che nascondevano i loro profili, le labbra di Fylake sfiorarono quelle di Gabriele, eco di un gesto un tempo familiare ed orami appartenente ad un passato dimenticato.

-non sei mai riuscito a proteggermi da me stessa, non mi aspetto che tu lo faccia anche adesso. Addio, fratello.- il bacio agrodolce che accompagnò quelle parole era l'addio che non avevano mai avuto l'occasione di darsi. 

Fylake diede le spalle a Gabriele mentre si allontanava dal luogo in cui per tanti anni era stata confinata. 

Il bellissimo viso dell'arcangelo era segnato da una lacrima sottile.

   
 
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