Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: BeautyLovegood    21/01/2020    1 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando Crowley ed Aziraphale si svegliarono, Magic era ancora nella sua culla, ma non stava dormendo, bensì giocava tranquilla con il suo nuovo orsacchiotto. Ogni volta che batteva le manine, gli occhi del pupazzo s’illuminavano e poi si spegnevano.

- Buongiorno, piccina. Vedo che ti piace tanto il tuo nuovo amico.- commentò Aziraphale prendendo in braccio Magic. Crowley baciò la piccola sulla testa e lasciò che Aziraphale le desse per colazione lo yogurt alla pesca senza protestare.

- Crowley, siediti e mangia qualcosa, per favore.

- No, Aziraphale, non ho voglia di mangiare! Avrei voglia di scolarmi tutto l’alcool presente in Inghilterra, ma non posso, perciò lasciami bere il mio caffè!- protestò Crowley dando le spalle al compagno e alla figlia per non farsi vedere mentre beveva una tazza di caffè di tre metri.

Dopo aver lavato e vestito Magic, Aziraphale suggerì di portarla a fare una passeggiata a St. James Park.

- Oh, ma che genio che sei, Mamma Azi! Certo, portiamo nostra figlia in giro così che possano vederla tutti, ma proprio tutti!- protestò Crowley strappando la bambina dalle braccia dell’angelo.

- Crowley, l’abbiamo fatto altre volte e non è mai successo niente di grave!

- E quella volta che un bambino le ha tirato addosso il suo gelato sporcandole il vestitino nuovo?

- Non glielo aveva tirato addosso, era solo scivolato proprio nel punto in cui si trovava Magic! E comunque, l’avevamo subito ripulita. Dai, amore, smettila di fare il paranoico e usciamo, abbiamo bisogno tutti e tre di respirare aria fresca!

Crowley sospirò e mise Magic nel suo passeggino nero con le nuvole bianche. La piccola batté le manine per far apparire il suo nuovo orsacchiotto vicino a sé.

La famigliola raggiunse il parco in silenzio e si sedette alla propria panchina. La trovavano sempre vuota, come se tutta Londra sapesse che quello era il loro posto e nessuno poteva toccarlo. O chissà, forse era anche merito della scritta che Crowley aveva inciso sulla prima asse in alto della spalliera: Questo è il posto di Crowley, Aziraphale e Magic. Sedetevi e per voi sarà la fine!

- Angelo… ieri ho visto Hastur tramite il televisore.- disse Crowley a bassa voce dopo essersi guardato intorno.

- E io ho… ricevuto un messaggio da una colomba di Michele…- ammise Aziraphale senza togliere gli occhi da Magic che giocava spensierata con l’orsacchiotto.

- Una colomba in casa nostra? La prossima volta la faccio arrosto!- protestò il demone stringendo i pugni.

- Caro, ti prego, calmati!

- Giuro che il prossimo che mi dice di calmarmi, lo faccio trasferire su Marte!

Magic spalancò gli occhi, spaventata dalle minacce del suo papà demone, e strinse a sé l’orsacchiotto.

- Scusami, amore, non volevo spaventarti…- disse Crowley accarezzandole la testolina.

- Comunque, il messaggio di Michele diceva che… presto il capo mi farà visita… ma non era molto chiaro: si riferiva a Gabriele o… a Dio?

- Vale anche per me con Hastur. Si riferiva a Belzebù o a Satana? Angelo, l’ultima volta che ho avuto tanta paura… credevo di averti perduto per sempre a causa delle fiamme nella tua libreria.

Aziraphale cercò di calmare Crowley con un bacio sulla guancia. Riuscì a strappargli solo un piccolo sorriso.

- Tu non mi perderai mai… e neanche Magic.

- Io mi fido di te, angelo, ma guarda quanta strada abbiamo dovuto fare prima di sentirci veramente liberi di amarci. E poi è arrivata lei…

Crowley guardò Magic che sorrideva a lui e al suo papà angelo.

- … la sua apparizione nella nostra vita è qualcosa che non può spiegare nessuno, nemmeno noi due, ma proprio perché lei è speciale, può essere molto potente, sia nel bene che nel male.

- Ma noi la stiamo crescendo come un’umana, proprio come stanno facendo i signori Young con Adam.- ricordò Aziraphale.

- È vero, ma lui è l’Anticristo. Anche se si comporta come un semplice essere umano, dentro di sé c’è comunque un forte potere demoniaco. Magic, invece, ha un potere diviso in due parti e non è mai successo prima d’ora che nascesse un essere metà demone e metà angelo.

- Anche tu sei stato un angelo, Crowley…

Crowley non sopportava quando il suo compagno gli ricordava il suo ruolo nell’Universo prima della caduta.

- Sì, ma non ricordo più niente di quel tempo, perciò è come se non fossi mai stato un angelo. E poi c’è un’altra cosa… come hai detto tu, Magic cresce come un’umana… perciò un giorno…

Aziraphale posò con decisione una mano sulla bocca di Crowley.

- Non aggiungere una parola! Non dobbiamo pensare a queste cose! Tutto quello che dobbiamo fare è proteggere nostra figlia ma anche lasciarla vivere una vita normale e serena. Promettimi che continuerai a comportarti come un padre rompiscatole ma amorevole. Fallo per me e per lei.- gli disse guardandolo negli occhi, rischiando anche di piangere davanti a lui.

Crowley strinse le labbra, ma poi diede un bacio all’angelo.

- Ringrazia chiunque tu voglia che Magic ci sta guardando, non saprei se farti a pezzi perché mi hai chiamato rompiscatole o amorevole.

I due passarono il resto della giornata portando la loro piccola in giro per il parco, anche se Crowley continuava a guardarsi intorno con aria paranoica, anche quando si sistemarono in un posto tranquillo per fare un picnic. Aziraphale stava inginocchiato sulla lunga tovaglia a quadretti rossi e bianchi e giocava all’imitazione degli animali con Magic, mentre Crowley stava sdraiato su un fianco e li guardava tenendo la testa appoggiata sul palmo della mano.

- Papa Co… sss sss!- disse Magic imitando il verso del serpente con la lingua di fuori e il demone sorrise.

- Credo che sia uno dei suoi animali preferiti. Spero solo che non ne faccia mai apparire uno in casa nostra. Mi basti tu, Crowley.- commentò Aziraphale.

- Che grande onore, angelo.

 

*

 

Era passato un mese dal compleanno di Magic. Gli ex-colleghi di Aziraphale e Crowley non si erano più fatti sentire né vedere, ma il demone diventava sempre più paranoico. Non lasciava mai la bambina da sola, neanche quando se ne occupava l’amato compagno. La culla era ancora attaccata al loro letto.

- Tanto vale che fai sparire la camera di Magic!- gli urlò una sera Aziraphale mentre cercava di far mangiare un passato di carote alla figlia, finendo per ritrovarselo tutto sul panciotto e in faccia. Crowley aveva risposto con un grugnito e si era chiuso nel suo studio, accendendo però la televisione sulla telecamera che aveva fatto apparire in cucina. Aziraphale non approvava neanche quella scelta, non aveva mai sopportato lo stile di vita alla Grande Fratello. Uscì quando Magic stava già dormendo nella sua culla, stretta all’orsacchiotto e all’anatra, mentre Aziraphale leggeva Emma di Jane Austen.

- Scusa, angelo…

- Non è a me che devi chiedere scusa, ma a tua figlia. Sai perché molto spesso piange? Perché le stai troppo addosso.- disse Aziraphale senza guardarlo in faccia. Non gli rivolse la parola per tutto il resto della notte, che passò a leggere tutto il libro. Quando lo chiuse, vide Crowley addormentato. Stava sdraiato sulla schiena e la sua mano destra era posata sul cuscino, forse in attesa di essere toccata dall’angelo. Aziraphale sospirò e si alzò per controllare sua figlia. Aveva appena aperto gli occhietti, ma se li stropicciò. Aveva ancora sonno.

- Buongiorno, amore. Ti va di dormire ancora un po’ insieme a Papà Crowley?- le chiese a voce bassa mentre la prendeva delicatamente in braccio. Lei sembrò capire la sua domanda e non protestò. Aziraphale la posò vicino a Crowley e la coprì per bene, per poi andare in cucina a preparare la colazione.

Crowley aprì lentamente gli occhi. Lui e Magic si guardarono, indecisi sul da farsi.

- Buongiorno, principessina…- disse lui mentre si sdraiava sul fianco per guardare meglio sua figlia e avvolgerla dolcemente con il braccio. Lei lo lasciò fare e si mise un pollice in bocca, mentre con l'altra manina stringeva una lunga ciocca rossa di Crowley, senza staccargli gli occhi di dosso.

- Amore mio… questa è forse la prima volta che un padre dice una cosa del genere alla propria figlia di solo un anno, per di più un padre come me: ti chiedo perdono per essere stato appiccicoso e anche un po’ duro. Lo faccio solo perché amo te e tuo padre più di qualunque altra cosa al Mondo e farei letteralmente di tutto per proteggervi. Lo capisci, vero?- le spiegò mentre le accarezzava la testa. Lei si tolse il pollice dalla bocca per mostrargli un sorriso sdentato.

- Lo prendo come un sì.- disse Crowley e baciò la sua bambina sulla fronte, per poi chiudere gli occhi, senza smettere di accarezzare la testolina rossa di Magic, che si rimise il pollice in bocca e si riaddormentò. Aziraphale era rientrato in camera per controllare la situazione e sorrise nel vedere il suo demone e sua figlia riappacificati e addormentati insieme. Fosse stato per lui, li avrebbe guardati così in eterno.

















































Mi piace troppo scrivere di Crowley e Magic insieme, come se lui rappresentasse la mia versione maschile (dato che siamo entrambi rossi!). Perdono sembra la parola più difficile del Mondo, ma in realtà è così semplice... 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: BeautyLovegood