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Autore: giammyx89    22/01/2020    0 recensioni
È un racconto ambientato nel paese dove lavoro anche se i fatti sono completamente inventati, vi prego di perdonare i termini in lingua sarda utilizzati (soprattutto i soprannomi dei due protagonisti)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel paese di Ittireddu la vita correva frenetica come al solito:
I ragazzini bussavano alle porte per poi correre via, i mercanti urlavano a squarciagola per attirare possibili allocchi alla loro bancarella, le lavandaie spettegolavano sulle loro vicine di casa mentre lavavano le lenzuola alla fonte.
Un bel giorno Bainzu e Zuanne Casu , che avevano la fama di essere due gran mascalzoni, passeggiavano per le campagne del paese in cerca della vittima ideale per la loro prossima burla. Fortuna, o sfortuna dipende dal punto di vista, volle che in quel momento passasse davanti a loro il vecchio Bobbore Fresu trasportandosi in spalla la sua zappa, cara compagna di molte ore di duro lavoro nei campi.
“Buongiorno tiu Bobbò” lo salutarono i due fingendo un sorriso
“Buongiorno” li salutò il vecchio passando oltre e dirigendosi al campo che doveva zappare, mentre i due parlottavano tra di loro
“Come va a casa?” chiese Bainzu fingendo interesse per il vecchio
“tutto bene” rispose fermandosi per parlare un po' con i due “voi? La famiglia?”
“tutto bene” risposero i due “allora… trovato qualcuna da sposare?”
“Ma che!” rispose tiu Bobbore mogio mogio “le donne non mi considerano neanche e non capisco il perché ”
“um… è da molto che stai perdendo i capelli?” gli chiese Zuanne “Forse è per questo motivo”
“e… ma che ci posso fare?” chiese tiu Bobbore “in famiglia nessuno ha un solo pelo in testa, nessuno dei miei sette fratelli. Manco mia madre, buon’anima, li aveva. Gli unici tre peli li aveva nel porro sulla guancia” rispose a Zuanne che pestava il piede al cugino che cercava di trattenere le risate singhiozzando
“qualcosa che non va?” gli chiese tiu Bobbore
“no! Mi sono commosso ripensando a vostra madre” rispose il giovane divertito “era una così bella donna”
“hai ragione!” rispose tiu Bobbore “in paese non passava mai inosservata”
“comunque… vorresti avere una chioma da fare invidia a tutti?” gli chiesero i due mascalzoni
“eja!” rispose tiu Bobbore “ma come posso fare?”
“siete proprio fortunato perché abbiamo un rimedio miracoloso” gli rispose Bainzu mentre Zuanne sghignazzava “per sole 20 mila lire saremmo disposti a rivelartelo”
“um! Io… non so se posso spendere così tanti soldi” rispose tiu Bobbore un po' titubante
“va bene!” risposero i due facendo per andarsene “se non siete interessato vuol dire che ci terremo per noi il nostro rimedio miracoloso”
“aspettate!” li pregò il vecchio “forse se vado in banca posso procurarmeli”
“d’accordo ti aspettiamo qui” rispose sghignazzando Bainzu mentre il vecchio si rimetteva in spalla la sua cara zappa e si allontanava “
Aspettarono il vecchio per un paio d’ore fino a quando lo videro tornare allegro e pimpante sventolando due belle banconote da dieci mila lire “ecco qui” disse loro Bobbore consegnandole ai due “bene. ora rivelatemi il vostro rimedio miracoloso!”
“allora ascoltami bene!” gli disse Bainzu “devi prendere qualcosa da una volpe, che ha un manto bello lucente, va bene anche lo sterco, poi devi mescolarlo con l’acqua di Funtana e josso, e fare un impacco sulla zona da trattare. Devi fare tutto questo durante una notte di luna piena”
“e mi garantite che funzionerà” chiese loro il vecchio con sorriso speranzoso ed immaginandosi già con una folta chioma castana sulla testa
“certo!” rispose Zuanne ridacchiando “ma per una maggiore efficacia ti consiglierei di fare il verso della volpe mentre ti spalmi l’impacco sulla testa”
“d’accordo!” rispose il vecchio sorridendo loro prima di andare via “vi farò sapere. A rivederci”
Dopo aver salutato il vecchio ed aspettato che il povero ingenuo si allontanasse, iniziarono a deriderlo mentre si dirigevano alla trattoria per farsi un bel pranzetto a base di zuppa di pesce.
Sfortuna, o forse la provvidenza (chi potrebbe mai saperlo?), volle che la sera prima il cuoco della Trattoria fosse andato alla festa del paese vicino e stesse ancora smaltendo una fortissima sbornia di conseguenza non si era accorto che il pesce messo nella zuppa non fosse proprio il più fresco a disposizione, e i nostri due “grandi eroi” forse per l’euforia dovuta al gran colpaccio, forse per buon sapore del vino non si accorgessero di nulla, di conseguenza passarono il resto della serata e della settimana sul vaso da notte.
 
Morale:
Chi la fa l’aspetti.
 
   
 
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