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Autore: eks    24/01/2020    0 recensioni
Londra, 1879.
Cecily Herondale ha 16 anni, vive all'Istituto di Londra dove continua la propria vita da cacciatrice al fianco di suo fratello, William, Tessa Grey, i fratelli Lightwood e Sophie.
Tutto va avanti normalmente, da dopo la battaglia con Mortmain, la vita della ragazza è un susseguirsi di allenamenti, missioni e ore passate nascosta con Gabriel Lightwood, ma una brutta notizia giunge all'Istituto sconvolgendo così quella sorta di tranquillità a cui tutti loro (o forse solo lei) si erano abituati.
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— Tessa, è successo qualcosa? — Non sapeva bene perché aveva fatto una domanda del genere, ma di solito la ragazza dagli occhi grigi rispettava il fatto che lei a volte avesse bisogno di stare per conto proprio ed era ancora più strano ritrovarsela in stanza, di norma avrebbe bussato un paio di volte in attesa di risposta e poi se ne sarebbe andata. — Dovresti venire giù. — Aveva semplicemente risposto l'altra. — Tuo fratello e Gabriel sono tornati, hanno delle novità. —
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cecily Herondale, Gabriel Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll find my way back home

Capitolo Uno.




Era stata di pattuglia tutto il pomeriggio con Gideon Lightwood e si erano ritrovati in più combattimenti contro demoni inaspettatamente, in realtà dovevano solo pattugliare le strade, ma c'era un'insolita attività demoniaca quel giorno.

La collana che indossava Cecily tutte le volte che usciva in missione li aveva aiutati a non essere colti completamente di sorpresa, la ragazza trovò davvero strano come i movimenti di Gideon erano molto simili a quelli di Gabriel, e quindi come fosse facile intuire la sua mossa successiva per poterlo così aiutare, ma allo stesso tempo era strano, normalmente la giovane quando andava in missione ci andava o con suo fratello William o con Gabriel o con Sophie, era praticamente la prima volta che ci andava con Gideon.

Quando erano tornati all'istituto, un po' malconci, Cecily si era diretta si era diretta in camera propria e dopo un bagno e qualche iratze per curare le ferite, si era sentita meglio, ma non tanto da scendere per cena, non si sentiva molto di compagnia. Aveva perfino rifiutato il cibo che le era stato portato direttamente in camera, voleva semplicemente stare da sola, più o meno. L'unica compagnia che voleva al momento era quella di Will o di Gabriel, ma nessuno dei due si trovava all'istituto, erano stati richiamati ad Idris, la patria degli cacciatori, ed era ormai più di una settimana che erano partiti e nessuno sapeva come mai non fossero ancora tornati, ma tranne lei tutti sembravano tranquilli.


—A volte le decisioni richiedono tempo.— Le aveva detto Gideon, il fratello di Gabriel, con un piccolo sorriso, quello stesso pomeriggio, nel tentativo di rassicurarla un po' —Ricordi? L'ultima volta che hanno richiamato me ci sono stato per quasi un mese.— L'Herondale non aveva detto nulla, aveva solo annuito, già il fatto che fosse stato tirato fuori l'argomento la turbava abbastanza, ma c'era una cosa che avrebbe voluto dirgli, "Sophie però era con te durante quel mese, io sono qui.", ma era diversa la relazione tra Gideon e Sophie, loro erano sposati, lei invece era troppo giovane per sposare Gabriel e persino per dichiarare il fidanzamento, nonostante la ragazza dagli occhi blu fosse fermamente convinta che il più giovane trai due Lightwood fosse l'amore della propria vita.

"Chissà quando torneranno,", aveva pensato con una punta di malinconia mentre prendeva un piccolo foglio dal comodino prima di stendersi sopra le coperte del proprio letto.



 
Cecy,
Ricordati che ovunque io vada,
Una parte di me sarà sempre al tuo fianco.
Gabriel.



Glielo aveva dato Gabriel un attimo prima di attraversare il portale che li avrebbe portati ad Idris lasciandole una piccola carezza sul viso che l'aveva fatta arrossire leggermente, lei lo aveva aperto subito e una volta letto aveva sollevato lo sguardo, non avrebbe mai detto davanti agli altri che lo amava follemente, ma sapeva che lui avrebbe capito comunque, peccato che il ragazzo fosse già scomparso dall'altra parte lasciandola lì, in piedi, con la voglia di correre attraverso di esso solo per potersi nascondere tra le sue braccia come faceva sempre quando erano da soli.

Doveva ammettere che non era abituata a stare così tanto senza Gabriel e nemmeno senza William, vivendo tutto nell'istituto di Londra, erano sempre tutti assieme, il massimo era non vedersi per delle ore e questo ammontare di giorni l'aveva resa più inquieta del dovuto.
Ora, con quel pezzo di carta tra le dita, gli sembrava di sentirlo un po' più vicino, come se realmente una parte di lui fosse lì con lei, portando la propria mente a ripensare ai momenti insieme ed era così presa dalla nostalgia che non sentì né il bussare alla porta né l'aprirsi di quest'ultima.


— Cecily? — Nel sentire il proprio nome la ragazza si era voltata e aveva notato la futura moglie di suo fratello Will sulla porta di camera sua. La voce della donna l'aveva riscossa dai propri ricordi e aveva sorriso leggermente nel trovare Tessa nella propria camera. — Tessa, è successo qualcosa? — Non sapeva bene perché aveva fatto una domanda del genere, ma di solito la ragazza dagli occhi grigi rispettava il fatto che lei a volte avesse bisogno di stare per conto proprio ed era ancora più strano ritrovarsela in stanza, di norma avrebbe bussato un paio di volte in attesa di risposta e poi se ne sarebbe andata. — Dovresti venire giù. — Aveva semplicemente risposto l'altra. — Tuo fratello e Gabriel sono tornati, hanno delle novità. — aveva aggiunto subito dopo la più grande nel vedere la faccia preoccupata di Cecily. Nel sentire quelle parole la mora aveva annuito e si era alzata silenziosamente dal letto per infilarsi una giacca da camera, ci avrebbe messo troppo a vestirsi, e aveva seguito Tessa fuori dalla camera.

Nel tragitto verso il salotto nessuna delle due aveva parlato ed era strano, la giovane Herondale percepiva del nervosismo. "Sarà successo qualcosa?" si era chiesta osservando l'altra mentre scendeva le scale davanti a lei, mordicchiandosi un po' in ansia il labbro inferiore, era strano questo silenzio tra di loro e qualcosa decisamente non le tornava.


Erano giunte insieme fuori dal salotto ed erano entrate, subito si era guardata attorno, erano presenti tutti gli abitanti dell'istituto, compresi Gabriel e Charlotte, che di rado si trovava all'Istituto di sera. Nel vedere Gabriel il viso della ragazza si illuminò e buttò fuori l'aria che non si era accorta di trattenere, "Sta bene" si rassicurò mentalmente e stava per incamminarsi verso di lui, ma l'occhiata che lui le lanciò le fece cambiare idea, disorientandola un attimo, tanto che nonostante il posto libero sul divano, rimase in piedi più o meno in mezzo alla stanza.
Gabriel non l'aveva mai guardata così, non sapeva come interpretarlo, "Possibile che fosse così grave ciò che era successo ad Idris?" Si chiese la giovane senza guardare nessuno in particolare, voleva delle risposte, ma a quel punto l'ansia era ad un punto critico e non aveva idea di cosa fare.


— Ci siete tutti, giusto? — La voce che aveva parlato era proprio quella di Charlotte Fairchild, il Console, era seduta sulla poltrona con in braccio il piccolo Charles già addormentato, quell'immagine strappò un sorriso a Cecily che continuava a non capire come mai c'era tanto mistero e allo stesso tempo tanta urgenza. – La ragione per cui William e Gabriel sono rimasti così tanto ad Idris è perché c'erano delle importanti questioni da discutere ed una in particolare riguardava proprio il signor Lightwood. — D'istinto gli occhi blu della ragazza si erano spostati da Charlotte a Gabriel che stava praticamente in disparte, vicino al camino, dove era solito mettersi suo fratello. —Non c'è un modo carino per dirlo, ma..— Charlotte non fece in tempo a finire di parlare perché l'arrivo di Will zittì la donna. I due si scambiarono uno sguardo intenso, era quasi come se suo fratello fosse arrabbiato con lei. – Allora? Che succede? – Aveva detto in maniera leggermente alterata Cecily, ritrovandosi lo sguardo di tutti puntato addosso, di quasi tutti. Gabriel non la stava guardando, il suo sguardo era fisso a terra. – Mi riassegnano ad Idris. – Era stato proprio lui a parlare, il suo Gabriel ed era come se le sue parole, una dopo l'altra, fossero state delle pugnalate al cuore. Doveva ammettere che una cosa del genere non l'aveva nemmeno presa in considerazione, nemmeno quando l'aveva fatto Gabriel confidandosi con lei, le sembrava così surreale una decisione del genere.


Lo sguardo di lei era fisso su di lui, che ora la stava guardando, senza però proferire parola, tutt'intorno Tessa, Sophie e Gideon avevano cominciato a fare domande, quasi a parlare gli uni sopra gli altri e sia Will che Charlotte stavano spiegando cosa avesse spinto l'Enclave a prendere una tale decisione. Cecily però non stava ascoltando nulla, era semplicemente troppo scioccata per dire qualcosa, lo sguardo era ancora fisso negli occhi di Gabriel, almeno fino a quando non sentì i propri occhi pizzicare leggermente.
Non avrebbe pianto davanti a tutti, anzi, non avrebbe pianto affatto. Per essere sicura, comunque, di non farlo davanti a tutti aveva deciso che era il momento di lasciare la stanza. —Buon viaggio allora.— Quelle parole avevano zittito tutti, ritrovandosi di nuovo con gli occhi puntati addosso, e senza aggiungere altro si era voltata ed era uscita dalla stessa porta da cui pochi minuti prima era entrata.

—Lasciala andare.— Erano le ultime parole che aveva sentito prima di chiudersi la porta dietro le spalle, era stato Gabriel a parlare con un tono di voce quasi assente, come se non fosse realmente lì, ed una freddezza che non gli apparteneva. Cecily aveva pensato che probabilmente quelle parole erano riferite a Will che aveva tutta l'intenzione di volerle andare dietro, ma infondo entrambi i ragazzi la conoscevano abbastanza bene da sapere che era meglio lasciarla da sola in un momento come questo.


Cecily non ce l'aveva col proprio ragazzo e nemmeno con nessun altro presente nella stanza, ma non sapeva bene come reagire. Lei era arrabbiata Enclave, "Come possono allontanare qualcuno da tutto ciò che conosce? Da tutto ciò che ama." si era chiesta, ma era consapevole di non poter fare nulla a riguardo. Aveva imparato quanto poco contava ciò che un cacciatore volesse, lo sapeva che l'Enclave pensava solo ai propri scopi, ma era ingiusto e questo la mandava in bestia, ma funzionava così da secoli ed era convinta che non sarebbe mai cambiata questa cosa. O per lo meno che non sarebbe cambiata adesso.

La cosa peggiore era che si sentiva come anni fa si era sentita quando aveva scoperto che suo fratello Will se n'era andata, abbandonandola. "L'unica differenza è che sta volta lo so.
 



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Heeey!
Ecco il primo capitolo! Che ne pensate?
Io mi voglio male solo per aver
ideato questo trasferimento "forzato",
ma chissà, magari è per il meglio!
Fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio,
Eks

   
 
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