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Autore: Ookami_96    24/01/2020    4 recensioni
Dal primo capitolo:
Sakura varcò la porta di casa ancora assorta nei suoi pensieri, gli stessi praticamente di ogni giorno, ogni sera, ogni tragitto. Si stava svestendo e preparando per un bel bagno caldo, quando un rumore alla finestra la risvegliò dalle sue riflessioni.
Un piccolo falchetto, appollaiato davanti alla finestra, picchiettava sul vetro per attirare la sua attenzione.
Aprì la finestra e lasciò che il falco le si posasse sul braccio.
«Buonasera Takami, fatto buon viaggio?» disse, sorridendo.
In tutta risposta l’animale si lisciò le penne e le strofinò il becco sul braccio.
"Un altro messaggio da Sasuke-kun, eh?"

Prima Fic in assoluto! Spero di trasmettervi qualcosa attraverso la mia scrittura su una delle coppie che amo di più!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 01

Le strade di Konoha erano praticamente deserte a quell’ora della sera, a farle compagnia lungo la strada verso casa c’era solo un piacevole venticello che le sferzava il viso; i capelli rosa, lasciati sciolti, le sfioravano le guance, cullati dal vento.

Aveva lavorato tutto il giorno in clinica, come accadeva praticamente sempre da 2 anni a questa parte; il lavoro la stancava, ma le permetteva di aiutare molti bambini e, soprattutto, di distrarsi dalla sua vita privata.
Gli amici tutti intorno a lei si stavano dedicando molto tempo al formare una famiglia: ormai erano tutti al di sopra dei vent’anni e la guerra, tra tutti gli orrori, aveva ricordato che la vita è troppo breve per perdere tempo e non stare con le persone che si amano.
Anche lei aveva maturato questa consapevolezza. Certo, aveva costruito la clinica, lavorava instancabilmente… Però la sua vita era al contempo vuota, in un continuo limbo di incertezze e attese.

Sakura varcò la porta di casa ancora assolta nei suoi pensieri, gli stessi praticamente di ogni giorno, ogni sera, ogni tragitto. Si stava svestendo e preparando per un bel bagno caldo, quando un rumore alla finestra la risvegliò dalle sue riflessioni.
Un piccolo falchetto, appollaiato davanti alla finestra, picchiettava sul vetro per attirare la sua attenzione.
Aprì la finestra e lasciò che il falco le si posasse sul braccio.

«Buonasera Takami, fatto buon viaggio?» disse, sorridendo.
In tutta risposta l’animale si lisciò le penne e le strofinò il becco sul braccio.
Prese il contenuto della piccola sacchetta allacciata alla zampa e la posò sul tavolo. Si dedicò quindi al falchetto, salutandolo e passandogli le dita sul collo, per accarezzarlo. Takami sembrava apprezzare quelle coccole e non ebbe fretta di staccarsi dalla ragazza per tornare dal suo padrone.

Dopo qualche minuto, la sua attenzione andò alla ciotolina contenente del becchime lasciata sul davanzale. Il piccolo si rifocillò e, finita la sosta, spiccò il volo, aiutato dallo slancio della ragazza, che potette concentrarsi sul messaggio.
Era una stampa di una foto: della sabbia bianca che rifletteva i raggi del sole, il mare azzurro e poi blu calmo e piatto come una tavola. Incantevole.

«E così ti stai godendo il mare eh, Sasuke-kun»

Prese la piccola foto e la ripose in una scatola sul tavolo, assieme alle altre che aveva ricevuto.
Nessuno sapeva che a intervalli quasi regolari riceveva quei pensieri dall’Uchiha. Nessuno, nemmeno Naruto o Ino.

Il tutto era cominciato quasi sei mesi dopo la sua partenza. Si era emozionata tantissimo vedendo il falco alla finestra e aveva immaginato a chissà che messaggio poteva averle mandato il moro… Una lettera d’amore? La richiesta di raggiungerlo?
E invece, una piccola tela, con il disegno di un villaggio, probabilmente comprata in una bancarella o in un negozio. Ovviamente senza nessun indizio che le dicesse che villaggio poteva essere. Nessun messaggio. Solo un “S. U.” scritto sul retro.

Per mesi poi, il silenzio. Finché non arrivò una piccola foto, come quella che le era appena stata recapitata. Il paesaggio era diverso da quello del piccolo dipinto, ma, di nuovo, non c’era nessun messaggio allegato, solo la firma.

All’inizio si chiese il perché di quel gesto,  ma poi capì che il ragazzo voleva solo farle sapere che stava bene e che era nei suoi pensieri… Lei, Sakura Haruno, era nei pensieri del suo storico amore: un amore infantile, diventato poi un desiderio adolescenziale, una missione e, infine, un amore maturo e consapevole. Quell’amore sembrava venire ricambiato e le stava chiedendo di aspettare ancora un po’.

Sì. Sasuke le stava chiedendo di aspettarla.
E lei, beh, lo avrebbe fatto.

Dalla terza foto, arrivata dopo altri 3 mesi circa, le visite di Takami si erano fatte regolari, ad un mese di distanza l’una dall’altra (giorno più, giorno meno).
L’unica volta in cui non aveva ricevuto una foto era stata al matrimonio di Hinata e Naruto. Ricevere quel biglietto l’aveva resa ancora più felice di quanto già non fosse normalmente… La volta dopo aveva lasciato al falchetto un messaggio da portare indietro: una foto sua e dei due sposi il giorno delle nozze. Aveva scritto un Grazie sul retro e un Tua, Sakura e fine. Non voleva pressarlo o chiedergli altro. Per una volta voleva essere paziente e aspettare che fosse lui a fare la prossima mossa, a dirigere il “gioco”.

Certo, di pazienza non si poteva dire che non ne avesse avuta ora.

Sospirò, continuando a sfogliare le foto.

Se ne avesse parlato con Ino le avrebbe detto che Sasuke era un vero egoista: viaggiava per il mondo, mandandole delle foto come contentino nella consapevolezza che al suo ritorno sarebbe stata lì, come un cane fedele aspetta il padrone. Le avrebbe detto che così facendo le impediva di guardarsi attorno e permettere ad altri ragazzi di avvicinarsi a lei.

Se ne avesse parlato con Naruto, invece, le avrebbe detto che l’Uchiha voleva essere trovato, che dovevano subito partire e andare a fargli compagnia lungo il suo viaggio.
“Baka…” Già se lo immaginava, a preparare zaino e mantello e partire alla ricerca di quei luoghi misteriosi.
Lei non voleva risposte e non voleva sentirsi dire nulla però. Quelle foto le permettevano di andare avanti e ricordarle sempre del suo amore, anche nei momenti bui.

Ritirò l’album, chiuse la finestra e si mise a letto.
Mentalmente il suo calendario si era azzerato, per riprendere da capo.
Giorni alla prossima foto: 30.
 
*
 
La visita della sera prima l’aveva resa più radiosa del solito, ma anche sovrappensiero.  
Non poteva fare a meno di chiudere gli occhi e immaginarsi la brezza marina sul viso, l’odore della salsedine e i granelli di sabbia sui piedi nudi, piacevoli e fastidiosi allo stesso tempo.
«Sakura?»
«Ah, scusa Ino, pensavo al giro visite di oggi»
«Come al solito. Ti stavo raccontando della nostra uscita con lei e Shikamaru»

Giusto. Ultimamente Temari era spesso al villaggio e, neanche non si sapesse che la causa era proprio il compagno di team di Ino, alla ragazza piaceva spettegolare e fare congetture a riguardo.
Alla fine, però, era sempre la stessa solfa: uscite di coppia. Mai una volta che la bionda parlasse di lavoro, missioni, o cose che la facessero sentire meno isolata dal mondo.

«È inutile che fai quella faccia, fronte-spaziosa. Non posso non raccontarti della mia vita privata solo perché sei ancora single»
Le si leggeva in faccia quindi. Bene, tanto valeva scoprire le carte.
«Senti Ino, lo sai che io non sono da questo genere di pettegolezzi. Ed è inutile che tutte-le-sante-volte mi ricordi della mia situazione sentimentale»
«Il problema è questo cara: tu non hai una situazione sentimentale. Smettila di pensare al tuo Sasuke-kun e concedi una possibilità a quel bel biondo che lavora in geriatria!»
Sakura la guardò con sguardo interrogativo, di chi stesse parlando, per lei, era un mistero.
«Massì, alto, biondo, occhi azzurri. Insomma, il classico modello. Si chiama Ray, e ti sbava dietro da mesi a questa parte!»

Ino era tutta euforica, probabilmente sperava che questa volta lei si sarebbe concessa ad un appuntamento. Ma no, non sarebbe successo.
«Chiariamo le cose, Ino-pig. Non ho bisogno che mi organizzi degli appuntamenti, il mio cuore è già impegnato, e tu lo sai»
«Sono 2 anni che Sasuke manca da Konoha, Sakura. Dico solo che se fossi meno concentrata su di lui e ti concedessi una chance per uscire con qualcun altro non morirebbe nessuno, tanto meno Sasuke»

Si sbagliava. Lei lo sapeva.
Avrebbe quasi voluto urlarglielo, dirle che non era vero che non gli importava di lei. Che…

«Sakura-sama?»
Un signore sulla quarantina con in braccio un bambino all’ingresso di una delle stanze l’aveva chiamata, distogliendola dai suoi pensieri (e bloccandola prima di una scenata, probabilmente).
 «Usai-san, salve. Stavo giusto entrando per parlare del piccolo Katsuki» gli sorrise. Finalmente poteva dimettere il bambino, doveva solo fare qualche raccomandazione ai genitori e tutto sarebbe andato per il meglio.
Da lì il giro visite poteva iniziare, poteva ingranare e concentrarsi al massimo, Shannaro!
 

Buongiorno a tutti!
Come avrete letto questa è la mia prima FF, dopo anni a leggere sono passata all'azione (sperando in un prodotto quanto meno decente XD)
Spero di avervi incuriositi, ci vediamo al prossimo capitolo! 
  
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