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Autore: daisys    24/01/2020    0 recensioni
New Orleans.
"Quando tutto sembra andare male, non preoccuparti. La situazione può sempre peggiorare."
Hailey Morgan, giovane studentessa di medicina alla LSU si barcamena tra lezioni in università, tirocini in ospedale e turni sfiancanti in un pub per pagarsi la vita.
Il suo mondo cambia radicalmente quando una notte decide di seguire la sua coinquilina, e si ritrova invischiata in una situazione più grande di lei.
Si ritrova in un mondo fatto di sangue, artigli e animali mannari.
Diventa Bast del pardo, alfa riconosciuto di uno dei gruppi mannari più disastrati del paese, ed è costretta ad accantonare l'università per riuscire ad integrare le pantere all'interno della società mannara.
Tutto ciò sopravvivendo a Cameron, giovane leopardo che per sbaglio, nella frenesia della prima trasformazione, ha marchiato come suo primo compagno.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
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Prologo

Non so come tutto sia riuscito ad andare in malora così in fretta.
E’ una domanda che a distanza di tempo ancora mi faccio, quando mi guardo intorno e mi rendo conto del gran caos che è la mia vita al momento.
E’ bastato un singolo momento, una semplice idea bislacca presa pensando di fare del bene, a sconvolgere la mia intera esistenza.
Ora, a posteriori, mi rendo conto che la mia idea non fu delle migliori.
Ma intendiamoci, in quel momento mi sembrava davvero un’ottima idea.
Che poi si sia rivelata una gran cazzata è un altro conto.
Ma andiamo per gradi…

 
Capitolo 1
Se la montagna non va da Hailey, Hailey va dalla montagna… o qualcosa di simile.
 
«Ti prego Hailey, ti scongiuro, dimmi che non hai cambiato il turno con me per poter pedinare Jane, ho capito male vero?»  chiede Clark, fissandomi sospettoso mentre finisco di vestirmi appoggiato contro lo stipite della porta.
Trattenendo un sospiro, chiudo l’armadietto e conto fino a dieci prima di voltarmi, mentre con un movimento veloce del polso mi sciolgo i capelli.
«No Clark, ho cambiato il turno perché stasera voglio uscire, e semplicemente per caso finirò nel locale dove Jane passa tutte le serate, contento?» borbotto, rivolgendo al mio amico un sorriso storto. «Quindi non pedinerò nessuno, mi ritroverò casualmente in un luogo.» concludo, mentre imprecando cerco di dare un senso alla matassa di capelli scuri che mi ritrovo in testa.
L’umidità del pub non aiuta i miei capelli, decisamente no.
Bhe, poco male, non devo di certo attirare l’attenzione di nessuno.
Con un sospiro mi siedo su una delle panche e inizio ad allacciare in fretta gli anfibi.
«Ti rendi conto che tutto questo non ha nessun senso vero?» borbotta Clark, osservandomi con occhio critico «Probabilmente Jane ha semplicemente trovato un nuovo ragazzo, e passa le sue serate a scopare in grazia del signore.»
Lo fulmino, arricciando stizzita le labbra, estremamente irritata dal suo atteggiamento superficiale.
Clark continua ad osservarmi con quel ghigno saputo stampato in faccia.
«E fattelo dire tesoro, sarebbe anche ora che tu trovassi qualcuno, non va bene che tu rimanga zitella e con me come unica compagnia» dichiara divertito, mentre oscilla davanti al mio viso il suo indice.
Innervosita dal suo modo di fare canzonatorio, addento veloce l’indice vicino al mio viso, abbastanza forte da lasciare il segno dei miei denti impresso.
Con un sibilo si allontana da me: «Quando mi chiedo perché tu sia ancora zitella, riesci sempre a ricordarmelo in modo creativo» ridacchia divertito.
«Come quella volta in cui hai minacciato quel poveraccio di staccargli a morsi il pen-» non fa in tempo a concludere che veloce gli chiudo la bocca, mentre divento rossa come un pomodoro in viso.
«È successo una sola cazzo di volta, e tu non la smetti di rinfacciarmelo!» inizio inviperita, con le guance ancora chiazzate. «E non provare a cambiare discorso, con me non attacca.»
Comincio ad infilarmi con gesti secchi e decisi il cappotto e la sciarpa, controllandomi per un’ultima volta al piccolo specchio appeso nel magazzino.
«Se Jane avesse semplicemente trovato qualcuno di nuovo con cui uscire, ce lo avrebbe detto, lo sai anche tu.»
Clark continua ad osservarmi, per poi scuotere la testa e rilasciare un sospiro.
«Non un c’è modo per convincerti a non farlo, giusto?» chiede sconfitto, consapevole di non avere speranza. «Per l’amor di Dio sta attenta per lo meno, e passa a casa a cambiarti.» conclude cominciando ad allontanarsi, tornando verso la sala del pub.
Lo seguo, ritrovandomi in fretta nella calca del locale, totalmente pieno nell’ora di punta.
«Cosa c’è che non va nei miei vestiti?» grido, fermandomi in prossimità della porta, osservando con fare noncurante i miei anfibi, i jeans neri e il maglione, il tutto sormontato da una giacca di pelle.
Il mio amico mi sorride senza aggiungere altro, scuotendo leggermente il capo, per poi tornare ad occuparsi del vassoio che gli viene passato.
 
***
Comincio a pentirmi di non aver dato retta a Clark.
Mi rendo conto ancor prima di entrare, semplicemente osservando la fila di persone in attesa, che il mio abbigliamento casual non è per nulla adatto a questo tipo di locale.
Mi sento leggermente fuori posto mentre osservo l’insegna brillante del Silver Bite, la discoteca dove Jane ha passato i fine settimana degli ultimi due mesi.
Sono circondata da un mare di pelle, latex e pizzo.
Senza contare l’enorme quantità di pelle nuda che sembra essere in mostra, nonostante sia una sera di gennaio piuttosto fredda qui a New Orleans.
Dai discorsi che sono riuscita ad intavolare con la mia amica avevo inteso che questo non fosse propriamente uno dei miei soliti locali, ma trovarmi davanti una serie di ragazzi in pantaloni di pelle e a torso nudo, con solo un collare che copre la parte superiore del corpo, è un bel colpo d’occhio.
Con un sospiro inizio a spostarmi verso la parte finale della fila, allontanandomi distrattamente dall’ingresso del locale.
Cammino lentamente, mentre cerco di pensare a una spiegazione da dare a Jane per la mia presenza qui, un locale chiaramente fuori dalla mia portata.
Ed è qui che faccio la prima cazzata della serata, perchè essere qui per scoprire cosa combina la mia coinquilina è assolutamente normale, giustamente.
Mentre continuo a riflettere, cercando una scusa plausibile, non faccio attenzione a dove metto i piedi.
Quando sono a pochi passi dall’ingresso, controllato a vista da due buttafuori, mi scontro con una donna, che aggirando la fila si stava dirigendo sicura verso il locale.
«Mi dispiace, ero distratta…» inizio flebile, per poi bloccarmi e sgranare gli occhi di fronte alla persona che mi trovo davanti.
Un paio di labbra carnose, sottolineate abilmente da un rossetto scuro, ammiccano nella mia direzione, così come gli occhi azzurri cerchiati da un trucco pesante.
Indietreggio leggermente, per osservare con un sopracciglio inarcato l’attillato tubino in pelle che evidenzia le forme aggraziate della giovane bionda che ho preso in pieno.
«Nessun problema.» sussurra leggera la donna, per poi aggirarmi con estrema agilità nonostante i vertiginosi tacchi che porta ai piedi, trascinandosi dietro un giovane dai ricchi ramati, che tiene il capo chino.
Li osservo allontanarsi con passi sinuosi, entrambi sciolti e sicuri nell’incedere.
A un suo cenno, i buttafuori che evidentemente la conoscono, aprono le pesanti tende in velluto che celano allo sguardo dei curiosi l’interno del locale.
Poco prima di entrare però si ferma di botto, rischiando di far cadere il ragazzo che si trascina dietro, che non riuscendo a fermarsi in tempo impatta leggermente contro la schiena della donna.
La vedo voltarsi e rivolgere uno sguardo gelido al ragazzo, e nonostante la distanza lo vedo irrigidire le spalle.
«La ragazza è con me, fatela entrare.» dice con voce decisa ai due uomini all’ingresso, indicandomi con un leggero cenno del capo e un sorriso sottile a adornargli il viso.
Con brivido leggero sgrano gli occhi, sentendomi leggermente gelare alla vista di quel sorriso.
Dopo queste parole, la vedo allungare il passo e sparire all’interno del corridoio che porta nell’edificio.
Riscuotendomi dalla trance che sembra avermi pervaso da quando sono arrivata in questa via semi nascosta di Bourbon street, mi affretto ad avvicinarmi ai buttafuori, non volendo riflettere sul perché di questa sfacciata fortuna.
Non mi metterò di certo a discutere se una sconosciuta decide di farmi evitare ore di coda in un vicolo.
Ignorando le persone in fila che mi osservano quasi invidiose, con un sorrisino di straforo mi affretto a superare le pesanti tende che sono state scostate per farmi passare.
Appena le tende ricadono alle mie spalle, piombo in un corridoio scuro, rischiarato solo dalle luci di emergenza sul pavimento.
A tentoni cammino per pochi secondi nell’oscurità, per poi svoltare è ritrovarmi do botto all’inizio di una scalinata che porta su un’enorme pista da ballo.
Appena riabituati gli occhi alla luce, non posso fare a meno di trattenere un gemito e sgranare gli occhi.
Cazzo.

 
***
 
Salve popolo di efp.
Dopo almeno 3 anni, o forse di più, riapprodo sui lidi di efp, presa da una frenesia unica.
Hailey mi chiedeva a gran voce di raccontare la sua storia, e io non me la sono sentita di ignorare un tipetto come lei.
Ancora non la conoscete abbastanza, ma fidatevi, ne vedrete delle belle, soprattutto se sceglierete di continuare la sua storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ah, inoltre sono approdata anche su Wattpad, con il nome di daisy_ss.
In caso preferiste leggere su quella piattaforma io ve l'ho detto, ecco tutto.
Ci rivediamo al prossimo capitolo. 
   
 
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