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Autore: zcc3401    25/01/2020    1 recensioni
Dal testo:
“Nami siamo arrivati?” richiese per la millesima volta il capitano della Thousand Sunny.
“No e smettila di continuare a chiedermelo!” rispose esasperata la navigatrice quasi urlando dalla rabbia “Se le indicazioni date da Ace sono giuste, arriveremo tra breve”.
“Ma voi ci credete a questa storia di questo fantomatico mondo? Ad essere sincero non ne ho mai sentito parlare”chiese Franky
“Stando a quel poco dei libri che sono riuscita a leggere a proposito si tratterebbe di un mondo molto strano e con personaggi addirittura più forti di quelli del nostro nuovo mondo. Probabilmente se li incontrassimo ci ucciderebbero senza problemi” commento tetramente la archeologa della ciurma.
(Storia ad OC - iscrizioni momentaneamente aperte)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap.50 Colpe della guerra



Isola ribelle – Isla Oscura - sede delle Valkirye e residenza di Monkey D Iris.
Isola un tempo famosa per essere stata per molti secoli soggetta a criminalità a livelli altissimi.
Eliminata la criminalità da Monkey D Iris e suo marito, circa quattro anni fa, poi essere sede della famiglia di Monkey D Iris e isola ribelle.


“No, non così Rufy" disse Iris spostando la testa e schivando il pezzo del masso che volava nella sua direzione.
Rufy continuava a colpire i bersagli con l’haki dell’armatura, ma non riusciva a fare come aveva detto Iris, nessuno di loro che si stava allenando ci riusciva.
“Ripeto dovete portare l’haki nelle mani e permettergli di uscire dal vostro corpo e proiettarlo in avanti, altrimenti non ci riuscirete” ripeté Iris per la terza volta.
“Non è così facile Iris-san” rispose Sonia sedendosi.
Erano lì ad allenarsi da molte ore non ne poteva più.
“Se fosse facile tutti lo saprebbero usare” rispose Zoro.
Affianco a Sonia alla fine si sedettero tutti, tutti tranne Iris che sospirò.
“So che non è facile, e so che l’haki si sviluppa soprattutto attraverso le situazioni di pericolo, ma voi adesso vi trovate in un mondo dove le situazioni di pericolo sono fatali” cercò di spiegare Iris.
“Mi perdoni, madame” comparve Jennry seguito da Natalie con in braccio Natasha che dormiva tranquillamente.
“Che succede Jennry?” domandò Iris.
“Abbiamo ricevuto un messaggio da parte di Alena-sama, ci dice di radunarci presso Hero City” rispose Natalie.
Iris si irrigidì per un istante, se si dovevano radunare a Hero City, la questione era grave.
“Va bene allora dobbiamo partire subito” rispose la ragazza, poi si girò verso gli altri ancora seduti "Temo che ci dovremmo fermare qui per oggi”.
“COSA?!” gli urlò Rufy.
“Io voglio continuare” si lagnò il ragazzo di gomma.
“Mi dispiace Rufy, ma anche se non sembra è in corso una guerra e ogni tanto dobbiamo anche delle riunioni tattiche, ma se la cosa ti fa star meglio ci saranno un sacco di altri guerrieri che potrai sfidare" rispose la ragazza.
“Spero che ci siano anche dei bravi spadaccini” disse Roronoa.
“I migliori” rispose la ragazza.
“Sarà interessante” disse Sabo, avrebbe potuto incontrare i capi dell’alleanza ribelle, magari sarebbe riuscito anche a convincerli ad unirsi alla causa rivoluzionaria.
Dopo essere usciti dal castello, si incontrarono con tutti gli altri al porto.
“Generale, il Tranquility è pronto per salpare” disse il capitano della nave ad Iris.
“Bene andiamo” rispose la ragazza.
“Aspetta Iris!” gli urlò Ace “Non siamo ancora in grado di salpare noi”.
“Già, l’idea è che le vostre navi rimanghino qui, non sono ancora in grado di salpare, le modifiche non sono ancora del tutto pronte”
“Quindi dobbiamo salire a bordo della tua nave?” disse Drake appena arrivato con Law e Lisara.
“Indovinato”
“Aspetta, Rufy!” gli urlò Nami.
Il capitano si girò in direzione della ragazza.
“Come facciamo col ragazzo appena arrivato?”
In effetti Iris non ci aveva pensato a lui, si trattava di una eventuale non calcolata.
“Non sappiamo niente di lui e comunque adesso è ancora fuori uso, quelle ferite erano davvero profonde, meglio lasciarlo in coma indotto fino al nostro ritorno” disse Natalie.
“E lo lasciamo qui da solo con Natascia e Jennry?” protestò Lisara.
“Avete ragione, allora rimarranno qui la ciurma di Portugase D Ace e quella di Law e Rufy, partiranno con me soltanto voi” rispose la ragazza lasciando tutti basiti.
“Avete sentito, soltanto Sonia, Zoro e Nami, gli altri dovranno aspettare qui” disse il ragazzo dal cappello di paglia.
Mentre per gli altri partirono solo Drake e Lisara con Law, Ace e Sabo.
Quando la nave di Iris era distante all’orizzonte Icari parlò “Non dirmi che ci hanno davvero lasciato da parte?”
“A quanto pare” rispose Nadesiko.
“State tranquille madame, sono certo che torneranno presto” disse Jennry “Intanto cosa posso prepararvi per il pranzo?”.






Da qualche parte nelle acque dello Three World, una nave di uno dei cinque imperatori stava navigando in mezzo una tempesta, l’Arcadia.
In uno dei ponti inferiori Evans stava seguendo un membro della ciurma che gli stava facendo vedere la nave.
La ciurma di Evans era nelle cabine, mentre la loro nave era stata portata in un isola sicura vicina, almeno per quanto la parola sicurezza poteva essere, considerando il mondo dove si trovavano.
Quella nave era davvero molto grande, sicuramente era in grado di ospitare come minimo mille persone.
“Da quella parte c’è la sala motori, come puoi vedere siamo in grado di navigare in questi mari tempestosi senza grossi problemi, la nave è in grado di ripararsi autonomamente ai danni minori, conseguentemente seccature come entrare in porti per le riparazioni, non le dobbiamo fare” disse l’uomo che lo stava guidando.
L’uomo in questione era basso, indossava il classico abbigliamento da marinaio, bandana in testa, maglia a righe.
“Mi scusi signor Yattara” chiese Evans.
“Sì?” disse l’uomo.
“Come mai ci avete arruolati?”
“Il capitano si sta stancando di tutti questi pirati esaltati, da quando Gol D Roger ha dato il via alla grande era della pirateria, il numero delle ciurme sta aumentando in modo esagerato, e questo sta favorendo lo stato della paura dove la gente è disposta a sacrificarsi per la sicurezza e l’impero di Sidius sta crescendo” rispose l’uomo.
“Ma è vero quello che si dice del capitano?”
“Cosa?”
“Che avrebbe più di duecento anni?”
Yattara sorrise “Eroi e leggende vanno a braccetto….. ma non ficcare il naso in cose pericolose, qui a bordo c’è un sacco di gente con la coscienza sporca” disse l’uomo riprendendo a camminare.
“Da domani inizierete ad avere anche voi vari turni, allenamento, pulizie, sistemazione armi e cibo e quando il capitano sarà certo che voi siete veri pirati, in cerca della libertà, come hai detto. Tornerete indipendenti” concluse l’uomo riprendendo il tour della nave.






Mare di Ido, zona sotto controllo imperiale.
L’arcipelago di Ido, era un arcipelago con grandi varietà di specie durante la Grande Repubblica, ma da quando la Repubblica era caduta e sorto l’impero la zona era diventata una gigantesca miniera.
“Siamo appena entrati nel mare che circonda l’arcipelago di Ido” disse K2.
Alla guida c’erano il pilota dell’impero, di nome Neschi, che si era ribellato e K2.
“Stiamo andando troppo vicino alle isole, rischiamo di incagliarci” disse Anne.
“Dobbiamo rimane vicini altrimenti i controlli e le pattuglie ci troveranno subito, fortunatamente la tempesta ci sta coprendo” rispose il pilota.
“Portaci il più vicino alla base così daremo un’occhiata da vicino, ma mantieniti a distanza dai sensori” disse Cassian.
Riuscirono ad avvicinarsi molto finchè un onda molto forte non colpì la piccola nave facendola ad incagliarsi tra gli scogli e la spiaggia.
“Maledizione” imprecò Faith.
“Non dirò l’avevo detto” fece ironicamente Anne.
“Non serve Anne” commentò Layla squadrandola.
“Se non altro siamo nell’isola principale, la base di ricerca con Galen-sama è qui vicino” disse Neschi.
Cassian prese il fucile e disse “Vado a dare un occhiata voi cercate di trovare un’altra nave”.
“C’è un attracco imperiale, possiamo provare a recuperare di lì una nave” propose Neschi.
“Fatelo” rispose Cassian mentre spariva tra la pioggia.
Il gruppo iniziò a recuperare l’attrezzatura da portare via.
“C’era la morte che alleggiava sul suo spirito” disse Cirrut.
Anne si trovò a pensare che quel cieco nonostante tutto riuscisse a vedere molto di più di quel che diceva.
“Cosa vuol dire?” disse Jin.
“Che è qui per uccidere” rispose Cirrut.
La ragazza spostò lo sguardo verso Faith per poi spostarlo verso K2 che confermò con la frase i suoi timori “Aveva il fucile in modalità cecchino”.
La ragazza resosi conto della verità della missione di Cassin lo prese a seguirlo.
“Aspetta vengo con te”disse Layla inseguendola.
Poco dopo anche Cirrut e Molt fecero lo stesso.
“Se Cassin torna, partiamo senza di loro” disse K2 dopo aver raccolto le due scatole d’acciaio con all’interno le loro cose.






Cassian prese un respiro, era arrivato giusto in tempo, tutti gli scienziati del distaccamento erano stati fatti uscire.
Una nave era attraccata nel molo ed erano appena usciti anche i soldati per dare il benvenuto al nuovo arrivato.
Dal visore ottico riuscì a riconoscerlo era il direttore scientifico Crennic.
Ma il suo obbiettivo era Galen, una volta individuato avvertì il comando delle navi che attendevano al largo pronti per una rapida incursione.
Nel mentre sulla piattaforma erano stati radunati tutti gli scienziati e li vide farli mettere in fila.
Una guardia colpì Galen nello stomaco facendolo cadere in ginocchio, mentre le altre dietro ordine di Crennic fucilarono gli altri scienziati.
Quel che vide lo scosse molto, ma tra pochi secondi sarebbero arrivati delle cannoniere di piccole dimensioni e avrebbero distrutto tutto e lui aveva comunque una missione da seguire.
Messo a fuoco il mirino prese un paio di respiri e quando stava per premere il grilletto vide un ombra muoversi vicino al molo.
Improvvisamente le ombre divennero due.
Passarono pochi secondi nell’ombra e le riconobbe, erano Jin e Layla.
Cassian fu preso da una forte agitazione in poco tempo sarebbero arrivate le cannoniere e sarebbero rimaste uccise.
“K2 devi fermare l’attacco” disse alla trasmittente.
“La squadra è già partita” rispose il robot dall’altra parte.
“Devo fermarsi Jin e Layla sono lì!”.




Sul ponte di comando della nave ribelle al largo dell’arcipelago…
“Il capitano Andor richiede sospensione del supporto” disse K2 attraverso la radio.
“Generale!” uno degli ufficiali delle comunicazioni urlò e l’interessato arrivò subito.
“Forze della alleanza ribelle sul posto, confermare” concluse K2.
“Chiama il capitano della flottiglia. Contattalo!” gli ordinò il generale.
“Hanno già ingaggiato signore” rispose l’ufficiale.






Nella base imperiale in pochi secondi suonò l’allarme.
Tutti partirono sull’attenti, attacco imminente.
Una flottiglia di nave ribelli iniziarono il bombardamento della base nemica per distruggerla.
“RISPONDETE AL FUOCO!! FATE USCIRE TUTTI ORA!!!” ordinò Crennic.
Le poche navi imperiali iniziarono ad uscire dal Hangar e alla fine rimase solamente una indietro.
“Bene” commentò Faith attaccandola insieme ad Anne.
Nel giro di poche decine di secondi, tutta la nave venne svuotata, l’unico che stava provando a opporre resistenza era il capitano, che stava combattendo con Anne, mentre Faith si era diretta al timone virando nella direzione di K2 e Neschi.
Il capitano continuava a sparare su Anne con un mitragliatore, ma la ragazza riusciva a bloccare e a schivare tutti i colpi.
Quando fu abbastanza vicina la ragazza sferrò un fendente che lo uccise.
Una volta vinto il combattimento, Anne salì sul ponte di comando trovandoci Faith.
“Tutti sistemanti” disse la ragazza.
“Ottimo. Vai in quella postazione, nelle navi come questa le armi sono controllate a distanza” disse la ragazza indicando una console poco lontana.
Anne si mise davanti alla console indicatogli e dopo averla accesa si aprirono delle grandi schermate che facevano vedere l’esterno.
Pochi secondi e vide apparire K2 e Neschi.
“Ci sono K2 e Neschi vicino alla riva” comunicò alla ragazza mora al timone.
Una virata e Faith si accostò un po’ rocambolesca alla riva.
“Vacci piano non possiamo distruggere anche questa nave” la ammonì Anne.
K2 e Neschi salirono velocemente e raggiunsero il ponte.
“Dobbiamo dirigerci verso la base imperiale probabilmente gli altri sono lì” disse Neschi affiancando Anne.
“K2 prendi il timone” gli ordinò Faith.





Il bombardamento da parte delle navi ribelli continuava, ma la presenza delle navi imperiali iniziava a farsi pericolosa.
“Jin dobbiamo andarcene!” gli urlò Layla.
La loro situazione era grave, erano praticamente in mezzo al fuoco incrociato.
“Papà” parlò Jin talmente a bassa voce che Layla fece davvero fatica a sentire.
Jin scattò e riuscì ad arrampicarsi sul molo e a poche decine di metri c’era suo padre che si stava guardando attorno le devastazioni del combattimento.
Quando vide la figlia, l'uomo si bloccò.
Jin stava per urlargli qualcosa quando una bomba esplose coinvolgendoli.
La prima a riprendersi fu Jin che vedendo il padre a terra gli corse da lui.
“PAPA’!” lo chiamo e l’uomo aprì debolmente gli occhi.
“Jin” disse l’uomo “Hai visto il messaggio?”
“Sì” rispose la ragazza piangendo.
“Devi fermarli, Jin fallo, ti prego stellina” disse l’uomo chiudendo gli occhi per sempre.
Jin iniziò a piangere, mentre dall’altra parte del molo vedeva scappare la nave con a bordo il direttore Crennic.
La ragazza aveva voglia di rincorrere quella nave e uccidere l’uomo responsabile della distruzione della sua famiglia.
Dei colpi le passarono affianco che andarono ad uccidere i soldati imperiali alle sue spalle.
“JIN!!” la chiamò Layla continuando a sparare ai soldati che arrivavano.
Alla fine fu Cassian che dopo aver scosso la ragazza riuscì a farla alzare ed andare via.
Corsero verso la nave catturata con Cirrut e Molt che li continuavano a coprire.
Dietro dei ragazzi si stava radunando un numero sempre maggiore di soldati, finché una bordata non li spazzò via tutti.
“Congratulazioni ora siete ufficialmente ribelli” disse K2 a Anne e Neschi.
Il robot accertato che tutti fossero a bordo virò il timone e la nave si allontanò velocemente dall’arcipelago.





Quando la nave fu al largo Cassian salì sul ponte.
“K2 rotta verso Hero City” disse l’uomo appoggiando la sua arma al muro.
Jin in un secondo gli arrivò alle spalle e dopo averlo fatto girare gli tirò uno schiaffo.
“Hai mentito del perché siamo qui” gli disse sputando il suo disprezzo.
“Sei sconvolta per la morte di tuo padre e vuoi dare la colpa a qualcuno l’ho già visto accadere” rispose l’uomo.
“Mio padre era la prova che l’arma suprema dell’impero aveva un punto debole, tu l’hai messo in pericolo” continuò la ragazza.
“Avevo degli ordini, avevo l’ordine di sparargli. Lo avevo nel mirino, ma non ho premuto il grilletto!!” gli rispose lui.
“Tanto valeva che lo facessi, sono state le bombe della alleanza a uccidere mio padre, non l’impero” detto questo, quasi sputandogli in faccia il suo disprezzo, Jin se ne andò via dal ponte.
Cassian si girò e notò lo sguardo degli altri che lo stavano guardando.
“Allora?!” gli urlò lui di rimando.
Tutti i presenti spostarono lo sguardo, ma Cassian sapeva molto bene cosa avrebbero voluto dire, ma lui era un soldato e avrebbe seguito gli ordini fino alla fine.



  
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