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Autore: 2015robin    26/01/2020    3 recensioni
Una donna adulta e sentimentalmente impegnata; un ragazzo giovane libero da qualunque legame. Una chat iniziata per gioco tra due colleghi in un ambiente lavorativo porta i due protagonisti di questo piccolo racconto a prendere coscienza della loro attrazione reciproca. E quell'incontro clandestino deciso in modo repentino, in un luogo appartato ma pericolosamente visibile al contempo dal resto del personale dell'ufficio, viene qui raccontato attraverso lo sguardo e le emozioni di lei. Non è una traditrice seriale e quanto le sta esplodendo dentro le sconvolge l'anima e i sensi.
Tutto questo è paragonabile al gioco del domino. Mattoncini che cadono uno dopo l'altro sotto il cedimento del primo....
"Mi appoggio a quel diavolo di distributore di bibite con il cuore che mi batte in gola. Ti aspetto. Sola, confusa.
E quando mi raggiungi mi leggi in viso quello che mi divora l'anima.
Senso di colpa.
Per aver giocato con te su quella chat..." (estratto dal testo)
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una donna adulta e sentimentalmente impegnata; un ragazzo giovane libero da qualunque legame. Una chat iniziata per gioco tra due colleghi in un ambiente lavorativo porta i due protagonisti di questo piccolo racconto a prendere coscienza della loro attrazione reciproca. E quell'incontro clandestino deciso in modo repentino, in un luogo appartato ma pericolosamente visibile al contempo dal resto del personale dell'ufficio, viene qui raccontato attraverso lo sguardo e le emozioni di lei. Non è una traditrice seriale e quanto le sta esplodendo dentro le sconvolge l'anima e i sensi.
Tutto questo è paragonabile al gioco del domino. Mattoncini che cadono uno dopo l'altro sotto il cedimento del primo....

Buona lettura da Robin
 

 

Domino


Avete presente il gioco del domino? Tutti quei tasselli che stanno in equilibrio, uno dopo l'altro. La successione si può estendere per metri, chilometri; potrebbero rimanere in equilibrio per anni. Ma è sufficiente che solo uno di questi si inclini, perda l'equilibrio e vada ad appoggiarsi al successivo, per dare il via ad un meccanismo che tutto fa crollare. Minuti, giorni, anni di lavoro per mantenere tutto in equilibrio. Tutto vanificato da quel tassello, che non è riuscito a rimanere come doveva stare.
E' quanto è accaduto dentro di me. Non sono stata in grado di controllare quel tassello. Quel maledetto mattoncino è crollato all'improvviso di fronte a quei messaggi più o meno espliciti, che mi hanno tolto la lucidità, la razionalità e l'autocontrollo. Quell'attrazione latente che provo per te è uscita allo scoperto trovandomi impreparata.

E' così che di getto lascio la mia postazione, quasi non fossero mie quelle gambe che si dirigono con passo scandito verso quella saletta, dove abbiamo deciso di incontrarci. Non un luogo consono, non un momento adatto.
Mi appoggio a quel diavolo di distributore di bibite con il cuore che mi batte in gola. Ti aspetto. Sola, confusa.
E quando mi  raggiungi mi leggi in viso quello che mi divora l'anima.
Senso di colpa.
Per aver giocato con te su quella chat, per averti dato corda. Non mi ha fermato il mio impegno sentimentale fuori da lì, nè il mio stato. La voragine anagrafica che ci divide. Io troppo adulta, troppo impegnata. Tu troppo giovane. Quel luogo, l'ufficio, troppo rischioso. 
Nessuno sopraggiunge. Il destino lavora per noi. Tu troppo vicino a me. Contatto fisico.
"Ti senti in colpa.."
"Vedi tu..."
Tremo. E' l'adrenalina che mi fa di questi scherzi. E il mio carattere emotivo. Quello mi frega sempre.
Ho il ricordo della mia mano che stringe il tuo braccio. E' piccola la mia mano e riesco ad afferrarlo a malapena. Il tuo braccio è robusto.
Ed ecco che quel tassello inclinato di quello stupido gioco, che non lo è più, mi fa spostare le sedie di getto per poter arretrare con te addosso.
Quel distributore ci protegge, ci nasconde. Avvertiamo forte l'adrenalina dentro di noi per quanto stiamo per fare. E succede.
Mi sento annullata tra le tue braccia. Mi stringi. Anch'io stringo la presa sul tuo braccio. Sembra acciaio.
Le labbra si cercano. Si schiudono. Le lingue si sfiorano. Si accarezzano. Il nostro respiro si fa un po' più pesante.
Tutto dimenticato per un attimo. Chi siamo e dove ci troviamo. Solo sensi che prendono il sopravvento. La tua barba appena accennata come la porti tu mi solletica il viso. E' morbida. Mi piace. Mi piace tutto. E quel senso di colpa si ampifica. Non dovrei provare questo, ma la mia ragione non riesce a riprendere il controllo su di me.
Desiderio.
I tasselli del domino stanno crollando uno dopo l'altro.
Dovrei fermarli io che sono più adulta. Ci provi tu.Tu che hai tanto meno da perdere o da soffrirci.
"Non te ne andare..." mormoro io "non pensare male di me.." ho sempre questa mania di cosa devo sembrare agli occhi altrui.
 Qualche parola accennata per tentare di accordarci per un incontro meno pericoloso. Non ci riusciamo. Sono troppo impegnata, troppo confusa. Mi sento sporca per quello che sto facendo, ma questo non mi ferma dal cercare una soluzione per rivederti.
"Parliamone in chat...non qui..." accenni con la bocca vicino alla mia accostando la frase al mio nome " è troppo rischioso quello che stiamo facendo..troppo rischioso".
 Sono stata classificata come persona molto disciplinata dal mio capo. Mi vedesse adesso cambierebbe idea. Ma in questo momento non riesco a realizzare che stiamo sforando ovvie regole disciplinari aziendali. Forse ci sei arrivato prima tu.
Con un barlume di lucidità muovo appena la testa in segno di assenso per darti ragione. Un altro bacio leggero. Ci stacchiamo, ti allontani.
Fingi di prenderti qualcosa all'altro distributore. Non so cosa ti occupa la mente adesso, ma so cosa esplode nella mia. Forse capiamo che non si tratta più di un gioco, o forse non lo è più solo per me.
Respiro, mi ricompongo un attimo per quello che posso, o almeno ci provo. Esco dalla stanza per raggiungere di nuovo la mia postazione passandoti a fianco con apparente indifferenza. Dentro di me la corsa di quel domino è solo interrotta. Quanto accaduto porta a pensare ad un seguito. So con certezza che a quel seguito ci pensi anche tu. Quella chat proseguirà.
Non so se prenderemo quegli accordi. Non so nulla. Non sono in grado di connettere quando riprendo posto alla mia scrivania.
So solo che quel domino è di nuovo pronto a cadere sotto la fragilità di un solo tassello.Quello che sei riuscito a rimettere in equilibrio tu riacquistando lucidità prima che ci riuscissi io. Io che non ho usato la testa, ma solo la mia fragilità.


"Devo lasciar passare del tempo.

Non devo essere impulsiva.
Lo sono stata, ma adesso devo usare la testa.
Non i sensi, non il cuore. Niente pulsioni.
La testa, solo la testa. E il buonsenso.
Ciò che inebria adesso può ferire domani.
Senza un rimedio. Niente redenzione.
Il tuo abbraccio forte mi pulsa nelle tempie.
Il tuo bacio è sceso dalle mie labbra fino al luogo più remoto della mia anima.
Il mio corpo esile che aderisce al tuo solido, in quel luogo improbabile, pericoloso alla vista di qualcuno che non approverebbe quanto sta accadendo tra noi.
E quelle parole appena sussurrate sulle labbra, mescolate al mio nome. Accenno il tuo. Lo mormoro.
Attratta, persa o infatuata. Non lo so.
So solo che non me lo posso permettere. Non per come sono io e non per ciò che sei tu.
E ciò che sei lo devo metabolizzare.
Sei una meteora già passata che lascia e deve solo lasciare un'impronta nei miei ricordi.
Nulla di più. "
   
 
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