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Autore: carachiel    26/01/2020    1 recensioni
All'inizio del 1978, i Queen stanno lavorando all'album Jazz. Una sera come tante altre decidono di uscire fuori a cena per schiarirsi le idee e mangiare qualcosa.
Nel frattempo, Freddie riesce a finire in una situazione a dir poco catastrofica nel posto più disagevole possibile: il bagno degli uomini.
O anche:
Di come Freddie Mercury riuscirà a viaggiare nel tempo.
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La storia originale appartiene a peblezQ ed è stata tradotta col suo consenso.
[TimeTravel!AU] [Modern!Setting] [Traduzione] [Aggiornamenti settimanali]
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Freddie Mercury
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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In Only Seven Days

Atto I - Capitolo 1

 

 

Disclaimer: I Queen non mi appartengono e questa storia non ha nessun intento di risultare irrispettosa o offensiva
Nota della traduttrice: La storia originale appartiene all'autrice peblezQ, la mia è solo una traduzione - si spera - fedele.

 

"Stop! Roger, stai andando troppo veloce!" Freddie lo richiama dal pianoforte, interrompendo la sessione di registrazione. Roger sbuffa, ruotando gli occhi. 

"No, sei tu che stavi andando troppo piano" risponde sulla difensiva. Brian ruota gli occhi, togliendosi le cuffie e sfogliando le sue annotazioni. Annuisce prima di indicare una pagina e annuire un'altra volta, concordando con Freddie. 

"No, Roger. Stavi andando decisamente troppo veloce." si volta per guardarlo attraverso il vetro della cabina di registrazione "O meglio, eri a tempo, ma poi hai iniziato ad accelerare." aggiunge. 

L'altro lo fissa storto attraverso gli occhiali da sole, tirando fuori una sigaretta e mettendosela in bocca prima di accenderla. Ne prende una lunga tirata prima di rispondere "beh, mi hai detto di seguirti, idea di merda per mostrarti che sei incapace di tenere il tempo giusto." Roger fa ruotare le bacchette prima di continuare "Sono un fottuto metronomo, quindi perché non stai zitto e mi lasci fare il mio lavoro?" 

John ignora i loro battibecchi mentre suona il riff della canzone, decidendo di fare un po' di pratica. Gli altri sono capaci di andare avanti per mezz'ora se non interferisce. Brian replica con qualche rinfaccio inutile che il bassista non ascolta. 
Sospira, ruotando gli occhi impazientemente. 

"Per quanto mi piaccia stare qua, ascoltandovi litigare come bambini, preferirei finire questo dannato album, che ne dite? 

Freddie sorride, girandosi verso il piano e facendo un cenno al fonico "Va bene, proviamo di nuovo!" 

Roger si acciglia "Mi seguirai stavolta?" 

"Va bene" replica Brian infilandosi le cuffie sopra la matassa di capelli. 

Fanno un altro take, rimanendo al tempo di Roger e riuscendo a restarci per tutta la canzone, il suddetto che sorride orgogliosamente quando finiscono "Beh. Che vi avevo detto, suona molto meglio seguendo il mio dannato tempo!" 

Il chitarrista lo ignora, mentre si sistema le cuffie "Dovremmo fare un altro take, o andare avanti?" domanda a Freddie con un sopracciglio alzato

"Forse dovremmo fare un altro take."
 

Un grugnito di disapprovazione collettiva segue le sue parole prima che John si tolga la cinghia del basso dalle spalle "Dovremmo fare una pausa. Sto morendo di fame."

"Cosa? Dai, ci siamo vicini, me lo sento!" 

"Non porteremo a termine niente di buono se siamo affamati. Roger è parecchio irritabile quando ha fame e io preferirei evitare un'altro discussione su chi sta seguendo il tempo di chi." replica rimettendo il basso sullo stand. 

Il batterista esce dalla cabina di registrazione, passandosi le dita tra i lunghi capelli "Quindi, prendiamo a portar via? In caso io voto giapponese o cinese."

"L'abbiamo già preso l'ultima volta, caro" replica Freddie alzandosi in piedi "Io dico che dovremmo provare qualcos'altro! Magari mangiare in un ristorante, allontanarci dallo studio e schiarirci le idee?. 

"Certo, qualsiasi cosa si avvicini a mangiare."

'Roger non è il solo ad essere irritabile quando ha fame.' pensa il frontman
 

Nonostante le proteste di Freddie, tutti e quattro finiscono nel loro ristorante giapponese preferito. Il suddetto siede col petto in fuori ed evita di proposito lo sguardo di Roger. 

"Smettila di essere così drammatico. Ami questo posto." replica Roger. Freddie sbuffa mentre prende da bere, i movimenti esasperatamente lenti, replicando con un ampio sorriso alle loro espressioni annoiate prima di coprirsi velocemente la bocca

"Avete finito? O dovete continuare a esagerare, stasera?" chiede Brian accennando un sorriso.

"Non finisco mai di essere drammatico, tesoro." replica Freddie con un sorriso sornione.

Ordinarono il cibo e il resto della cena passò relativamente tranquillo. Poi Roger cominciò a parlare dell'album. 
"Continuo a pensare che In Only Seven Days non sia abbastanza forte" commenta "Come se mancasse qualcosa."

"Tipo cosa?" chiede John lentamente. 

Il batterista alza le mani, sulla difensiva "Hey, non sto dicendo che è brutta. Penso solo che le manchi qualcosa, qualcosa che la farà scoppiare, ecco."

John incrocia le braccia "E cosa proporresti di fare? Adorerei sentire le tue idee."


Freddie si alza "Dovrei andare al bagno" mormora velocemente prima di allontanarsi dalla tensione crescente attorno al tavolo. Brian lo guarda allontanarsi con un'occhiataccia che urla 'traditore'. 

Il frontman osserva una donna - probabilmente un'impiegata - riempire un cesto di biscotti della fortuna mentre si fa strada verso il retro, avvicinandosi ai bagni, prima di fare marcia indietro, guardandosi attorno furtivamente. Con nonchalance aspetta che la donna si allontani prima di sgraffignare un biscotto e farselo scivolare in tasca.
Entra nel bagno con un sorrisetto che aleggia sulle sue labbra, chiudendo la porta e poggiandosi contro. Non ha veramente bisogno di usare il bagno, ma immagina sia una buona idea mangiare un biscotto mentre aspetta passi la tempesta che Roger ha scatenato. 

Rompe il biscotto a metà e se ne infila metà in bocca, afferrando la strisciolina di carta al centro e tirandola fuori. Mentre sgranocchia solleva la cartina per leggere i suoi numeri fortunati: 5 13 23 42 11 18

Gira la striscia e legge distrattamente. Non sono mai delle vere predizioni, solo qualche stupido consiglio vago, tipo 'è saggio essere onesti' o simili. 

Freddie li trova divertenti, quindi legge in silenzio con un piccolo sorriso divertito. Una volta finito di leggere il suo sorriso svanisce e rilegge ad alta voce, le sopracciglia aggrottate. 

 

"Il tempo è uno strumento che affrontiamo, e qualcosa che non possiamo rintracciare.
La vita è piena di scelte che compiamo, scelte che potrebbero rubare il tempo che non possiamo trattenere.
Parola del saggio, stai vivendo nelle menzogne, puoi solo andare, non indietro nel tempo.
Se vuoi tornare indietro, fà si che non ci siano legami, a trattenere la tua esistenza."

 

Freddie si acciglia mentre abbassa il pezzo di carta, un 'Ma che cazzo?" appena sussurrato.
Riesamina la strisciolina, chiedendosi chi stamperebbe una simile poesia su un misero biscotto della fortuna. Alza le spalle e se lo rinfila nella tasca. "Potrebbe tornare utile" mormora, scostandosi dalla porta. 

Mentre si gira per aprire la porta, lo specchio inizia a tremare. Esita, spostandosi verso di esso prima di sobbalzare quando anche il lavabo inizia a vibrare sotto il suo tocco.
Si gira velocemente, vedendo anche l'acqua nella tazza gorgogliare, per poi attaccarsi al muro, mentre le vibrazioni si intensificano in un profondo rombo. 

Scivola sotto il lavandino, raggomitolandosi sotto di esso quando vede la vernice staccarsi dai muri. Il suo battito cardiaco accelera, l'orrido presentimento che deve trattarsi di un terremoto; molto potente, anche. 

Freddie si raggomitola su sé stesso quando un forte boato fa tremare l'edificio ancora più forte, la polvere che cade dal soffitto come neve che si deposita a terra, senza coprire le crepe sul pavimento.
Si stringe ancora di più in un angolo con gli occhi spalancati, le crepe che sembrano seguirlo.

Il soffitto comincia a cadere in pezzi, facendolo sobbalzare ad ogni rumore. Sbatte rapidamente le palpebre, cercando di frenare le lacrime mentre tenta di calmare il respiro affannoso, chiudendo gli occhi quando la polvere si fa troppo spessa e le lacrime scorrono più forte cercando di ricacciarla.

Il rimbombo è ancora più assordante della batteria di Roger, e un altro schianto fa ronzare le sue orecchie dolorosamente. Respira velocemente e con fatica mentre il fischio nelle sue orecchie risuona più forte di qualsiasi altra cosa. Rimane da solo con quel ronzio assordante nella testa. 

Il rumore è ancora forte e acuto mentre iperventila, gli occhi serrati dal dolore alla testa. 'Forse il lavandino è crollato e ho una commozione cerebrale.' si domanda silenziosamente.
Inizia a pensare ai suoi compagni di band, e i suoi singhiozzi si intensificano mentre realizza con orrore che sono ancora in sala.
Sono feriti? Saranno scappati? Si saranno preoccupati per lui almeno quanto lui è preoccupato per loro? 

Freddie si siede rigidamente, le mani ancora a coprirsi il retro della testa, ma ricade ma nonostante gli sforzi per rialzarsi e rimettersi in una posizione sicura riesce solo ad aprire gli occhi. 

Essi non rivelano niente se non la spessa, bianca nebbia che lo circonda.
Mentre il ronzio alle orecchie si fa più assordante emette un lamento, realizzando che il bancone e il lavandino sono crollati e che giace sotto le macerie.
Libera il braccio sinistro dalle macerie, sentendo il peso dell'arto inerte, mentre le sue dita tremanti sfiorano qualcosa di caldo e bagnato sulla sua testa, esaminando cautamente il sangue scuro sulle sue dita.
Ora si spiega perché gli fa male la testa e le sue orecchie ronzano. Ha decisamente una commozione. 

Freddie lotta contro l'impulso urgente di chiudere gli occhi, sapendo che potrebbe perdere i sensi. 'Se chiudo gli occhi, potrei non svegliarmi.' ricorda a sé stesso 'Resta sveglio, Freddie. Resta sveglio. Resta sveglio...' si ripete come un mantra, mentre cerca di sgusciare fuori dalle macerie, determinato a uscire dall'edificio prima che esso collassi. 

'Devi trovarli...' pensa mentre se lo ripete a forza per restare sveglio. 'Trova Brian, Roger e John... Trovali ed esci da qui...' continua a ripetersi mentre le sue braccia tremanti lo fanno strisciare sul pavimento. 

Cerca di rialzarsi ma le gambe rigide lo fanno collassare di nuovo per terra. È stranamente confortevole per terra, e le sue palpebre calano inesorabilmente, mentre la vista si appanna e tutto vortica come su un giradischi. 

'Fa male tenere gli occhi aperti' lamenta il suo cervello. Freddie emette un gemito mentre tenta di resistere all'impulso di chiudere gli occhi.
Cerca di nuovo di rialzarsi, i movimenti molto più lenti e riesce a mettersi a sedere, la schiena premuta contro il muro per ritrovare l'equilibrio. 

Mentre si rilassa respirando lentamente le sue palpebre si chiudono automaticamente e rimane immobile per un minuto prima di riaprire di colpo gli occhi, il cuore che rimbomba pesantemente. 
 

Improvvisamente in allerta, si guarda intorno impanicato, aggrappandosi ai cuscini sotto di lui e riconoscendo il luogo. È nel vecchio appartamento che i Queen condividevano nei primi anni '70, ma qualcosa sembra fuori luogo. 

Esamina lentamente la stanza, ma tutto sembra... scuro e sfocato.
La finestra davanti a lui è aperta ma tutto ciò che vede è bianco; come se ci fosse una luce che copre qualsiasi cosa vi sia oltre. Ha la strana sensazione che non vi sia altro che questa stanza, mentre rilascia la presa sui cuscini, senza sentire il tessuto o la temperatura della stanza. 

All' improvviso Brian emerge dalla cucina e Freddie lo fissa mentre si avvicina al tavolo dove Roger e John sono seduti con una plancia* di Scarabeo di fronte a loro. 

"Piano, le tazze sono calde." avverte Brian mentre sistema le tazze, sistemandone una di fronte a una sedia vuota. 

"Vieni, Freddie?" domanda Roger mentre aiuta John a sistemare il gioco.
Lui non risponde, ma annuisce comunque. Le versioni più giovani dei suoi compagni di band - forse è il 1973, pensa - sono seduti al tavolo, aspettando di giocare a Scarabeo insieme come se fosse l'unica cosa importante. 

Si alza lentamente e si avvicina al tavolo, sedendosi ed esaminando il tè nella sua tazza. È fumante, ma non sente il calore che dovrebbe emanare. Prende un sorso di prova e per poco non si brucia la lingua, è incandescente. Impreca sottovoce, facendo quasi cadere il recipiente. 

Viene colpito dalla sensazione immediata di dejà vu, come se fosse già stato lì, in quelle circostanze. Quando Brian si siede, Freddie realizza che deve essere un sogno riguardo un ricordo. Non gli era mai capitato prima di sognare un ricordo. 

Prova a tutti i costi a ricordare tutto ciò che rammenta prima di svegliarsi in quell'appartamento. Dov'era? Come c'era arrivato? 

Sente il tavolo scuotersi, ma i suoi compagni sembrano non farci caso mentre giocano. Per loro, il tavolo non sembra scuotersi violentemente. Il frontman guarda la plancia confuso, realizzando che è il suo turno. Le lettere disposte sono insensate e quando guarda le sue, realizza che sono altrettanto insensate. 

Prova a piazzare qualche lettera a caso, fingendo di avere un'idea ben precisa mentre i suoi amici lo guardano. Roger sbuffa e grida "non vale!" mentre Brian ride, bevendo un sorso del tè. 

John scribacchia sul tabellone dei punteggi e mormora" bella giocata, Fred" con un sorriso. 

Spalanca gli occhi confuso, fissando gli altri. Il suo subconscio lo sta incoraggiando a continuare il sogno mentre chi sogna diventa lucido? Come funziona la questione? Si gratta il viso frustrato, ma si allontana di scatto mentre sente una familiare sensazione sulla fonte, qualcosa di caldo e umido.

Esamina le sue dita, meravigliato dal sangue su di esse. Ricorda improvvisamente, il terremoto e la polvere, il lavabo crollato che lo colpisce e gli causa il trauma cerebrale. Sente il panico assalirlo mentre ricorda il tentativo di restare sveglio durante il terremoto. 'Oh cazzo- oh merda... Quindi sono in coma? È per questo che sono ancora in questo dannato sogno?' si domanda

"Non sei in coma, Fred" commenta tranquillamente John prima di iniziare il suo turno. 

"Cosa?" domanda, le sopracciglia corrugate mentre si domanda se l'ha detto a voce alta. 

"Possiamo sentire i tuoi pensieri, idiota" replica Roger "Noi siamo solo il tuo subconscio, dopo tutto." aggiunge piazzando le lettere. 

"Sono morto?" domanda piano

"Non ancora" risponde Brian grattandosi il mento prima di decidere la parola e piazzandola sulla plancia. 

Il respiro di Freddie incespica nella sua gola mentre articola debolmente "sto morendo?" 

"Tecnicamente stiamo tutti morendo lentamente" replica il batterista con un sorrisetto sfacciato a cui John replica con uno schiaffo sul braccio, strappandogli un lamento. 

"È il tuo turno" replica il bassista

"E giocare a Scarabeo ha importanza a questo punto? È tutto privo di senso." replica il frontman

"Non è tutto insensato. Alcune cose hanno senso solo se le guardi da vicino." 

Freddie osserva di nuovo la plancia, e improvvisamente le parole insensate diventano chiare come il sole, osservando attentamente le parole formatesi. 

 

Tempo. Passato. Infinito. Morte. Caos. Viaggiatore. Svegliarsi. 
 

Queste sono le parole sulla plancia di fronte a lui. Abbassa lo sguardo sulle sue parole e vede una parola formata. O meglio, non solo una parola; sono due: Cerca Loro.

Freddie guarda di nuovo la plancia di gioco e tutte le parole sono state rimpiazzate da: CERCA LORO

Il suo sguardo passa di nuovo ai suoi amici, e sono di nuovo la versione odierna di loro stessi, ma sono coperti di polvere, graffi e ferite, senza sembrare influenzati da quel cambio di immagine. "Svegliati e cercali." dice Roger in tono grave

Si alza in piedi di scatto, gli occhi sbarrati e la mente in allerta, completamente sveglio. La sola frase che rimbomba nel suo cervello è "Svegliati e cercali."



*ho deciso di tradurre 'board' come plancia dato che lo preferivo a tabellone

 

Note della traduttice:

Eccomi con un nuovo progetto! Questa storia, come specificato nell'intro non è mia, ma dell'autrice peblezQ, che mi ha gentilmente concesso di tradurla. QUI: https://archiveofourown.org/works/17479634/chapters/41166545 trovate la storia originale.
Essendo una traduzione a cui mi dedico nei ritagli di tempo, non posso garantire aggiornamenti regolari, ma farò il possibile.

Se vi piace recensite, un feedback è sempre apprezzato ^^

   
 
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