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Autore: Danielle Petite    27/01/2020    0 recensioni
«Come fa a non capire che è perfetta per lui? Cazzo! Ora sono con una cazzo di cuffietta a smontare un cazzo di computer! Quante altre persone potrebbero fare questa cosa insieme?»
«Gli serve un mano Stè...dobbiamo fare qualcosa....»
Stefano spalancò gli occhi improvvisamente «Ho un'idea!»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anima, Mates, Nuovo personaggio, St3pNy, SurrealPower
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si girò verso la ragazza perchè dubitò per un'attimo che fosse lei ma invece aveva visto bene, era Elisa.
«Stai calmo non è come pensi» disse Sascha alzandosi e pulendosi il sangue che gli usciva dalla bocca «L'ho baciata solo per una scommessa» lo vide prendere il suo cellulare e mostrargli una foto dove baciava Elisa inviata a Tudor e dove lui aveva risposto che gli doveva 100€
Surry era sconvolto e si voltò verso Elisa che proprio in quel momento decise di dare di stomaco.
«Scusa, non avevo capito che tu e lei....»
«UNA SCOMMESSA???» respirò a fondo ma non bastò.
Lo afferrò per il colletto della sua camicia «SCUSA?? MI AVETE FATTO PERDERE 10 ANNI DI VITA!» lo mollò «E mi fa malissimo la mano adesso» disse piegando le dita doloranti.
«Non mi aspettavo che mi avresti dato un pugno...che gancio» disse massaggiandosi la guancia.
«Cioè ti sembra divertente sta cosa? Tudor mi ha detto che era uscita con un tizio sconosciuto che voleva portarsela a letto»
«Ti ha detto così?» 
«Bene, poi mi sentirà pure lui» disse arrabbiato mentre Elisa vomitava di nuovo.
Sascha gli diede una pacca sulla spalla e disse «Accompagnala a casa, parlerò io con Tudor» tornando al locale.
Che coglioni i suoi amici.
«Come stai?» le chiese.
«Mmmh....» fece per barcollare e lui l'afferrò
«Facciamo due passi, magari ti passa la sbronza»
Pessima idea. Lei non riusciva a camminare.
«Ok, chiamo un uber»
Chiamò una macchina che subito li venne a prendere e li portò fuori casa loro «Grazie, tenga il resto»
La sostenne per un pò ma alla fine la prese in braccio e la portò fino alla porta di casa sua «Dove hai le chiavi di casa?» le chiese non aspettandosi un risposta. Decise di farla dormire a casa sua e quindi con difficoltà aprì la porta con lei in braccio «Menomale che sei magra» le disse. La posò sul suo letto e le tolse le scarpe «Surry....dobbiamo modificare l'interfaccia della scheda madre dal BIOS»
la sentì dire improvvisamente nel sonno. 
«Mi stai sognando?» le chiese sorridendo.
«Grazie che ti preoccupi per me...ti voglio bene» disse di nuovo lei. Accese di nuovo il flash del cellulare per vedere se era sveglia ma invece aveva gli occhi chiusi e dormiva beatamente.
«Anch'io» le rispose pur sapendo che non lo avrebbe sentito.
La mano gli pulsava. Andò in cucina, prese una confezione di piselli surgelata e ce la mise sopra sedendosi sulla sua sedia gialla. SI mise a pensare. 
Che cosa era successo precisamente? Perchè aveva reagito in quel modo? Non aveva mai dato un pugno ad un tizio prima d'ora e soprattutto per una ragazza. Era amore quella cosa che provava?
Si addormentò osservando la sagoma rannicchiata di Elisa.


Elisa quella mattina si svegliò di soprassalto e ci mise almeno qualche minuto a capire che non fosse a casa sua. Si guardò intorno e capì che era la camera di Surry. Guardando meglio c'era proprio Surry che dormiva sulla sedia della scrivania con.......con dei piselli surgelati sulla mano?
«Surry? Ehi» sussurrò cercando di alzarsi ma le girava la testa. Come c'era finita li? 
Fece mente locale e cercò di ricordare quello che successe la sera prima. 
Stava ballando, poi lo champagne, Tudor...e poi un vicoletto buio e delle labbra che la baciavano....ma chi era lui? Perchè la stava baciando? Lei non voleva......e poi cosa?....una luce...un pugno....qualcuno era venuto a salvarla....Surry.....Surry aveva dato un pugno a qualcuno per salvarla!
Si alzò di nuovo ma stavolta lo raggiunse «Surry! Svegliati!» gli prese la mano e la vide tutta rossa e gonfia «Oddio scusami» le vennero le lacrime agli occhi.
«Elisa! Che c'è, che ti prende?» disse lui mezzo addormentato.
«Scusami, è tutta colpa mia» disse piangendo «ti porto in ospedale»
«Cosa?» si guardò la mano «Non ti preoccupare, sta già meglio rispetto a stamattina, ora riesco a piegare le dita»
Pianse ancora più forte sapendo ciò e lo abbracciò forte «Scusami»
Elisa era dispiaciuta e commossa dal suo gesto perchè nessuno l'aveva mai protetta prima d'ora e nessuno si era mai preoccupata di lei «Dai non piangere, non è niente...» disse Surry con una voce strana. Forse lo aveva messo in imbarazzo quindi si staccò da lui «...piuttosto....cosa ricordi?» 
Elisa si asciugò le lacrime «Mmm....che sono uscita fuori al locale con qualcuno....poi mi ha baciata....tu gli hai dato un pugno e basta.»
«Ottimo! E non ti ricordi chi era il tizio che ti ha baciata?» le chiese con un strana espressione.
Provò a sforzarsi ma non riusciva a focalizzare il suo viso «...No...ricordo solo le sue labbra...» disse sfiorando le sue con le dita «Chi era?»
«Col cazzo che ti dico chi era» si alzò dalla sedia «Così impari a bere» 
«Cosa??? No. Tu ora mi dici chi era quel figlio di puttana così lo massacro io con le mie mani!» Notò solo in quel momento quanto fosse alto Surry. Non indossava i suoi anfibi e vicino a lui si sentì quasi piccolina.
«Fidati che gli ho fatto male abbastanza....» indicò la sua mano.
«Mmmmm.....mi fai piangere così! Dai, per favore, fatti portare in ospedale!» gliela prese di nuovo e notò che era molto calda.
«Non occorre, sto bene così» insistette lui
«Ok, allora seguimi....» gli disse.
«Non voglio andare in ospedale!» esclamò lui tirandosi la mano.
«Ho capito, vieni a casa mia ti metto del ghiaccio vero»
«Cosa? Tu non hai mai fatto entrare nessuno a casa tua...»
«Direi che ti sei meritato l'ingresso.....dai vieni...» gli prese di nuovo la mano e lo portò fuori.



Surry si sentiva strano. La seguì nel corridoio fino al pianerottolo di casa loro. La vide prendere le chiavi di casa ed aprire la sua porta e trascinarlo dentro.
«Ho quasi paura di quello che potrei vedere qui dentro» disse per sdrammatizzare.
«Cosa pensi ci sia qui?»  L'ingresso era direttamente nel salone/cucina open space. Era tutto nuovo e super moderno. La cucina era grigia e bianca lucidissima con un' isola nel centro. Il tavolo da pranzo era di vetro, il divano era enorme e si trovava di fronte un caminetto su cui c'era un tv grande almeno 60 pollici.
«Hai un caminetto elettrico?» disse meravigliato « immagino sia tutto domotizzato»
«Ovvio, posso fare tutto dallo smartphone» lo fece accomodare sugli sgabelli dell'isola della cucina e la vide prendere del ghiaccio dal frigorifero che...«Hai il frigo con il display? Cioè puoi vedere dentro cos'hai senza aprirlo...»
«...e posso comprare direttamente su amazon quello che mi serve.» passò le dita sul display e gli fece vedere come funzionava.
«Quindi è per questo che al supermercato compri solo frutta e verdura!»
«Esatto! Le cose fresche preferisco prenderle da me»
«Complimenti! Quando un giorno avrò un casa mia probabilmente sarà qualcosa del genere......aaaaaaaaaah» Elisa gli mise il ghiaccio sulla mano.
«Grazie. Sapevo che ti sarebbe piaciuta. Ma non hai ancora visto il mio studio»
«Me lo mostri?»
«Non ora. Mangiamo prima qualcosa....cosa preferisci?»
Lui guardò l'ora ed era quasi l'una «Mi stai invitando a pranzo da te?»
«Certo. Dimmi tutto quello che vuoi» disse sorridendo «Ma tieni bene quel ghiaccio sulla mano, dopo ti prendo qualche crema»
«Ok....comunque prepara quello che ti pare...sei tu che hai invitato me»
«Dai! Dimmi che vuoi mangiare!» guardò la lista degli ingredienti che aveva sul display del frigo «Io farei un bel piatto di....»
«insalata di riso!» dissero all'unisono.
Elisa si mise a cucinare mentre Surry, visto che non poteva aiutarla, si mise ad osservarla. 
«Chi ti ha insegnato a cucinare?» le chiese per cominciare una conversazione.
«Ho imparato guardando programmi di cucina e tutorial su internet» rispose lei 
«Scusa se te lo chiedo...ma i tuoi?» voleva saperne di più di lei.
«Sono cresciuta in un orfanotrofio fino a 14 anni, poi mi hanno adottata ma sono andata via appena compiuti 18 anni»
«Non stavi bene con loro?»
«In realtà stavo anche bene....però....ero ancora inesperta....all'epoca presi un lavoretto su commissione di un tizio russo....dovevo fornigli un programma che baypassava un circuito di sicurezza di una banca....parlò e la polizia rintracciò il mio pc e quindi casa mia. Riuscii a farla franca dicendo che il pc mi fu rubato qualche giorno prima...però non potevo continuare quel tipo di lavoro in quel posto da un portatile »
«Wow...e cosa dicesti ai tuoi?»
«Loro credono ancora che ora io sia a Londra e che viva li»
«Non ti cercano?»
«Solo a Natale o per eventi del genere. Io credo che abbiano voluto adottare una ragazzina solo per l'apparenza. Alla fine non abbiamo mai avuto momenti di affetto o cose del genere.....comunque è pronto!»
«Quindi hai avuto un'infanzia difficile» disse prendendo il piatto che gli stava offrendo.
«Può essere. Ma ora sto bene come vedi» si sedette accanto a lui sullo sgabello.
«Se ti dovessero beccare di nuovo che succede?» chiese lui approfittando che lei fosse in vena di parlare.
«Dipende da chi mi becca» gli passò un tovagliolo «Ma non ti posso dire altro»
«Perchè?»
«Perchè se no ti preoccupi»
«Voglio capire cosa rischi ogni volta che quel telefono squilla»
«E' come avere una taglia sulla testa. Quindi non devo esistere. E' chiaro così?»
«Chiaro. Scusami.»
«Non devi scusarti. E' logico che sei curioso, alla fine ho deciso io dirti quello che faccio»
«Non ne parlerò con nessuno, puoi fidarti di me»
«Ne sono sicura» 
Mangiarono abbastanza allegramente e Surry era su di giri per tutta la situazione. Si sentiva un pò come un supereroe dei fumetti, la mano gonfia per una rissa con il finale del bacio della principessa. Anche se il bacio non c'era stato.
«Allora questo studio me lo fai vedere?» chiese a fine pranzo.
«Ok, ti mostro prima un'altra cosa, seguimi» Elisa si alzò e gli fece segno di seguirla. Varcarono una porta scorrevole «In questa casa ci sono due bagni, è come la vostra più o meno. In questo bagno ci ho messo tutta l'apparecchiatura che si surriscalda» Elisa aprì la porta e si sentì un venticello gelido provenire dall'interno.
«Ma quanti pc hai?» chiese sconvolto. C'erano apparecchiature che non aveva mai visto ed erano collegate tra di loro con dei cavi lunghissimi che passavano attraverso un foro nel muro sopra il lavabo che ovviamente non veniva usato. Il freddo proveniva dal climatizzatore, aveva creato una stanza solo per refrigerare i componenti dei computer.
«Ora ti faccio vedere» richiuse la porta e si spostò nella stanza di fianco, dove probabilmente erano cablati i cavi che aveva appena visto.
«No, vabbè....epico. Elisa è epico il tuo studio»
Accese alcuni led messi in punti specifici ma la cosa sconvolgente era che la postazione pc era quasi a 360 gradi. La sedia era piazzata perfettamente al centro e 4 monitor curved enormi tutti intorno. La tastiera era integrata nella sedia «Ma questa sedia? Che marca è?»
«L'ho fatta costruire io, nessun altro la tiene»
Surry le fece un applauso «Non ho parole»
Lei gli spiegò tutta la parte tecnica delle apparecchiature e capì che li dentro c'erano centinaia e centinaia di euro.
«Puoi fare qualunque cosa qui dentro»
«Effettivamente si, ma ogni tanto per qualche lavoro mi sposto per sicurezza»
«Per curiosità, ti pagano in euro?»
«Mmm...no...per la maggior parte dei lavori mi faccio pagare in Bitcoin o Etherium»
«Giusto! Come ho fatto a non pensarci prima...le cryptovalute»
«Esatto, così non sono tracciabili»
Surry non riusciva a distogliere lo sguardo, ovunque guardasse c'erano cose bellissime e costosissime.
«Però, devi promettermi che non ne parlerai ad anima viva.» disse tornando seria e chiudendo la porta.
«Te lo prometto.»
Elisa gettò uno sguardo sulla sua mano ancora gonfia «Ok»
«Tu però avvisami quando sparisci» disse Surry sentendosi arrossire.
«C-ci posso provare» rispose lei altrettando in imbarazzo.
Per fortuna squillò il suo telefono che li fece ristabilire «Stè?»
«Ohi, dove sei? Mi sono appena svegliato....Tudor mi ha raccontato di Elis...»
«Si, vengo subito, aspettami» lo interruppe attaccandogli il telefono in faccia. Elisa poteva sentire e non voleva farle sapere che Tudor ubriaco l'aveva usata per una scommessa con Sascha.
«Devi andare?»
«Si, era Stefano...ci sentiamo dopo?»
«Certo, ne approfitto per fare una doccia...»
«Ok, a dopo...ciao!» andò alla porta e uscì per poi bussare alla porta di casa sua.
Gli aprì Tudor gonfio di sonno «Ehi eccoti...io..»
«Silenzio!» si richiuse la porta alle spalle e li raggiunse anche Stefano.
«Cosa vi ha detto Sascha?»
«Che hai un bel gancio destro» rispose Stefano guardando la sua mano «Fa male?»
«Ora è solo un pò indolenzita...»
«Scusami Surry, io volevo solo farti ingelosire per Elisa...»
«Ma perchè? Ti sembra divertente? E poi perchè proprio Sascha?»
«Secondo te chi poteva fare una cosa del genere se non lui?»
«Bhè...» non poteva obbiettare.
«L'ho fatto perchè pensavo che così potessi capire che Elisa è perfetta per te, cioè dai Salvo, è bellissima e sembrate essere fatti l'una per l'altro»
Questi tipi di discorsi lo mettevano in imbarazzo «Credevo piacesse a te»
«Certo che mi piace, ma come hai visto mi ha friendzonato»
Non sapeva che dire.
«Comunque stai tranquillo, non ci metteremo più tra di voi. Ti chiedo scusa anche per Sascha, lui non sapeva....»
«Lo so....» ma di fatto nemmeno lui sapeva di poter dare un pugno a qualcuno per una ragazza. «Ora lo chiamo, Elisa non ricorda il suo viso, quindi è meglio non dirle niente...»
«Eri da lei poco fa?» chiese Stefano
«Si, mi ha voluto curare la mano...e mi ha cucinato anche il pranzo...»
«Ooooooooooh»
«Woooooooooooooow»
Rieccoli a fare i cretini «Non una parola con lei della scommessa, fate finta di non sapere nulla. Tanto era sbronza e non ricorda nulla»
«Ok, certo»
«E basta trucchetti idioti, ho capito» disse prima di chiudersi di nuovo in camera sua. Prese il cellulare e chiamò subito Sascha.
«Pronto Surry!» rispose lui.
«Ehi....» fece un pausa guardando la sua mano...« Come stai?»
«Non male, ho solo un pò livido e il labbro spaccato....la tua mano invece?»
«Come la tua faccia. Comunque scusa, non so che mi è preso....»
«No, scusami tu! Non sapevo nulla di te e lei, pensavo fosse una scommessa innocente per fare views»
«In realtà non c'è nulla tra di noi, siamo solo amici però...»
«Ti piace?»
«Non lo so ancora, ma visto come ti ho colpito immagino che probabilmente si. Mi piace»
Lo aveva appena detto ad alta voce ed era stranissimo.
«Oh no! Che peccato!» lo sentì esclamare.
«Cosa?»
«Appena mi hai detto che siete solo amici avevo già pensato di provarci con lei, ma va bene, te la lascio»
Capì dal suo tono che lo stava prendendo in giro «Vaffanculo, non c'è bisogno che me la lasci, tanto è già mia»
Sascha tra le fans era quello più quotato «Sei sicuro?» lo sentì ridere.
«Mi vuoi sfidare? Ho l'altra mano ancora....»
Sascha rise di nuovo «Ora devo andare a editare, ci vediamo in questi giorni pulcino spellacchiato»
«Aspetta, prima che me ne dimentichi, sappi che Elisa non sa bene cosa è successo ieri sera, ricorda di essere stata baciata da qualcuno ma non ricorda che eri tu, quindi non dire nulla.»
«Ah. Ok, grazie per avermi coperto fratellino»
«Non ti ho coperto, ma non farlo mai più» lo disse con un tono scherzoso ma sperò che avesse recepito il messaggio.

____________

Arrivò Capodanno ed i Mates organizzarono una cena tra amici in una villa enorme fuori Milano.
Si organizzarono molto bene, Stefano si mise a preparare gli antipasti, Elisa il primo ed il secondo con l'aiuto di Tudor, Sofia pensava alla musica e Surry ai vini.
«Che cucini di buono Ely?» chiese Sascha.
«Allora, preparo dei paccheri agli scampi e per secondo capesante grigliate con del condimento a sorpresa» gli fece l'occhiolino.
«Ho già l'acqualina in bocca. Sai che ti sta proprio bene quel grembiule?» Tutti guardarono Sascha sott'occhio.
«Grazie» rispose lei visibilmente arrossita.
Era dalla sera precedente, da quando si erano riuniti, che Sascha ci provava con Elisa e a quanto pare, dalle sue reazioni, sembrava funzionare. Ormai Surry aveva capito, era un altro piano di Tudor per farlo avvicinare a Elisa.
Gli lanciò uno sguardo furioso ma lui ricambiò volgendo lo sguardo altrove. Era la 3 volta che succedeva. 
«Sascha puoi venire un'attimo con me? Devo farti vedere una cosa sulla videocamera»
«Certo» lo seguì allegramente sul terrazzo all'esterno, dove erano da soli «Allora?» gli disse incrociando le braccia
«Allora cosa?»
«Che gioco stai giocando? Quale scommessa ti ha proposto Tudor stavolta?»
«Nessuna, ti sto mostrando come si corteggia una ragazza»
«Certo, sarebbe apprezzato se non lo facessi con la ragazza che mi piace però....»
«Ti ho detto che piace anche a me....»
Surry si stufò di scherzare «Lo sai che non può esserci sfida tra noi due, ovvio che tra i due sceglierebbe te, quindi smettila»
Sascha divenne serio improvvisamente «Da quando soffri di complessi di inferiorità?»
«Non ho nessun complesso, tu sei più grande ed hai più esperienza. Grazie al cazzo che poi sceglie te»
«Che cosa idiota che hai appena detto. Tu non ci stai manco provando con lei e se continui a non fare nulla me la prendo io» rientrò in casa urtandolo con la spalla.
Era davvero serio dunque? Non lo stava solo prendendo in giro? Non era un altro complotto con Tudor? Quindi....davvero voleva farla innamorare di lui?
Rimase sul terrazzo al freddo, pietrificato.
  
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