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Autore: Dalybook04    27/01/2020    2 recensioni
Questa è la storia di come Veneziano e Romano rischiarono di morire avvelenati, Spagna si prese un'ustione di secondo grado per colpa di una lasagna, Giappone si diede alla vodka e Francia cominciò a credere agli alieni
Accenni Gerita e Spamano, presenti anche Giappone, America, Austria, Russia e Inghilterra
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'idea era stata di Feliciano.
Tutta colpa della TV. Maledetta televisione. Be', forse la colpa era anche in parte sua.
Germania stava lavorando, ma il suo adorabile e amato alleato/quasi-fidanzato continuava a distrarlo. Così, prendendo spunto da quella volta in cui gli era toccato fare da babysitter a Sealand per un favore che doveva a Inghilterra (peggior errore della sua vita, senza alcun dubbio), provò il piano B, ovvero quella cosa che tutti i genitori condannano ma che fanno comunque: mettere i bambini davanti alla televisione e lasciarli lì. E aveva funzionato: l'italiano si era spaparanzato sul divano in pelle del tedesco e aveva continuato a passare da un canale all'altro tranquillamente per un paio d'ore. Fino a quando i suoi occhi non si fermarono su un programma in particolare.
Ora. Sappiamo tutti che Feliciano è una persona molto pacata, gentile verso il prossimo e adorabilmente svampita. Infatti, quando Germania aveva sentito il primo urlo provenire dal salotto di casa sua, aveva pensato a qualcosa di grave, e si era precipitato a controllare, inciampando, cadendo per le scale, rischiando di rompere il preziosissimo vaso cinese che gli aveva regalato Kiku per il compleanno (probabilmente un regalo di Cina che aveva reciclato, ma era comunque stato apprezzato) e, se non fosse stato una nazione immortale, probabilmente si sarebbe rotto, se non l'osso del collo, quantomento una caviglia o un braccio. Una volta raggiunto il Nord Italia però, aveva trovato la scena più sconvolgente della sua intera esistenza: Feliciano che urlava furioso contro la tv.
-MA CHE STA FACENDO QUEL BELINONE, GLI SEMBRA IL MODO DI CUOCERE LA PASTA QUELLO?! MA IO NON HO PAROLE, ANDREBBE SQUALIFICATO ALL'ISTANTE, QUEL BESUGO IGNORANTE TRADITORE DELLA PATRIA.
Eh sì: Veneziano aveva scoperto Masterchef.

E così, dopo aver passato tutta la durata del programma a sbraitare insulti e bestemmie nei vari dialetti del Nord (soprattutto ligure, veneto, lombardo e trentino, a quanto pare i più ricchi di insulti o quelli dal tono più macabro/poco accogliente/polemico/ricco di bestemmie/mezzo tedesco) e anche con qualche parola in qualche dialetto del sud imparata da Romano, al giovane Italia era venuta in mente un'idea omicida-suicida che sarebbe sembrata troppo potenzialmente violenta e brutale persino a Russia: organizzare un'edizione di Masterchef tra le nazioni. I giudici? Le due Italie.
Ludwig si ritrovò a chiedersi quale fosse il bunker più vicino dove rinchiudere il suo piccolo Italien prima che potesse compiere quella pazzia. Poi però la sua parte razionale ebbe il sopravvento, e si consolò dicendosi che nessuno avrebbe accettato di partecipare a una competizione di cucina, tantomeno se i giudici erano i due buongustai per eccellenza, giusto?

Sbagliato.
Due settimane dopo, Ludwig si era ritrovato, insieme a Spagna, Francia, Inghilterra, Giappone, America, Russia e Austria (persino Austria si era lasciato convincere?!) a osservare Feliciano che, entusiasta, spiegava le regole. Per la prima volta invidiò suo fratello Gilbert, che aveva rifiutato con un "sono troppo Magnifico per sporcarmi le mani in cucina".
Normalmente anche Germania avrebbe rifiutato, ma non lo aveva fatto per due motivi. Primo, non voleva deludere Veneziano; secondo, si era detto che, forse, quello sarebbe stato un buon modo per ingraziarsi il fratello maggiore dei Vargas, affinché almeno tollerasse la sua presenza.
In qualche miracoloso modo, Feli era riuscito a convincere persino il meridione italiano a partecipare. A volte Germania rimaneva a dir poco incredulo delle abilità di quello scricciolo italiano.
-noi giudici abbiamo deciso...- iniziò il moro.
-tu hai deciso, io sono solo una vittima- sbuffò Romano, seduto dietro il banco dei giudici e con i piedi appoggiati ad esso.
-non interrompermi, ve, sto cercando di darmi un tono!- ribatté Feliciano scocciato. Per quanto Feliciano possa essere scocciato ecco -dicevo. Abbiamo deciso- Lovino sbuffò pulendosi le unghie -di fare una versione molto più semplificata di questo gioco. Avete un'ora per preparare un piatto di pasta a vostra scelta, ma in caso finiste prima potete portarcelo subito il piatto. Qualsiasi ricetta andrà bene, basta che sia italiana. No, la pasta di Alfredo non vale, chiunque la faccia verrà squalificato immediatamente. Noi la assaggeremo e il piatto più decente vincerà la sfida. Ognuno di voi avrà in dotazione un libro di ricette per aiutarvi a non fare troppe...- sembrò cercare la parola giusta -schifezze. Tutto chiaro?
-allora bastardi- Lovino si alzò sbattendo le mani sul tavolo con aria da sergente istruttore. Se avesse tirato fuori un tono del genere durante una guerra, forse l'Italia avrebbe anche vinto. Anche se, a ben pensarci, quella era una guerra, e l'Italia aveva il coltello dalla parte del manico -non voglio vedere patate, crauti, lumache, frutta di qualsiasi genere o qualsiasi ingrediente che non sia tra quelli scritti nelle ricette. Se vedo anche solo una briciola di patata finire nella pasta, chi ce l'avrà messa non uscirà vivo di qui. Tutto chiaro, cap'e cazz?- e sì, l'ultima parte l'aveva detta guardando dritto negli occhi il tedesco.
-posso metterci la vodka, da?- Russia fu l'unico coraggioso a interrompere il silenzio.
-CURNUT, PIEZZ E MMERDA, FRAT RO CAZZ, CHITEMMUOR, FACC 'E CAZZ...
-no, Ivan, non puoi- Feliciano interruppe la serie di insulti del fratello -metti solo quello scritto nella ricetta, ve.
-uhm... da...- persino il russo stava guardando quasi con timore il più vecchio dei fratelli Italia.
-bene! Potete andare alle vostre postazioni nell'altra stanza. C'è una cucina per ognuno di voi, mi raccomando fate i buoni.

Germania avrebbe voluto giocare pulito, davvero. Aveva deciso di fare una semplice pasta al pesto, niente di difficile, gli ingredienti c'erano tutti e aveva tutto il tempo per farlo. Era stato costretto a rinunciare alle patate, ma ne valeva la pena. Tutto per rendere Feliciano contento e farsi amico, per quanto possibile, Lovino. I guai cominciarono dopo una ventina di minuti, mentre Ludwig stava preparando il pesto con il mortaio, cosa che si stava rivelando più faticosa del previsto. Come diamine faceva Feliciano a farlo, con quella poca forza che si ritrovava? Bah, italiani, non li avrebbe mai capiti.
Comunque, stava aggiungendo un po' di aglio, quando una voce dallo spiccato accento francese lo interruppe.
-dovresti aggiungere del peperoncino.
-la ricetta non lo dice- replicò il tedesco senza neanche alzare lo sguardo.
-confino con la Liguria, conosco bene il pesto. In una delle varianti ci va il peperoncino, ed è una delle più buone, Allemagne.
-la ricetta non dice così.
-di chi ti fidi? Di me, che ti sto offrendo il più più sincero e profondo aiuto, che conosco la ricetta del pesto come le mie tasche e che conosco le due Italia da secoli, o di quel pidocchioso libro di ricette?
-del libro.
-io ci aggiungerei dei pomodori- intervenne una voce dall'accento spagnolo -a Lovi piacciono tanto.
Il tedesco esitò, pensando che effettivamente il Sud Italia amava i pomodori, poi si ricordò con chi stesse avendo a che fare.
-non ci vanno i pomodori. Tornate alle vostre ricette e fatevi gli affari vostri- quasi lo ringhiò, continuando a pestare.

Francia sbuffò annoiato. Ovviamente non gliene fregava niente di quella gara di cucina, era ovvio che avrebbe vinto lui. Era venuto lì per creare casino. Lanciò un'occhiata a Inghilterra, che nella sua postazione, in un angolo semi nascosto, stava cercando di capire come accendere i fornelli. Ooh, sì, si sarebbe decisamente divertito.
Inghilterra non aveva bisogno di un aiuto per fare schifo, si sarebbe concentrato su... altri personaggi. Guardò Spagna, venuto lì per fare colpo su Romano, che usciva dalla dispensa a loro disposizione con un'intera cassa di pomodori. Poi lanciò un'occhiata agli altri. Giappone stava diligentemente misurando le dosi per una carbonara, America stava tagliando alcune verdure, Austria guardava con aria disgustata la verdura da lavare e Russia cercava qualche ricetta che facesse al caso suo, lanciando ogni tanto occhiate afflitte alla sua bottiglia di vodka.
Un piano si fece strada nella mente del francese, che sorrise perfido.

-b-bonjour, Ivàn!
-ciao Francia! Come posso aiutarti?- lo slavo sorrise affabile, facendo tremare le ginocchia al francese, che sorrise a sua volta e si schiarì la voce -potresti... potresti darmi un po' di vodka?
-ma Italia ha detto che non si può usare, da?
-allora non ti dispiacerà darmene un po'.
Il russo guardò prima lui, poi la vodka, il libro di ricette, infine riportò lo sguardo su Francis e annuì.
-da, va bene- dal suo giaccone tirò fuori un'altra bottiglia di vodka dal nome impronunciabile e gliela porse.
-merci, Ivàn! Ci si vede- e si allontanò con un sorriso perfido.

Nel frattempo, Antonio stava diligentemente tagliando tutti i pomodori della cassa.
-ohi Spain! Mi spieghi a che ti servono tutti quei pomodori?- domandò America curioso.
-voglio fare degli spaghetti al sugo.
-but non sono un po' troppi?
-i pomodori non sono mai troppi- ribatté Spagna continuando a tagliare, con lo sguardo più serio che il biondo gli avesse mai visto -in caso avanzino, li mangerò io.
-oh... okay. Ma alla fine di tutta 'sta cosa ci sarà un premio?
Antonio alzò le spalle.
-a me interessa solo convincere Lovinito a uscire con me.
-good luck, Spain! Io e Matt vi shippiamo già.
-oh gracias- quando si accorse dell'acqua che bolliva, si affrettò a prendere gli spaghetti da buttare nella pentola. Inarcò un sopracciglio -ma se li metto non entrano del tutto...- inarcò un sopracciglio e ci pensò su un secondo, poi alzò le spalle -vorrà dire che li spezzerò. Posso fare una specie di... patatine di pasta! Sì! Lovinito lo adorerà!- Prima che qualsiasi essere dotato di più di due neuroni gli dicesse quanto fosse una pessima, pessima idea, lo spagnolo prese una manciata di spaghetti e li spezzò in tanti pezzettini.
L'intera cucina rabbrividì all'urlo di dolore dei due italiani, che dopo qualche attimo entrarono di corsa piegati in due dal dolore.
-chi?! Chi ha spezzato dei poveri spaghetti innocenti?!- ringhiò Lovino con le lacrime agli occhi -CHI È IL BASTARDO?!
Tutti ammutolirono, e Antonio nascose la pasta incriminata dietro la schiena.
Veneziano si rimise dritto a fatica.
Romano continuava a guardarsi intorno furioso, e quando vide che Spagna lo fissava gli ringhiò -chi spacchiu talii?- che lo fece rabbrividire. Poi Feliciano gli mise una mano sulla spalla, distraendolo.
-ve, fratellone, andiamo, non importa, scopriremo chi ha osato...- e uscirono asciugandosi le lacrime di dolore.
-ops... forse non era una buona idea.
-farò finta di non aver visto niente- lo rassicurò America -gli eroi non fanno la spia! Cioé, in certi casi sì ma...
-gracias, America.

Francia, nel durante (cit.), aveva versato la vodka di Ivan in varie borracce, poi le aveva distribuite in giro a tutti i partecipanti.
Inghilterra neanche l'aveva guardato, limitandosi a un "non berrò mai qualcosa offerto da un francese, tanto meno se sei tu a portarmelo, you damn frog!". Germania neanche lo aveva ringraziato, limitandosi a tenere la borraccia incriminata il più lontano possibile da sé stesso, Austria era troppo concentrato nel capire come funzionasse una pentola a pressione per prestargli attenzione, America lo aveva ringraziato a gran voce, Spagna aveva fatto lo stesso ma non aveva bevuto neanche un goccio, Ivan l'aveva svuotata in un sorso, ma non erano loro gli obbiettivi di Francis.
Il francese infatti si avvicinò a Giappone, intento a rigirare qualcosa in una ciotolina.
-Kiku! Mon ami! Ti ho portato dell'acqua, immagino sarai stanco, la tensione è alle stelle.
-oh, grazie, Francia-san- Kiku accettò la borraccia e fece un piccolo inchino per ringraziarlo, poi riprese a fare quel che stava facendo prima.
-be'? Che fai non bevi?- domandò Francis con una smorfia -pensavo avessi apprezzato.
Capirai. Il povero Kiku, asociale da sempre e sempre a cercare di compiacere gli altri e di capire cosa passasse nella zucca delle nazioni occidentali, divenne rosso come un pomodoro e cominciò a scusarsi ripetutamente. Poi, finalmente, cominciò a bere, e continuò fino a che Francis non gli diede una pacca sulla spalla.
-ottimo, mon ami! Sono felice che tu abbia apprezzato.
Il nipponico, con le guance rosse e gli occhi leggermente lucidi, annuì.
Con un sorrisino, Francis tornò al suo posto e fece finta di cucinare qualcosa. Dopo qualche minuto, Kiku, completamente ubriaco, si diresse barcollando verso America.
-Alfreed-san- lo chiamò con voce strascicata -sai dov'è il...- si bloccò, divenne verde in viso e vomitò sulle scarpe del biondo, che urlando si allontanò, scontrando Austria, che rovesciò la sua teglia (bollente) di lasagne addosso a Spagna, che in preda al panico cominciò a correre in giro e a travolgere tutto ciò che incontrava sul suo cammino.
E fu così che la carbonara di Kiku finì per terra, insieme all'amatriciana di America, nella pentola di Ivan finì la sua vodka, e Germania si ritrovò con i capelli imbrattati di pesto.
Alla fine, Austria ebbe la lungimiranza di inondare Spagna, ancora urlante, con un secchio d'acqua, per farlo calmare.
Inutile dire che Francia era piegato in due dalle risate.
Il tedesco, per ripicca, prese ciò che stavano preparando Antonio e Francia e lo buttò nella pattumiera.
In quel momento, il timer scattò e i fratelli Italia entrarono di gran carriera.
-allora, bastardi? Che avete combinato?
Le nazioni si guardarono, poi guardarono i loro piatti distrutti. Poi si voltarono a guardare male Francia, che fischiettava innocentemente.
Alla fine, nel silenzio, una voce emerse dal fondo della cucina.
-io avrei qualcosa di pronto- intervenne Arthur, sollevando un piatto di semplicissima pasta in bianco.
-ah crucco demmerda, tieni pronto il numero dell'ambulanza e impedisci allo spagnolo bastardo di rianimarmi- ordinò Lovino, avvicinandosi con suo fratello all'inglese -non pensavo avrei mangiato qualcosa cucinato da te, sopracciglione. In caso non ce la facessi, non lascio nessuno dei miei beni a Spagna.
-ma Lovinito!
-taci bastardo- i due Vargas presero una forchetta e, dopo aver preso letteralmente un fusillo a testa, e si guardarono preoccupati -buon appetito.
Appena misero in bocca la... non mi sento di definirla pasta, ebbero due reazioni differenti. Feliciano la ingoiò a fatica e poi corse a piangere in braccio a Ludwig. Lovino la sputò in faccia ad Antonio. Una volta che si furono ripresi, si decisero a dare un giudizio.
-è disgustosa, scotta, abominevole e hai dimenticato il sale- dichiarò Romano senza mezzi termini.
-ma- aggiunse Veneziano -sei l'unico ad averci portato qualcosa. Quindi...
-sei per forza di cose il- Romano aveva la faccia di uno che stava ingoiando un topo -vincitore.
Tutti quanti ammutolirono.
Inghilterra aveva vinto una gara di cucina, ed era stato premiato da gli stessi fratelli Italia.

America scappò terrorizzato, urlando qualcosa riguardo ad un'invasione aliena; Russia rimase immobile, tremando; Giappone prese un'altra bottiglia di vodka dal russo e cominciò a berla a grandi sorsi; Spagna piangeva attaccato alla gamba di Lovino; le due Italia stavano preparando un piatto di pasta decente per pulirsi il palato e, nel mentre a tutto questo, Francia si dondolava su sé stesso cercando di capire come diamine fosse possibile.
Inghilterra lo aveva battuto in cucina. Inghilterra. Era un incubo quello. Ma certo, oppure Alfred aveva ragione e gli alieni lo avevano preso e portato in un universo parallelo dove tutto era al contrario e Russia era astemio. Maledetti alieni.
Sì, non avrebbe potuto essere altrimenti.
-AH! TI HO BATTUTO! AH AH AH!- Arthur iniziò a fare una sorta di balletto della vittoria davanti a lui, e Francia nascose il viso tra le mani.
-mon Dieu, qualcuno mi salvi.

E questa è la storia di come Veneziano e Romano rischiarono di morire avvelenati, Spagna si prese un'ustione di secondo grado per colpa di una lasagna, Giappone si diede alla vodka e Francia cominciò a credere negli alieni.
   
 
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