Taccio ma vorrei cantare
Te
il tuo viso è una macchina fotografica
rivolta verso di me
mi assale il dubbio di uno scatto
sfuggente.
Non riesco a guardati
Fra i vestiti profumati, narratori di una storia già vissuta
Ci siamo noi
Mi passi accanto come un ombra
Ti evito ma vorrei salutarti
Te
Sorridi a un bambino
Ti conosco ma non ti conosco
Stordita dal saluto freddo che ti ho dato
ieri sera
un bacio amaro che lascio correre
Il tuo sorriso è caldo e solare
è più sublime di tutte le parole storte
che ci potremmo dire.
La verità:
sono una geisha conversatrice
con le persone che mi amano
sono un timido cerbiatto
di fronte al fucile lucido di un cacciatore
con le anime che attirano avidamente
la mia curiosità