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Autore: GiornoDiMaggio    29/01/2020    3 recensioni
un pensiero come tanti , quasi perso tra i milioni di altri e forse tra questi vi ci rispecchierete un po' anche voi . Avvolte un viaggio , per quanto breve , non è solo un viaggio , avvolte nel mentre il tempo si dilata , avvolte siete in mezzo ad una folla come il protagonista in mezzo al pubblico
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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prendo il treno , so dove mi porta eppure non dove sto andando
nel viaggio il controllo è un illusione
ed io che lo so non ho problemi nel dimenticarlo
direttamente alla stazione .

Prendo il treno , guardo il paesaggio che scorre , penso a te
che mi aspetti alla fermata , penso ad altri viaggi
passati , molti futuri, spesso e volentieri

le carrozze hanno sempre un che di melanconico e sornione
forse un po' per il lento scorrere del tempo vischioso
forse per i pensieri anche più densi
forse solo per i posti vuoti e le persone.

Sono loro il vero viaggio , i veri protagonisti , il vero paesaggio
quelle che mi stanno attorno , quelle che vorrei vicino
quelle da cui  vado via , quelle da cui sto andando
si , sei anche tu il mio viaggio , la mia oasi , il mio miraggio .

Una piacevole ignorante pausa da chi di piacevole aveva poco
da chi più che una vacanza era una zona di guerra
un viaggio della speranza

e con quello stessa voglia di farcela avevo affrontato quel viaggio
di contro questo invece senza pretese , senza attese
solo il tuo bel sorriso , il tuo calore , le tue braccia
 solo lo stare bene senza conseguenze .

Sei la mia fatina ignorante , la mia dose di nulla
ripiena di tante altre cose che non saprei definire
una sostanza che c'è ma non ti riesce di capire
come l'aria che respiro in questo vagone .

Si sente che è un treno che sto correndo con esso
che sto cambiando , chissà chi sarò alla prossima stazione
chi scenderà , con questi miei vestiti e queste scarpe indosso
e mentre penso tutto questo distratta do il biglietto al controllore ;

m'attraversa l'idea maligna , stupida e folle
che potrei anche non arrivare , sbagliare strada
che tutto il treno potrebbe deragliare
potrei fermare il viaggio e rifiutarmi
restare come sono , non cambiare.

Dura solo un attimo quel pensiero,  so che lo devo lasciare
so che è dovere delle cose vive correre col treno
viaggiare , scoprire , esplorare
fare tutto ciò che da morte non si può fare,

ma la scatola in cui sono par quasi una dimensione apparte
un bozzolo di seta , una grigissima crisalide .
Non vidi mai così tanti colori come in quel viaggio
e tanti suoni , persone , voci , occhi , odori
non ho mai avuto tante paure come in quel vagone. 

La paura del non sapere davvero , dove mi sta portando
la paura di chi sa che ogni singola volta si può rinascere
ma si rinasce nel sangue e nel pianto

e vorrei tanto tirarmi uno schiaffo , svegliarmi
perchè è solo un treno , solo un biglietto , solo una fermata
quello di finaco a me è solo l'ennesima donna
l'ennesimo uomo , il ragazzo , il bambino , il vecchio
l'immigrato , la studente , l'avvocato.

Solo questo , rimanere ancorata a ciò che vedo , pensare
che c'è solo questo
e tutto il resto è finzione e delirio
non è reale .

La radio annuncia la nuova stazione , il paese che aspettavo
mi risveglia da questo pensiero e dalla poltrona ;
mi altzo quasi con dolore
con gli occhi fissi davanti alla porta di vetro , prendo un respiro
pigio il bottone .

La porta si apre e scendo in un passo
ed era solo un treno , solo un banale breve viaggio;
ma la ragazza che era partita non è scesa con me ,
non la vedo se mi guardo nelle vetrine attorno
forse anche lei era solo un miraggio
   
 
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