29/01/2020
1 recensioniQuesta storia partecipa alla Challenge delle Mani indetta dal gruppo Facebook “Il Giardino di EFP”.
Fandom: Heat – La Sfida, film del 1995 di Michael Mann.
Pairing: Neil McCauley/Vincent Hanna
Per comodità, ogni capitolo presenterà tre drabble (anche se tutte sforano di un po’ il limite di 100 parole perché sono logorroica). Quelle segnate con l’asterisco si inseriscono all’interno del canone del film di Mann, ma credo siano tranquillamente comprensibili a tutti. In ogni caso, piccola infarinatura se qualcuno avesse aperto la storia senza conoscere l’opera di partenza: Neil McCauley è un abile rapinatore e Vincent Hanna un detective di Los Angeles che si occupa del suo caso. Le rispettive squadre si inseguono per tutta la città in un rocambolesco gioco di gatto e topo, ma i due hanno molto più in comune di quanto sembri.
Purtroppo, ho questa sensazione di non aver sviluppato i prompt nel migliore dei modi, ma spero possano contribuire a far innamorare un po’ di gente di questa ship meravigliosa *-*
Nota d’autore: le parti evidenziate in grassetto sono citazioni più o meno dirette dal film. La meravigliosa fan art è opera di ian19961 su Twitter
Fandom: Heat – La Sfida, film del 1995 di Michael Mann.
Pairing: Neil McCauley/Vincent Hanna
Per comodità, ogni capitolo presenterà tre drabble (anche se tutte sforano di un po’ il limite di 100 parole perché sono logorroica). Quelle segnate con l’asterisco si inseriscono all’interno del canone del film di Mann, ma credo siano tranquillamente comprensibili a tutti. In ogni caso, piccola infarinatura se qualcuno avesse aperto la storia senza conoscere l’opera di partenza: Neil McCauley è un abile rapinatore e Vincent Hanna un detective di Los Angeles che si occupa del suo caso. Le rispettive squadre si inseguono per tutta la città in un rocambolesco gioco di gatto e topo, ma i due hanno molto più in comune di quanto sembri.
Purtroppo, ho questa sensazione di non aver sviluppato i prompt nel migliore dei modi, ma spero possano contribuire a far innamorare un po’ di gente di questa ship meravigliosa *-*
Nota d’autore: le parti evidenziate in grassetto sono citazioni più o meno dirette dal film. La meravigliosa fan art è opera di ian19961 su Twitter
Il Bacio Sacro dei Palmieri
#2. Mani che si cercano senza mai toccarsi *
Viso a viso, occhi negli occhi. Quelli di McCauley sono scuri quanto i suoi. L’oscurità della solitudine, del vivere minuto per minuto. Si specchiano, perfetti, come le loro mani sul ripiano del tavolo. Il diner è affollato, ma è come se ci fossero solo loro due. Se Vincent volesse, potrebbe toccare quell’uomo seduto di fronte a lui, sfiorargli le dita, sentire che entrambi esistono, in pausa da quella corsa. Potrebbe afferrargli il polso e sentirne il battito del cuore, una prova che sono lì, che stanno respirando. Ovviamente non lo fa. Ma forse, in cuor suo, sa bene che le proprie mani vorrebbero allungarsi. Forse lo sa anche Neil.
#7. Dito sul grilletto *
Sono solo loro, alla fine. Ed è stata una sua scelta. Avrebbe potuto zompare su quell’auto, il tempo e un camion di troppo erano dalla sua parte. Eppure, non lo ha fatto. Ha lasciato lì Eady con il disappunto sul suo volto, l’ha mollata, ha scelto la disciplina. Ha scelto Hanna e la loro sfida. Ha scelto di arrivare alla resa dei conti e, mentre Neil impugna la pistola, si rende conto di quanto l’adrenalina lo faccia sentire vivo. Vivere o morire, non ha importanza: l’importante è giocare, l’importante è avere ancora il dito su quel grilletto. Neil ode il passo soffocato di Hanna sull’erba e gli piange il cuore al pensiero che uno dei due non ce la farà: non aveva mai avuto nessuno con cui giocare a quel modo, prima di incontrare Vincent.
#15. Mani che si stringono/26.Mani sporche di sangue *
“Te l’avevo detto che non sarei mai tornato in prigione.”
“Già.”
È calmo, Vincent. Calmo come non è mai stato in vita sua, tra irrefrenabili inseguimenti, sparatorie e cocaina. Il suo cuore batte all’impazzata, in tumulto ma anche in pace. Sarà così ancora per molto? Sa che tornerà presto a fare l’unica cosa di cui è in grado: cercare di fermare i tipi come Neil McCauley.
Forse c’è pace nel suo cuore perché sa che nessuno sarà mai davvero come lui. Sa che da ora in poi non vivrà più una sfida del genere, ma un mondo fatto di burro, al confronto di ciò che ha provato con quell’uomo.
Nei suoi ultimi istanti di vita, McCauley si tocca la ferita mortale che lui stesso gli ha inflitto. Poi quella mano si alza verso di lui, come un segno di pace – o forse una ricerca di conforto. Vincent l’afferra: chi è lui per negare a un uomo il suo ultimo desiderio? E mentre McCauley esala il respiro definitivo, Vincent alza il viso, puntando gli occhi colmi di lacrime verso le luci lontane di Los Angeles. La mano di McCauley è morta, prega di lasciarla andare. Non lo fa. La stringe ancora un po’. Il suo sangue è ancora caldo.
Viso a viso, occhi negli occhi. Quelli di McCauley sono scuri quanto i suoi. L’oscurità della solitudine, del vivere minuto per minuto. Si specchiano, perfetti, come le loro mani sul ripiano del tavolo. Il diner è affollato, ma è come se ci fossero solo loro due. Se Vincent volesse, potrebbe toccare quell’uomo seduto di fronte a lui, sfiorargli le dita, sentire che entrambi esistono, in pausa da quella corsa. Potrebbe afferrargli il polso e sentirne il battito del cuore, una prova che sono lì, che stanno respirando. Ovviamente non lo fa. Ma forse, in cuor suo, sa bene che le proprie mani vorrebbero allungarsi. Forse lo sa anche Neil.
#7. Dito sul grilletto *
Sono solo loro, alla fine. Ed è stata una sua scelta. Avrebbe potuto zompare su quell’auto, il tempo e un camion di troppo erano dalla sua parte. Eppure, non lo ha fatto. Ha lasciato lì Eady con il disappunto sul suo volto, l’ha mollata, ha scelto la disciplina. Ha scelto Hanna e la loro sfida. Ha scelto di arrivare alla resa dei conti e, mentre Neil impugna la pistola, si rende conto di quanto l’adrenalina lo faccia sentire vivo. Vivere o morire, non ha importanza: l’importante è giocare, l’importante è avere ancora il dito su quel grilletto. Neil ode il passo soffocato di Hanna sull’erba e gli piange il cuore al pensiero che uno dei due non ce la farà: non aveva mai avuto nessuno con cui giocare a quel modo, prima di incontrare Vincent.
#15. Mani che si stringono/26.Mani sporche di sangue *
“Te l’avevo detto che non sarei mai tornato in prigione.”
“Già.”
È calmo, Vincent. Calmo come non è mai stato in vita sua, tra irrefrenabili inseguimenti, sparatorie e cocaina. Il suo cuore batte all’impazzata, in tumulto ma anche in pace. Sarà così ancora per molto? Sa che tornerà presto a fare l’unica cosa di cui è in grado: cercare di fermare i tipi come Neil McCauley.
Forse c’è pace nel suo cuore perché sa che nessuno sarà mai davvero come lui. Sa che da ora in poi non vivrà più una sfida del genere, ma un mondo fatto di burro, al confronto di ciò che ha provato con quell’uomo.
Nei suoi ultimi istanti di vita, McCauley si tocca la ferita mortale che lui stesso gli ha inflitto. Poi quella mano si alza verso di lui, come un segno di pace – o forse una ricerca di conforto. Vincent l’afferra: chi è lui per negare a un uomo il suo ultimo desiderio? E mentre McCauley esala il respiro definitivo, Vincent alza il viso, puntando gli occhi colmi di lacrime verso le luci lontane di Los Angeles. La mano di McCauley è morta, prega di lasciarla andare. Non lo fa. La stringe ancora un po’. Il suo sangue è ancora caldo.