“Amore, mi passeresti
il sale per favore?” Appena quella semplicissima frase
lasciò la bocca di
Benny, il gelo calò nella sala da pranzo di Jason ed Izzi.
Non si sentiva
nemmeno volare una mosca.
Tutti gli occhi erano
incolati su Jason, che teneva la forchetta a mezz’aria con il
petto di pollo
grigliato, e la bocca aperta. Guardava con aria truce il suo avvocato
preferito, nonché cognato ed amico, fino a qualche secondo
prima.
Lentamente, quasi in
slow-motion, Jason posò la forchetta e si ripulì
la bocca con un angolo del
tovagliolo di lino bianco. Poi,
con un
sorriso da predatore che di solito riservava alla sue
“vittime”, incrociò lo sguardo
di Benny, dando voce alla domanda che girava nella testa sua e della
moglie.
“Benny, to ho appena
sentito chiamare amore mia sorella?”
“In realtà, sono la
tua sorellastra, Jason, e…”
Jason la zittì con
uno sguardo glaciale e alzando un dito- proprio come quando erano
bambini – e se
ne tornò a fissare il povero Benny. Anche Sarah lo stavo
facendo, ma per altro
motivo. Era furibonda. Credeva che fosse d’accordo con lei.
Che non fosse ancora
il momento di dire ai loro fratelli
che
avevano una mezza storia. Era iniziata da davvero troppo poco tempo, e
non
avevano ancora nemmeno capito se fosse una cosa seria o meno. E poi, il cuore di Jason era
ancora troppo
debole dopo l’infarto, Izzi
era in una
fase delicata della gravidanza e Sarah e Jason avevano appena rireso a
parlarsi
dopo anni passati distanti a causa del loro orgoglio.
Avrebbe dovuto sapere
che Benny avrebbe combinato qualche casino. A lui, l’idea di
“mentire” alle
loro famiglie non era piaciuta fin dal principio. Aveva detto che Jason
ed Izzi
gli avevano mentito, nascondendogli di essere tornati insieme, e che
lui si era
sentito preso per i fondelli. Non
voleva
ripagarli con la stessa moneta e farli sentire come cretini quando
fosse uscita
fuori la verità. Le aveva detto che erano tutti adulti. Che
le loro famiglie
avrebbero capito. Che
Jason era più maturo
ed intelligente di quanto lei gli desse credito.
Però, alla fine,
aveva detto che, forse, forse lei aveva ragione. Che
era presto.
Peccato che poi l’avesse
chiamata amore a tavola. L’aveva fatto apposta, ne era certa.
“Quindi, Benny? Non
mi rispondi?”
Benny quasi batté il
pugno sul tavolo. “Sì,
Bull, Sarah ed io
ci frequentiamo. E allora? C’è qualche
problema?”
Jason non rispose. Si
limitò a lasciare il tavolo per tornare dopo un
po’ con una bottiglia di vino
in mano. Stringendo i denti, la aprì, e se ne
versò un bicchiere generoso.
“Jase? Ma sei fuori?”
Sarah praticamente urlò mentre Izzi toglieva di mano al
compagno il bicchiere,
rovesciandolo sulla tovaglia sino ad allora immacolata.
“Ma siete fuori? È vino
rosso- il dottore ha detto che mezzo bicchiere se devo festeggiare
qualcosa me
lo posso permettere!” Si
guardò
intorno, stupito dal silenzio che lo circondava.
“Perché, secondo voi non c’è
motivo
di festeggiare?”
“Fammi capire. Tu sei…
felice che Sarah ed io stiamo insieme? Non sei arrabbiato?”
“Felice? Amico mio,
io sono… sono estasiato, entusiasta, quello che
vuoi!” Diede una pacca sulla
spalla a Benny, stringendolo, sorridendo allegro. “Andiamo,
Benny, siamo
onesti, Sarah è brava a portare a casa idioti. Tu
sei… un grandissimo passo
avanti, in quel senso. Sul serio, credo che tu sia in assoluto
l’uomo migliore
con cui lei sia mai uscita. E poi vuoi mettere come sarà
forte? Saremo
doppiamente imparentati una volta che tu l’avrai portata
all’altare. Perché tu
non sei un poco di buona che si limiterà a divertirsi con
lei, vero? Tu voi
fare di lei una donna onesta.”
Benny ingoiò,
fissando davanti a se. La mano sulla spalla lo stava intimorendo non
poco. “Quindi…
non mi prenderai a pugni come ho fatto io quando tu e Izzi siete
tornati
insieme?”
“Oh, no, certo che
no. Io sono, sono un uomo migliore, più maturo di te. No,
davvero, sono contento.
Anzi, sapete che dico? Brindiamo, alla speranza che mia sorella abbia
finalmente
smesso di uscire con idioti!”
Sarah sorrise,
notando quanto a disagio fosse Benny. Ben gli stava. Adesso avrebbe
finalmente
capito.
Anche se, davvero, le
cose erano andate meglio del previsto. Molto, molto meglio.