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Autore: Sakura_822    30/01/2020    0 recensioni
Mikan e Natsume sembrano non sopportarsi da quando si sono conosciuti,
Ma allora perché quando si parla di Natsume, Mikan sente sempre una fitta al cuore?
E perché Natsume non riesce a staccarle gli occhi di dosso?
Quando Mikan sarà nei guai, Natsume farà di tutto per salvarla.
Ma perché? Non sarà che... No, non diciamo assurdità.
O forse si?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 9

 

Dire che i giorni che seguirono furono pressoché imbarazzanti per entrambi i due giovani poteva definirsi un eufemismo.

 

A Mikan tremavano le gambe ogniqualvolta vedeva passare per i corridoi il corvino, finendo col nascondersi dietro le colonne del porticato che dava sulle aule o nei vicoli dei corridoi con il cuore che sembrava sfarfallarle fuori dal petto.

 

Era fregata, non sarebbe più riuscita ad affrontarlo, a guardarlo- anni di amicizia, se poteva chiamarla tale, buttati nel cesso a causa del suo stupido gesto.

 

Ma perché devo sempre essere così impulsiva?”

 

Si morsicò nervosamente il labbro inferiore, le gote rosse dall’imbarazzo al solo ripensarci.

 

Quasi urlò quando una mano si scontrò contro la sua spalla, picchiettandoci sopra. Si girò di scatto, il viso viola e gli occhi sgranati.

 

Una vampata di sollievo la pervase quando voltandosi, al posto di due rubini penetranti, si trovò di fronte a due iridi azzurre: Ruka.

 

“Hey Mikan, Tutto okay? Che è quella faccia?”

 

Inclinò il capo confuso, il coniglietto grigio ai suoi piedi copiò il gesto del ragazzo, stirandosi sulle zampine posteriori.

 

“Eh? Ah- no scusa, mi hai spaventata tutto qui…”

 

Gli rivolse un sorriso teso.

 

“Qualcosa non va?”

 

Continuò il biondo, chinandosi per poterla guardare direttamente negli occhi.

 

Mikan si sentì stranamente a disagio: “troppo vicino” le urlava la testa.

 

Fece un passo indietro, distanziandosi di qualche metro.

 

“Tutto apposto davvero.” Ribadì, le parole gli scivolarono quasi ruvidamente dalle labbra. Le era quasi impossibile non provare almeno un pochino di astio nei suoi confronti dopo ciò successo con Natsume.

 

Natsume.

 

Di nuovo.

 

Sospirò mentalmente: era cotta a puntino, ecco cos’era.

 

“Torniamo in classe è meglio, non voglio venir rimproverata come al solito.”

 

Deviò l’argomento, spostandosi verso la curva del corridoio.

..

.

“Ancora non gli hai parlato?” Tsubasa scosse il capo, un ghigno stampato sul volto.

Mikan grugnì, colpendo il tavolo con la fronte- esasperata.

 

“Vorrei non averlo mai fatto.” Borbottò ad alta voce mentre sbatteva frustrata i pugni sul ripiano liscio.

 

“Non aver mai fatto cosa?”

 

“Misaki! Che ci fai qui?”

 

“Sono passata a vedere come andavano i preparativi per il ballo. Ciao anche a te Tsu-Tsu comunque.” Ghignò alzando gli occhi al cielo. Il corvino sogghignò, tirandola per la cravatta in un breve bacio quando fu abbastanza vicina.

 

“Scusate?! Voi due?!” Mikan quasi cadde dalla sedia alla vista. “Da quando?! Perché non ne sapevo nulla?!” Esclamò al dir poco offesa.

 

“Già Misaki, perché non ne sapeva ancora nulla?” Le diede manforte il maggiore, un sorriso sornione sul volto.

 

“Stai zitto tu.” Soffiò l’altra, spingendogli la fronte all’indietro con due dita. Tsubasa le fece la linguaccia.

 

Misa-chan si sente ancora un po’ timida ad ammettere la nostra relazione.” Si rivolse di nuovo alla ragazzina, la quale osservava tutto con occhi sgranati.

 

“Sei pessimo! Misa-chan? Davvero?!”

 

“Sei carina quando sei arrabbiata lo sai?”

 

“Ma smettila idiota.”

 

“Tanto lo so che ti piace quando ti faccio dei complimenti.” Ghignò.

 

Il battibecco andò avanti per diverso tempo, ma Mikan non riusciva a trovare la forza di ascoltarli. Una sensazione strana le aveva impossessato il petto, risultando quasi dolorosa.

 

Era… invidiosa.

..

.

D’altro campo, Natsume non aveva ancora ben metabolizzato tutta la situazione.

Mikan l’aveva baciato.

 

Lui.

 

Quasi stentava a crederci: poteva ancora sentire la morbidezza delle labbra della ragazza sulle sue, il suo profumo pescato, il suo sguardo quando aveva aperto gli occhi dopo il suo gesto.

 

Era quasi una settimana che si trovava a pensare solo a quella fatidica notte e una marea di brividi lo attraversava ogni singola volta.

 

Perché lo aveva fatto?”  

 

Non sapeva darsi risposta.

 

Tra l’altro, la ragazza sembrava essersi volatilizzata, sparita.

Non che non se lo aspettasse, ma era strano non vedere quel suo paio di codini rimbalzare all’aria per i corridoi.


Un moto di agitazione lo pervase: adesso anche Mikan se ne sarebbe andata? Anche lei gli avrebbe girato le spalle? …Come Ruka?

 

Deglutì, affondando le mani tra le sue ciocche scure.

 

Neanche si stupì quando percepì le gote inumidirsi, mentre una crisi di pianto faceva la sua comparsa.

 

Non si preoccupò del prurito che le linee aggiuntosi sui suoi avambracci gli avrebbero procurato contro il tessuto spesso della divisa, era tutto troppo da gestire a livello emotivo- Un altro abbandono. Un'altra delusione.

 

Fu così che sotto i raggi deboli della Luna, altre linee rosate si unirono alla dolorosa composizione sul suo corpo.

..

.

Il tormento di Mikan si trascinò fino all’ora di attività fisica, già di per se una materia che trovava insensata visto che tutti baravano usando i loro alice: e poi c’era lei, quella col potere che non serviva pressoché a nulla e che compariva quando pareva a lui.

 

Lei detestava perdere, ma da quando aveva messo piede nell’accademia sembrava devesse aspettarsi di essere destinata all’ultima posizione in tutto.

 

Spinse la lingua contro la guancia, innervosita.

 

“Perché ti disturba tanto essere in coda alla classifica?” Kokoroyomi la guardava confuso, il volto -come sempre del resto- inespressivo.

 

“Smettila di leggermi nella testa Koko!” Sbottò lei alzando gli occhi al cielo.


Appoggiò il mento sulle ginocchia.

 

Che scocciatura. Per lo meno Natsume non le leggeva nel pensiero- si limitava a stuzzicarla un po’.

 

Ora che ci pensava però, sarebbe stato davvero forte poter sapere a cosa stesse pensando Natsume al tempo- magari avrebbe attenuto delle ottime informazioni con cui infastidirlo e non si sarebbe ritrovata con un dito in faccia mentre veniva chiamata 'mutandine a pois ogni' tre per due.

 

Quasi inconsciamente si ritrovò a puntare lo sguardo sulla zazzera carbone davanti a lei, seduto in silenzio per terra.  

 

“Koko non è che mi faresti un favore?” si voltò.

 

“Perché vuoi sapere cosa pensa Natsume?”

Mikan lo trucidò con lo sguardo.


Perché l’ho fottutamente baciato l’altra sera e adesso è tutto incasinato e ho rovinato tutto e sono solo una stupida-”


“Frena frena, così mi fai scoppiare la testa!” Si lamentò il biondo. Per poi aprire la bocca in una piccola ‘o’.

 

“Sei innamorata di Natsume e vuoi sapere se ricambia?” Una mano gli fu subito sbattuta in faccia a coprire la bocca.

 

“Shh-! Sei impazzito?! Non urlare maledizione!” Esclamò, le gote color porpora.

 

“Limitati a leggergli il pensiero.” Continuò poi, per liberarlo.

 

“Okay allora… oh-”

 

“‘Oh’ cosa?! Che vuol dire!”

 

“Natsume, lui-” iniziò a parlare, ma proprio mentre le sue labbra stavano per formulare quelle parole che tanto aveva bisogno di sentirsi dire, una porta fu aperta all’improvviso e un omone di almeno due metri fece il suo ingresso con un urlo vichingo.

 

L’attenzione di tutti fu rivolta a lui.

 

“Buongiorno scolaretti! Mi occuperò io di voi oggi! Tenetevi forte perché oggi assaporerete il sangue, la polvere, il sudore!” Esclamò preso da un entusiasmo che pareva inesauribile.

 

“Dividetevi in due squadre e prendete un pallone perché oggi si gioca a PAL-LA-VO-LO!” Esultò.

 

Mikan si girò veloce verso il compagno. Non c’era un attimo da perdere.

 

“Finisci- finisci il discorso-” Fece per dire, ma dietro di lei il biondino era già sparito e prima ancora di poter mettersi a cercarlo, delle braccia la trascinarono all’indietro.

 

“Vieni in squadra con noi Mikan-chan.” 

Le sorrise dolcemente Nonoko e la castana sbuffò. 

 

"Di bene in meglio."

 

ANGOLO AUTRICE

Inserire le urla nei miei confronti di odio qui lol:

Mi dispiaceee, ho trascurato la storia, di nuovo. :(

Vi giuro, non mancano molti capitoli alla fine, portate pazienza vi prego ahaha

Beh che dire, buon anno?

 

   
 
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