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Autore: Goten    04/08/2009    42 recensioni
Quante volte assieme a Tanya, l'aveva derisa e umiliata. Quante volte le aveva ripetuto che lei non era una di loro! Quello che però nessuno capiva era perché Bella non reagisse... finché un giorno, Jacob si presentò davanti alla porta di casa Cullen come tutte le mattine e, quando Edward gli aprì la porta, rimase per un attimo interdetto. Edward prese una piccola porzione di aria. << Dov'è l'umana? >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bene, eccoci arrivati all'ultimo capitolo. Mi dispiace che anche questa storia sia finita ^^ ma è normale. Al rientro delle ferie, ci saranno le altre ficci che spero vi terranno compagnia come hanno fatto fino ad ora le altre mie storie. Vi ringrazio ancora tantissimo per i vostri commenti e per il vostro sostegno. Grazie anche alla mia infaticabile beta: Giusy!! ^_^ E ora, vi lascio alla lettura dell'ultimo capitolo. Un bacione a tutti e buone ferie, ci vediamo dopo il 20 agosto! ^_^ CIAO.
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Le vacanze di Natale erano finite da tempo. Lei e Edward erano tornati a Forks e tutto aveva ripreso a scorrere nel solito modo. In quel momento, stava stendendo il bucato, Jake ultimamente le stava dando parecchio lavoro. Non passava giorno senza che quel ragazzo sporcasse irrimediabilmente i propri vestiti. A nulla erano valse le sue lamentele, era diventata una equazione normale: Jake sporco=doppio lavoro per Bella.

Si lasciò andare ad un sospiro teatrale, mentre l'ennesima maglietta veniva stesa con cura dalle sue abili mani.

Edward e Jacob erano usciti, ultimamente lo facevano spesso, il vampiro stava affinando le sue abilità di caccia. Fortunatamente lei non rimaneva mai sola. Sorrise accarezzandosi l'enorme pancia.

<< Hey ciao. >> Le braccia calde di Seth l'avvolsero come un bozzolo.

Nonostante lo spavento, Bella si lasciò andare in quell'abbraccio così gentile. << Seth! >> lo rimproverò. << Mi hai spaventato! >> Gli diede un piccolo schiaffetto sul braccio.

La risata di lui riempì la lavanderia. << Scusa. Non volevo spaventarti. >> Ammise, schioccandole un bacio sulla guancia.

Bella lo abbracciò stretto, per quanto la sua enorme pancia glielo permettesse. << Non fa niente. >> Si lasciò coccolare per un po.

<< Allora, come stanno le mie donnine? >> Ridacchiò, abbassandosi verso il pancione di Bella, parlando con la piccola creaturina al suo interno.

<< Dai Seth! >> Sorrise imbarazzata. << Stiamo bene, non preoccuparti. Hai fame? >> Lo osservò sorridente.

<< Eccome! >> Con gentilezza l'aiutò ad arrivare in cucina, dove parecchie padelle erano già sui fornelli a fuoco basso. << Che profumino! >> Sospirò annusando l'aria.

In quel momento la porta si aprì, Jake e Edward entrarono ridacchiando. << Ti dico che ne ho azzannate quattro! >> Sbuffò Edward, beccandosi una pacca amichevole dal Quileute.

<< Hey Bells! Come stai? >> Le sorrise Jake, raggiungendo Seth a tavola, aspettando ovviamente il loro pasto quotidiano.

<< Ciao. >> Le sussurrò Edward avvicinandosi, baciandola dolcemente sulle labbra. << Mi sei mancata. >> Mormorò sulle sue labbra, accarezzandole con amore la pancia rotonda.

<< Anche tu mi sei mancato. >> Gli sorrise in risposta, godendosi quelle piccole attenzioni che la rendevano felice. << Come è andata la caccia? >> Domandò, mentre le braccia di Edward la tenevano, per quanto possibile, stretta contro di lui.

<< Bene, sono migliorato molto. >> Le sorrise. << Almeno non dovrai più avere tutta la mia roba da lavare. Non ho sporcato nulla. >> Ammise fiero di se.

Isabella non poté evitare di ridacchiare. << Ottimo. Adesso dovresti insegnare a Jake un po della tua arte. Oggi ho fatto ben cinque lavatrici, ed era solo roba sua. >>

Il volto di Edward si corrugò. << Bella. >> L'ammonì. << Lo sai che non devi stancarti. >> Sciolse il suo abbraccio osservandola. << Sei sempre la solita testona. Sai benissimo che tu non... >>

<< Non sono come voi. >> Sbuffò Bella interrompendolo.

<< Appunto. >> La guardò il vampiro, riducendo gli occhi a due fessure. << Dovresti stare attenta. Non puoi più pensare solo a te. Devi pensare che dentro di te, c'è una piccola parte anche di me. >> La sua mano fredda si posò sulla pancia.

<< Edward, ci penso e oggi mi sono sentita in forze per.. >> Ma venne interrotta.

<< No. Adesso, mettiamo in chiaro le cose. Da adesso, tu non ti muoverai più da camera tua, al massimo il bagno ti concedo. >>

<< Edward... >> Provò a ribattere, ma l'occhiata che lui le degnò la fece zittire.

<< Non devi affaticarti. Non voglio che con la tua goffaggine capiti qualcosa alla nostra piccolina. Manca così poco alla sua nascita. Non rovinare tutto. >> Si beccò un sonoro sbuffo infastidito da quella che ormai era sua moglie da quasi quattro mesi.

<< Sono fortunata che la gravidanza duri solo cinque mesi. >> Bofonchiò Bella, stanca delle continue lamentele di Edward.

<< Hey Bella, io ho fame. >> La voce di Seth arrivò irritando profondamente il vampiro.

<< Arrivo Seth. >> Alzò un po la voce, tornando poi a guardare suo marito. << Finisco con loro e poi.. >> Non finì neppure di parlare che le braccia di Edward la sollevarono e la trasportarono vicino ai due Quileute.

<< Seth, mia moglie. >> E calcò bene sulle parole “mia moglie”. << Ha già fatto troppo per voi. Adesso, muovete quel culo enorme che voi cani vi trovate e vi arrangiate. >> Sbottò guardandoli freddo. << Bella adesso torna a casa e se uno di voi prova solo ad avvicinarsi per chiederle qualunque tipo di favore, gli stacco la testa! >> Finì osservando i loro visi tentare di trattenere le risate.

Sei un po troppo ansioso Eddy. Edward ringhiò. << Non rompere Jake. >> Si voltò verso l'altro licantropo. << E tu renditi utile. Finisci quello che stava facendo Bella. >>

<< Va bene... va bene... >> Acconsentì Seth, mentre un sorrisone gli comparve sul viso.

Isabella non riuscì neppure a salutare i suoi amici. Edward era uscito con lei in braccio, senza alcuna intenzione di rimanere in quella casa un secondo di più.

<< Potevi farmeli salutare. >> Si lamentò, appoggiandosi meglio contro il torace solido di suo marito. Uno sbuffo fu tutto quello che ottenne come risposta. E mentre la foresta scorreva veloce sotto il suo sguardo, non poté evitare alla sua mente di tornare indietro a quattro mesi prima...

Era sdraiata a pancia in giù sul suo letto morbido, Jacob e Billy non erano ancora tornati. Edward l'aveva lasciata a casa, era andato dai suoi genitori per qualche ora, sarebbe tornato presto.

Fino a due giorni prima si trovavano a Phoenix, e adesso, erano tornati nella fredda e gelatissima Forks, dove la neve la faceva da padrone.

Si avvolse meglio nel suo piumone invernale. Aveva accettato Edward, gli aveva consegnato il suo cuore, adesso si augurava solo di aver fatto la scelta giusta. Sapeva che il vampiro aveva un caratteraccio, ma aveva ormai capito che lo adorava anche per quello.

Chiuse gli occhi, provando a fare un piccolo sonnellino nell'attesa del suo ritorno.

<< Bella... lo so che sei sveglia... >> Mormorò la sua voce vicino al suo orecchio.

Spalancò gli occhi trovandolo di fronte a se, con qualche fiocco di neve fra i capelli. << Sei tornato presto. >> Arrossì senza distogliere gli occhi dalla sua figura.

Ghignò sedendosi sul letto. << Bella... >> Cominciò a parlare. << Non sono bravo in queste cose. >> E già questa ammissione la spinse a spalancare di più gli occhi e a sollevarsi. Con calma apparente si mise seduta. Che diavolo stava provando a dirle? << Tu, sei il tipo di persona che attira una catastrofe dietro l'altra. E io... >> Si passò nervosamente la mano fra i capelli color bronzo. << … io ammetto che adoro tirarti fuori dai tuoi casini. Afferrarti al volo quando cadi, evitare che qualunque cosa possa ferirti o farti del male. >>

Bella era certa che se non fosse stato impossibile, probabilmente Edward sarebbe arrossito. << Edward, cosa vuoi dirmi? >> Temeva quasi la sua risposta.

Il vampiro prese un secondo per riordinare le idee, il che era strano per lui. << Sto cercando di dirti che vorrei provare a fare le cose per bene... >> Per un breve attimo Isabella notò che Edward aveva abbassato il suo sguardo dorato, per poi risollevarlo più sicuro che mai. << Non mi piace quando gli altri ti guardano e fanno certi pensieri su di te. Mi viene voglia di staccargli la testa a morsi. >> La ragazza arrossì incredibilmente. << Vorrei che tutti capissero che nessuno può pensare di portarti via da me. >> Il suo cuore prese a battere forte, aveva cominciato ad intuire dove Edward stesse andando a finire con quel discorso. << Vorrei che tu diventassi solo mia. Vorrei che solo le mie mani ti potessero sfiorare, accarezzare e che... fossero solo per me, i tuoi pensieri, i tuoi baci... e il tuo cuore. >>

Eccoli entrambi al limite dell'imbarazzo più totale. Lei rossa aragosta e lui arrogante fuori, ma timoroso di una sua risposta.

Le labbra di Bella si aprirono e si chiusero più volte, non riusciva a dare un senso concreto alle parole che le affollavano la mente.

Cercò di calmarsi ed all'ennesimo respiro profondo, si sentì pronta. << Io, mi sono sempre sentita come un girasole, Edward. Ti ho sempre considerato il mio sole. Gravitavo attorno a te, sempre, considerandoti irraggiungibile. >> Con lentezza sollevò una mano, posandola sulle sue occhiaie che sembravano ustioni. << I tuoi occhi neri, mi hanno sempre attirato, ma quelli dorati mi hanno sempre affascinato. >> La sua mano si spostò sulle sue labbra. << Ho sempre sognato sfiorare le tue labbra. Mi chiedevo spesso che sapore avessero. >> Arrossì, rendendosi conto che stava rivelando a lui i suoi pensieri più intimi, ma proseguì lo stesso. Il piumone giaceva sulle sue gambe, mentre con un coraggio che nemmeno lei credeva di avere si era sollevata sedendosi sulle gambe di Edward, le piaceva essere guardata da quegli occhi. Allacciò le braccia dietro al suo collo freddo e bianco e si avvicinò fino a mormoragli sulle labbra. << Ti amo, Edward. >> E lo baciò.

Avevano saltato a piedi pari la fase del fidanzamento. Bella aveva scoperto durante l'organizzazione delle nozze, quanto potesse essere possessivo e ossessivo Edward. Ma nel suo intimo, ne era pazzamente felice.


<< Siamo a casa. >> Annunciò la voce melodica di suo marito, mentre con un gesto veloce apriva la porta della loro casetta situata in mezzo al boschetto. Poco distante dalla casa dei genitori di lui. << Stai bene? >>

Bella adorava anche questo suo lato premuroso. << Si. Con te vicino, va sempre bene. >>

Il suo cuore incominciò a battere forte, quando le labbra di Edward si posarono dolci sulle sue. << Ti amo, Isabella. >> Le disse, abbassandosi poi verso la sua pancia. << Amo già anche te, piccola mia. >> Baciò il pancione, facendo ridacchiare imbarazzata la futura mamma.

<< Come pensi che sarà? >> Gli domandò, con occhi adoranti.

La fronte fredda di Edward si appoggiò contro la sua. << Sarà bellissima, avrà il tuo fascino e spero il mio equilibrio. >> Scherzò, gioendo nel sentirla ridere.

<< Sono così fortunato. Ho te, presto ci sarà anche la nostra piccolina... e poi... >> Le prese il volto fra le mani. << Diventerai una splendida vampira. >> Quello era il suo desiderio più grande, avere Bella per l'eternità.

<< Potresti stancarti di me. >> Lo punzecchiò.

E quasi si sciolse quando il sorriso di Edward si aprì mostrandole i denti perfetti. << Non mi stancherò mai di te. Sei tutta la mia vita. >>

Le loro labbra tornarono a baciarsi avide, mentre la loro storia sarebbe proseguita per sempre.


FINE

   
 
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