Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: daisys    30/01/2020    0 recensioni
New Orleans.
"Quando tutto sembra andare male, non preoccuparti. La situazione può sempre peggiorare."
Hailey Morgan, giovane studentessa di medicina alla LSU si barcamena tra lezioni in università, tirocini in ospedale e turni sfiancanti in un pub per pagarsi la vita.
Il suo mondo cambia radicalmente quando una notte decide di seguire la sua coinquilina, e si ritrova invischiata in una situazione più grande di lei.
Si ritrova in un mondo fatto di sangue, artigli e animali mannari.
Diventa Bast del pardo, alfa riconosciuto di uno dei gruppi mannari più disastrati del paese, ed è costretta ad accantonare l'università per riuscire ad integrare le pantere all'interno della società mannara.
Tutto ciò sopravvivendo a Cameron, giovane leopardo che per sbaglio, nella frenesia della prima trasformazione, ha marchiato come suo primo compagno.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2
So come spedirti in pronto soccorso
 
Sono ferma da qualche minuto.
Credo.
Ho la bocca secca e faccio fatica a respirare, non solo a causa del fumo sottile che sembra avvolgere la stanza.
Non so dove volgere lo sguardo, né in che direzione andare.
Con un respiro profondo chiudo gli occhi, conto fino a cinque e poi li riapro, scrutando con calma ciò che ho intorno.
Non è così male.
Ok, posso farcela suppongo.
Scuotendo il capo con forza, comincio a scendere le scale che portano verso la pista da ballo, gremita di corpi che si agitano al ritmo forsennato della musica pompata dalle casse.
A circondare l’enorme pista, si allungano tre palchetti per lato, dove si trova ciò che inizialmente mi ha sconvolto.
Su ogni palchetto si trovano tre scene molto diverse, ma sono piuttosto sicura che su almeno due di essi siano presenti dei pali, dove ragazzi e ragazze più o meno svestiti ondeggiano sensualmente al ritmo della musica.
Dico di essere piuttosto sicura perché o iniziato ad evitare di guardare in quelle direzioni dopo che ho notato un ragazzo legato e appeso in quella che sembra essere un’esibizione di shibari.
Comincio a capire l’attrattiva di questo locale per Jane, è decisamente nelle sue corde.
Ma capisco anche perché non me ne abbia mai parlato, o non abbia nemmeno tentato di convincermi ad accompagnarla.
Nonostante lo stretto rapporto che intercorre tra noi due, sono sempre stata piuttosto restia a parlare dei suoi interessi legati al mondo del BDSM, non tanto per repulsione o problemi di altro tipo, ma per il semplice fatto che non riesco ad ascoltarla quando parla di cedere totale fiducia a qualcun altro.
Non fa per me.
Facendo guizzare lo sguardo per la sala noto l’enorme piano bar, dove inizio a dirigermi a passo spedito, con la testa china per evitare di vedere qualcosa di troppo.
Mi faccio strada nella calca, evitando di essere palpata nel mentre.
Con un sospiro di sollievo arrivo nei pressi del bancone, dove mi appoggio con il busto.
«Prima volta al Silver Bite?» mi sento domandare con tono allegro dal barista, che mi osserva con un sorriso sardonico mentre finisce di shakerare un drink.
Osservo il suo viso pieno di piercing, i capelli scuri sparati per aria e gli occhi chiari sottolineati da trucco scuro e scuotendo le spalle borbotto qualche parola «E’ così palese?».
Posando lo shaker, si appoggia a sua volta al bancone, per osservarmi attentamente, e ancora una volta non posso fare a meno di pensare che Clark aveva fottutamente ragione.
Con questi abiti spicco decisamente.
«D’accordo, ammetto di non confondermi bene con la clientela», dichiaro roteando gli occhi, per poi osservare il suo di abbigliamento, anche se non credo che quello che posso vedere possa dichiararsi tale, considerato che indossa un paio di pantaloni di pelle e innumerevoli tatuaggi.
Ride con leggerezza, annuendo al mio indirizzo «Appurato che è la tua prima volta», ammicca divertito «Cosa posso offrirti per questo battesimo di fuoco?».
«Una birra”, dico concisa, per poi ruotare leggermente il busto e cominciare a cercare con lo sguardo la capigliatura famigliare di Jane.
«Cosa ti porta in questo tipo di locale?» chiede passandomi la bottiglia appena stappata, per poi poggiarsi nuovamente al bancone di fianco a me.
Lo guardo di sottecchi, con un sopracciglio inarcato in maniera ironica.
«Non hai da servire qualcun altro?» ribatto, per poi bere un sorso di birra con una smorfia leggermente disgustata.
Non sono una grande fan dell’alcool.
«Posso prendermi una pausa ogni tanto, non sono solo qui dietro», inizia, indicando con un pollice gli altri due ragazzi che sono dietro al bancone con lui. «E poi diciamocelo, è molto più interessante capire cosa ci fa qui qualcuna come te”, conclude tranquillo.
«Qualcuna come me, eh?» ridacchio appena, sentendolo dire una cosa del genere, non ha tutti i torti, qui sono decisamente fuori posto.
Prima che possa continuare, vengo spinta contro il barista carino da un tizio decisamente enorme, che senza troppa grazia sembra avermi puntata.
Osservo scazzata il fascio di muscoli che mi si è avvicinato con tanta grazia, abbigliato con un sobrissimo completo in pelle, che sembra comprimere al limite l’eccessiva muscolatura.
«Sei sola occhi blu?» chiede con voce decisamente alta, piazzandomi una mano sul fianco con poca delicatezza. «Che ne dici di farti un giro in pista con me?».
Con uno sbuffo leggero scaccio la mano dell’energumeno dal mio fianco, per poi allontanarmi di un passo, sempre più vicina al barista carino.
Lo sento appoggiarsi leggermente sulla mia schiena, mentre si sbilancia in avanti, inglobandomi leggermente tra le sue braccia, poggiate ai lati del mio busto.
Che carino, pensa di dovermi proteggere.
«Lasciala perdere Adam, è la prima visita al Silver, trovatene un’altra per la serata», ringhia leggermente, facendomi rabbrividire per il riverbero che sento lungo la schiena.
«Bene bene, non mi dispiacciono le novelline, non ti intromettere Nat», dichiara a gran voce Adam, a quanto pare. «Su occhi blu, non ti farò pentire di essere venuta al Silver, so essere delicato», conclude allungando velocemente una mano, con cui mi afferra un polso, con tutte le intenzioni di portarmi in pista o chissà dove.
Chiudendo gli occhi cerco di non sbottare, nonostante la voglia sia molta, poi poggio la bottiglia di birra di fianco a me e con decisione cerco di liberare la mano da questa presa sgradita.
Non faccio in tempo ad esercitare più forza che mi sento strattonare con forza in avanti.
«No occhi blu, prima regola, non si discute con un Dom», dice con tono duro l’idiota davanti a me.
Come non detto, non sbottare non è più un’opzione.
Sento dei movimenti dietro di me, segno che Nat - il barista carino – si sta muovendo, ma non ci faccio caso.
Con un movimento veloce lo sbilancio, attirandolo verso di me, per poi ruotarci e buttarlo con tutto il mio peso contro il bancone.
Veloce sposto la mano lasciata libera contro la patta dei suoi pantaloni, per poi stringere senza troppa forza quel poco che trovo.
«Punto primo, io discuto di quel cazzo che mi pare, che tu sia Dom o qualsiasi altra cosa», dico serrando leggermente la presa, mentre mi avvicino con il corpo, per pressarlo maggiormente. «Punto secondo, studio medicina e so perfettamente come spedirti al pronto soccorso con un trauma o una torsione testicolare», continuo con tranquillità, mentre gli sorrido affabile.
Lui di contro mi guarda con gli occhi sbarrati, mentre boccheggia.
«Quindi la decisione sta a te, o te ne vai e non mi rompi più il cazzo oppure ti impedisco di usare il suddetto per un periodo piuttosto lungo, che ne dici?», concludo sbattendo i miei fantomatici occhi blu nella sua direzione, mentre stringo ancora un po' la presa sul suo pacco.
Lo vedo deglutire spaventato, e mollare la presa sulla mia mano.
Mollo anche io la presa.
«Ottima scelta», ridacchio divertita, ma probabilmente nemmeno mi sente, in quanto si è allontanato in fretta.
Torno a prendere la bottiglia di birra dal bancone, dove trovo Nat che mi fissa allucinato.
«Bhe, che c’è? Almeno stavolta non ho minacciato di staccare il cazzo a morsi a nessuno», dico facendo spallucce e bevendo un sorso.
Nat si sblocca, per iniziare a ridere come un forsennato.
«Forse non sei proprio fuori posto sai?», ammette smettendo di ridere. «Posso sapere il tuo nome, occhi blu?».
 
***
 
Osservo il locale rilassata contro il bancone, mentre sorseggio la mia seconda birra.
Nat si è allontanato un attimo per servire dei clienti.
Appena lo sento di nuovo alle mie spalle mi volto in fretta.
«Ascolta, posso farti una domanda?», dico velocemente, mentre in fretta e furia sfilo dalla tasca dei jeans il mio telefono.
«Per caso conosci questa ragazza?», domando, mostrando il blocco schermo, dove fa bella vista di sé una foto mia e di Jane. «E’ la mia coinquilina, si chiama Jane, è qualche mese che c’è qualcosa che non va, vorrei capire se ha incontrato qualcuno qui»,
Lo vedo sbiancare, per poi iniziare a scuotere la testa, con gli occhi che si muovono impazziti per il locale.
Scavalca in fretta il bancone, gettando il grembiule verso gli altri due baristi.
Mi prende per un braccio ed inizia a trascinarmi verso l’uscita, mentre continua a guardarsi alle spalle come se avesse il diavolo alle calcagna.
Sono troppo scioccata per parlare, non capisco cosa sia successo in questi pochi secondi.
Non riesco nemmeno a reagire quando nelle vicinanze dell’uscita, la nostra fuga si interrompe di colpo.
Due uomini si sono parati davanti a noi, bloccando di fatto l’accesso alla scalinata.
Vedo Nat deglutire spaventato.
Sono entrambi ben piazzati, scuri di capelli e molto in forma.
Uno dei due non sembra molto felice di trovarsi qui, e mi osserva corrucciato, quasi sofferente.
L’altro, che ha una lunga cicatrice che gli attraversa il viso in diagonale, mi sorride leggermente, in modo tutt’altro che rassicurante.
«Dove vai Nathan? Dovresti stare dietro al bancone in questo momento», sibilla lo sfregiato, per poi rivolgersi a me. «Signorina, la stavamo aspettando».
Lo guardo confusa, non capendo bene dove vuole andare a parare, non conosco nessuno qui dentro oltre a Jane, e lei non ha idea del fatto che le sono venuta dietro.
«Jane ha parlato di te al suo accompagnatore, Logan Smith». Inizia sorridendo al mio indirizzo. «E’ il proprietario del Sliver Bite, e Nathan, è il momento che torni al tuo turno di lavoro».
Vedo Nathan indeciso, oscillare nella mia direzione non molto sicuro a lasciarmi nelle mani di questi due.
Per tagliare la testa al toro, e non metterlo nei guai, lascio decisa la sua mano, per poi avvicinarmi allo sfregiato, che mi sorride incoraggiante.
Non mi fido di nessuno dei due, ma da come occupano il vano dell’uscita, dubito che mi faranno uscire in fretta.
Iniziano ad incamminarsi nuovamente verso la calca, in direzione di alcuni palchetti, dove nascosta si erge un’altra scalinata.
 
***
Sono stata lasciata da sola in una stanza per le lap dance private e … altre cose.
Mi è stato gentilmente detto di attendere qui, mentre vanno ad avvertire “il capo” che sono arrivata.
Una brutta sensazione mi serpeggia lungo la schiena da quando sono salita ai piani superiori, scrutando le stanze chiuse.
Se non sapessi che è impossibile, giurerei di aver sentito dei ringhi riverberare lungo il corridoio.
Rabbrividendo comincio a rendermi conto che la situazione non è delle migliori, e probabilmente Jane è invischiata in qualcosa che è più grande di noi.
Non è stata una buona idea venire qui.

NOTE DI FINE CAPITOLO
La situazione inzia a sbrogliarsi più o meno.
La nostra protagonista non la manda a dire, decisamente.
Sarcastica, aggressiva e molto impetuosa, darà filo da torcere alla stragrande maggioranza dei personaggi che incontreremo nei prossimi capitoli.
Hailey fa la conoscenza del giovane Nathan, barista del Silver Bite che cerca in tutti i modi di allontanarla dal locale, appena capisce cosa sta cercando, o meglio chi.
Il vero movimento inizierà nei prossimi capitoli, dove la vita di Hailey verrà totalmente stravolta, da nuove scoperte e grandi cambiamenti.
Sono ben accetti giudizi, che siano positivi o meno.


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: daisys