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Autore: inzaghina    30/01/2020    7 recensioni
Rose Granger-Weasley e Scorpius Malfoy si frequentano e si sopportano solamente per via dell'amicizia con Albus Potter, o almeno questo è quello che tutti credono - loro due inclusi.
In occasione del compleanno di Rose e Albus, i due si ritroveranno a passare del tempo insieme, rendendosi conto di avere molto di più in comune, oltre all'essere i migliori amici di Albus.
“È una tradizione di famiglia, vero? Avere il nome di una stella…”
“Una delle poche tradizioni non macabre che i Black hanno portato avanti per secoli.”

[Storia partecipante al contest “Scritto tra le note” indetto da _ Freya Crescent _ sul forum efp.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Storia partecipante al contest “Scritto tra le note” indetto da _ Freya Crescent _ sul forum efp, il contest prevedeva la scelta di un pacchetto (segreto e esclusivo) comprensivo di due elementi, il primo obbligatorio e il secondo facoltativo.

Prompt: Every Breath You Take - The police
Fuochi d'artificio, estate



 

 
Riflessi di te


 
 
Quando il treno che li riporta a Londra al termine dell’anno scolastico raggiunge la periferia della capitale britannica, Scorpius incrocia lo sguardo di Albus nello scompartimento caotico in cui hanno viaggiato con buona parte della chiassosa famiglia del secondogenito di Casa Potter e sorride.
“Ricordati di rammentare subito ai tuoi che sei obbligato a partecipare alla nostra festa di compleanno”, gli dice il moro, accennando con un gesto a se stesso e a sua cugina Rose.
Scorpius gli restituisce un cenno d’intesa. “Sai bene che non ho alcuna intenzione di perdermela questa volta...”
Il compleanno dei due cugini è una ricorrenza annuale a cui Scorpius è stato invitato sin dal primo anno a Hogwarts, ma al quale non è mai riuscito a partecipare prima per via delle vacanze che la sua famiglia è solita organizzare nello stesso periodo. Quest’anno però, Scorpius ha informato preventivamente i genitori riguardo la propria volontà di essere presente ai festeggiamenti per il compleanno del suo migliore amico ed entrambi hanno compreso la sua scelta. Il passato doloroso condiviso dalle famiglie Malfoy, Potter e Weasley, le opposte fazioni durante la Seconda Guerra Magica, non hanno mai influenzato la vita quotidiana di Scorpius e Albus — non avrebbero mai potuto sopravvivere per sette anni nello stesso dormitorio se avessero permesso a qualcosa avvenuto prima delle loro nascite di influenzare le loro scelte e il loro quotidiano.
“Ci vediamo tra un mese, amico,” dichiara Albus, assestandogli una pacca sulla spalla e abbracciandolo brevemente, una volta giunti al binario.
Scorpius ricambia l’abbraccio, annuendo e avviandosi poi verso i suoi genitori; segue con lo sguardo Albus raggiungere un paio dei suoi numerosi zii, che a turno li vengono a prendere ogni anno alla stazione, e si chiede per l’ennesima volta cosa si provi ad avere una famiglia così numerosa e unita.
“Bentornato, tesoro,” lo saluta sua madre, abbracciandolo a sua volta.
Draco Malfoy si limita a una pacca sulla spalla, ma il sorriso che indirizza al suo unico figlio è genuino e Scorpius ringrazia, ancora una volta, che i suoi genitori si siano avvicinati alla fine della guerra — non è affatto certo che l’erede di casa Malfoy avrebbe superato i traumi che il conflitto gli aveva lasciato in eredità, senza Astoria Greengrass al proprio fianco.
 
*
 
Sabato 30 luglio Scorpius viene svegliato dai caldi raggi del sole estivo ed è impaziente per la prospettiva di passare il finesettimana nella casa dei nonni di Albus, a festeggiare il sedicesimo compleanno di lui e Rose.
 
“La Tana è piuttosto originale…”
“Dì pure che è una gabbia di matti, Al!” ghigna Fred, finendo con il far scoppiare a ridere il resto dei presenti.
“Sicuramente non ha nulla a che fare con Villa Malfoy”, dichiara Rose — un lampo provocatorio attraversa i suoi occhi cerulei, come se stesse sfidando Scorpius a ribattere.
“Sinceramente non vedo l’ora di vederla, finalmente…” commenta lui, sostenendo lo sguardo di Rose e costringendola ad abbassare le iridi per prima; è una vittoria da celebrare perché la perseveranza di Rose Granger-Weasley è famosa in tutta la scuola e Al gli strizza l’occhio complice, badando a non farsi intercettare dalla cugina, ovviamente.
 
“Già sveglio?”
La domanda di suo padre lo coglie di sorpresa, non ha notato la sua presenza e gli ci vuole un attimo per registrare il suo sottotono divertito.
“Al arriverà a prendermi per colazione ed è sempre stato piuttosto mattiniero”, gli risponde quindi, avvicinandosi alla caraffa del caffè per versarsene una tazza.
“Ci tieni davvero a questa festa, eh?”
“Al è il mio migliore amico, l’unica persona al di fuori della famiglia che non ha mai dato peso al mio cognome, sin dal primo giorno di scuola…” spiega, ritornando con la mente ai primissimi momenti condivisi nel dormitorio Serpeverde. “Sono molto felice di poter finalmente partecipare alla sua festa di compleanno, dopo anni di inviti rifiutati, sono certo che sarà memorabile…”
“Non sai quanto sia felice io che tu abbia trovato un amico come lui. Mi circondai delle persone sbagliate ai tempi della scuola e non passa giorno in cui non mi chieda se le cose non sarebbero andate diversamente, se avessi compiuto scelte differenti…”
Scorpius sorride perché non c’è alcuna traccia di ironia nelle parole di suo padre, è genuinamente contento che lui abbia trovato un vero amico in Albus Severus Potter — un avvenimento che pochi avrebbero predetto alla fine della guerra. “Tutto accade per una ragione, papà… non saresti l’uomo che sei diventato senza il vissuto che hai alle spalle”, gli ricorda, scrutando il proprio riflesso in quegli occhi speculari ai propri.
“Come puoi essere così saggio a soli sedici anni?”
Scorpius si stringe nelle spalle, sorseggiando il caffè, prima di salutare con un grande sorriso la madre, che li ha raggiunti in quel momento.
 
Passano pochi minuti e le fiamme del camino s’illuminano, lasciando spazio alla figura allampanata del festeggiato, che sguscia tra i riflessi verdi e raggiunge Scorpius, avvolgendolo in un abbraccio — il biondo probabilmente non si abituerà mai agli slanci di affetto tipici della famiglia Potter-Weasley.
“Buon compleanno, amico!”
“Grazie! Temevo che avresti inventato qualche scusa all’ultimo…” lo apostrofa Albus, rivolgendogli un sorriso luminoso.
“L’avevo promesso”, gli rammenta Scorpius, ricambiando il sorriso.
“Buongiorno signori Malfoy”, aggiunge Al, rivolgendosi a Draco e Astoria, intenti a fare colazione.
“Buongiorno a te, Albus, e buon compleanno.”
“Tanti auguri, Albus.”
“Grazie mille.”
Scorpius recupera la sacca preparata la sera prima e la mette a tracolla. “Ci vediamo domani sera”, dichiara, facendo un cenno di saluto ai genitori.
“Divertitevi”, si raccomanda Astoria.
I due ragazzi annuiscono, afferrando entrambi la Polvere volante, prima di dichiarare all’unisono: “La Tana!” e sparire tra le fiamme.
 
La giornata trascorre in un lampo: tra una colazione che rivaleggia con i migliori banchetti di Hogwarts, numerose partite di Quidditch, inframmezzate da un pranzo abbondante come la colazione, e un intero pomeriggio trascorso a nuotare e divertirsi nello stagno poco distante da casa dei nonni di Albus. Il sole è ancora piuttosto alto nel cielo quando anche i genitori di Al, oltre a tutti tutti i suoi zii, raggiungono alla spicciolata la casa nel Devon e iniziano i preparativi per la grande cena di famiglia in giardino: un enorme tavolo in legno viene piazzato tra due alti alberi, presto raggiunto da innumerevoli sedie, piatti, posate e bicchieri, l’intera area viene illuminata dalle lanterne e decorata con festoni e un enorme stendardo su cui campeggiano gli auguri ad Albus e Rose.
“Certo che la vostra famiglia fa le cose in grande, eh?” commenta Scorpius, osservando la scena che si dipana davanti ai suoi occhi.
“La vita è troppo effimera per non festeggiare ogni ricorrenza”, ribatte Rose, che si trova al suo fianco, mentre Al si limita ad annuire. Il giovane Malfoy riflette sulle parole della coetanea: non riesce nemmeno a immaginare quanto sarebbe stato diverso il loro mondo se Harry Potter non avesse sconfitto l’Oscuro Signore, è estremamente contento dell’epilogo avuto dalla Seconda Guerra Magica, ma si rende conto che il prezzo da pagare sia stato molto elevato — in particolar modo per famiglie come i Potter-Weasley. Incrocia brevemente lo sguardo di Rose, che mi mordicchia pensierosa il labbro; vorrebbe dirle qualcosa, ma teme che nulla di sensato potrebbe uscire dalle sue labbra in quel momento e rimane in silenzio, spingendola a distoglienre le iridi da lui per tornare a concentrarsi sui preparativi.
“Sono davvero felice che tu sia qui, amico!”
L’esclamazione di Al lo risveglia dal sogno a occhi aperti in cui s’era lasciato trascinare, ricambia il sorriso dell’amico e lo trascina verso il resto dei cugini, “Sono felicissimo anch’io!”
 
La calura estiva ha finalmente lasciato spazio a una temperatura più mite, una leggera brezza si muove tra le fronde degli alberi, trasportando con sé il frinire delle cicale e il cielo è un tripudio di sfumature arancio, magenta e oro che si fondono con il viola e il blu. I piatti sono vuoti e nonna Molly ha chiesto per l’ennesima volta se davvero nessuno gradisce una seconda, o terza, porzione di arrosto, quando la donna viene costretta a sedersi dalla figlia e dalle nuore, che insistono per sistemare al suo posto.
“Noi andiamo a prendere i dolci e i regali”, dichiara Harry alzandosi, seguito da Ron e George.
Bill e Charlie nel frattempo stanno facendo levitare pentole e piatti sporchi verso la cucina, mentre Percy si sta occupando di ravvivare le fiamme delle lanterne — o almeno questo era ciò che Scorpius pensava, prima di accorgersi che l’illuminazione intorno al tavolo si è fatta ancora più fioca.
“Che succede?” domanda ad Al, seduto alla sua sinistra.
“Vedrai…” è la sua misteriosa risposta, prima che tutti gli adulti facciano ritorno all’esterno e un rumore assordante preceda un’esplosione di colori vivaci nel cielo fattosi ancora più scuro. George, aiutato da Ron, ha dato inizio a uno spettacolo pirotecnico che illumina delle sfumature più audaci e variopinte i visi dei presenti; Scorpius si ritrova con il naso all’insù: è ipnotizzato dalle scintillanti figure che si formano, subito sostituite da altre ancora più grandiose.
“Wow!”
“Piuttosto notevole, non trovi?” chiede la voce di Rose alla sua destra.
Scorpius si volta di scatto verso di lei, individuando a fatica il suo profilo, prima di perdersi a scrutare i riflessi che i fuochi d’artificio creano nei suoi occhi limpidi; la ragazza è immobile, il suo volto calamitato dallo spettacolo messo in atto da suo padre e suo zio, Scorpius è così libero di fissarla, senza il timore che qualcuno lo scopra. Passa qualche secondo prima che Rose percepisca le iridi di Scorpius su di sé e si volti verso di lui, ricambiando il suo sguardo — in quel momento, circondati da decine di persone, si sente come se fossero lontani da tutto, isolati dal mondo.
“È spettacolare”, mormora Scorpius, dopo una pausa protrattasi più del dovuto.
“Tutti gli anni mettono in scena uno spettacolo per il nostro compleanno, lo fanno per i compleanni e per le ricorrenze in generale, eppure ogni volta mi emoziono come se fosse la prima”, confessa Rose.
“Sono certo che succederebbe anche a me…” la rassicura, continuando a osservarla nell’oscurità squarciata in rapida successione dalle luci sgargianti.
“Vieni con me…” propone improvvisamente Rose, alzandosi di scatto e afferrandogli la mano.
Scorpius si lascia guidare in silenzio verso la base di un albero poco distante, da cui si riesce a scorgere una più ampia porzione di cielo illuminata dalle stelle, oltre che dai fuochi d’artificio. Rose si sdraia supina, lasciando che i capelli sciolti si trasformino in una corona infuocata attorno al suo volto; Scorpius prende posto accanto a lei, notando che non sono gli unici a essersi allontanati dal tavolo per scegliere un altro posto da cui godersi lo spettacolo. Un’elaborata raffigurazione di un leone rosso-oro, affiancata da un altrettanto articolato serpente tratteggiato nei toni del verde e argento, fanno capolino nell’oscurità, rincorrendosi e intricandosi finché i colori si fondono tra di loro, trasformandosi in un folletto della Cornovaglia che improvvisa un balletto.
Le labbra di Rose si piegano in un sorriso, che s’allarga fino a trasformarsi in una risata vera e propria, alla vista della trasformazione del folletto in una vanitosa sirena inseguita da un gruppo di Avvincini. Scorpius si volta verso di lei, puntellandosi su un gomito, rimanendo ammaliato da come risaltano i suoi occhi ricolmi di sfumature variopinte sul viso costellato di lentiggini. Lo stupore e la gioia che albergano nelle iridi della Grifondoro sono contagiosi e Scorpius si ritrova a sorridere, intravedendo un leprecauno di un verde brillante, affiancato da un unicorno, prima di tornare velocemente a scrutare il viso di Rose.
“In questo momento è difficile anche solo intravederla, per via di tutte queste luci chiassose, ma durante l’estate da quella collina si riesce a osservare la costellazione dello Scorpione”, sussurra la ragazza, incrociando il suo sguardo.
“Nelle sere limpide mi piace andare nel giardino di casa e osservare il cielo; c’è qualcosa di straordinariamente affascinante nella quiete emanata da un cielo trapuntato di stelle, so che tu sarai d’accordo con me…”
“E come lo sai?” domanda a bruciapelo Rose, interrompendo il flusso dei pensieri del Serpeverde.
“Le domande che sei solita fare durante le lezioni di astronomia denotano un grande interesse per la volta celeste, non si fermano al programma di studio, vanno oltre e mi fanno immaginare che tu sia appassionata della materia.”
Rimangono a osservarsi nella penombra per qualche istante, ormai abituati alla mancanza di luce — il significato delle parole pronunciate da Scorpius è la loro unica compagnia. “Lo faccio anch’io… uscire a guardare le stelle, intendo, di solito quando sono dai nonni, oppure a Hogwarts, anche se per farlo violo il coprifuoco… certe volte è l’unico modo per tranquillizzarmi e riuscire a prender sonno, i miei problemi sembrano sparire al cospetto dell’infinità del cielo che ci sovrasta.”
“Il tuo segreto è al sicuro con me”, promette Scorpius, tornando a sdraiarsi per concentrarsi sullo spettacolo pirotecnico e percependo gli occhi di Rose su di sé.
Adesso è la ragazza a volgere le proprie attenzioni al profilo di Scorpius: al suo naso dritto, all’espressione rilassata e al ciuffo di capelli che le impedisce di cogliere i riflessi creati dai fuochi d’artificio nelle sue iridi plumbee. Ogni fibra del suo corpo è pervasa dalla necessità di chiedergli il motivo del suo comportamento così cortese nei suoi confronti, loro che sono soliti battibeccare con cadenza giornaliera — eppure non vuole rompere l’equilibrio che si è creato, troppo fragile per non infrangersi a causa dell’ennesimo diverbio. Torna a sdraiarsi anche lei, rivolgendo nuovamente le attenzioni al cielo notturno che s’incendia lasciando spazio ad un’ultima complicata figura che rappresenta il castello di Hogwarts, in ogni suo dettaglio, e finisce col dissolversi nella scritta ‘Tanti auguri, Rose e Albus!’ ottenendo un applauso entusiasta di tutti i presenti.
Le acclamazioni si sovrappongono l’una all’altra, ma, ancora una volta, è come se Rose e Scorpius si fossero allontanati di migliaia di miglia dalla festa; le loro mani si sfiorano tra i fili d’erba coperti da un leggero strato di rugiada, i loro sguardi sono calamitati l’uno dall’altro e i cuori che martellano nei loro petti sono l’unico suono su cui i due ragazzi riescono a concentrarsi. Il rumore di sottofondo si fa ancora più distante, mentre Scorpius s’avvicina al viso di Rose, lasciando che i loro respiri si fondano, una mano del ragazzo le sfiora i lunghi capelli ramati, scostandoli dalla guancia e accarezzando la pelle del suo viso. Rose è pervasa da un senso d’anticipazione mai provato prima; in quella notte illuminata dai fuochi d’artificio le sembra di aver, finalmente, iniziato a conoscere il vero Scorpius e non ha nulla a che fare con l’immagine che si è tanto affannato a creare. I loro nasi quasi si toccano e Rose viene aggredita dal profumo fresco e muschiato di Scorpius, che al contempo è inebriato da quello dolce e fiorito della ragazza — una miscela di miele e lavanda assolutamente irresistibile. Le loro labbra stanno per lambirsi, quando le lanterne tornano a illuminare il giardino e la ragazza viene esortata a raggiungere il tavolo per spegnere le candeline assieme al cugino. I due si separano e Rose scatta in piedi, individuando Albus e trovando rifugio nel suo abbraccio; Scorpius raggiunge a sua volta il tavolo, prendendo posto accanto a James, di fronte ai due festeggiati, e unendosi al coro che augura loro ‘Buon compleanno’.
 
Il bacio che sono arrivati così vicini a darsi, ma che non c’è stato, aleggia su entrambi per il resto della serata: Rose si concentra sull’apertura dei regali, ringraziando sentitamente familiari e amici per ognuno di loro e trovandosi in difficoltà al momento in cui scarta un libro che narra degli studi che gli antichi egizi fecero sull’astronomia, regalatole da Scorpius — aveva individuato quel libro durante l’ultima gita a Hogsmeade e si era ripromessa di regalarselo appena possibile.
“Grazie mille, Scorpius, lo desideravo tanto”, balbetta, lanciandogli un’occhiata riconoscente.
“È sempre bello fare un regalo di compleanno azzeccato…”
I loro sguardi s’incontrano nuovamente e Rose vorrebbe rispondere, vorrebbe chiedergli come faccia a conoscerla così bene, ma è a corto di parole e torna a concentrarsi sul resto dei regali.
Scorpius osserva il viso di Rose accendersi all’apertura di ogni regalo, i suoi occhi guizzano alla ricerca del mittente a cui rivolge un ringraziamento, una battuta o un commento — non le ha mentito dicendo che gli piace fare un regalo di compleanno che il festeggiato apprezzerà, ma non ha mai riflettuto così tanto prima di quando si è ritrovato a scegliere quel libro per lei.
Dopo una doppia porzione degli innumerevoli dolci sfornati da nonna Molly, oltre che da Andromeda, Fleur, Percy, Ginny, Hermione e l’ex Primo Ministro Schacklebolt, gli adolescenti, guidati da James e Freddie, si avviarono all’interno della casa per recuperare i sacchi a pelo.
“Dormire sotto le stelle è la tradizione post-compleanni estivi”, spiega Albus a Scorpius.
“E i vostri genitori non si preoccupano?”
“Beh, i cugini più grandi sono responsabili degli altri… diciamo che ora che si avvicina il turno di James e Fred i nostri si preparano a un salto nel buio, possono fidarsi solo perché ci sarà anche Domi”, ribatte Louis.
“Per quest’anno c’è ancora Molly, che non ha alcun problema a farsi rispettare da Jamie e Freddie, e più tardi ci raggiungeranno anche Vic e Teddy”, aggiunge Rose.
“Molly sa essere spaventosa”, ridacchia Lucy, badando a non farsi sentire dalla sorella.
Scorpius sorride insieme ad Al, Louis, Frank e Lysander — concorde nell’affermare che, oltre al nome, la primogenita di Percy e Audrey abbia anche ereditato il temperamento dalla nonna paterna.
“Dove ci accamperemo?” domanda, quando si chiudono la porta della Tana alle spalle.
“Andremo laggiù”, Lily indica la stessa collina che gli aveva mostrato Rose durante lo spettacolo pirotecnico.
La camminata per raggiungere l’area in cui sono soliti stendere materassini e sacchi a pelo è più ripida di quanto Scorpius si aspettasse, ma una volta raggiunta la meta basta un’occhiata veloce per contemplare l’immensità della volta celeste che li sovrasta.
“È meraviglioso, non trovi?” sussurra la voce di Rose, al suo fianco, e Scorpius si volta — stupito di trovarla così vicina.
Lui annuisce, prima di ritrovarsi a fissare i capelli di Rose, resi incandescenti dalle sfumature che il falò acceso da Fred e Louis proietta su di loro; stende il sacco a pelo preso in prestito accanto a quello di Al, andando a formare un cerchio con il resto dei presenti. La nottata si snoda in un susseguirsi di battute e prese in giro dei due festeggiati, aneddoti sul passato che non fanno che aumentare la familiarità del momento e aiutare Scorpius a rendersi conto che non è un corpo estraneo in questo gruppo, come aveva temuto alla vigilia. Quando Teddy e Victoire li raggiungono con i loro sacchi a pelo, James, Fred e Frank estraggono un paio di bottiglie di Ogden da uno zaino, arrivando quasi a far infuriare Molly.
“Li terremmo sotto controllo noi”, la rassicura la maggiore dei cugini Potter-Weasley.
“Questo significa che nessuno di voi si ubriacherà”, chiarisce Teddy e Scorpius nota che il suo sguardo è concentrato esclusivamente su James e Fred.
“Dovresti farti un goccetto, così ti rilassi…” ghigna James, strizzando l’occhio alla cugina.
“Ti faremo l’onore del primo sorso, Molly,” propone Fred, porgendole la bottiglia ancora sigillata.
La Battitrice della squadra rosso-oro accetta, stappando la bottiglia, prendendo una lunga sorsata e dando inizio alla parte finale dei festeggiamenti, caratterizzata dalle confessioni attorno al fuoco, dalle risate che alcune di esse suscitano e dagli incoraggiamenti per i sogni futuri di ognuno dei presenti. Nonostante sia circondato dall’intera famiglia di Al, oltre che dai fratelli Paciock e Scamander, Scorpius non ha alcuna esitazione nell’ammettere che gli piacerebbe diventare un Magiavvocato che si occupi dei rapporti tra maghi e babbani. Si rende conto che molti rimangono stupiti da questa sua aspirazione, anche se non lo danno a vedere apertamente e, anzi, Molly, che sogna la stessa carriera, snocciola alcuni consigli utili. Quando è il turno di Louis di raccontare i suoi progetti per il futuro, Scorpius incrocia nuovamente lo sguardo di Rose e vi legge stupore e ammirazione — la stessa emozione che è sicuro fosse presente nei propri occhi quando la Grifondoro ha confessato che sogna di diventare una Medimaga.
 
Le bottiglie sono finite, e Teddy ha provveduto a farle sparire, quando Victoire suggerisce che sarebbe meglio che tutti provassero a dormire almeno un po’, visto che è notte inoltrata e il 31 luglio è il compleanno di zio Harry. Le proteste sono flebili, le risatine e i sussurri serpeggiano tra i presenti quando i due ragazzi s’allontanano dal gruppo per sistemare i propri sacchi a pelo al di sotto di un faggio poco distante. A poco a poco, i respiri si fanno più regolari e Scorpius è piuttosto convinto che la maggior parte del gruppo stia dormendo, lui però non è affatto assonnato e decide di raggiungere uno spiazzo riparato da una quercia, poco lontano, per poter osservare tranquillamente le stelle.
“Hai già trovato lo Scorpione?” ¹
Non ha bisogno di voltarsi per sapere che Rose è a pochi passi da lui, ha portato con sé il proprio sacco a pelo e lo stende al suolo, prima di accomodarcisi sopra.
“È la prima costellazione che mia madre mi ha insegnato a individuare, anche se si vede solo per poche settimane all’anno… mi ha sempre detto che dovevo saper trovare il gruppo di stelle di cui portavo il nome.”
“Mi sembra giusto...”
Il silenzio li avvolge e, per qualche istante rimangono con il naso all’insù, incantati dallo spettacolo notturno.
“Guardare le stelle è ancora più bello che vedere i fuochi d’artificio… non trovi?
“Decisamente.”
“È una tradizione di famiglia, vero? Avere il nome di una stella…”
“Una delle poche tradizioni non macabre che i Black hanno portato avanti per secoli”, spiega Scorpius. “Mio padre e mia madre hanno abbandonato tutte le altre, figurati che i due elfi domestici che vivono da noi hanno diritto alle ferie, a un giorno di riposo alla settimana e alla malattia; se lo sapesse la mia bisnonna materna credo che si rivolterebbe nella tomba…”
Rose ride sommessamente. “Forse la tua ava non ne sarebbe felice, ma io lo dirò a mia madre, che invece ne sarà davvero soddisfatta.”
“Mi fa piacere…”
C’è un’altra pausa, prima che Rose si decida a sfoderare il proprio coraggio e porre la domanda che l’ha tenuta sveglia, ciò su cui si sta arrovellando da ore ormai. “Stavi davvero per baciarmi, prima?”
I loro occhi si cercano e si trovano, nel buio, con la stessa facilità con cui s’individuerebbero con la luce.
“Avresti voluto che ti baciassi?”
Rose non risponde, sostenendo lo sguardo di Scorpius e costringendolo a continuare. “Stavo per farlo, sì…”
“Perché?”
“Che razza di domanda è?”
“Una domanda lecita, direi…”
“Desideravo farlo e, in tutta onestà, mi pareva che lo volessi anche tu.”
Rose s’abbraccia le ginocchia, posandovi sopra la testa, prima di tornare a scrutare Scorpius. “Lo desideravo anch’io”, gli conferma poi in un sussurro.
“E credi che si trattasse d’un desiderio passeggero?”
La ragazza lo osserva avvicinarsi e prendere posto al suo fianco, percepisce il tepore emanato dal suo corpo e i brividi percorrerle le braccia conserte. “No”, confessa poi. “E per te?”
Scorpius scuote vigorosamente la testa. “Non mi sento in grado di spiegarti a parole ciò che sento, so solo che questa sera sono stato davvero bene e che mi piace passare del tempo in tua compagnia, sento di poter essere me stesso al tuo fianco e vorrei credere che valga anche per te…”
“Il regalo che mi hai fatto è piuttosto personale”, constata Rose.
“Forse non te ne sei mai resa conto prima, ma passiamo un’infinità di tempo insieme, grazie ad Albus, e io sono un bravo osservatore…”
“Nessuno degli altri nostri amici ha pensato di regalarmi un libro che sono rimasta a sfogliare per più di mezz’ora…”
“Non ti avranno guardata attentamente come ho fatto io”, le mormora all’orecchio, tornando a percepire il profumo seducente sprigionato dai suoi capelli.
La mano di Scorpius si posa sulla spalla sinistra di Rose, infiammando la pelle lasciata nuda dalla canottiera con il tocco dei suoi polpastrelli, la ragazza solleva il capo dalle ginocchia ancora raccolte, rendendosi conto della vicinanza tra i loro corpi. “Qualcuno potrebbe vederci…”
“Stanno dormendo tutti e, se anche fossero svegli, non riuscirebbero a individuarci nel buio.”
Adesso è Rose ad avvicinarsi, posando la fronte su quella di Scorpius, adeguando il ritmo del proprio respiro a quello di lui. Il ragazzo attende la sua mossa, continuando a tracciare percorsi ipnotici sulla sua pelle con la punta delle dita e sentendo il battito del proprio cuore aumentare forsennatamente. Rose si tormenta il labbro inferiore, scrutando gli occhi di Scorpius e scorgendo il proprio riflesso nelle sue pupille dilatate. “Se ci baciamo cambierà tutto…”
“Mi stai forse dicendo che preferiresti lasciare le cose come stanno?” le domanda a fior di labbra, inducendola a trattenere il fiato, il profumo di Rose lo porta a raggiungere uno stato quasi d’estate e Scorpius è stupito di essere riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto.
Lei scuote impercettibilmente la testa, avvicinandosi e posando le proprie labbra su quelle di Scorpius, che l’attira a sé, artigliandola per il tessuto sottile della canottiera che indossa. Rose schiude la bocca famelica, esigendo un contatto più profondo, lasciando che la sua lingua lambisca quella di Scorpius, dando inizio a un’eccitante danza tesa a stabilire chi avrà il predominio di questo primo bacio. Le mani di Scorpius s’avvinghiano ai lunghi capelli di Rose, mentre la ragazza risale la schiena di lui, percependo i muscoli scattanti e i nervi tesi, appena sottopelle. Scorpius s’appoggia al tronco dell’albero che li sovrasta, divaricando poi le gambe per far spazio a Rose, che si stringe a lui con una la stessa disperazione con cui un naufrago s’aggrapperebbe a un salvagente durante una tempesta. Il bacio aumenta d’intensità, esplodendo con la stessa forza di un fuoco d’artificio che squarcia il buio, le lingue esplorano con urgenza la bocca dell’altro, continuando a pretendere di più; i due ragazzi faticano a silenziare i propri gemiti di piacere e, dopo svariati piacevolissimi minuti, si separano, per poter tornare a guardarsi negli occhi.
“Prima non riuscivo a dormire perché pensavo al bacio che ci eravamo quasi dati…”
“Ora non dormirò ripensando a questo che finalmente ci siamo dati”, conclude Scorpius, baciandola con dolcezza e sdraiandosi, trascinandola con sé.
“Che significa tutto questo, Scorpius?”
“Devi sempre dare una spiegazione a tutto?”
“Poco fa sostenevi di conoscermi…” lo prende in giro Rose, ottenendo una risata.
“Significa che voglio poterti baciare molto spesso e desidero stare accanto a te mentre fai i compiti, borbottando tra te e te mentre rileggi gli appunti, sono pronto ad accompagnarti a Hogsmeade per tutti i weekend che vorrai e ti prometto che tiferò per Grifondoro, ogni volta che non giocherete contro di noi… so che stando al tuo fianco potrò continuare a essere me stesso e mi piace la persona che mi sembra di essere quando sono con te.”
“E a me piace passare il tempo con te, condividere le tue passioni, adoro anche bisticciare con te, soprattutto perché ora abbiamo un modo decisamente meraviglioso per fare la pace…” gli sussurra maliziosamente, ottenendo un altro bacio. “Ma ciò che preferisco in assoluto è la persona che vedo riflessa nei tuoi occhi quando mi guardi… spero di non deluderti, perché non so se sarò capace di essere una brava fidanzata.”
“Non potresti mai deludermi e non c’è assolutamente niente in cui tu non abbia successo…” la rassicura, spingendola sotto di sé e riprendendo a baciarla.
 

La sera successiva, assistendo a un secondo spettacolo pirotecnico, è Scorpius ad afferrare la mano di Rose per portarla sotto l’albero da cui s’erano goduti lo show in onore del compleanno della ragazza. Sotto un cielo illuminato di colori via via più squillanti, Scorpius non ha occhi che per Rose, per l’espressione rapita con cui scruta il cielo e per le sfumature che colorano il suo viso.
Non avrebbe mai pensato che i fuochi d’artificio avrebbero potuto avere un impatto così formidabile sulla sua vita.

 
 

¹ Mi sono documentata e pare che durante i mesi di luglio e agosto la costellazione dello Scorpione sia visibile dall’emisfero boreale, se si guarda verso sud — ho voluto immaginare che valesse anche per l’Inghilterra.
 

Nota dell’autrice:
Ormai mi sono decisamente innamorata di questi due, ma stavolta ho voluto cercare di costruire il loro rapporto in modo un po’ diverso e, spero, abbastanza originale.
Nel mio personalissimo headcanon Rose e Albus sono nati lo stesso giorno, dettaglio che è servito a renderli ancora più uniti.

Ringrazio Freya per i prompt del suo contest, che mi hanno ispirato tantissimo e che mi aiuteranno, finalmente, anche a gettare delle basi per una long su cui rifletto da tempo, ma che dovrà aspettare ancora un po’per vedere la luce.
Mi auguro che la storia sia stata di vostro gradimento.

 
 
 
 
   
 
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