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Autore: Jason Gaming    31/01/2020    2 recensioni
Dal testo:
“Ok... non poteva essere successo davvero, no, no, non era possibile... NO CAZZO! NON ERA SUCCESSO NIENTE! Ok... doveva solo pensare a come quello che NON era successo ,NON era successo. Stando a quello che Zoro si ricordava era che appena era sceso dalla nave Rufy e Chopper lo avessero seguito per fare provviste, ma quello che sperava non succedesse era quello che alla fine, anche se lo negava, era successo.”
Zoro doveva ringraziare quel sakè.
Scritta molto per me e per quelli che la pensano al mio stesso modo, è in pochino per gli altri.
Personaggi forse un po’ OOC.
Il paring è...
ZoroxTashigi
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa, Zoro, Tashiji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok... non poteva essere successo davvero, no, no, non era possibile... NO CAZZO! NON ERA SUCCESSO NIENTE! Ok... doveva solo pensare a come quello che NON era successo ,NON era successo. Stando a quello che Zoro si ricordava era che appena era sceso dalla nave Rufy e Chopper lo avessero seguito per fare provviste, ma quello che sperava non succedesse era quello che alla fine, anche se lo negava, era successo.

 

Si ricordava che appena uscito dalla locanda, in cui era andato a bere dopo aver preso le scorte di cibo, malgrado non fosse sbronzo, si fosse perso dopo pochi minuti. Il peggio, o meglio l’INIZIO del peggio, cominciò però quando si imbatté in una strana banda, tutti con un mantello di un colore tendente al grigio. Non si fece scrupoli a chiedere indicazioni, quello che non si aspettava era che quegli uomini lo guardassero con occhi pieni di sorpresa ma di anche di una sorta di ammirazione.

Come dire che quegli uomini erano Marine del G-5. Allo spadaccino passò non un fulmine, ma proprio la più spaventosa delle tempeste per il cervello, perché se c’erano quei Marine, vuol dire che c’era anche lei... “Tu...!”, Zoro riconosceva perfettamente quella stramaledetta voce, fece in tempo giusto a girarsi per scorgere quella figura. Una donna abbastanza alta che stava sguainando una gigantesca lama. Sotto gli occhiali, gli occhi fra lo scioccato e il furioso nascondevano il suo caratteristico sguardo da cerbiatta, i lunghi capelli corvini chiusi in parte in una coda, per poi cadere sulla schiena coperta dalla sua camicetta rossa a fiori blu.

C’era poco da analizzare, quella era la capitanuccia del G-5: Tashigi. “RORONOA!”, giusto il tempo di capire chi fosse l’altro e Tashigi si fiondò contro di lui a spada sguainata. Il verde sfoderando la Shusui bloccò l’affondo della corvina, non ci mise molto a disarmarla, per poi scappare in un bosco lì vicino, pessima idea (tralasciando il suo senso dell’orientamento), il capitano del G-5 cominciò ad inseguirlo, ritornando più volte in città e ritrovandoselo spesso a correre nella sua direzione, era allucinante come fosse capace di perdersi anche quando scappava.

Fra un albero e l’altro, una roccia e l’altra, gira a destra gira a sinistra, la corvina lo raggiunse, malgrado Zoro fosse molto veloce. Il verde sfoderò la Shusui e la Kitetsu pronto a parare i colpi dell’avversaria, infatti questa appena provò a colpire tutto ciò che sentì fu solo la durezza delle sue lame, il capitano del G-5 appoggiò un piede per riprendere un po’ di fiato ma tutto ciò che sentì fu... niente. Solo un istante dopo entrambi si accorsero che non c’era nulla sotto di loro se non un fiume. “È TUTTA COLPA TUA! SE NON AVESSI QUESTO PESSIMO SENSO DELL’ORIENTAMENTO NON SAREMMO QUI!” disse l’occhialuta rivolgendosi al verde, mentre stavano prendendo a calci l’aria sperando di prendere a volare, “OH MA DAVVERO?! SE TU NON MI AVESSI INSEGUITO NON AVREMMO QUESTO PROBLEMA!”, ribatté Zoro sentendosi colpevolizzato, “IO SONO UN MARINE! È MIO DOVERE DARE LA CACCIA AI PIRATI! SOPRATTUTO QUELLI COME TE!”, perseverò Tashigi, “A PUNK HAZARD NON MI SEMBRA VI SIATE POSTI QUESTO PROBLEMA!”, non sapendo cosa rispondere Tashigi si ritrovò a pensare per quale motivo stessero ancora precipitando, “Ma quanto è alto questo dirupo!?”l’istante dopo si ritrovarono qualche metro sott’acqua. Li si poteva sentire Zoro ribollire di rabbia, “GHUA GHAUGAHAGAAAA!!” in quel momento probabilmente il verde stava dicendo: “MALEDETTA NON POTEVI STARE ZITTA?!”. Poco dopo lo spadaccino dei Mugiwara risalì a galla, appena fuori vide la sponda del fiume e la raggiunse a grandi bracciate.

Quando arrivò si ritrovò di fronte al dirupo, decisamente più alto di quanto si aspettasse, tirò fuori due spade e cominciò a scalare. Non ci mise molto a raggiungere la cima, ma purtroppo non fu bello quello che trovò quando arrivò, si ritrovò di fronte a uno strano tipo di orso con una roccia in mano, Zoro fece un sorriso isterico per poi ritrovarsi in caduta libera con una roccia incollata in faccia.

Quando arrivò a destinazione, tagliò con tutta la rabbia che poteva avere la roccia, solo per poi accorgersi che aveva puntata la Shigure al collo, “Arrenditi Roronoa!” disse la corvina prendendo tutta la sicurezza che aveva. Più svelto che poteva Zoro fece in modo di rendere la nemica meno pericolosa, Zoro aveva la Shusui a portata di mano e quindi poteva difendersi. Un istante e la corvina di ritrovò senza spada, Zoro la aveva colpita con tutta la sua forza e aveva scaraventato la lama lì vicino, facendo infuriare Tashigi.

Questa era una di QUELLE situazioni, una di quelle situazioni in cui uno qualunque dei Mugiwara se la sarebbe potuta cavare con facilità, se solo avesse usato anche solo un po’ della sua reale forza, ma non si sa perché c’è bisogno della soluzione complicata, e se Zoro avesse saputo quello che sarebbe successo dopo, si sarebbe messo la bandana e la terza spada in bocca e avrebbe attivato l’Ashura pur di evitarlo.

“TI DICHIARO IN ARRESTO!” disse Tashigi non curante della posizione ,non esattamente vantaggiosa in cui si trovasse, “Stai dicendo sul serio?” rispose il verde con uno sguardo esasperato, non poteva difendersi da lui e tantomeno pensare di batterlo.

Ma un altro pensiero fece destare la sua attenzione, o meglio due pensieri, il primo fu capire che non potevano andarsene da lì per colpa di quei maledetti orsi, ma un idea poteva essere quella di seguire il fiume, dato che portava al villaggio. Il secondo fu che aveva un pezzetto di vetro sullo yukata, se lo levò e controllò sotto la sua veste, ecco una buona notizia , anche se in realtà era tremenda, aveva una bottiglia di uno dei sakè più alcolici esistenti con il collo spaccato, ma comunque se si faceva attenzione si poteva bere.

 

Una o due ore più tardi.

 

“Non tornare indietro idiota!” Tashigi aveva scelto di andare con Zoro, per un insieme di motivi: Zoro era stato capace di perdersi anche se la strada era dritta quindi era meglio aiutarlo a trovare la strada. Il che porta al secondo motivo, dato che c’era bisogno di catturarlo e di arrestarlo di certo la corvina non poteva lasciarselo scappare. “Non rompere!” rispose Zoro con sufficienza, ormai era un bel po’ che camminavano e sinceramente avrebbe voluto fermarsi e scolarsi quella bottiglia, ma non poteva o quella maniaca di spade lo avrebbe arrestato, malgrado non lo volesse ammettere, da sbronzo non sarebbe riuscito a batterla. Ed ecco che il VERO PEGGIO cominciò. Zoro ebbe un idea, avrebbe potuto offrire un po’ di sakè alla capitanuccia, e lei avendo la resistenza all’alcool pari a quella di un passero si sarebbe sbronzata all’istante.

Camminarono per un paio d’ore, continuando a litigare ovviamente. “Dammi le tue spade!” perseverò Tashigi che ormai erano secoli che continuava “No...” ormai Zoro ,infatti, si era stufato delle sue continue scocciature, e dei suoi continui discorsi dell’essere donna è del fatto che lui non poteva saperne nulla, tralasciando il fatto che lui non ci avesse mai fatto caso. Lui non aveva mai fatto distinzioni fra uomini e donne, tranne forse con Kuina, quando era piccolo.

Un suono, un ansimo soffocato, quanto bastava per attirare l’attenzione di Zoro. Era stata Tashigi ad ansimare, voleva dire che era stanca, e probabilmente avrebbe avuto bisogno di qualcosa da bere. Lo spadaccino dai capelli verdi ghignò, era l’occasione per far ubriacare quell’impicciona per potersi scolare quella bottiglia da solo. Era tutto perfetto, aspettò qualche istante prima di offrirglielo, di appoggiò a terra a gambe incrociate “Io mi fermo qui.” disse per attirare la sua attenzione, la corvina di fermò di scatto e prese un po’ di fiato prima di imprecare contro il pirata, “Non intendo fermarmi! E anche volessi non mi fermerei di certo con un pirata come te che potrebbe anche aggredirmi!” “Scusa ma non mi chiamo Sanji e non sono un cuoco! Quindi datti una bella rilassata. Anche perché non provo interesse per una pazza come te!” ribatté Zoro, non intendeva farsi mettere i piedi in testa, “A sì?!” disse lei per mettersi nella stessa posizione del verde, “Hai ragione. Ma non mi aggredirai per i motivi che hai detto tu, semplicemente perché hai troppa paura di farlo! Vigliacco!” disse pungente la Marine, “Mi stai dando del vigliacco per caso?!” si innervosì il verde, “È perché lo sei!” perseverò lei. Al verde passò un fulmine per il cervello, era la sua occasione, “Sarei io il vigliacco qui? Bene, allora dimostrami che non lo sei anche tu! Ho una bottiglia con uno dei sakè più alcolici del mondo, io sono molto bravo a reggere l’alcool- continuò tirando fuori la bottiglia- ma tu che mi dici? Se hai il coraggio di scolartene almeno metà vorrà dire che non sei una vigliacca, in fondo anche se sai di perdere parteciperai lo stesso alla mia sfida.Oppure hai paura?” Tashigi, più nervosa che mai accettò la sfida. Prese la bottiglia, raccolse il fiato e cominciò a bere, durò un istante giusto uno o due sorsi è cadde a terra già sbronza, Zoro cominciò a ridere di gusto, la vittoria era sua, e il suo premio era quella bottiglia. Senza troppe cerimonie lo prese e se lo scolò tutto d’un fiato.

Ecco che tutto era andato a puttane, e sarebbe stato molto difficile per Zoro tornare indietro, anche perché non aveva idea di che cosa stava per succedere.

Zoro cominciò a sentirsi strano, fece cadere prima la bottiglia e poi il suo corpo, “Non-hic!” provava a dire il verde, “È... poss-hic-bile...” Zoro era sbronzo come non lo era mai stato, quello era davvero il sakè più alcolico del mondo, per poco Zoro non si reggeva in piedi e veniva osservato con sguardo divertito dalla nemica, che aveva ancora la facoltà di pensare malgrado fosse leggermente a pezzi. “Chi troppo vuole nulla stringe pirata- disse lentamente- ora arriveranno i miei uomini e ti arresteranno!”, ma Zoro era sbronzo, e piuttosto che ribattere dicendo che non ci sarebbero mai riusciti, disse “Ma sta zitta-hic Kuina!”, ecco che si va di male in peggio. La corvina prese tutte le forze che aveva per chiedere che diavolo stesse dicendo il pirata,”Fra Kuina e te non c’è- hic differenza! Cambia poco se ti chimo con il suo nome! Imitazione!” poi successe il peggio del peggio, se la capitanuccia non avesse parlato probabilmente non sarebbe successo nulla. Un momento, poteva dare la colpa a lei, È TUTTA COLPA TUA MALEDETTA MANIACA DI SPADE

 

Fatto sta che Tashigi rispose “Io ti sembro un imitazione?!-esclamò lentamente- Io non sono l’imitazione di nessuno! Anzi io sono l’originale!” quella ,quasi , battuta non la avrebbe dovuta fare. “Quindi... Sei tu-hic! Kuina...?” Chiese il verde, ormai a pezzi. “Si, mi pare ovvio.” scherzò Tashigi, ma non si scherza con un uomo ubriaco. A Zoro passò un fulmine per il cervello, e, con grande sorpresa della corvina, si fece sfuggire una lacrima. In un attimo la capitanuccia si ritrovò più pesante, poiché Zoro le era appena saltato addosso abbracciandola. “Credevo che fossi morta...” disse con voce tremante, la corvina non osava proferire parola, era troppo imbarazzata per farlo. Ma non fece in tempo a pensare altro che Zoro le  aveva stampato il bacio più passionale che si potesse mai vedere. Ed ecco che tutto era andato davvero a quel paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore

 

Scritto più per me che per gli altri. Che devo dire: leggo ZoNami che si lamentano delle troppe ZoSan, e viceversa (si leggo anche Yaoi non so perché, mi fanno ridere forse XD). E io che leggo ZoTashigi che cosa dovrei dire ditemi un po’?

Comunque, dopo il momento un po’ LOL, adesso passiamo all’analisi: forse i personaggi sono un po’ piatti e un po’ OOC, ma spero di no. Poi ho preferito dividere la storia in due parti perché altrimenti sarebbe venuta una cosa TROPPO lunga. Ho sempre visto uno scenario del genere per questi due, perché ho sempre pensato che se fossero stati anche solo un pochino più decisi, si sarebbero potuti amare senza problemi.

Che posso dire ancora. Ci vediamo al prossimo capitolo.

Un saluto da parte di me stesso Jason

   
 
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